San Diego, California - Valley View Casino
Center - October 24, 2012
Bob Dylan: Concerto di San Diego, una cosa
elastica
di George Varga
I tempi stanno cambiando, e i classici di Bob Dylan anche.
Questo è stato esattamente ciò che questo vecchio trovatore 71enne senza
tempo, ha fatto durante gran parte della sua esibizione Mercoledì sera nel
concerto al Valley View Casino Center (ex-San Diego Sports Arena).
Questo è sempre stato il suo modus operandi preferito negli ultimi decenni,
Dylan si crogiola nell'arte della spontanea reinvenzione artistica dei suoi
brani. Lui e la sua band di cinque elementi trattano i suoi brani, classici
o meno famosi, tutti allo stesso modo come se si trattasse di un pezzo di
Silly Putty messo in musica (il Silly Putty è un aggregato di polimeri
aggrovigliati fra di loro, che possono essere modellati e che interagiscono
con la temperatura e da luogo a molti diversi effetti. E' una sostanza che
si presenta come un solido, ma in realtà è allo stato liquido, pronto per
essere rimodellato a piacimento).
"It Ain’t Mer baby", la seconda canzone di Dylan, è stata trasformata da
morbida ballata lamentosa a un quasi vivace full -band gioco chiassoso. Con
le successive versioni di "Things Have Changed", "Tangled Up in Blue" e una
quasi surreale "Visions of Johanna" e il suo bis ingegnosamente rielaborato
di "Blowin 'in the Wind", ha trasformato alcuni dei suoi pezzi più noti in
canzoni che utilizzano tonalità, ritmi e stili diversi da farli sembrare
brani nuovi di zecca.
Se i fans più anziani avessero registrato l’esibizione dal vivo del solo
accompagnamento strumentale (tolte le parole che potrebbero in qualche modo
fornire una traccia per il riconoscimento) di quello che Dylan e la sua band
hanno suonato Mercoledì, è certo che quasi nessuno sarebbe stato in grado di
identificare le canzoni correttamente.
Aggiungere la voce di Dylan nel mix non può certo aiutare i presenti al
concerto non abituati alle sue libertà di fraseggio sempre più conditi di
inflessioni idiosincrasistiche. Ma per coloro ai quali piace assaporare come
si allungano e si accorciano le sue parole - una pausa di enfasi qui,
perdere un colpo là, allungando così la battuta successiva - il concerto è
stato una vera lezione di come prendere uno strumento limitato (vale a dire,
la voce di Dylan, sempre più roca e ghiaiosa), e renderlo davvero
irresistibile.
Durante "You Ain’t Going Nowhere” il "Oh, oh" del chorus sembrava diventato
quasi un jodel o un guaito. Alcune delle canzoni di Dylan hanno 40 o 50
anni, e lui si rifiuta di trattare come pezzi da museo polverosi. Il suo
scopo è quello di piacere a se stesso, non di far piacere ai nostalgici. Che
ci riesce una volta, fallisca in altre, o riesca a fare entrambe le cose
nello stesso show, come ha fatto qui Mercoledì, fa parte del rischio di chi
va ai suoi concerti. E con un pò di fortuna, è anche la ricompensa.
La band sembrava suonare soggiogata il più delle volte. Ma anche così, han
chiaramente suonato le sue canzoni seguendolo nei diversi modi più strani e
confusi che lui imposta all’inizio dei pezzi che suona. In qualche modo ha
trasformato il centro di "Like a Rolling Stone" in qualcosa dal sapore alla
Smokey Robinson e del Motown suond (pensate a: "The Tracks of My Tears") che
è stato tanto inaspettato quanto delizioso.
Dylan ha trascorso gran parte dello show seduto al pianoforte a coda. Lui
chiaramente martella accordi elementari e semplici trilli, evocando lo
stesso fervore e la stessa tecnica limitata che probabilmente è stata la
causa per la quale fu estromesso dopo una breve permaneza come tastierista
nella backing-band di Bobby Vee intorno al 1959.
Ci sono stati pochi assoli nel concerto di Mercoledì, anche se Dylan e il
chitarrista Charlie Sexton si sono allegramente scambiati dei tags musicali
durante le parti senza canto. Alcune persone del pubblico hanno senza dubbio
fatto una smorfia quando Dylan ha eseguito una serie di cazzate al
pianoforte. Idem quando ha iniziato "It Ain’T Me Baby” in una tonalità
diversa dalla sua band (i musicisti si sono corretti seguendolo dopo un
attimo di disagio).
Ma in un'epoca dominata da esecutori pop fatti in serie, dove ogni nota è
assolutamente piatta come una chiazza di petrolio, sentire qualche errore è
un tonico, fa sentire di essere veri e vivi. Dylan, più di ogni altro
artista ancora in attività, è una leggenda del rock fin dall’inizio degli
anni ‘60, sempre infarcito di imperfezioni per meglio conservare l'elemento
umano che separa la musica dalla carta da parati sonora.
Ha suonato una serie di appassionati assoli armonica, spesso accentuati con
movimenti del braccio e altri movimenti del corpo. Si è rivolto alla platea
solo per presentare i membri della band, che ha fatto in un modo che
sembnrava una vendita di una trasmissione radiofonica di Guy Lombardo.
Non era prevista alcuna canzone del suo acclamato nuovo album "Tempest." E’
vero, è stata una delusione ma non certo una sorpresa. Tutti gli artisti
devono regolarmente inserire i loro nuovi album nei loro concerti, per
Dylan, far queste cose è un anatema.
Il suo repertorio Mercoledì ha beneficiato dell’inserimento di gemme meno
conosciute come la bluesy "Cry a While" e "Forgetful Heart”". Idem il
simil-gospel di "Joey", che lo ha visto canticchiare in modo così
convincente che uno quasi si aspettava che rompesse le scarpe per i tanti
passi di danza. Ci è andato vicino.
L'ex leader di Dire Straits Mark Knopfler e la sua band di sette elementi
hanno suonato un set impeccabile d’apertura. E' un mix di lamenti celtici,
ballate con tinte country e suoni dondolanti, che si sono conclusi con una
versione incantevole della canzone dei Dire Straits' "So Far Away". Knopfler
ha poi raggiunto Dylan per una boogie-woogie-stile "Summer Days", è la prima
volta dopo 14 show del tour autunnale che i due hanno suonato una canzone
insieme, forse era un warm-up per il loro concerto di Venerdì sera
all'Hollywood Bowl.
La qualità del suono per il set di apertura Knopfler è stato esemplare. Il
mix audio per Dylan era meno limpido, ma ancora molto buono, soprattutto per
gli standard di un luogo che Billy Joel, una volta ha ironicamente chiamato
"il boom-boom in camera." Chiaramente, quegli artisti che si prendono il
tempo per mettere le cose a posto, e che portano esperti tecnici del suono
con loro, possono rendere l'ascolto della musica nella più vecchia arena di
San Diego una piacevole esperienza (proprio come Peter Gabriel ha fatto un
paio di settimane fa, nella stessa sede) .
Forse momento più affascinante di Mercoledì notte è arrivata poco prima di
"Blowin 'In The Wind". Le luci sul palco buio si sono accese un istante
prima del previsto, proprio mentre Dylan si stava tirando su i pantaloni.
Lui ha sorriso timidamente, poi ha fatto un inchino. Fedele al suo
personaggio, mai voltarsi indietro.
(Fonte:
http://www.nctimes.com/entertainment/music/bob-dylan-s-san-diego-concert-an-elastic-affair/article_43b0e0bf-71e0-5570-8425-9f665eef75a8.htm)
Santa Barbara, California - Santa Barbara Bowl - October 22, 2012
di Subbscriber Edhat
Ieri sera al Bowl si sono esibiti Mark Knopfler & Bob Dylan (proibite le
macchine fotografiche). Ci siamo innamorati di Mark Knopfler. Grande
prestazione e muscisti eccezionali. Abbiamo resistito solo due canzoni di
Dylan. La sua voce non c'è più e il suono era terribile. Siamo usciti delusi
assieme a molte altre persone. Camminando verso la macchina sembrava
diverso, come se fosse pre-registrato. Qualcuno che c'era ieri sera può
scrivere il suo parere?
Quando le rock star iniziare a indossare Depends (i Depends sono i pannoloni
per gli anziani incontinenti), in quel momento io smetto di pagare soldi per
vedere le loro esibizioni. Prossima band da lasciar perdere, il tour dei
Rolling Stones il prossimo anno.
Io non sono sicuro quando affermo che la sua voce è andata. Io sono un suo
fan fin dai primi anni '60, anche allora non aveva una voce. E' logico
pensare tutti questi anni di farmaci e di vita difficile abbiano preteso il
loro pedaggio.
Che fregatura. Biglietti asser l' impressione che gli interessi il
pubblico,sembra che l'unica ragione per la quale suona sia perchè ha bisogno
di un pò di $ $ $. E poi non ha nemmeno suonato per molto tempo, il prezzo
al minuto è un insulto.
In tutta la sua carriera, Dylan non ha mai guardato il pubblico o parlato
tra i brani. La sua voce non è il suo punto di forza: è la sua visione, la
sua poesia e la sua creazione ad arte di musica. Spesso, come gli altri
interpretano le sue creazioni è ciò che porta la vera bellezza a ciò che
egli dà.
L'unica persona le cui parole sono meno facilmente comprensibili di Bob
Dylan è Stevie Nicks. Che diavolo dicono questi due? Riuscite ad immaginare
un duetto Dylan / Nicks: "Hyunh vuh duh duh MRRF voooooon muh grrfff ...."
Dylan ha detto nella sua biografia che che sarà starà in tour fino a quando
la gente continuerà ad andare a vederlo. La gente continua ad andare!
Sono anche uno di quelli che sono usciti quasi subito. In termini di
prestazione ha rotto e non ci sono scuse.
E' stato un urlare i testi senza un minimo di senso melodico. Faceva male
alle mie orecchie e non rendeva giustizia alle sue canzoni. Sono stato
dolorosamente deluso da questo show.
Mio marito ed io siamo stati fan di Dylan fin dagli anni '60. Ho partecipato
a tutti i suoi concerti di Santa Barbara e un paio in altre città. Non sai
mai in che modo Dylan canterà la prossima canzone, certamente non nel modo
che l'ha incisa su disco. Sapendo questo, non siamo rimasti delusi. Anche se
Dylan non parlare al pubblico e non racconta storie, sorride, passeggia per
il palco ed è coinvolgente. Che abbia la voce o no, non si può negare che
lui è tuttora una leggenda ed è sempre un privilegio il vederlo ancora una
volta.
Ho visto Dylan qualche anno fa al Bowl di SB. Era totalmente incomprensibile
e scollegato dal pubblico, anche se la sua band era eccellente. Dylan ci ha
abbandonato al vento e continua chiaramente a farlo!
Anch'io visto Dylan al Bowl circa 15 anni fa ed ero seduto in prima fila. La
cosa più divertente dello spettacolo erea guardare la comunicazione non
verbale con quelli della sua band che cercavano di capire cosa stava per
fare in modo da poterlo seguire. Dylan sembrava non avere alcun riguardo ne
per il pubblico ne per la sua band.
(Fonte http://www.edhat.com/site/tidbit.cfm?nid=102274)
Berkeley, California - Greek Theater - October 19, 2012
di Michael Lederman
Ultime riflessioni su Dylan.
Ted Williams, forse il più grande battitore della Major League di Baseball
di tutti i tempi, ha scritto un libro chiamato "La scienza di colpire". Io
sostengo che, a 71 anni di età, Bob Dylan dovrebbe scrivere un libro
intitolato "La scienza dell'intrattenimento".
Ora, prima che smettiate di leggere, vorrei poter dire la mia tesi. Ci sono
musicisti che regalano molto al pubblico negli stadi...artisti come Bono, il
maestro degli showman, un predicatore che funziona in pubblico come nessun
altro, oppure Springsteeen, ben dotato come cantante e musicista, cantautore
e performer senza limiti fisici o interruttore "off".
E poi c'è Bob ... imbarazzante, misterioso, non il più grande chitarrista e
non Keith Jarrett al piano. Bob, un uomo la cui voce a 71 è più brutta di
quella di Tom Waits, più ghiaiosa di una strada di campagna. Ma l'uomo può
.... il ragazzo mette su uno spettacolo quasi ogni notte, con 5 dei 15 brani
che cambiano, 5 nuovi estratti da un cappello pieno di nomi di quelle...
70-80 canzoni che questa band è pronta a suonare. I musicisti sono votati a
reimmaginare e reinventare queste canzoni magiche, mistiche, uniche nel loro
genere classico americano. Bisognerebbe vedere più di uno spettacolo e
rimanere stupiti di come ogni notte, questa banda di zingari, trova un nuovo
riff per creare una diversa interpretazione di una canzone familiare in modo
fresco e speciale ... canzoni che diventano momenti unici, ogni sera.
In evidenza ieri sera ... Make You Feel My Love, Shelter From The Storm e
una bella Desolation Row.
Bob, grazie per 40 anni di emozioni e brividi. L'unica cosa che mancava
questa volta erano i nani giocolieri e una mangiatrice di spade poco
vestita. Tu sei sempre l'uomo!
Portland, Oregon - Rose Garden - October 15, 2012
di David Harper
Ricordate le parole: "Quando sentirete il fischio vi darò tutto quello che
ho da dare ..."? L' uomo è generoso stasera al Rose Garden di Portland.
Stasera luci soffuse e musica ad alto volume. L’uomo canta e balla al centro
del palco, è dannatamente cool. Stasera abbiamo una scaletta favolosa
completamente ricostruita. Questa band merita elogi. Hanno un elegante look
vintage, in abito grigio su misura, camicie nere. Nessuno è rimasto indietro
o si è perso in qualche liks inutile.
Son partiti con Watching The River Flow e si è capito subito questo show era
caldo. La band era tutta martello e chiodi.
Forse la migliore che abbia mai sentito.
It’s All Over Now Baby Blue è aggiornata, ma la cosa principale che ho
notato è che l’armonica viene suonata un sacco stasera, mirata e forte. A
volte come la lama di un samurai, oppure un'aquila che lancia il suo grido
nel vento freddo del cielo. Per lo più Bob al suo meglio.
Poi una completamente nuova Things Have Changed, e lo vediamo ballare come
un dandy. E’ bello quando si muove.
Tangled Up In Blue si potrebbe pensare che l’abbiamo sentita in tutti i modi
che si poteva suonare, e questa sera è stata in rilievo nella set list, ben
eseguita. Un sacco di impegno.
Cry A While aveva un rifacimento totale da quella sul disco che era
abbastanza buona, per me questa versione è buona in concerto.
Spirit On The Water, forse con poca grinta, è scaduta un pò di intensità.
High Water è ritornata a sollevare il tono, fatta bene. Ci ricorda ancora
una volta quanto è buono questo brano.
Chimes Of Freedom è una canzone eccellente. Rielaborata e più pompata.
Highway 61 è ancora un cavallo il campione dei cavalli di battaglia e la
band gli dà piena corsa.
Desolation Row è così familiare a tutti. Reale come sempre.
Thunder On The Mountain, hit veloce e vola via, Bob si diverte. Si muove qui
e là, è veramente il padrone dello show.
Ballad Of A Thin Man, come una comitiva che scendeva le scale a testa bassa
guardando altrove. Si stava facendo tardi e la musica sembrava sempre più
forte, come un terremoto.
Like A Rolling Stone mi ha infastidito un pò a causa di ricordi appassionati
di prestazioni precedenti in questi stessi luoghi a Portland, il pubblico
illuminato aveva una connessione magnifica, ma la canzone non è la stessa.
All Along The Watchtower con i fans scalmanati che facevano il tifo ad alta
voce.Blowing In The Wind va bene in qualsisai modo venga suonata, e questo
sapore country blues era davvero giusto.
Davvero uno spettacolo favoloso. Certo che avrei preferito uno show intero
con le canzoni di Tempest. Quando questi brani arriveranno sul palco sarà
una gran cosa.
Seattle, Washington - KeyArena - October 12, 2012
di Geoffrey Hahn
Sono andato a vedere Bob Dylan alla Key Arena di Seattle sabato notte. Ora,
prima di iniziare, voglio solo dire che ho letto molte delle recensioni sul
tratto attuale del tour. Sono stato molto felice di sentire il suono troppo
alto del pianoforte e il suono semplice che veniva descritto. Dopo tutto,
questo è Bob Dylan - che tipo di divertimento deve avere Lui in questo tour?
Così, arrivo in città e prendo il mio posto. C'era una (molto bella!)
giovane donna seduta sulla sedia accanto a me, al suo primo Dylan show.
Abbiamo abbozzato una conversazione, e ho scoperto che di recente si era
trasferita dal Vermont meridionale. Ma questo fatto entra in gioco alla fine
di questa recensione, quindi pazienza ...
In ogni caso, le luci si abbassano e Mark Knopfler sale sul palco. Un
fantastico musicista, le cui canzoni non hanno assolutamente nessuna anima
in loro. Molto egocentrico, roba da Mr. Knopfler. Mi annoia già dopo la
seconda canzone. La folla ha rumoreggiato solo alla fine, quando ha suonato
un brano dei Dire Straits - So Far Away From Me.
Durante la pausa, quando il palco per Dylan era in fase di allestimento, mi
chiedevo "Cosa diavolo sono tutti questi specchi sul palco per i quali la
gente si lamenta ?" C’erano forse 6-7 specchi, alcuni molto piccoli, altri
più grandi, collocati nella parte anteriore del palco. Niente di cui
lamentarsi, questo è il 21° secolo, non è vero?
Poi, le luci si spengono, e al posto del familiare annuncio "Signore e
signori .... ", la band esce sul palco buio, guidata da
uno dei chitarristi che suona un liks di blues. Le luci si accendono, e
Dylan è alla sua tastiera elettrica e incomincia Watching the River Flow.
Potrei dire dai primi accordi che questo stava per essere uno di QUEGLI
spettacoli.
To Ramona era semplicemente bella. Il piano funziona a meraviglia, non c'e
sovrapposizione di suoni, il mix è quasi perfetto. I livelli potrebbero
essere migliorati ancora, ma io non ho intenzione di lamentarmi. Ho potuto
sentire di ogni musicista quello che stavano suonando, che era molto meglio
che l'atto di apertura di Knopfler.
Things Have Changed era semplicemente mostruosa. Il ritornello - "Ho fatto
attenzione, ma le cose sono cambiate " era un vero ringhio. A questo punto
ero al settimo cielo.
Quando hanno iniziato Tangled Up In Blue l’arrangiamento era simile alla
versione dell'album. Mi piace la versione dell’album, ma questa era anche
meglio. Non ho preso appunti, quindi non posso ricordare i nuovi versi, ma
l'articolazione di questa canzone, e per tutto lo spettacolo, era
assolutamente perfetta.
Cry A While è stata, ancora una volta, semplicemente perfetta. E ancora,
ogni parola era cristallina per me.
Hattie Carroll - Questa canzone ha veramente preso una nuova vita con il
pianoforte che, ancora una volta, è stato sublime.
Hollis Brown - Questa è stata la prima volta che ho visto Dylan cantare
questa canzone, e non avevo molta familiarità con essa. Ora sono un grande
fan di questo brano. L’ultima strofa è inquietante, e lo ha eseguita con la
convinzione di un
predicatore Battista.
Mississippi - un altra prima per me. Mi piace molto la seconda versione
uscita con la Bootleg Series. Questa era una versione completamente diversa
(e perché no? Una full-band anziché due chitarre acustiche), ed estremamente
movimentata.
Highway 61, rock, rock duro, con il pianoforte a far la melodia di guida.
Nuovamente, un sacco di fuoco da parte dell'uomo. Sembrava ispirato a questo
punto.
Rolling Stone - Che cosa si può dire? E' solo una delle più grandi canzoni
rock in assoluto, eseguita di nuovo con il fuoco e grande convinzione.
Watchtower - Si potrebbe pensare che Bob suona questa canzone ogni volta che
viene a Seattle, quella con l’arrangiamento di Jimi Hendrix. La versione
migliore di questa canzone che io abbia mai sentito è stata al Champs
Brionne Winery, con G.E. Smith quando era nella band, l’hanno suonata mentre
il sole stava tramontando. Questa versione, però, era dannatamente buona.
Blowing In The Wind - Questa è stato deludente, dopo la serie principale, ma
il riarrangiamento era ancora, per me, emozionante da sentire.
E quella ragazza della quale ho parlato all'inizio di questa recensione -
dopo che lo spettacolo era finito, mentre si preparava ad uscire, le ho
chiesto che cosa pensasse del concerto. Ha risposto qualcosa che non mi
aspettavo da una ventenne "E' stato fottutamente straordinario".
Vancouver, British Columbia - Rogers Arena - October 12, 2012
di Jerry Tenenbaum
Il Rogers Center è un campo da hockey che serve bene per l’hockey e meno
bene per i concerti musicali, e in un tale contesto abbiamo visto Mark
Knopfler e Bob Dylan. Nonostante questo triste difetto il suono era
accettabile. L’esibizione di Mark Knopfler è stata superba, con una band
meravigliosa di supporto, blues e suono celtico irlandese che ti portava in
altri luoghi. La chitarra Knopfleriana naturalmente era basilare e ha reso
questa performance superba.
Lo stesso non si può dire per Dylan e la sua band. Nel complesso, abbiamo
sentito che la performance della band era irregolare. Se avete intenzione di
vedere Dylan cantare le sue canzoni, scordatevelo. Si tratta di una recita
dei suoi testi, a volte ringhia fuori la poesia, a volte la sputa fuori con
veleno. È una riproduzione diversa e in evoluzione del materiale
precedentemente cantato deve tutto è reinterpretato in modo nuovo e diverso
dal modo in cui l'avevamo sentito prima. Questa cosa ha funzionato bene per
la maggior parte del materiale con un ritmo di blues sostenuto (stasera
purtroppo non per "Watchtower") come "Watching The River Flow", "Thunder on
the Mountain" e "Highway 61". Ha funzionato meno bene per "To Ramona", "Love
Sick" è stata una delusione (una bella canzone che è stato suonata dalla
band in un modo che può solo essere definito “spaventoso e atonale”), si
sono persi totalmente in questo pezzo. Dylan era il migliore al centro della
scena con il microfono e l’armonica in entrambe le mani. Era vivace e
animato, apparentemente felice e vivo, ballava e danzava come un tipico
"song and dance man". Sembrava coinvolto e impegnato. Il mixaggio del suono
a volte era carente questa sera e, come già osservato da altre recensioni e
per i motivi indicati, a volte tutto l’insieme funzionava e altre volte
invece mancava del tutto (cosa non inusuale negli ultimi tempi per i
concerti di Dylan ai quali sono stato presente). Sono stato felice di aver
sentito “Desolation Row” e “Tangled”, ma deluso dall’arrangiamento di
quest'ultima e dell’esecuzione della prima.”Ballad of a Thin Man” è stata
superbamente eseguita. Dylan era al pianoforte ed il suo modo di suonare era
elementare ma appropriato. Siamo andati nella speranza di ascoltare una
canzone o due da 'Tempest', sapendo che solo una canzone ('Scarlet Town')
era stata suonata finora in concerto.
Siamo rimasti delusi, ma non sorpresi. Forse ci arriveranno “Duquesne
Whistle" o qualcuno degli altri brani in futuro. Vedrò Dylan e Knopfler di
nuovo a Toronto. Sono un vero fan e mantengo la fede in Bob come tanti
altri, in attesa che le gemme compaiano. Dylan sta chiaramente facendo tutto
questo per i suoi motivi, e il rock, in questo momento, è uno di quelli.
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di Jeff
Prima di tutto il piano di Dylan è troppo alto nel mix. Il modo di suonare
il piano di Bob, che comanda tutto il suono della band, a volte è un po
traballante.
Desolation Row è stata quasi ammazzata a metà canzone per colpa di un
maldestro picchiare in modo rudimentale sul piano. La maggior parte degli
interventi solisti sono fatti col pianoforte, anche quando ha suonato la
chitarra ha fatto il solista. Dylan sembra stia facendo le prove (questa
volta al pianoforte) sul palco di fronte al pubblico. Charlie Sexton è
sottoutilizzato, e questo che porta a chiedersi perché sia ancora lassù.
Detto questo, lo show è stato uno dei migliori di Dylan che ho visto. Egli
era animato e coinvolto, il suo canto era davvero buono, a volte eccellente,
la musica suonava diversa da un numero all’altro, e ci sono stati anche
momenti salienti in sospeso nell’aria.
To Ramona è stata la seconda canzone in scaletta, grande.
Tangled Up In Blue ha avuto qualche nuova riga di testo.
Cry A While aveva un arrangiamento nuovo molto interessante. High Water e
Love Sick erano davvero davvero fantastiche, soprattutto la prima.
Un esteso riff di pianoforte nel mezzo di Rolling Stone ha dato un punto di
vista completamente nuovo di interesse per il vecchio cavallo di battaglia.
Non ho potuto fare a meno di osservare, come Dylan seduto al piano, gamba
sinistra di traverso sul pianoforte, sottolineava il testo con divertenti
gesti delle mani – come un “song and dance man” appunto, come faceva
scherzando molti anni fa.
Una piccola ma costante fila di persone usciva dalla venue durante il set di
Dylan, come suppongo accada sempre. Immagino le loro conversazioni mentre
paragonano il set Knopfler - che era in effetti estremamente gustoso ed
esauriente - con quello a volte apparentemente confusionario di Dylan. Ma
Knopfler è un artista prevedibile, e quindi non c'è sfida per il pubblico.
Personalmente, preferisco di gran lunga Dylan, la soddisfazione è maggiore
se si è disposti ad andare dove lui sta andando. Bob continua l’evoluzione
della sua musica, e sta lavorando su alcune cose nuove in questo tour.
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di Luigi B.
Non è facile trasferire le emozioni in parole, almeno non per la gente
comune come me. Bob può, ma dubito che io sarò in grado di trasmettere
quello che è successo venerdì notte a Vancouver alla Rogers Arena. Facciamo
comunque un tentativo. Ero in uno stato d'animo cupo dopo aver visto le
scalette dalla tratto del tour delle praterie.
Ho capito che Bob non avrebbe suonato la chitarra né cantato rarità. Ho
anche dovuto rinunciare ad andare al concerto con tutta la famiglia, mia
moglie e le mie due figlie, a causa del prezzo esagerato che avevo dovuto
pagare per il biglietto comperato sei settimane prima. Ho sentito di persone
che hanno speso mille dollari per un pacchetto per i palchi riservati. Io
non appartengo a quella fascia di reddito e così ho lasciato moglie e figlie
alle 18,00 e sono salito sulla metropolitana per l’Arena. Luce del giorno
stava scendendo, proprio come la pioggia che veniva giù, avevo una giacca
non molto antipioggia e l’umido della costa del Pacifico mi impregnava le
ossa. Quando la sicurezza all'ingresso mi ha indicato di mettermi in una
coda su una passerella traballante, ho iniziato a sperare che tutto questo
doveva essere compensato dalla sua musica. La folla era un bel campionario
di gente della città, guardavo i baby-boomers con spose al seguito e prole
occasionale, che compravano alcoolici (mi scuso ma, come italiano sono
ancora in disaccordo con l'atteggiamento inglese di bere alcoolici). Ero
così eccitato che sono andato dritto nella sezione e nella fila sbagliata, e
ha iniziato a perdermi in conversazioni di altre persone che potevo
origliare. Concerto lungo e poche emozioni nel cavernoso palazzo del
ghiaccio. Mark Knopfler è arrivato per riscaldarci. Mi sentivo anche un pò
in colpa perchè dopo 30 minuti di musica per lo più impeccabile mi sentivo
annoiato, ma ero lì per qualcos'altro. E quando le luci si sono spente e
senza un avvertimento, è sbucato da dietro le quinte col cappello color
crema ed ha iniziato l'intro blues di Watchin' The River Flow ho capito che
ero venuto per cose di quel genere. Avrebbe potuto fare meglio di ripescare
To Ramona da 50 anni fa? Non puoi mai avere quello che vuoi da Bob, devi
prendere quello che lui ti da. Così si mette a fare un concerto senza
suonare la chitarra, senza la classica stratocaster che fino a pochi anni fa
era il principale alimento del suo concerto, e allora puoi scoprire il vero
significato di un 71enne poeta e intrattenitore, per lo più seduto dietro ad
un pianoforte a coda o quando canticchia frasi piene di saggezza con un
microfono in mano e una armonica. Stava sorridendo mentre suonava gli
accordi di Things have Changed, Tangled Up in Blue e in seguito High Water?
Tutto suonava come un concerto classico, e forse per questo ho comprato una
T-Shirt con scritto Thunder on the Mountain prima del concerto ... Comunque,
evidenza a parte, un concerto per ricordare lo stato doloroso delle cose che
stanno accadendo. Un concerto di certo ancora attuale, di sicuro.
Calgary, Alberta - Scotiabank Saddledome - October 10, 2012
di Peter
Calgary ha avuto il primo assaggio dell’ inverno oggi, con la neve che è
caduta per tutto il giorno. Dopo aver visto Dylan dare il via al suo Nord
American tour a Lloydminster, Saskatchewan, pochi mesi fa, non avevo
intenzione di andare a questo concerto. Ma come lo show si avvicinava,
ovviamente, ho cominciato a sentire il richiamo, come ogni bravo fan di
lunga data, dico la verità: a questo punto, ogni volta potrebbe essere la
mia ultima occasione per vedere il bardo in concerto), così ho chiamato un
amico che, molto tempo fa si era ripromesso di non andare mai più ad un
altro concerto, ma fortunatamente era anche interessato a vedere Knopfler.
Così, d'impulso, siamo saltati sul camioncino e siamo venuti in città. Ci
siamo sistemati nei nostri posti ad una dozzina di file dal palco proprio
mentre le luci che calavano annunciavano l'arrivo di Knopfler. Non ho
seguito la carriera di Knopfler, anche se sono stato un fan dei Dire Straits
e li vidi in concerto in questa stessa terribile sede più di 25 anni fa. In
ogni caso, nonostante la mia scarsa familiarità con le canzoni, li ho
trovati tutti istantaneamente coinvolgenti. Knopfler e la sua band hanno
fornito un molto piacevole mash-up di stili popolari inglesi e americani con
un pò di rockabilly e blues sparso in buona misura. Sapevo che Dylan sarebbe
stato un profondo e stridente contrasto, tanto che potevo anche non essere
preparato per questo.
Ma, alla fine, penso che quello che mi ha sorpreso di più è stata la
velocità con cui lui era in grado di spostare l'energia nella venue. Ha
iniziato con “Watching the River Flow”, picchiava sul pianoforte e belava,
“che cosa c'è che non va con me?”. Non ho molto da dire ...tutti erano in
piedi seguendo il ritmo. Certo, è come se stesse predicando dal pulpito.
Eppure, Dylan e il pubblico sembra alimentarsi a vicenda.
It Ain’t Me Baby è stata un pò svogliata e soffriva degli evidenti limiti
vocali di Dylan, ma poi è tornato al centro della scena per Things Have
Changed e Tangled Up in Blue ben eseguite, sputando fuori il testo delle
canzoni con convinzione, mentre la band era stretta dietro di lui, con una
eccellente interazione tra Charlie Sexton e Donnie Herron. A questo punto,
le cose
stavano andando meravigliosamente bene. Ma sapevo che non poteva durare. Lo
showman Bob scompare per un pò e al suo posto salta fuori un Bob selvaggio,
mercuriale e caotico. Honest With Me è senza una meta e indecifrabile. Ma
non è niente in confronto alla catastrofe che è arrivata dopo un paio di
canzoni: Bob inizia a martellare le stesse tre note di un accordo che sembra
non avere alcun rapporto con ciò che il resto della band sta suonando.
Thelonius Monk? Direi più Thelonious Scimmia. Donnie Herron sbirciava
costantemente oltre la spalla di Dylan sperando un qualche tipo di segno per
capire qualcosa. Che cosa è? Desolation Row? ... Just Like Tom Thumbs Blues
... Il bassista Tony Garnier guardava perplesso. Sapeva che probabilmente
non poteva imbrigliare il suo capo in questa canzone. Infine, si sente dire:
'ain't it just like the night ..” Ciò rende possibile tentare
l’identificazione, Visions of Johanna, ma la melodia e il ritmo rimangono
M.I.A. (Missing In Action) per tutta la durata della canzone.
Invece, impetuoso e infantile, Dylan continua con il suo sconsiderato lavoro
molesto e atonale sui tasti, allegramente soffocando e confondendo i membri
della band. Non c'è stata una sola persona nella sede che non abbia tirato
un sospiro di sollievo alla fine di questo abominio, forse Bob Dylan, ma
questo è tutto.
E tuttavia, in mezzo alle due catastrofiche canzoni, Dylan ha infilato una
sensibile e immediatamente riconoscibile escuzione di Joey che ha visto
cantare anche alcuni di noi tra il pubblico. Vai a capirlo.
E Simple Twist of fate è stata ben eseguita con Bob alla chitarra solista
con un tocco sorprendentemente abile. Dopo aver allontanato l'ultimo dei
miscredenti, la catarsi di Dylan del caos era apparentemente completata e il
resto del concerto è continuato con una versione stellare di All Along the
Watchtower e di Ballad of a Thin Man. Il mio amico si premeva fortemente le
mani sulle orecchie. Ci sono molte testimonianze, nel giornale locale del
giorno dopo, di quelli che se ne sono andati dopo dopo tre o quattro
canzoni, scontenti, disgustati e sgomenti. Mancava solo di leggere: Dylan è
andato elettrico. Ehi, Dylan è stato sul palco per circa 90 minuti e ci ha
dato una grande ora. Infine, alcune riflessioni sul palco e
l’illuminazione: C’erano svariati specchi nella parte anteriore del palco
puntati verso il pubblico. E per una buona parte dello spettacolo, la band
era retroilluminata, con quelle luci forti puntate verso di noi. Ho pensato
che questa disposizione fosse pe, r scoraggiare quelli che volevano prendere
fotografie. Ma potrebbero anche essere un messaggio, un promemoria che in
realtà siamo tutti qui per sentire la musica - e la musica è il suono - non
è il vedere, non è lo spettacolo. Bravo, Mr. Dylan! In verità, non hai pari.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Mark Kryzan
Grazie a Dio il signor Knopfler ha deciso di suonare una canzone dei Dire
Strait del 1980 (So Far Away From You) che ha sollevato l'umore della venue.
E' un chitarrista fingerstyle molto buono e guardarlo da vicino è stato
interessante, ma gran parte della sua roba solista soffre del fatto di
essere piuttosto effimera --- per la costruzione di un paesaggio musicale ci
vogliono più di 5 a 6 minuti per arrivare al climax --- e poi ha la tendenza
a ripetere il modello e diventa noioso. Ha 63 anni e si appoggia al suo
grande talento per piacere. Rispetto a Neil Young, che è 4 anni più grande,
o Pete Townshend che è 3 anni più grande, MK manca decisamente di vigore.
Ora parliamo di Bob. Andando a vedere Dylan (71 anni) il suo Never Ending
Tour è qualcosa non per i deboli di cuore e non consigliato se avete
particolari aspettative e non amate il suo lavoro recente.
Bob ha sorpreso anche questa volta.
Prima di tutto lui è il tutto, ma ha abbandonate le tastiere elettroniche
(la chitarra l’ha lasciata molto tempo fa) a favore del piano a coda, molto
alto nel mix rispetto alla band. A tratti sembrava strano. Lo stile era più
rock ieri sera dell'eccellente rockabilly-swing che ha perfezionato nei suoi
ultimi quattro album.
A volte riesce a suonare una ritmica decente su un tempo rag / rock / blues
/ boogie-woogie nello stile di pianoforte e altre volte, suona come se
pestasse su un giocattolo, una cosa orrendamente semplice, come se suonasse
il piano con le bacchette. Ouch!!
L'armonica è solo un riempitivo, fortunatamente la band è grande e molti di
loro conoscono Bob bene e possono adattarsi a qualsiasi stato d'animo o
tempo che lui suoni.
Ieri sera è stato generoso: camminava a grandi passi per il palco durante
Ballad of a Thin Man, senza nessun motivo particolare, ha speso circa il 30%
del tempo davanti al piano --- molto per lui. Lui non è un uomo che vuole
essere visto --- lui vuole solo essere ascoltato.
Ha fatto Visions of Johanna e Joey al pianoforte, ma il suo suonare il
pianoforte era troppo orribile --- davvero male, da piangere per queste
canzoni.
Ma poi altre sorprese: Tangled Up in Blue (con qualche nuovo verso), It
Ain’t Me Babe & Beyond Here Lies Nothing, tutti guidate da Bob al
plunking-piano, erano canzoni potentemente eseguite. Era animato: Ballad of
a Thin (con un orrendo e abusato effetto eco), Things Have Changed e All
Along the Watchtower avevano vita, in particolare Things Have Changed ---
era minacciosa e tirava fuori ogni possibile senso e sfumatura, avete visto
l’oscar sul pianoforte assegnatogli proprio per quelle canzoni?
Per Simple Twist of Fate Dylan ha preso la Fender e si è lanciato dritto
nella canzone. L'ultima volta che era stato qui non aveva suonato la
chitarra, così è stata una vera delizia. Ha suonato senza fare accordi col
barrè ma lui si è girato verso la band,--- insolito per Bob.
Come ho detto: o ti piace quello che vedi ed entri nel nuovo rockabilly e
swinging-Bob (non così nuovo a 71 anni, ma sapete cosa intendo) o lo
rifiuti. Un sacco di gente non è rimasta per assistere al bis (una versione
da dimenticare di Blowin' In The Wind).
Winnipeg, Manitoba - MTS Centre - October 5, 2012
by Gord Ellis
Questo era il mio primo concerto di Dylan dopo quello alla Kool Haus in
Toronto nel marzo 2004. Quello fu un bello spettacolo - ed ero così vicino -
che pensai – non avrò più bisogno di vedere un altro show in futuro. Ma
questo succedeva tre grandi album fa, in più Knopfler stava inixiando,
quindi ...
Mark Knopfler e la sua band sono stati superlativi. Non recensirò nessuna
canzone, ma il suono era impeccabile. Il mio amico Bill era in paradiso.
“Privateer” è stato un highlight.
Dopo una pausa di più o meno mezz'ora, Bob e la sua band sono saliti sul
palco mentre Stu Kimball, che era entrato per primo, suonava alcuni liks di
chitarra blues davvero buoni. Bob era li davanti a me, e sembrava in forma.
Il mio primo pensiero è stato – ha un aspetto molto alla Rolling Thunder
Revue.
Ha aperto con Watching the River Flow, all'organo. Una versione, forte, con
un grande cantato. ho notato subito che Bob era molto alto nel mix, e le
chitarre erano troppo basse. Per le mie orecchie comunque. Ma questo
squilibrio è continuato per tuttto lo show, veramente.
Avevamo posti davvero buoni, al centro della 4° fila, ho potuto vedere tutto
bene. Bob era infuocato, sorrideva a Tony e Donnie. Sembrava avere poca
interazione con Charlie e Stu, cosa che mi ha sorpreso. Ma questo cosa
sarebbe continuare per tutta la notte.Chitarra elettrica per “It Ain`t Me
Babe” e “Things Have Changed” e la gente alzava le mani applaudendo. Bello
vedere Bob con una telecaster. La sua chitarra era fragorosa e forte.
Poi si è seduto al pianoforte a coda, era chiaro che sarebbe stato
molto alto nel mix. Ogni plunk su un tasto del pianoforte era un ruggito.
Bob era lo strumento più rumoroso sul palco. Ha suonato come un jazzista,
tirando fuori piccoli riff e alcune svisate. Erano interessanti e guidavano
la band, ma era a volte difficile distinguere i ragazzi. Ci sono stati
alcuni momenti “interessanti”. Bob cantava alla grande e la band cercava di
seguirlo da vicino come al solito. Posso solo supporre che questo mix sia
stato voluto così da His Bobness, perchè nessun tecnico del suono potrebbe
sistemare un mixer in quel modo tanto sfasato.
Questo problema del mix è venuto fuori alla grande durante “Tangled up in
Blue”. I riff di chitarra erano bassi e i tasti di Bob erano super
fragorosi. Cercare di seguire i cambi di accordo era stato davvero
dura.Poteva vedere i membri della band che facevano del loro meglio per
sentirsi e seguirsi l'un l'altro. Era questo il mix che avevano provato nel
sound check?
Bob stava avendo nuovamente un grande momento, come un bambino col suo nuovo
giocattolo.
Muoveva le gambe, tirava calci, suonava con una mano sola. Si muoveva in
modo Chapliniano. Se avessero regolato un pò il mix sarebbe stato un pezzo
killer. E’ stato come è stato, ma non come avrebbe dovuto essere. Questo è
successo più e più volte.
Il che non vuol dire che non mi sia piaciuto lo show. Bob era davvero si era
calato in esso.
“Ballad of a Thin Man” è stata la migliore performance di Dylan che abbia
mai visto in 6 shows negli ultimi 27 anni. Lui ha veramente suonato alla
grande l’armonica, eccitando la folla che saltava in piedi. E' stato
fantastico, anche la band.
Highway 61 è volata alta, con buoni liks al grand piano, ma Ma Charlie era
soffocato, è stato davvero strano vederlo pennare sulle corde appena
udibile. Stessa cosa in All Along the Watchtower e Stone Rolling Stone. Lui
è un chitarrista mostruoso, ma Stu Kimball ha preso quasi tutte le parti
soliste.
Avevo sperato che facesse qualche canzone da Tempest, ma abbiamo avuto solo
“Scarlet Town”, ed era quasi perfetta. Ha scatenato un tifo molto grande sin
dalle prime battute. La gente ha ascoltato il nuovo album.
Sembrava fantastico e ho davvero sperato che Bob tirtasse fuori un paio in
più, come Pay in Blood o Dusquesne Whistle.
E' stato uno spettacolo breve, solo 15 canzoni. Compreso un molto strano
“Blowing in the Wind” come encore, che ha visto Bob alla tastierta, suonando
un ripetuto riff che la band avrebbe seguito. E così è finito lo show.
Devo dire che lo MTS center era quasi pieno, c'era la consueta gamma di
vecchietti che hanno un che di religiosa vera e propria esperienza di
concerti di Bob. Così lo show non è stato proprio quello che mi aspettavo,
ma quando lo è con Bob? Mi sembra che stia sprecando il talento di Charlie
Sexton tenendolo in quarantena, ma questo è Dylan. Bob, ancora nuove canzoni
per favore. Ma è stato davvero bello rivederlo con così tanto divertimento.
Roll on Bob.
Fort Wayne, Indiana - Parkview Field August 24, 2012
by Mike Malesa
Mi sono sentito obbligato a scrivere questa recensione per mitigare la
straziante situazione morale che sento dopo aver visto questo spettacolo.
Sono stato con Bob attraverso molti alti e bassi, ma nulla è paragonabile al
relitto del treno della notte scorsa. Sono rattristato e devo dire che in
realtà sono uscito verso la metà dello show, perchè non volevo rovinare
anche quel poco di stima che mi era rimasta per questo grande artista.
Io, come tutti da queste parti, sono pazzamente entusiasta per l’uscita di
"Tempest".
Io sono sempre sotto pressione per vedere Dylan, ancora di più con un nuovo
album dietro l'angolo, quindi le aspettative erano piuttosto alte. Dopo
tutto, lo spettacolo del 4 Luglio che ho visto nel 2009 (che vergognosamente
è stato chiamato "Willie 4th July Picnic", (con il set abbreviato di Bob
inserito tra John Mellencamp e Nelson) era stato veramente impressionante.
Torniamo ad oggi, dopo una settimana particolarmente difficile al lavoro, mi
sono precipitato a casa, cambiato i vestiti
e avevo solo due ore per raggiungere la sede dello show. Ho preso un
biglietto, ho camminato lungo il campo e preso un posto vicino proprio di
fronte a Charlie, con una perfetta vista di Bob e del pianoforte che fa
parte del nuovo set-up del palco. Tutto era a posto, la band è uscita
attaccando "Leopard Skin” e Bob sembrava essere in buona forma fino a quando
la canzone è collassata verso il finale. Qualcosa non era andato per il
verso giusto.
Qualcuno in precedenza ha scritto in un’altra recensione che "Bob sembrava
scontroso".
Questo è un eufemismo. Non l'ho mai visto così completamente disinteressato.
"Girl from the County Nord" è stata la successiva con i testi alterati,
mancati spunti e l'ululato dell’uomo-lupo che ha raggiunto altezze assurde.
Sono stato in grado di guardare dritto negli occhi di Charlie, e lui e Tony
sembravano veramente dei miserabili, forse anche sotto l’effetto della
droga. Con il tempo Bob è venuto al centro della scena per "Things Have
Changed”.
Non ne potevo più e ha lasciato il campo. Le cose non sono per niente
migliorate andando avanti. Ho vagato in giro nelle vicinanze per un pò,
fermandomi per pochi minuti in diversi punti per vedere se Bob migliorava.
Ma non è accaduto. Anche se non si aspettavo certamente una prestazione
convenzionale da un artista non convenzionale come Bob, la folla era
sbalordita, incredula e quasi al silenzio. Alla fine ho lasciato il luogo,
mi sono seduto sul bordo di un marciapiede a fumare una sigaretta. Anche
questo si è rivelato intollerabile perché non poteva sopportare di essere a
tiro d’orecchio di questo bailamme musicale. Son tornato alla mia macchina
con la testa bassa con "Visions" che lentamente si andava dissolvendo
nell'etere. Veramente una cosa che non avrei pensato potesse accadere
nemmeno in un milione di anni.
Mike Malesa. South Bend, Indiana
Fargo, North Dakota - Fargo Civic Center Arena - August 19, 2012
di Gene Senger
A Fargo ho continuato ad avere questa visione di Bob e della sua band
infiammata venuta da ovest, dove le tempeste di fuoco bruciano. La voce di
Bob era chiara, a volte canticchiando (Tryin 'To Get To Heaven) o abbaiando
(LARS) e ringhiando (Tweedle Dee / Dum), morbida (Sugar Baby), insomma un pò
di tutto. Charlie è stato ultra cool, guardando impassibile come se fosse
niente, ho la sensazione che potrebbe fare molto di più. Come un animale in
gabbia, fissa la folla, non perde un colpo, forte e vigile, suona note e
liks ferocemente con un’espressione serio sul volto. L’uso del piano da
parte di Bob è interessante, il modo in cui pigia i tasti non curandosi
della precisione, più per uno suono sporco, fangoso, il suono ritmico
jazzier che ho sentito tante volte. Ho guidato fino a St. Paul ed ho
incontrato molta altre gente, da altre parti del Minnesota, così come altri
erano venuti dal Dakota e molte altre parti del paese. La festa è iniziata
prima delle 3 pm quando abbiamo occupato il prato di fronte al Fargo Civic
Center con le sdraio, refrigeratori, pic-nic, libri, giornali e telefono. Il
tempo è passato rapidamente e una volta arrivati al momento eravamo tutti
ansiosi, non più apatici, dopo un pomeriggio ventilato, impazienti di
attraversare le porte per entrare a vedere quella band calda che viene
dall’ovest dove il fuoco della tempesta infuria.
Sioux Falls, South Dakota - Sioux Falls Arena - August 18, 2012
di Marty Traynor
Siamo arrivati a Sioux Falls, che è a circa 180 km a nord di Omaha, nel
primo pomeriggio, dopo un viaggio in macchina reso meno veloce per il limite
di velocità di 75 mph in Sud Dakota. Così abbiamo passato il pomeriggio
godendo le cascate e la scultura molto interessante lungo la passeggiata
Phillips & Main Streets.
Così, dopo aver cenato al Diner Phillips Avenue, siamo arrivati alla Sioux
Falls Arena circa 30 minuti prima delle 8:00. Ho già troppe Dylan t-shirt,
quindi ero alla ricerca di un poster solo per sentirmi dire che non c'erano.
La sede era fondamentalmente un arena da hockey o basket, con il palco dove
sarebbe stata situata la rete per uno di questi sport. Ci siamo seduti nella
parte destra del palco, con una splendida vista della posizione di Dylan e
tutta la band dietro di lui. L'acustica si rivelò poi buona per questo tipo
di locale.
Non avevo più detto che speravo avrebbe iniziato con qualsiasi altra
canzone, ma non Leopard Skin, quando, senza l'introduzione familiare (per
aggiungere la beffa al danno di essere rimasto senza manifesti), è stata
esattamente quello che la band ha attaccato . Oh, beh, di nuovo.
Fortunatamente, Dylan era in voce decente - meglio di molti dei nastri
recenti che ho sentito - questo e il suono tagliente della chitarra di
Charlie Sexton hanno effettivamente aumentato il mio apprezzamento di questo
pezzo.
Poi Dylan è andato all'organo, dove la sua schiena era rivolta verso di noi,
al pianoforte a coda, dove abbiamo potuto vederlo di profilo, quando la band
ha iniziato una versione molto bella di Don’t Think Twice. Il pianoforte ha
preso il sopravvento fino a un bella intensità, diversa ma va bene. Mia
moglie, Frani, ha osservato che assomigliava ad una specie di ragtime.
Dylan, tra l'altro, ha uno strano modo di suonare il pianoforte,
periodicamente sollevando la gamba sinistra in aria, come se si allungasse.
Alla fine della canzone, Dylan ha compiuto un'impresa piuttosto insolita,
suonare l'armonica con la mano sinistra, di fronte al pubblico, e la destra
il pianoforte.
Dylan, vestito in giacca nera, pantaloni leggeri di colore chiaro e stivali
da cowboy, poi ha fatto un passo intorno dalla parte posteriore del
pianoforte al centro della scena, dove, microfono nella mano sinistra e
armonica blues nella destra, ha portato la band in “Things Have Changed”. Ho
cercato per un paio di secondi per verificare se il talismano Oscar di Dylan
c’era, e in effetti, c’era. Dopo la mancanza di manifesti e "... Columbia
recording artist Bob Dylan!", questo era rassicurante. Charlie ha fatto un
altro bel solo, e Dylan abilmente ha peso in mano il microfono e armonica
per suonare un paio di
buoni break fino alla fine.
Poi Stu ha fatto un riff di chitarra alla Dylan, al centro della scena, ha
suonato un bell’arpeggio come intro di “Tangled Up in Blue”. Io non sono un
fan del canto Dylan molto staccato che usa in questo pezzo, soprattutto
nella parte iniziale del brano. Per qualche ragione, come TUIB ha
progredito, Dylan si è diretto verso il retro del palco lanciando uno
sguardo infelice sia Donnie che a Tony. Non riuscivo a capire che cosa ha
scatenato questa reazione, che era finita in un quando Bob tornò al centro
della scena per un altro versetto prima di tornare al pianoforte a suonarlo
fino alla fine della canzone. Lo stile pianistico di Dylan qui è sicuramente
honky tonk - e funziona benissimo su TUIB. Questa è la mia versione
preferita dal vivo dopo quella di Larry Campbell del 1997.
Come Summer Days procedeva, mi ha colpito che Charlie Sexton sia nato un
paio di decenni troppo tardi. E' un suonatore rockabilly grande, e questa
canzone è una vetrina per la sua abilità in questo genere (come è stato, in
seguito per Thunder on the Mountain). In questo arrangiamento, Dylan suonava
il pianoforte alternando la ritmica con le chitarre, muovendo la gamba
sinistra dando l’impressione di non essere in nessun brano.
Come Dylan e Charlie hanno suonato scambi di chitarra e armonica per troppo
tempo, la canzone ha perso intensità anche se i fedeli George e Tony hanno
fatto di tutto per sostenere il ritmo fino alla fine.
Hattie Carroll è iniziata bene, con il mandolino di Donnie in risalto e il
canto di Dylan chiaramente, con attenzione. Ma poi, nel mezzo della canzone
il suo canto è diventato staccato e qualcosa sembrava essersi persa per
strada fino a quando il verso finale ha concluso la canzone insieme con un
lungo assolo di armonica molto doloroso, che è stato il momento migliore
della notte per me.
Highwater è iniziata un pò agitata, ma presto ha preso il ritmo giusto. In
evidenza qui sono stati George Recile alla batteria e Bob con l’energia
dell’armonica.
Poi abbiamo sentito una grande Hard Rain, con Dylan al pianoforte che ha
dato alla canzone un respiro nuovo.
Honest With Me beneficia del nuovo arrangiamento, canzone più unita con meno
riff, ma la canzone continua a non fare molto per eccellere.
Wow! Questa notte devo dire per la prima volta di non aver riconosciuto una
canzone in concerto, This Dream of You, che è stato una cosa eccezionale con
il pianoforte ed il riff tex-mex.
Poi lo spettacolo si è avviato verso una chiusura di routine. Highway 61 era
rilassante e divertente. Charlie Sexton saltellava un po mentre aspettava il
suo pezzo di solista. Gli amplificatori sono stati portati a 11 di volume
per questo ed il pianoforte di Dylan suonava con incorporato al suo interno
Jerry Lee Lewis.
Simple Twist Of Fate ha visto Dylan al centro del palco per il solo pezzo
alla chitarra della notte, per la gioia della folla.
É seguito poi un buon standard di Thunder On The Mountain. Poi Dylan è
tornato al centro del palcoscenico per Ballad of a Thin Man con quello
strano eco sulla voce. In mezzo a Thin Man, Dylan è tornato al suo
pianoforte per un po' martellandolo mica male. Questa è una canzone in cui
la sua voce bruciata funziona bene. Come Dylan si sedeva al pianoforte, la
gamba sinistra continuava ad agitarsi sporadicamente.
Poi abbiamo avuto LARS, seguita poi da un intro della band, dove Stu Kimball
ha avuto la possibilità di brillare nel dare il ritmo e gli accenti a
Warchrower. Quante volte ho sentito questa canzone, cheha sempre un'energia
che riprende lo spirito di Jimi Hendrix.
Dal nostro punto di osservazione abbiamo potuto vedere dietro il palco e
quando il gruppo è sceso dal palco per la pausa pre-bis, Dylan e la sua
squadra ha tenuto un breve conciliabolo, poi sono tornati per il bis, una
Blowin 'in the Wind, che presentava Donnie Herron al violino in un
arrangiamento dolce che ci ha mandato a casa contenti, concluso dal’assolo
finale di armonica nella.
Nel complesso, ho pensato che lo spettacolo è stato molto buono. In evidenza
per me Hattie Carroll, Hard Rain e This Dream of You.
Poi loro si sono diretti verso Des Moines per il prossimo show.
Lethbridge, Alberta - Enmax Centre - August 11, 2012
di Jay
Allora, da dove comincio? Vediamo. Dovevo andare a Lloydminster ma avevo la
scuola e non ho potuto andarci. Sono deluso di questo, ma almeno riusciro a
vederlo in Ottobre.
Ha iniziato con Leopard Skin Pill Box Hat. Subito il pubblico che veniva da
ogni parte del mondo ha iniziato a scattare foto e video. Il tizio accanto a
me parlava di continuo con suo figlio, era davvero fastidioso. E' stata una
bella versione di LSPH, ma ha suonato come molte altre canzoni.
To Ramona è cominciata splendidamente, e si sentiva così bene! Bob stava
suonando il grand piano e l’ha suonato al meglio che poteva. Questa
impostazione è stata la scena per la maggior parte dello spettacolo. Ha
suonato il pianoforte e si sentiva alla grande nel mix. Non stava tentando
qualcosa. Stava suonando tutte le linee melodiche e gli accordi, e questo
per tutto lo spettacolo. Questa versione è stata bella. Poi ha iniziato a
suonare l'armonica ed al tempo stesso il pianoforte. Era abbastanza animato
durante tutto lo spettacolo. Questo è stato uno dei momenti salienti dello
spettacolo per me, questa canzone mi piace così tanto.
Things have Changed. Molto simile ad altre versioni che ho sentito
recentemente. Aveva un qualcosa di western, tipo Gosth riders in the sky nel
beat. Ho sentito qualcun altro dire la stessa cosa. Beh, comunque
assomigliava moltissimo ad altri pezzi. Dopo Ramona si è alzato da dietro il
pianoforte e si è avvicinato al microfono centrale, in posa con le gambe
divaricate quando ha iniziato a suonare l'armonica. E’ stato molto
divertente.
Tangled Up In Blue. Bob è tornato al piano a metà di questa canzone. Ha
iniziato nella parte anteriore del palco e poi si è spostato a metà canzone
per iniziare a suonare il piano. Mi è piaciuto il modo in cui hanno suonato
questa versione della canzone rispetto ad alcune altre che ho sentito negli
ultimi tempi. Penso che abbiano cambiato la tonalità. Quando ha iniziato a
suonare il pianoforte è davvero iniziato un audio perfetto! Io Non averi mai
pensato che avrei detto questo! Deve aver proprio voglia di suonare il
pianoforte. Mi è piaciuto quello che ha suonato. E' stato fantastico. Penso
che ha miscelato la band in modo tale da non soffocare il pianoforte. E'
stato importante e sembrava fantastico!
Tweedle Dee & Tweedle Dum. Versione very cool. Bob ha cantato il versetto
principale con una melodia diversa e il pianoforte ha davvero aggiunto
alcune cose molto necessarie alla melodia e al suo show dal vivo, almeno
secondo le mie orecchie. Mi piace questa impostazione migliore che le
precedenti degli anni scorsi. E’ stato fantastico. Il pianoforte in rilievo
riempie tutto.
Love Sick. Bob al pianoforte e armonica allo stesso tempo.
Hollis Brown. Suonava bene.
The Lonesome Death Of Hattie Carroll. Questa è stata una grande versione
della canzone. Uno dei punti salienti della notte era il suo modo di
cantare. E' stato fantastico! Una delle migliori versioni della canzone, e
lui suonava il pianoforte meravigliosamente su di essa. Ha fatto molta
improvvisazione vocale su questo brano. Il modo in cui ha cantato la strofa
dei dei bambini di Hattie Carroll in particolare, ma anche le altre strofe.
Stupendo arrangiamento. Le prove prima di iniziare il tour in quel teatro un
pò vecchio devono avergli dato l'opportunità di trovare questo nuovo suono.
Ancora una volta ha suonato pianoforte e armonica al tempo stesso per il
solo e la fine della canzone. Bella. Una delle migliori canzoni della notte.
The Leeve’s Gonna Break. Piano in evidenza e di nuovo sembrava fantastico,
con alcuni assoli di pianoforte. C'erano alcune parti di pianoforte
eccellenti, messe al momento giusto e sorprendente una linea veloce di piano
discendente. A un certo punto Charlie e Bob stavano suonando la stessa linea
con chitarra al pianoforte. E' stato breve ma dolce.
Highwater. Bob al centro con l’armonica. Il ritmo di questo pezzo è diverso
ora. Donnie suonava il banjo che si incastrava sui versi. Ho sentito questo
sound in qualche altra canzone non di Dylan. La linea di basso in
particolare. Ho dimenticato il nome della canzone. Penso che era
probabilmente un pezzo fine anni 50 sul tipo country.
Hard Rain. Bob torna al pianoforte. Ho sentito suonare uno versione
esemplare di questo pezzo al New Orleans jazz o festival folk nel 2003/2004.
Era proprio come quella versione, nella stessa tonalità del piano ma un po'
più lenta nel ritmo. Questo è stato un punto culminante. Bob fatto alcune
belle melodie del pianoforte tra un versetto e l’altro.
Highway 61. Bob ha cantato e suonato una linea corrispondente sul piano. Mi
è piaciuto. E' stato un buon effetto! Versione molto bluesy. Stu e Charlie
hanno suonato il loro ritmo di blues. Entrambi i ragazzi avevano diverse
grandi chitarre sul palco e le cambiavano ogni tanto. Sono stato davvero
sorpreso che Bob non abbia augurato un felice compleanno a Charlie. Forse è
roba destinata al backstage o al tour bus. Ma ancora una volta, Bob non è un
oratore e così non c'è tempo da rubare alla musica. Preferisco ascoltare la
musica che sentir parlare. La gente parla troppo.
Simple Twist Of Fate. Un altro highlight della notte. Bob ha suonato la
chitarra. Era piuttosto elaborata, che sembrava
una sovraincisione, per quanto ho potuto vedere. Bob ha iniziato con un
assolo di chitarra suonato davvero bene. Io penso che sia uno stato uno dei
migliori che abbia mai suonato. Ho pensato che forse Donnie suonava
l'assolo, ma era Bob. Bob ha suonato alla grande il suo strumento. Sono
rimasto molto colpito e so che è materia mia quando si tratta di suonare
strumenti. Io non sto vantandomi e lo dico umilmente, voglio solo dire che
non lo dico con leggerezza, come molte persone che non sanno suonare uno
strumento avrebbero detto, queste persone sono più facilmente
impressionabili da un assolo. Bob ci stava dando veramente dentro, senza
mezze misure.
Thunder On The Mountain. Si è trattato di una versione grande, se non il
momento clou della serata. L'uomo è stato così fantastico! Bob è tornato al
pianoforte per questo pezzo. C’erano alcuni ragazzi che ci disturbavano,
così dopo una breve discussione abbiamo preso i loro posti.
Infine, in Ballad Of A Thin Man, siamo riusciti a vedere lo spettacolo
indisturbati. Posso capire che uno voglia divertirsi, ma non a scapito degli
altri. Avrebbe potuto andare sotto al fronte del palco per fare come tutti
gli altri.
Ballad Of A Thin Man. Quindi c'era un grande effetto di eco in questo che
ripetevata ciascuna delle parole di Bob. Ricordo di averlo sentito per la
prima volta a Bismarck nel 2000. Questa era una buona versione della
canzone. Bob era all’armonica e al pianoforte al tempo stesso. Alcune parti
di pianoforte belle.
Like a Rolling Stone. Hanno cominciato con quello che era un pò un casino,
sembrava l’inizio di un brano diverso, poi hanno fatto irruzione nella
canzone vera e propria. Era sottile. La versione per pianoforte era molto
buona. Gli accordi di pianoforte
veramente riempivano il suono. Penso che sia un grande suono e un bel
cambiamento per la band da tutta la roba di chitarra che c’era prima. E'
bello fare qualcosa di un po' differente. Fraseggio grande e si poteva
sentire il pianoforte a coda ancora bene. Mi piace il suono del pianoforte
che Bob sta utilizzando. E' impressionante.
All Along The Watchtower. Aveva anche alcune belle dinamiche, la band
sembrava più morbida e Bob avrebbe suonava solo poche note di piano. Molto
bella, mi piace, potrei ascoltarlo a lungo questo pezzo.
La band ha lasciato il palco a questo punto.
Il pubblico gridava ancora, ma ha abvuto una versione fresca di Blowin In
The Wind. Direi che la band e il suono può essere descritto come aggiornato
e rivitalizzato dal suono del pianoforte in primo piano. Bob ancora una
volta al pianoforte e all'armonica allo stesso tempo.
E quella fu la fine. Ero entusiasta ed ho molto apprezzato lo show! Dylan è
stato grande e mi ha fatto ricordato perché amo così tanto il suo talento.
Grande spettacolo! Uno show che non dimenticherò mai!
Lloydminster, Saskatchewan - Lloydminster
Exhibition Grandstand - August 10, 2012
di Peter
Ho visto Dylan in concerto forse una mezza dozzina di volte dal 1978, ma mai
all'aperto. Quando ho sentito che avrebbe suonato al Lloydminster
Exhibition, la mia mente è andata subito a "Dusty Old Fairgrounds”. Ho
tirato fuori la mia copia in vinile di Little White Wonder # 3 e l’ho fatta
girare. Era come mi ricordavo: Beh, allora vado in città, direttamente al
polo fieristico, proprio dietro i manifesti che sono appesi a riempire ogni
spazio con un diverso tipo di viso. Se cercavo un po' della magia del
vecchio Dylan, Lloydminster poteva essere il posto giusto per trovarla. Un
po' di pioggia era caduta nel corso della giornata, in modo che la fiera
erano ben inumidita, piuttosto che polverosa. L'atmosfera era piacevole e
c'era un buon mix di veterani e giovani folk. Il palco era allestito nel
centro del prato non molto pulito e noi non abbiamo avuto problemi a trovare
un punto a pochi metri dalla ferrovia.
Qui siamo stati, per la prima volta, in grado di sentire l'energia irradiata
dallo stadio e in grado di vedere ogni sussulto e contrazione e le gocce di
sudore sul volto del vecchio Campione. Ho guardato tra la folla dietro di me
ed ho visto una donna con un cappello di pelle di leopardo. Dieci minuti
dopo, la band è salita sul palco lanciandosi in una versione spensierata di
'Leopard Skin Pill-box Hat”. Sapevo che sarebbe stata una notte memorabile.
Dylan ha passato un sacco di tempo dietro il pianoforte e per la maggior
parte ho fatto bene, ma come il suo modo di suonare la chitarra è un po'
sciatto, un po' scostante, così un paio di brani erano un pò disuniti. Fa
tutto parte del suo fascino, immagino, e alla fine devo dire che 50 anni di
pratica hanno davvero dato i loro frutti! Dalla nostra posizione il mix del
suono era buono ed era relativamente facile sentire quello che tutti stavano
facendo. Charlie Sexton spiccava in Tangled Up in Blue, Summer Days sembrava
un temporale estivo. Stu Kimball era più in evidenza nei numeri blues.
C'erano solo pochi numeri dove le tre chitarre impastavano il suono. La voce
di Dylan non sempre in evidenza. Per esempio, Rollin' and Tumblin' avrebbe
potuto beneficiare di un poco più del suo growl primordiale. Sono rimasto
piacevolmente sorpreso dall’arrangiamento di alcune delle canzoni più
morbide. Don’t Think Twice, Tangled Up in Blue e Simple Twist of Fate sono
stati gli highlights della serata per me. Sugar Baby è stata un vero dubbio,
ma ho sempre odiato quella canzone. Ho trovato che molte delle canzoni
avevano un ritmo staccato come l’esecuzione vocale di Bob che mi è sembrata
esagerata, ma dopo un pò ho pensato che forse era il persistente tic-toc
dell’orologio di un uomo di 71 anni che sta sparando le sue ultime cartucce.
Comunque, ho pensato che l'approccio alle maggior parte delle canzoni era
abbastanza semplicistico. L'intero spettacolo ha avuto una buon ritmo e
costruito per un climax avvincente, con pezzi come Ballad of a Thin Man,
Like a Rolling Stone e All Along the Watchtower. La cosa che per me si
distingue di più nello show è la passione continua di Bob Dylan e della sua
band.
Durante lo show si sono scambiati molti sorrisi, parole e sguardi
soddisfatti. Sembravano tutti sinceramente felici di essere lì. Anche il
leggendario Musone stesso non poteva fare a meno di sorridere all’
entusiasta reazione della folla. E' difficile non perdere le sfumature, il
fraseggio e il potere della voce di Dylan. Ma bisogna rispettare il fatto
che lui è ancora on the road a cantare le sue canzoni con onestà e senza la
pretesa di voler ingrandire ancora il suo status di leggenda, sempre
rispondendo alle ovazioni del vecchio e polveroso quartiere fieristico.
Pietro
Rosebud, Alberta
Barolo, Italy - Collisioni - July 16, 2012
di Corrado
Dopo anni di frequentazione quasi quotidiana del sito, ho deciso finalmente
di scrivere a Maggie’s Farm. Merito del concerto “a chilometri zero” (come
lo ha definito un amico) di Bob Dylan a Barolo. Per una volta, l’auto è
rimasta in cortile. Navetta da Alba e arrivo in paese in un quarto d’ora:
una pacchia, dopo 17 concerti tra Milano (San Siro, Alcatraz, due volte al
Palatrussardi, quattro volte al Forum), Brescia, Cernobbio, Modena, Parma,
Genova, Sanremo, Torino, Collegno e Chatillon.
Sul concerto, provo a buttare lì qualche sensazione sparsa, non da esperto e
tantomeno da critico, ma da semplice appassionato. Tanto, ognuno ha il “suo”
Dylan e sui concerti si sente e si legge tutto e il contrario di tutto (ad
esempio, che Dylan a Barolo ha suonato Mr. Tambourine Man…)
Innanzitutto mi è piaciuto il Dylan “pianista”; lo strumento ha dato un
suono particolare al concerto, sicuramente più delle tastiere che, per
fortuna, a Barolo, Dylan ha quasi del tutto trascurato. Ho anche trovato
Dylan in buona forma vocale; meglio di altre volte. In generale, mi è
piaciuta molto la seconda parte dello show (da Hard Rain in poi). Tra le
cose migliori, Forgetful Heart, Hard Rain, Highway ’61 e il finale, anche se
il bis di Blowin’ in the wind mi ha lasciato abbastanza indifferente. A
costo di passare da eretico, devo dire che il brano non mi ha mai
entusiasmato.
Come scaletta, a mio avviso è stata meglio quella di due sere dopo a Lione,
grazie a Man in the long black coat e Blind Willie Mc Tell (due dei miei
brani preferiti), ma non posso pretendere che Dylan suoni ciò che piace a
me. In ogni caso, nella scaletta di Barolo, ha infilato un pezzo mai
ascoltato nei miei precedenti concerti (I’ll be your baby tonight). È ovvio
che non l’ha cantato per me, ma è come se l’avesse fatto.
°°°°°°°°°°°°°°°°
di Daniele "Ardez" Ardemagni
Ed eccomi al mio Dylan-Show numero 13 in poco più di dieci anni...lo metto
fra i più belli di Bob, insieme a quello di Brescia del 2001, di Milano del
2002, di Padova del 2010 e dell'Alcatraz dello scorso anno.
Mi spiace dar torto a Mr.Tambourine ma su 6000 persone i giovani e
giovanissimi erano parecchi...almeno per quanto ho visto
io...multigenerazionale come al solito.
Basti pensare a noi tre...la mia giovane dolce amica (più di una semplice
amica...molto di più direi), amante del teatro e dell'arte ne ha 18, io 35 e
il mio amico Ugo (il famoso cicerone bresciano di Bob nel 2001) 56. E c'era
chi ne aveva meno di 18 e chi più di 56 naturalmente. La mia amica poi ha
avuto uno doppia sorpresa al suo primo concerto di Bob (già mi ha detto che
ha voglia di rivederlo, alla faccia di chi va ai suoi concerti aspettandosi
un karaoke): vedere il più grande di tutti da vicino e avere al suo fianco
per tutto il concerto, oltre me naturalmente, il suo scrittore italiano
vivente preferito: Alessandro Barrico.
Io la fortuna di essere con due persone, incontrate negli ultimi tempi a cui
voglio molto bene, uno considerandolo una sorta di zio..l'altra un regalo
della vita sapendo che c'è ancora gente così giovane piena di ideali e che
mi ha rimesso in pista con la musica ricominciando a scrivere e suonare e a
ritrovare fiducia in me stesso.
Al bando le cose personali, dove però, in questa grande famiglia chiamata
Maggie's Farm condivido senza vergogna o timore, veniamo allo
spettacolo...la mia non vuole essere una vera e propria recensione ma solo
una sorta di pensieri, primo dei quali è, condiviso da chi mi circondava,
che caspita è successo a quest'uomo da due anni ad oggi??
Le nuove interpretazioni, i sorrisi che spesso si lascia scappare,
l'abbandono quasi totale (grazie a Dio) della tastiera Bontempi che è
servita solo per il riscaldamento iniziale, sostituita dal Gran Piano dove
Bob ci ha stupiti nuovamente facendo cose fantastiche...arrangiamenti sempre
in cambiamento ma mai banali, scontati o di serie B...e stavolta anche
l'abbigliamento: non più quello di un texano giocatore di poker ma quasi
contadino...come se fosse appena uscito da uno dei vigneti intorno; la
voce...Forghetful Heart è stata cantata limpida e da brividi...Simple Twist
Of Fate una favola con la chitarra a tracolla...una mano che mi teneva e
alla fine una piccola lacrima che mi ha solcato mezzo viso e
bloccata..Ballad of a thin man da brividi con echi e Bob che a metà canzone
si rimette al piano come quel famoso contestato tour del '66. Poi i
capolavori su quel palco si sono fatti sentire per bene...dai più recenti ai
più vecchi tutti sotto una nuova veste : Tangled up in blue potentissima,
Thunder on the mountain come sempre ha acceso gli animi e fatto ballare,
perplesso mi ha lasciato Honest With Me, ma va bé...ci può stare. Che dire
del nuovo arrangiamento e cantato di Hard Rain? Mostra per l'ennesima volta
la genialità di Bob che continua a stupire. Things have changed, It's all
over now baby blue, Like a rolling stone e AAW splendide come al solito e la
chiusura con Blowin' ci accompagna al pullman che ci riporta al parcheggio
in questa notte di magia...unica nota stonata: sul pullman un'acida,
probabilmente conservatrice sui 50 si è messa a dire che il pubblico
compresa lei è stato deluso...io un pubblico così entusiasta non l 'ho mai
visto negli ultimi anni e le avrei voluto dire (probabilmente se c'era del
Barolo nel mio corpo in circolo lo avrei fatto) "Signora, la prossima volta
vada a vedersi Ligabove o Ramazzotti o qualche mezza cartuccia uscita da
x-factor, che starà certa che potrà cantare tutto il concerto: anche se sul
palco non ci sarà lo Shakespeare contemporaneo, quello che ha cambiato la
musica e la poesia negli ultimi 50 anni ma macchinette da e per soldi"... mi
sono morso la lingua..cazzi suoi...non volevo rovinarmi la serata per un'
incompetente in musica e poesia. Grazie Bob...da parte mia, da parte di chi
c'era con me e dal tuo fedele, numeroso e sempre rinnovato (come il tuo
repertorio) popolo dylaniano. Anche a Barolo ci siamo sentiti parte della
storia...tua, del NET, della poesia e della musica...e grazie a te
Mr.Tambourine per continuare questo lavoro del sito..sempre piacevole e
aggiornato..il migliore su Bob probabilmente.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di duluth49
Lunedi' 16.7.2012
come sempre faccio sono gia' sul posto molte ore prima dei concerti.
Arrivato a Barolo mi aggiro nella cittadina per cogliere anche quei piccoli
particolari che si notano per capire il posizionamento del palco , i posti
migliori e soprattutto dove Bob si mettera' per vederlo al meglio.
Devo dire che l'organizzazione e' stata superlativa considerato anche il
piccolo paesino .
Il concerto:
Inizio sfavillante con Leopard skin pill box hat come non sentivo da anni ,
grande ritmo e una ottima intesa con la band. It's all over now baby blue
molto coinvolgente e fortunatamente non stravolta.
Mi sono detto questa sera andiamo bene lui in gran forma e molto motivato
.....
Things have changed riporta sulla terra la falsariga di canzoni eseguite
quasi di routine.
Tanged up in blue come sopra. Honest with me e Spirit on the water, la prima
devo dire che gia' non e' tra le migliori canzoni di Bob, la seconda non mi
e' piaciuta per una scarsa omogeneita' del gruppo , in primis LUI.
Molto buona invece The levee's gonna break, gran ritmo ed ottima esecuzione
anche vocale.
Hard Rain quasi anonima, peccato uno dei pezzi piu' belli scritti nel tempo.
Con Hight water siamo tornati sull' Olimpo, grande Bob e grandissimo Tony
Garnier.
Simple twist of fate, commovente cantata con una grande ANIMA.
l'll be your baby tonight quasi irriconoscibile.
Highwai 61,Thunder on the mountain, All along the watchtower meritano la
sufficienza.
La perla della serata e' stata Forgetful heart eseguita magistralmente dalla
band e cantata con una dolcezza che mi ha fatto venire la pelle d'oca.
Grandissimo.
Chiude la serata blowin in the wind per ricordarci che seppure passati 50
anni le risposte corrono sempre ...... nel vento
P.S. sono molto contento di averti conosciuto e di aver passato la serata
con te mi raccomando tieni duro con il tuo meraviglioso sito .
saluti a risentirci Marcello
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
BOBAROLO
di Maurilio
Ciao,
sono arrivato alle 10,30 in cima al paese che lentamente si riprendeva da un
fine settimana estenuante. Tutti comunque pronti per riattivare le energie
per l'ultimo evento.
Ho camminato per i vicoli, ho osservato da vicino i preparativi del palco,
ho parlato con gente gentile, ho incontrato amici che non vedevo da tempo.
Una cosa si deve sottolineare ancora una volta: la gente di Barolo è stata
all'altezza. Cordiale, attenta, indaffarata, accogliete e, da quanto ho
visto, i visitatori - i "furestè" - sono stati a loro volta all'altezza di
queste qualità.
Ti ho cercato, cercavo il tuo cappello per riconoscerti ma non l'ho
individuato.
Dylan dipinge, disegna continuamente e allora mi permetto di raccontare con
poche parole il mio concerto come se fosse la descrizione delle opere
contenute in una galleria d'arte molto contemporanea illuminata da luci
antiche:
Gli ossidi graffiati di Hartung, le fiabe di Ontani, le colate di colore di
Sam Francis, la bianca solidità di Wildt, il surreale di Dalì e anche
qualche prova d'artista venuta male ma intirgante per l'enormità e
l'innocenza degli errori.
Ho scattato molte fotografie.
In attesa della tempesta che affronteremo senza ombrelli e stivaloni, ti
saluto e ti ringrazio.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Alberto Romagnoli
"Più di mille chilometri per essere a tre metri da lui."
Ed eccoci al mio quinto concerto di Bob Dylan. Sono partito alle ore 14:00
dalla Toscana e alle 19:00 sono arrivato a Barolo! Più di 520 Km per il
nostro Bob.
Bellissima location, nella terra delle Langhe, viti e vigneti. Ho saputo che
a Bob sono state regalate 24 bottiglie di vino locale.
Alle 21:18 entra in scena Mr. Zimmerman. Vestito estivo con giacca nera,
camicia, calzoni e cappello chiari, cravatta in cuoio e dei bellissimi
stivali in pelle.
Io sono riuscito ad arrivare proprio sotto al palco e ho Bob a 5 metri!
I primi accordi di Stu Kimball e come da previsioni inizia Leopard-Skin
Pill-Box Hat. Dylan si piazza al suo fedele organo. Bel suono blues caldo.
Unica canzone nella quale ha suonato l’organo. Particolarmente impegnato
Tony Garnier con una linea di basso che si incastrava con il resto. E in
quel momento ho avuto la grande fortuna di incrociare lo sguardo con Tony,
ha notato che sapevo il testo e che lo stavo incitando con il ritmo, io gli
ho fatto un cenno e lui mi ha fatto un sorriso compiaciuto. Fantastico!
Poi segue la bellissima It's All Over Now, Baby Blue, suonata benissimo.
Dylan passa al piano con intermezzi di armonica. Era veramente ispirato. Ho
capito subito che sarebbe stata una delle perle della serata appena
iniziata.
Poi passa al centro con un gran pezzo: Things Have Changed. Versione solita
come a Firenze ’11, ma con Bob molto più partecipe. Ha fatto anche alcuni
giochi con l’armonica nella strofa. Ha pure concesso qualche sorriso
scaldando il pubblico.
Di seguito un altro pezzo fisso della scaletta Tangled Up In Blue. Le luci
si sono abbassate lasciando un chiarore blu su Dylan. Sempre con microfono
in mano e armonica. Sonorità teatrale. Era lui che ti parlava della sua
vita. Di seguito, nel finale è passato al piano.
Seguono poi una Honest With Me dai toni blues jazzati. Dylan al piano. Ha
apportato molte modifiche all’arrangiamento rispetto agli anni precedenti.
Poi una bellisima Spirit On The Water. Ottimo lavoro di Tony allo stand-up
bass. Segue poi The Levee's Gonna Break. Una vera diga d’acqua di suono.
Parte lenta fino ad un finale spinto con assoli tra Dylan e Sexton.
Siamo giunti ad un altro dei punti focali della serata: A Hard Rain's
A-Gonna Fall.
Dylan sempre al piano. Ottima versione del pezzo. Dylan si è girato spesso
verso il pubblico, soddisfatto. Interpretazione da brividi. Di seguito,
Dylan si alza e va al centro del palco con l’armonica. Vedo Donnie prendere
il banjo. Visto il tema ricorrente sull’acqua ho immaginato bene ed è
seguita una bella High Water (For Charley Patton).
Scendono le luci. Atmosfera. Dylan imbraccia la sua chitarra. Iniziano gli
accordi di Simple Twist Of Fate e “They sat together in the park as the
evening sky grew dark…” La folla espode in un boato. Dylan accenna qualche
espressione con la bocca di compiacimento e nel finale nello sfumare della
canzone suona un piccolo assolo conquistando tutto il pubblico.
Ora succede qualcosa di strano. Dylan va verso George Recile, come per
cambiare qualcosa. Poi torna al centro del palco. Ha sempre la chitarra. Di
solito il set è sempre stato di 17 canzoni in questo tour, e alla posizione
11 c’è sempre Highway 61 Revisited, invece come per voler rendere un omaggio
si sentono di nuovo gli accordi di Dylan e inizia un’altra canzone alla
chitarra I'll Be Your Baby Tonight. Questa canzone è stato proprio un dono
di Dylan per i fans italiani. Di nuovo un grande boato. Dylan è
particolarmente ispirato e anche qui suonerà qualche accenno di blues
muovendo gambe in tempo di twist.
Poi posa la chitarra velocemente e si dirige di nuovo al piano. Ora è il
tempo di Highway 61 Revisited. E che versione! Dylan gioca con le parole e
con il giro di piano. Fantastica versione con un finale da film.
Dopo Highway 61 Dylan torna al centro del palco. Microfono e armonica.
Donnie accenna qualcosa di violino. Inizia Forgetful Heart. Cantata e
suonata veramente con il cuore. Dylan metterà spesso la mano sul cuore.
Chiuderà con un bel solo di armonica.
Di seguito di nuovo al piano. Il colpo di cassa di George da il via a
Thunder On The Mountain. Una vera esplosione di suono. Versione veramente
gloriosa. Le parole “For the love of God, you ought to take pity on yourself
“ vengono veramente dall’alto.
Poi è tempo di Ballad Of A Thin Man. Bob torna al centro dal palco. Notte
fonda ormai. Armonica in mano. Inizia la gloriosa ballata di Mr. Jones.
Oscura come sempre. Dylan è un crooner degli anni ’50. Nel cambio si dirige
al piano. Si al piano proprio come nel lontano 1966!
Di seguito l’incendiaria Like A Rolling Stone. La folla esplode di nuovo.
Dylan si diverte a fare giri con il piano voltandosi verso il pubblico e
alzando una gamba. Come al solito la terza strofa è tagliata. Procede con la
presentazione della “His Band” accennando l’accordo minore di All Along The
Watchtower.
Le note dell’Apocalisse inondando la piazza. Dylan tiene una veloce e tirata
versione della canzone suonando il piano per poi scomparire nel buio.
Ed ora è il momento del bis. Come nelle serate precedenti sarà “la risposta
soffia nel vento”a concludere il concerto. E così, con il violino di Donnie
inizia una commuovente Blowin' In The Wind. Dylan si siede al piano. Una
magnifica versione nella quale Dylan nel finale prenderà l’armonica
recandosi al centro del palco concludendo con un bellissimo solo di addio,
ma non per sempre....
Le luci si accendono di nuovo, e muovendo le braccia quasi come per
benedire, Dylan ringrazia la folla, per poi sparire nel buio....
Ed ecco un’altra data fantastica del tour infinito che entra a fare parte di
noi, del nostro universo unito a lui, con lui, Bob Dylan. Grazie “Tempest”!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Maurizio Longo
Ciao Mr.Tambourine,
sono appena rientrato dal Piemonte e ho appena riposto in cantina i numerosi
campioni del Vino dei Re che ho prevelato da Verduno e Monforte.... ho fatto
una strage !
Le langhe sono davvero spendide e pure i langhesi sempre disponibili e
gentilissimi, ci torno sicuramente.
Il concerto di Barolo è stato ottimo e stranamente "jazzy", in alcuni
passaggi addirittura divertente.
Quattro stelle le dò tranquillamente, ma come capita spesso mi è mancata
qualche "gemma", sono invece lieto di aver assistito alla ricomposizione di
ALL ALONG THE WATCHTOWER come fu creata e di aver sentitto HARD RAIN e I'LL
BE YOUR BABE TONITE che non sentivo da tempo.
Io comunque l'ho sentito male, ero in fondo alla piazza, praticamente sotto
al segnale stradale di Piazza Colbert e non mi sono spostato per non perdere
il posto, ma devo dire che l'acustica in quel punto non era delle migliori.
Ho cercato il tuo cappellino "Homo sapiens", ma non mi sembra di averlo
visto, se invecie hai visto un tipo un pò nervoso con una camicia rossa ed
il manifestino d'ordinanza in mano che cercava un buon posto verso le 20:00
in giro per la piazza, quello ero io....Alla prossima !
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Gianluca coocoo bird
Ho cercato di salutare Dylan a Barolo...
Non scrivo alla fattoria da parecchio, allora ecco un breve racconto e
qualche considerazione.
Con i soliti tre amici dylaniani (un quarto amico ora sta a Lisbona e ci
chiede news di Dylan via sms) vado a Barolo a sentire il nostro bardo, che
negli ultimi 13 anni abbiamo visto insieme quasi alla media di un live
all'anno (la mia prima volta si perde nel tempo del 1987 a modena con Tom
Petty & The Heartbreakers).
Quando ci avviciniamo alla piazza del concerto studio il posizionamento dei
bus di Dylan & soci e programmo di provare ad avvicinarmici più tardi...
...Il concerto non mi soddisfa molto, ma ormai ho aspettative difficili:
spero in brani che non ho mai ascoltato dal vivo o quasi (ma è il mio 16°
concerto di dylan!), tipo Mississipi o Tryin' to get to heaven, My back
pages, Chimes of freedom o Visions of johanna – mentre sono insofferente
quando compaiono diversi blues standard (già ascoltati e riascoltati), molto
simili e presenti anche nella stessa serata (a Barolo: The Leeve's gonna
break, Thunder on the mountain ma anche ahimè Highway 61).
...Inoltre trovo che il sound sia partito bene, con Leopard skin che ha
visto Dylan alla tastiera senza troppe pretese di farsi sentire mentre ha
lasciato subito spazio ai chitarristi e soprattutto a riff e assoli di
Charlie Sexton – ma è durata poco, perchè Dylan al piano ha reso un
pòimprovvisato il finale della maggior parte delle canzoni e soprattutto ha
monopolizzato il sound dei brani, tenendo la band sottotono e riarrangiando
anche i pezzi più rock per assecondare il suo strumento del momento (anche
LARS e All along the watchtower perdevano mordente!) - ho apprezzato di più
Simple twist of fate e I'll be your baby tonight, nonostante gli evidenti
inceppamenti di Dylan negli assoli (artrite?), grazie alla presenza più
compatta del suono delle chitarre e di tutta la band in questi due brani.
...Però la risposta alle mie personalissime critiche è presto fatta: siamo a
un concerto del performer Bob Dylan (non della sua band o del guitar hero
Sexton), il quale Dylan cerca anche adesso un'espressività originale alle
sue liriche, ancora oggi interpreta i suoi brani cercando possibili
sentimenti diversi e nuovi, senza preoccuparsi troppo (così pare
all'ascoltatore) di eventuali cattive riuscite o cadute di tono (alla sua
età più comprensibili ancora).
...Veniamo al dunque: subito prima di fine concerto mi sono fatto largo tra
la folla e sono corso allo spiazzo dei bus prima che il gruppo vi
scendesse... come temevo uno della security locale, con cui ho scambiato
qualche battuta, mi ha tenuto a una trentina di metri dai bus, che sono
stati anche presidiati da un'auto dei carabinieri soppraggiunti apposta: al
passaggio di Dylan l'ho chiamato da distante un paio di volte e si è
fermato, in mezzo ai membri della band e ad altri della crew, voltandosi
intorno (c'era anche qualcun altro che lo chiamava da una terrazza lì
vicino)... ho cercato di fargli cenno ma eravamo nella penombra, Dylan
allora ha proseguito e mi è rimasta l'idea che potesse forse essere
disponibile a salutare qualche fan prima di andarsene...
...magari sarà per la prossima volta, ancora in italia, in qualche altra
location particolare o insolita.
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Un incredibile Bob in un incredibile paesino
Barolo, le Langhe, terra da sogno ovunque si giri lo sguardo, le terrazze
cariche di quell' uva dalla quale si estrae il miglior nettare del mondo, il
“Barolo Re dei vini e vino dei Re”, quel succo frutto della pigiatura
dell’uva che rendeva ebbri gli antichi Dei che poi, per divertirsi e
scacciare la noia, scatenavano le peggiori guerre fra gli uomimi mortali.
Poco è cambiato da allora, solo i trattori hanno sostituito i carri trainati
dai maestosi buoi (nel castello Faletti di Barolo se ne può vedere ancora
uno abbandonato in uno strettissimo passaggio che circonda la base del
maniero), il vino è ancora il migliore del mondo, le colline con le terrazze
cariche di viti incantano ancora la vista con la loro bellezza, il paesino,
un piccolo borgo medioevale di meno di 700 anime arroccato sulla cima di una
collina con poche case a circondare il castello. Che spettacolo questo
piccolo borgo, che oggi ha l’onore di ospitare fra le sue viuzze la più
grande icona della musica di tutti i tempi, uno che potrebbe stare
tranquillamente sull’Olimpo assieme agli altri Dei icone di tutte le razze,
ma quella della musica non gliela toglie nessuno, già, oggi Barolo ospita
nientedimenoche il “Columbia Recording Artist Bob Dylan!
Sono uno dei primi ad arrivare, ci saranno una ventina di macchine
nelle”vigne” (così chiamano i parcheggi, a Barolo tutto ciò che non è
asfaltato è una “vigna”) e non di più. Salgo su un bus navetta con 5 o 6
altre persone e si sale in paese. Appena scendo ricevo un sms da
barabba123456 che mi dice dove incontrarci per darmi il tanto sospirato
biglietto. Ci incontriamo (come sei vestito? Io col cappellino bianco e la
camicia verde, tu? Tutto di bianco), mi da il biglietto e mentre conversiamo
per conoscerci un pò meglio, ci avviciniamo al palco. Sono circa le due e
mezza, i 4 automezzi ( tre tourbus chiamati “beat the street” ed un bilico
chiamato “Rock N’ Roll Trucking”) del Bob Dylan show sono arrivati verso le
11 di mattina, dopo nemmeno tre ore il palco è montato e stanno controllando
con un computer i volumi e l’equalizzazione dei vari strumenti e microfoni.
Chiedo al vecchio indiano sikh che da anni fa parte dei tecnici del tour se
mi dice a che ora faranno il sound check, mi risponde che non lo sa, dico
“Grazie lo stesso” e allora lui gentilmente mi richiama e mi dice “Aspetta”,
va a guardare sul foglio degli orari della giornata redatto dal Tour Manager
e mi dice “ Alle 5”. Io e Barabba sorridiamo e ringraziamo per la
gentilezza. Barabba è stanco, si è fatto oltre 600 km per arrivare qui,
torna in albergo per riposare qualche ora e per sottrarsi al sole che sembra
voler friggere tutte le Langhe. Io preferisco gironzolare per il paesino,
bere una birra gelata e chiaccherare con la gente. Faccio un giro intorno al
castello e arrivo su un’altura dietro al palco, dove ci sono i camions,
rimango un pò così, a guardare le Langhe senza fissare niente di
particolare, ma ecco che la mia attenzione è attirata da un bus navetta che
si ferma di fronte ai camions.
Il primo a scendere è un gladiatore alto quasi 2 metri, con un fedora nero
in testa. Non può essere altri che Stu, vedo che guarda verso me che sono
arroccato sul picco, allora grido “STUUUUUUU!!!!” e agito il braccio in
segno di saluto, lui alza il braccio e mi risponde. Poi scende una sagoma
tutta vestita in nero e riconosco Tony, seguito da uno che scoprirò più
tardi essere Donnie, un altro tizio molto prestante che era il Tour manager
del quale non conosco il nome, poi George e per ultimo Charlie, alto, magro
e allampanato.
Vedo che si dirigono verso il palco e allora ricordo quella stradina ad una
cinquantina di metri sulla sinistra del palco davanti alla quale c’era una
guardia della sicurezza, con sulla porta un cartello rosso con scritto
“Everything This Way” ed una freccia che indicava la direzione della porta.
Mi dirigo di corsa verso il posto, e nemmeno un minuto dopo mi trovo a due
metri da Tony Garnier, George Recile, Charlie Sexton, Stu Kimball, Donnie
Herron ed il tour manager. Arrivano al posto di blocco della security dove
c’era un tizio che aveva problemi anche con l’italiano, non solo con
l’inglese, ed essendo i 6 privi di qualunque pass, l’inserviente, ligio al
dovere, non li lascia passare per andare nella stanza attrezzata a camerino
per gli artisti. il TM tira giù tre o quattro cose irripetibili, Tony ride,
gli altri guardano l’inserviente stupiti. Allora mi viene spontaneo di
intervenire spiegando al tizio che sta impedendo il passaggio al TM e ai
componeti della band di Dylan. L’incidente si chiude in questo modo, il
tizio bofonchia qualcosa come per scusarsi e sposta la transenna per farli
passare. Tony mi guarda e mi fa un cenno d’assenso col pollice rivolto verso
l’alto mentre dice qualcosa che non capisco bene perchè detta sottovoce,
capisco solo tank you. Allora lo fermo e gli dico che sono il webmaster del
fansite italiano di Bob Maggiesfarm e gli chiedo se posso fare una foto con
lui per il sito. Tony mi risponde che ha visto il sito (non so se sia vero o
se l’ha fatto per compiacermi, comunque la cosa mi riempie di gioia) e viene
verso di me per la foto. Il TM, ancora incazzato per la scena di prima,
prende Tony per il braccio e lo trascina verso il camerino, poi mi dice di
non rompere i coglioni. Gli rispondo che non è un crimine chiedere di fare
una foto, allora si rilassa e mi da ragione, ma mi dice che ora non hanno
tempo, aspetta dopo il suond check e forse riuscirai a fare la foto con
loro. Entrano nella sla ed io decido di rimanere lì per scattare almeno
qualche foto quando usciranno per andare a fare il SC.
Escono uno alla volta, prima Tony che mi fa ancora il gesto del pollice
alzato. Poi esce Stu, lo saluto e lui mi risponde con una piccola pacca
sulla spalla, poi è la volta di Recile che sembrava essere molto stanco, gli
chiedo se va tutto bene e mi risponde un OK mica tanto convinto, esce poi
Donnie che sembra o ubriaco o stravolto dalla fatica, camica bianca e
pantaloni tutti spiegazzati, titubante gli chiedo”Sei Donnie?” Il viso si
illumina e mi grida “That’s Me!” tutto contento perchè qualcuno l’aveva
riconosciuto. Esce Charlie, abbastanza dandy alla faccia del caldo, camicia
bianca aderente, gilerino, jeans attillati e un paio di stivali texani che
non finivano mai. Mi son chiesto che numero di piede avesse, visto così
sembrava il 55, saluto anche lui e mi risponde col pollice alzato mormorando
qualcosa che non capisco.
Intanto il paese si era riempito di gente, alle sei e mezza hanno aperto i
cancelli e la piazza ha cominciato a popolarsi anche se il sole ancora era a
martello. Incontro Marina con il marito e l’amico Carlo, poi si unisce a noi
Barabba bel riposato dopo il sonnellino. Vedo molti volti familiari, poi ho
l’occasione di conoscere duluth49 e sua moglie, passeremo tutta la serata ad
informare le donne intorno a noi dei titoli delle canzoni che non riuscivano
a riconoscere, poi dai titoli siamo passate a domande di storia, varie ed
attualità su Bob Dylan, insomma ci hanno usato come una specie di wikipedia
portatile, però devo dire che noi ci siamo divertiti e loro erano tutte
contente di aver incontrato qualcuno che poteva dissipare i loro dubbi.
Due parole sul pubblico, piazza stracolma, più di 5.000 persone di sicuro,
colore dominante dei capelli il grigio, i giovani dai 18 ai 25 anni da
cercare col lanternino, (ma solo all’estero i concerti di Bob sono in
maggioranza frequentati da gente sotto i 30 anni?), a Barolo la media era
dai 50 in su non ostante gli abbigliamenti casual-ricercati di molti
simpaticissimi attempati dylanfans.
Non parlerò del concerto, lascio questo compito ad altri, dirò soltanto che
il concerto è stato buono, Dylan in ottima forma e voglioso di cantare,
infatti farà 18 canzoni invece delle solite 17, un regalino alle Langhe o al
Festival intitolato a Blowin’ in the wind? Ho trovato molto buoni Stu e
Tony, Donnie non pervenuto (ma quando si decideranno ad alzare il suo vulome
nel mix in modo che si possa sentirlo?), Charlie, il ragazzo prodigio del
Texas e diventato un uomo e non è più un prodigio, ha intrepretato la parte
di un normalissimo chitarrista lontano da virtuosismi che strappano
applausi, forse stanco e svogliato, non una delle serate migliori per lui,
infatti era Tony che cercava di pompare Dylan nei momenti salienti. Anche
Recile mi è sembrato stanco, ma era capibile, in 5 giorni Germania, Spagna,
Francia, Italia e poi ancora Francia, ed il caldo di questi giorni non aiuta
di certo a recuperare le energie. Comunque un concerto godibilissimo, con
qualche imprecisione, specialmente nei finali, ma tutto sommato ampiamente
positivo con un Bob caricato a pallettoni!
Prima di scendere alle vigne per riprendere l'auto cerco Barabba per
salutarlo e ringraziarlo ancora ma nella massa di gente che abbandona la
piazza non rieco proprio a vederlo, peccato, sono contento di averlo
incontrato e approfitto ancora una volta di queste pagine per ringraziarlo.
Mr.Tambourine
Dresden, Germany - Junge Garde - July 3, 2012
di Reinald Purmann
Nuovo Tour Europeo di Dylan – I tempi stanno cambiando? Credo di si: Le cose
sono cambiate!
Ho avuto il privilegio di vedere Dylan e la sua band in due notti di fila a
Berlino e Dresda, ma consiglio agli amici europei di andare a vedere di
persona.
Innanzitutto, ci sono alcune modifiche minori, l’inizio è un pò pigro,
avendo la sicurezza di coinvolgere tutti nel proseguimento dello show (no,
scusate, questa non è una novità) dopo il solito annuncio improvvisamente
Stu Kimball esce solo dalle quinte posteriori, e sta già suonando l’intro di
qualcosa che sembra essere LSPBH, George Recile si unisce, e poi arriva il
resto della band seguita da Bob nel suo look da White-House.
Il cambiamento più importante è la presenza di una massa oscura nel centro
del palco, il famoso Grand Piano e, ugualmente importante, la tastiera
accanto al piano! Vedere Dylan suonare il grand piano vale il prezzo del
biglietto! Sa cantare con il piano come un qualunque Piano Man di un Piano
Bar (impressionante, emotivamente profonda “Love Sick" a Berlino), può
diventare un Rock'nRoller (come in "Rollin 'and Tumblin'" a Dresda), e può
anche giostrarsi tra pianoforte e tastiera come in "HWY 61" a Berlino). E
bisogna vederlo, seduto alla panca del piano come su un pony, facendo cose
imprevedibili con le mani, il piede sinistro poggiato su un amplificatore.
Sicuramente questo vi ricorderà il giovane Chapliniano di una volta.
Egli interpreterà il tenore dell'Opera Italiana, mentre gesticola cantando
"Thin Man" o “Things Have Changed” in entrambi gli show. (Ci dispiace –
nell’ Opera non ci sono parti per armonica a bocca).
Poi può fare il Guitar-Man come nella perfetta "It Ain’t Me Babe” a Berlino
o "Tangled" in entrambi. E - questo è più importante, lo farà nel modo che
meglio si adatta ad ogni canzone.
Lui e le sue canzoni sono al centro dello show. E le set-list stanno
cambiando, sono in via di sviluppo.
A Dresda ha eseguito 7 canzoni diverse dalla sera prima. E la band?
Perfetta, grandi musicisti tutti, con abilità perfetta per dare la giusta
cornice allo spettacolo. Non hanno nulla da dover dimostrare a nessuno.
Le sedi erano entrambe molto belle – la piazza Barrack nella vecchia
fortezza prussiana di Spandau e un anfiteatro alla moda in un tranquillo
parco a Dresda. L'intero spettacolo in una rilassata atmosfera estiva,
("Summer Days" a Dresda era perfetta!)
Così - Quest'uomo unico, decorato con la medaglia della Libertà, Principe
delle Asturie, Cavaliere della Legion d’Onore, vincitore del premio Polar
Music, Dottore multiplo in Musica (Princeton, St. Andrews), sempre candidato
# 1 per il Premio Nobel ha reinventato il suo show 2012 show.
Berlin, Germany Citadel Music Festival
(Zitadelle Spandau) - July 2, 2012
di Wieland
Non essendo attirato dal canto abbaiato di Dylan avevo deciso di saltare gli
show degli ultimi anni. Oggi però ho letto del grand piano di recente
introdotto proprio in questo tratto europeo del tour, così ho deciso di
dargli un’altra occasione, una sorta di bonus.
Come Dylan anche la band sfoggiava dei bei vestiti grigi che sembravano
abbastanza Beatlesiani in senso buono. Per le prime tre canzoni Dylan ha
optato per stare nell’ombra, poi è uscito allo scoperto con il suo largo
cappello bordato da giocatore d'azzardo.
L'apertura con Leopard-Skin Pillbox Hat era così divertente, la cosa più
notevole è stata che Bob ha dimenticaro i testi a metà strada, cosa che
sembrava divertire tutti (compreso Dylan) un bel pò.
It Ain’t Me Babe avrebbe potuto essere molto più bella, il lavoro di
chitarra di Bob era troppo lontano da quello di Sexton, suonava più come una
prova generale col pubblico che un vero assolo. E’ stato bello a suo modo.
Cose
ancora più strane con Things Have Changed, dove Dylan ha deciso di suonare
l’armonica per riempire ogni strofa. Sembrava un'idea nata sul posto e ha
funzionato sorprendentemente bene. L'artista è rimasto al centro della scena
per Tangled Up In Blue e ha fornito una versione di routine assolutamente
affascinante. Per avere un'idea basta ricordare il suo
gesticolare con la Rolling Thunder Review e quindi sostituire
quell'intensità con un pò di umorismo odierno, capito?
Non ho molto da dire delle tre canzoni seguenti, bello sentirle (in
particolare She Belongs To Me), ma niente di eccezionale. E poi: Bamm! Dylan
al pianoforte a coda, non semplicemente premendo tasti a caso, con una buona
prova per The Levee’s Gonna Break. La sua vivacità e il cappello ormai
perenne, ancora una volta, mi ha fatto pensare ai giorni della RTR. Wow!
Il resto del set è stato bello, ma niente di veramente particolare - con una
versione di Desolation Row dove Dylan non sapeva decidere quale strumento
usare, né che voce o che melodia utilizzare. Prove dal vivo con pubblico
presente.
Se preferite leggere recensioni più dettagliate leggete le altre. Mi ha
fatto piacere vedere il miglior spettacolo di Dylan a partire dagli anni
'90. La sua voce da leone ruggente ed il fastidioso e piatto sound da blues
band si sono trasformati in qualcosa di più vario e avventuroso.
Avrei desiderato che avesse usato il piano a coda anche per Ballad Of A Thin
Man. O anche per ... Se i cani corrono liberi.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
di Werner Kehl
Sono passati poco più di 8 mesi da quando Bob Dylan e la sua band si sono
esibiti qui, infatti mi sembra quasi essere stato ieri. Compresi i concerti
a Mainz e Amburgo, con la prestazione di stasera era il quarto concerto che
ho visto negli ultimi dodici mesi, ed è sempre bello anche se erta
all'aperto e con la pioggia estiva che incombeva, ma questo posto batte
sicuramente qualsiasi enormodromo al chiuso.
La cittadella è esattamente quello che ci si aspetta che sia, soprattutto
quando si sta percorrendo una acciottolata passerella che attraversa un
fossato per entrare nel luogo del concerto. Una volta lì e avvicinati al
palco si rimane un pò stupiti, sì, è diverso: come se vi trovaste in un
piccolo locale di quartiere, perché gli edifici a sinistra e a destra e
dietro lo stadio sembrano proprio come certe case che si vedono in alcune
parti di questa città, una usuale architettura antica di stampo medievale,
in realtà è tutto il contrario: è come se fossi nel cortile di qualche
palazzo - anche se un pò più grande del solito, e con circa 8000 presenti.
Dal momento che non ero in compagnia di novizi, questa volta, a differenza
di anni passati, non avevo intenzione di arrovellarmi con le solite
diffidenze pre concerto, così son venuto da solo molto presto, in modo che
ho trovato un buon posto in piedi a circa 10 metri da Bob sulla destra. La
prima cosa che ho notato, ovviamente, era il piano che è diventato la novità
del tour e già solo a guardarlo e ascoltarlo accordare prima dello
spettacolo è stata la cosa migliore che si possa immaginare per i
preliminari ...
Alcuni problemi elettrici sul palco hanno ritardato l'orario di inizio dello
spettacolo di quasi 40 minuti, in modo che Stu ha iniziato il suo intro
quasi alle 8 di sera per la prevista Leopard-Skin Pill-Box Hat. It Ain’t Me
Babe è seguita e sentivo che tutto andava bene, anche l'atmosfera sul palco
era genuinamente buona.
E per me, il primo dei 4 che sono seguiti è stata la parte migliore del
concerto: Bob al centro del palco, cantando e soffiando nell'armonica a
bocca, semplicemente incredibile! Non sono sicuro di averlo mai sentito
suonare l'armonica più ispirato di così! E chi dice che Bob non può più
cantare? Ovviamente, lui non è Caruso, ma quelli che hanno scritto di
recente che è senza voce semplicemente non hanno la più pallida idea!
Poi è arrivata la parte nella quale Bob si è seduto al pianoforte a coda.
Beh, certo non è Liberace, ma mi è piaciuto quello che un recensore dell’Hop
Farm ha scritto: "solleticava l'avorio", il che riassume veramente bene la
cosa, un un certo senso il suo approccio è più riservato, senza martellare
come fa con la tastiera. Sembra fare più attenzione, vuole di certo suonare
le note giuste perchè se sbagliasse si sentirebbe subito, molto più che con
la tastiera. Per lo più, il suo stile è molto Honky-Tonky e da quasi una
sensazione jazzistica, sicuramente una bella aggiunta al suono complessivo,
benvenuto al grand piano!
A proposito di alcune delle canzoni suonate più avanti nel set: ero
veramente entusiasta che A Simple Twist Of Fate è stata reintrodotta da
quando l’avevo sentita molto tempo fa, ma se questo è una canzone che sta
suonando più spesso bisogna che ci lavori ancosa su. E' iniziata o.k. ma ben
presto si è capito che non stava andando da nessuna parte e sembra che
abbia avuto la fortuna di rattopparla in extremis con un finale un pò
caotico.
Ballad Of A Thin Man è ancora un punto di forza da quando è stata introdotta
nella set list, dove tutto arriva nel momento giusto, non credo potrei mai
stancarmi di sentirla (e vederla) anche se Dylan la eseguisse per sempre in
futuro...
... E ce ne sarebbero un altro paio che vorrei sentire in futuro!
E voi che sarete ai prossimi shows, godetevelo, gente!!
Paddock Wood, England - Hop Farm
Festival - June 30, 2012
E’ ancora in tour, ma gli stettacoli dal vivo di Bob Dylan, ormai nel tempo
del suo crepuscolo, non gli porteranno nuovi fans.
Di Rick Dewsbury
“Qualcosa sta succedendo qui, ma tu non sai cosa sia”, Bob Dylan ha
gracchiato nella sua unica apparizione di quest'anno nel Regno Unito. Un
tempo era una frase che aveva catturato la psiche di una generazione.
Purtroppo questo fine settimana l’attuale generazione si è persa.
Perché per gran parte del festival in corso il pubblico si chiedeva cosa
stava succedendo davanti ai loro occhi, con un 71enne artista un pò
costruito che gracchiava davanti ad un pianoforte, accompagnato da una blues
band vecchio stile tutta vestita di grigio.
“Non riesco a capire una sola parola”, lamentava uno con in testa un
cappello di paglia abbracciato ad una donna di mezza età all’ Hop Farm
Festival, nel Kent, dove Dylan stava suonando davanti a circa 5.000
appassionati di musica Sabato notte in quella che sarà sicuramente una delle
sue ultime apparizione in concerto per il pubblico del Regno Unito.
Ed è un commento gentile, pensate ad una persona del pubblico con poche
possibilità di vedere e sentire - in parte perché, a differenza di altri
artisti, Dylan rifiuta di essere ripreso sui grandi schermi accanto al
palco. E anche per quei fans che ormai vanno al concerto soltanto per
l'ormai obbligatorio sing-along di Like a Rolling Stone, con Dylan seduto
sorridente al pianoforte, potrebbero chiedersi il senso di tutto quel
trambusto.
Ma per coloro in grado di riconoscere i brani riarrangiati con la voce
grattante ci sono stati alcuni “scorci preziosi” nel canto e nei movimenti
del “veterano”, come un tempo si è descritto, nel crepuscolo della più
grande carriera musicale, vale sempre la pena di essere presenti.
(Fonte:http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-2167224/Bob-Dylan-Hop-Farm-2012-Hes-rolling-live-shows-wont-win-new-fans.html?ito=feeds-newsxml
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Bob Dylan, una lezione in termini di
efficienza
Bob Dylan, dopo aver cambiato enormemente voce nel corso del tempo, ha
incontrato qualche difficoltà nell’unica data inglese di quest’anno all’Hop
Farm Festival, ma ha permesso ai suoi fans di vedere alcuni dei loro brani
preferiti in una nuova luce.
Il punto in discussione è stato, e sarà sempre quello della voce, o meglio,
che è rimasto di quella voce. Mai punto di forza di Dylan, sempre
controversa, quella che prima era un lamento nasale si è trasformata, negli
ultimi anni, in un qualcosa di completamente diverso - roca, a volte muta,
in molti punti atonale, altre volte, al limite del comico, ma sempre lontana
dallo standard del materiale registrato in studio nel periodo classico di
Dylan.
Quindi, cosa significa il vedere Dylan dal vivo oggi? Per il pubblico
dell’Hop Farm Festival, è stato un paradosso doppiamente frustrante e
stimolante. Che questa era la sua unica data live qui nel 2012 è stato
evidente, la folla visibilmente numerosa nel secondo giorno del festival ha
fatto incetta di t-shirt di Dylan, perdendosi in infinite chiacchiere e
dibattiti.
Lo spettacolo è stato comunque una lezione di efficienza, con Dylan vestito
col suo consueto cappello scuro a larghe tese, giacca con bottoni in ottone,
con i suoi cinque musicisti vestiti grigio, che compaiono sul palco poco
prima del tempo previsto dell’inizio, terminando con la chiamata alla
ribalta, ogni membro della band in piedi rigido davanti al pubblico come dei
soldatini.
Con alle spalle un catalogo enorme e amato, Dylan non potrebbe mai
soddisfare veramente tutti, ma ha presentato un mix di brani vecchi e nuovi,
dando il via con il vecchio “Leopard-Skin Pill-Box Hat”, con l'esecuzione di
classici del passato quali “Tangled Up in Blue” da Blood on the Track a
Thunder On The Mountain da Moder Times del 2006.
Impossibilitato a suonare la chitarra a causa di una forma di artrite, Dylan
sembra più a suo agio dietro il pianoforte a mezza coda, come nei numeri
come Love Sick, suonato con un taglio blues, come altre canzoni che hanno
delle introduzioni stile easy-going honky-tonk di pianoforte. Can’t Wait
inizia lentamente per poi svilupparsi in crescendo, con la voce tipo raspa
atonale di Dylan che non riesce a turbare la forza emotiva del pezzo – un
highlight particolare.
E’ stato durante gli interscambi rilassati con i membri della band che si
sentiva il piacere dei musicisti - la prestazione sempre più sentita come
una conversazione tra di loro più che tra Dylan e il pubblico (parlerà solo
alla fine per presentare la band).
Di gran lunga l'elemento più frustrante della manifestazione è stato quando
alcuni brani che sono dei preferiti come A Hard Rain A-Gonna Fall, Tangled
Up in Blue e Ballad of a Thin Man sono stati resi quasi incomprensibili
dagli originali.
In una serie di compromessi, il lirismo poetico di Tangled Up in Blue
(sempre un punto di forza di Dylan) è stata purtroppo soffocato, ma,
contemporaneamente, l’esecuzione ha aggiunto un nuovo accento, il ritornello
ha dato una sensazione inquietante, nella durezza del suo staccato.
Like a Rolling Stone ha messo in risalto un’ evidente lotta tra l'artista e
il pubblico - la folla cantava il coro con la melodia originale, coprendo il
sincopato ringhiato di Dylan.
I Fan di Dylan fan vogliono ricordare le canzoni che amano, e la folla
dell’Hop Farm è quasi riuscita a salvare quella memoria, mentre magari a
malincuore, sentivano alcuni dei loro favoriti eseguiti in una nuova luce.
(Fonte:
http://www.metro.co.uk/music/903790-hop-farm-festival-2012-bob-dylan-gave-a-masterclass-in-efficiency#ixzz1zO7pAzcz)
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di Neil McCormick
Immaginate Bob Dylan seduto a un pianoforte a coda, la mano sinistra sul
fianco, la mano destra che tintinna lievemente i tasti con delicatezza
sorprendente, che conduce la sua backing band attraverso una versione
sbarazzina di Spirit On The Water. "Tu pensi che io abbia fatto il mio
tempo?" Ringhia, poi ridacchia, guarda Charlie Sexton e aggiunge "Beh, forse
è così".
La sua risata non riguarda né i critici né i fans, è solo un piccolo momento
tra i musicisti, che è più o meno come si potrebbe descrivere l’intera
esibizione. Mentre canta con una leggera torsione le liriche a scatti, il
vecchietto dice durante Tangled Up In Blue "- “ Io sono ancora on the road,
cercando di rimanere fuori dal comune". A 71 anni, il grande trovatore è
ancora là fuori, presentando le sue opere d'ingegno in strane,
incomprensibili forme a volte a stento riconoscibili, per ragioni che
nessuno può davvero capire se non lui stesso. Forse la risposta sta in
un'altra frase che arriva improvvisamente, nettamente focalizzata, in una
recitazione balbuziente che dice che le cose sono cambiate: ". Ho cercato di
allontanarmi da me stesso il più che ho potuto". La sua magistrale blues
band d’accompagnamento intreccia una cascata di note argentine, mentre
Dylan, attestandosi a un microfono, si muove come una marionetta a scatti,
prende la sua armonica leggendaria e soffia un assolo strano ed ansimante,
come se stesse ascoltando nella sua testa qualche versione alternativa o
reggae.
L' Hop Farm è un Festival basilare per il Kent. Niente Sponsors, nessuna
pubblicità, nessun pacchetto VIP - solo un grande palcoscenico in un campo
con un pò di grande musica. La Headline di sabato sera era affascinante, con
due artisti che si poteva dire che rappresentavano due aspetti della
personalità di Dylan, seguiti poi dalla stessa leggenda vivente. Sia Patti
Smith e Damien Rice sono, per quasi tutti i criticii, interpreti dal vivo
migliori di Dylan. La Smith era in fiamme, La sua incantatoria poesia
Dylanesque carica lo spirito psichedelico della sua garage band, in modo che
si può dire "cavalcare il vortice elettrico fino nella stratosfera", sembra
effettivamente possibile. Coraggiosamente la segue con appena
l’accompagnamento della sua chitarra semi-acustica Rice, ugualmente
affascinante, un cantante-songwriter in grado di spingere il modello del
trovatore in nuove dimensioni in un fluido, libero dagli schemi
prestazionali, alternando vulnerabilità delicata ad attacchi furiosi. Non si
può fare a meno di chiedersi cosa sarebbe stato Dylan se appena avesse fatto
la metà della fatica di questi due straordinari openers, ma la parte del
fascino di Dylan che non ha bisogno dell’apertura di nessuno.
Dylan offre i suoi testi altamente caricati con melodie note che non
necessariamente somigliano molto agli originali, tagliate in brevi frasi
ritmiche che spesso sembrano confondere la sua band, che lo guarda come se
fossero dei falchi alla ricerca di indizi e spunti. E' quasi impossibile
cantare insieme a lui, anche se la folla ci ha tentato con gusto in Like A
Rolling Stone, mentre Dylan si limitava a sorridere permettendo loro di
andare avanti diversamente da come stava facendo lui. In qualche modo tra la
magia delle sue canzoni fantastiche, il groove liquido della sua band
superba, il carisma misterioso della leggenda di se stesso e la volontà
della folla di godersi il momento, è qualcosa di strano e veramente
spettacolare che accade, uno spettacolo emozionante che nessuno, forse
nemmeno Dylan stesso può davvero spiegare. Ogni spettacolo di Dylan è unico.
All’Hop Farm Festival ho assistito ad uno dei migliori.
Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC - May 12,
2012
di Alberto Ortega Gurza
La performance cosiddetta mitica fatta da Bob e la sua band il 25 marzo 2008
a Zacatecas, Messico, era veramente qualcosa da ricordare. In quella
occasione io ed i miei amici Oscar Montes ed Edgar "Dylan" Perez abbiamo
attraversato il paese in lungo e in largo in un viaggio alla “On The Road”
di Jack Kerouac.
Quella sera fu speciale perché un infuocato Bob decise di cantare Forever
Young, che, secondo Boblinks.com , non era stata eseguita dal vivo da più di
un anno.
E così, il destino misterioso e imprevedibile ha portato ancora noi tre noi
all’ultimo concerto del Tour 2012 latino-americano di Bob Dylan e della sua
band , prima di prendersi una pausa di sette settimane prima di volare in
Europa.
E proprio come era apparso a Zacatecas quattro anni fa, ieri sera è stato un
Bob incandescente ed ispirato. Dopo aver aperto il concerto con Leopard-Skin
Pill-Box Hat, la band si è esibita in una versione molto stringata di Don’t
Think Twice che mi ha ricordato il selvaggio West.
La versione rilassata di Things Have Changed era molto dolce alle nostre
orecchie. E l'ascolto di Tangled Up In Blue mi ha fatto sentire direttamente
collegato con la storia.
La versione di A Hard Rain A-Gonna Fall è stata molto melodica, e
vocalmente, Bob ha legato le parole al ritmo.
Poi, nel bel mezzo del concerto impressionante, ho sentito le prime note di
The Lonesome Death Of Hattie Carroll. La prima cosa che mi è venuta in mente
era: "Era ora! Non volevo morire senza aver sentito questa canzone dal
vivo". E' ben noto che Bob ha scritto la canzone di protesta contro il
padrone miliardario William Zanzinger. La versione era bellissima, e Bob ha
suonato una coda di armonica che suonava come un inno di lutto per la 51enne
innocente zitella che era stata brutalmente assassinata a Baltimora in quel
terribile giorno. "Affonda il tuo volto nel fazzoletto, perché è il momento
per le tue lacrime". Non per niente Michael McClure ha definito Bob Dylan
"il poeta dei poeti".
Poi la band ha eseguito una versione molto sonora di Forgetful Heart. In
questa canzone la voce di Bob era particolarmente liscia e morbida. Insieme
con la sua voce, la viola di Donnie Herron navigava sul sentiero della
nostalgia dolorosa.
E come la sera prima, Ballad Of A Thin Man, è stata indubbiamente uno dei
momenti salienti, come Thunder On The Mountain è stata la canzone che ha
fatto più ballare le persone presenti allo show.
Naturalmente, Blowing in the Wind, All Along The Watchtower, Highway 61 e
Like A Rolling Stone sono state le canzoni che la parte migliore del
pubblico era in grado di riconoscere rapidamente e di cantarle.
Alla fine dello spettacolo, dopo che la band aveva fatto il suo ultimo
inchino, Bob ha mostrato i pollici levati, ha stretto i pugni insieme e
mandato baci al pubblico. Non lo avevo mai visto fare questo.
Egli deve essere stato molto soddisfatto del modo in cui è riuscito a
concludere questa parte del tour. Sembrava veramente felice.
Tornando indietro nel tempo, mio zio Agustin Gurza, fan di Bob da una vita e
scrittore di cultura popolare, era solito portare un album di Bob Dylan ogni
volta che veniva a visitare mio papà, e mio padre diventò anche lui un
grande fan di Bob fin da quando aveva vent’anni. Quindi è stato un piacere
stare con lui e mia madre nel primo dei due concerti di Città del Messico.
Ieri ho pranzato a casa loro, e l' ho trovato che indossava con orgoglio una
T-shirt nuova di zecca con la foto di Bob col cappello da cowboy. Prima di
lasciare la sua casa per andare al secondo e ultimo spettacolo, ho ascoltato
con lui Blood On The Tracks in vinile.
Se un giorno Bob ha dicesse che tutto è finito penserò di essere stato
fortunato di aver visto questo ultimo show, ne valeva davvero la pena.
Grazie Bob, buona fortuna.
Mexico City, Mexico - Pepsi Center WTC
- May 11, 2012
di Oscar Montes
Una giornata davvero speciale, oggi 11 maggio è il mio 27° show di Bob al
quale assisto ed è anche il giorno del mio compleanno! Che dono avere Dylan
nel mio paese ed il posto nella fila centrale anteriore! C'è qualcosa di
meglio di questo?
Verso le 13:00 sono andato all'aeroporto internazionale di Città del messico
per incontrare Sue Osborne e le sua amica (una non fan di Dylan) Amanda
Gardham da Ottawa, Canada. Vi ringrazio ragazze, tutti i miei regali di
compleanno erano favolosi! Sue ovviamente è venuta per assistere ai due show
di Città del Messico!
Il Pepsi Center WTC è un luogo nuovo di zecca, infatti Bob è soltanto il
secondo artista che si esibisce li!
Federica e Laurette, come al solito sono già sul posto! Ottima cosa vedere i
miei amici , grandi fan messicani di Dylan Alberto Ortega e Gurza Edgar
Perez! Gli ultimi spettacoli che avevamo visto insieme erano stati quattro
anni fa a Zacatecas.
Leopard-Skin, l'inizio usuale di questo tour è stato davvero solido e il
pubblico ha risposto molto bene a Bob dandogli così il benvenuto nella città
più grande del mondo. Poi Ramona, con Dylan alla chitarra, piacevole. Things
Have Changed ha accontentato tutti. TUIB ha infiammato tutti gli animi,
pezzo sublime!
Rollin'and Tumblin', piuttosto debole, è stato il numero seguente, non la
migliore versione che abbia mai ascoltato, ma vale la pena di menzionarla,
perché Bob ha sorriso diverse volte a Donnie durante la canzone.
Desolation Row è stata bellissima, il pubblico messicano è stato felice di
avere potuto sentito questo classico!
Cry a While è sempre un piacere risentirla. Spirit on the Water con Bob che
ha suonato un pò di armonica è stata la canzone successiva.
Una meravigliosa Summer Days ha fatto ballare tutti sui loro posti a sedere,
poi una grande canzone da TOOM, Love Sick, davvero bella. Highway 61, la
migliore versione eseguita da Bob in Messico finora, un'esplosione! Poi il
momento clou della notte per me, Simple Twist Of fate, devo ammettere che
qualche lacrime mi è scappata, grande movimento e performance di Bob che ha
suonato la chitarra così bene in questo pezzo!
Thunder on the Mountain, così forte, ancora una volta soprattutto alla fine.
Un altro pezzo importante è stato Thin Man, hey Bobby che modo incredibile
di suonare l'armonica e di intrattenere tutti noi! Incredibile! Tutti erano
in piedi alla fine di questa canzone per ringraziare Dylan. E tutti sono
rimasti in piedi per la seguente Rolling Stone che è stata una prestazione
eccezionale.
La miglior Watchtower finora è stata la canzone seguente, davvero solida e
forte! Subito dopo aver finito questo pezzo è venuto il miracolo: Bob ha
detto: "Grazie a voi amici" e subito dopo "Gracias amigos" Wow! La prima
volta che sento Dylan dire qualcosa in spagnolo! Grazie tante Bob!
Bob è ritornato sul palco per un bis che era Blowin' in the wind, molto
amato dal pubblico! Spettacolo impressionante, indimenticabile di sicuro!
Arrivederci ragazzi, domani è l'ultimo spettacolo!
Guadalajara, Mexico - Auditorio Telmex
- May 9, 2012
di Oscar Montes
L'Auditorio Telmex è davvero bello, sono stato molto felice di tornare in
questo posto dopo quattro anni.
Ancora una volta è stato bello vedere Federica e Laurette prima dello
spettacolo. Inoltre è stato grande incontrare Sara Lucero da Ensenada, Baja
California, all'interno del forum.
Lo spettacolo di Monterrey è stato davvero buono, ma questo è stato molto
meglio, Bob Dylan e la sua band erano più connessi con il pubblico. La gente
nell’ Auditorio era tanto più entusiasta ed i musicisti lo sentivano e in
cambio abbiamo avuto un grande spettacolo. Bob ha sorriso tante volte alla
sua band ed a Charlie durante lo spettacolo.
Leopard-Skin è stata la prima canzone della notte, meglio di ieri sera. Baby
Blue buona, la gente era felice nell’ Auditorio, questa è stata l'unica
canzone in cui Bob ha suonato la chitarra.
Things Have Changed con un’armonica molto forte.
Tangled è stata splendidamente suonata e poi Cry a While, così grandi! Bob
si spostava come una marionetta sul palcoscenico e il pubblico è impazzito
con il suo assolo di armonica. Dylan ha suonato Hard Rain a Guadalajara,
così come quattro anni fa ed è stata una prestazione davvero buona.
Levee’s davvero dondolante, questa è stata una delle volte in cui Bob e
Charlie si sono sorrisi a vicenda. Tryin' To Get To Heaven così dolce e
piacevole.
High Water è un pezzo sconnesso da questo tratto del tour dal mio punto di
vista.
Il clou della notte per me è stata Forgetfull Heart, è stata come una
cerimonia quando abbiamo sentito iniziare Donnie col violino. Bella, proprio
bella!
Highway 61 Revisited così potente come sempre, un sacco di energia. Un
favorito per tutte le persone. Poi una bella sorpresa, Love Sick, che è
stata veramente riconosciuta da un sacco di fans!
Thunder on the mountain è stata buona come nell' ultimo spettacolo,
soprattutto alla fine. Gente che ballava in piedi sulle sedie e ancora una
volta Bob e Charlie che si sorridevano a vicenda. Mr. Jones è stato il a
seguito, sempre così bello da ascoltare.
Like a Rolling Stone è stata suonata con tutte le persone in piedi,
cantando, saltando, tifo da stadio! Semplicemente meravigliosa! Niente
encore questa volta, Dylan ha finito il concerto con una Watchtower
veramente solida! Nonostante il pubblico in attesa non ci sono state altre
canzoni! Ma di sicuro un concerto eccellente!
E alla fine dello show ho diviso il prezzo del taxi con Laurette sulla via
del ritorno ai nostri rispettivi alberghi! Adesso ho un paio d'ore di sonno
perché devo prendere l’ aereo per tornare a Città del Messico alle 7:30
domattina.
Monterrey, Mexico - Auditorio Banamex - May 7,
2012
di Oscar Montes
Bob è tornato in Messico dopo 4 anni. Grande show a Monterrey! E’ stato
bello incontrare Liiz Dylan che abita in questa città e vedere ancora una
volta Federica dall’ Italia e Laurrette dalla Francia prima dello
spettacolo.
Dylan era sul palco del Banamex! Io davvero non potevo credere che fosse
lì, nel mio paese!
Leopard-Skin è iniziata un pò debole a mio parere.
Ma le cose sono migliorate con “Man in the Long Black Coat” con Bob alla
chitarra, ben suonata!
Un altro buon pezzo è stato “Things Have Changed”, con Bob in un buon
assolo di armonica.
Anche “Tangled Up In Blue” da Blood On The Tracks è stato ben accolto dal
pubblico.
Poi è stata la volta della prima novità della notte, “Cry a While”, non
potevo credere alle mie orecchie ed ai miei occhi! Bob stava godendo molto e
sorrideva alla sua band ogni volta che gli era possibile! La caratteristica
bluesy-rock del nuovo arrangiamento l’hanno resa davvero piacevole per le
persone presenti al Banamex Auditorio.
“Spirit On The Water” ha raffreddato un pò l’ambiente, ma poi è venuto un
altro pezzo da evidenziare, “Summer Days”, una delle migliori prestazioni
che abbia mai visto! Wow! Ognuno ballava e urlava con il nuovo
arrangiamento!
“Desolation Raw”, un altro favorito della gente è stata davvero bella.
“High Water” era buona, ma ho visto versioni migliori.
“Simple Twist” era così bella, così sensibile come al solito, direi una
delle migliori interpretazioni di questo brano che Bob ha mai fatto!
Poi “Highway 61 Revisited” ha scosso l’auditorio come fa di solito, sempre
potente!
“Blind Willie McTell” con Bob al centro della scena con l’armonica è stata
eccellente e alla gente è piaciuta molto.
“Thunder On The Mountain”, all'inizio è stata un pò lenta, ma alla fine è
stata fantastica come al solito.
“Ballad Of A Thin Man” è stata come sempre un capolavoro, semplicemente
fantastica! Il Banamex ha cantato questo classico!
Bob ha lasciato il palco, ma è ritornato abbastanza presto per presentare
la band e ha suonato una “Watchtower” incredibile! Dopo questo, Bob ha detto
addio al pubblico ed ha anche mandato alcuni baci alla gente! Non avevo mai
visto Bob fare questa cosa in un qualsiasi spettacolo! Marvelous!
Proprio In quel momento, un ragazzo dal pubblico è saltato sul palco, per
abbracciare Bob ma i ragazzi della sicurezza lo hanno messo a terra e poi
l’hanno portato fuori! Prima volta che vedo questa cosa!
“Blowin’ in the Wind” è stato il secondo bis della notte! Inoltre tutti
hanno cantato questo pezzo, anche la gente fuori in strada! Bene, ora è
tempo di andare a letto e preparare le cose per volare domani a Guadalajara!
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Monterrey, Bellezza e Follia
Bob Dylan fece una volta a Monterrey uno struggente assolo di chitarra nel
mezzo di "Simple Twist Of Fate". Forse era un modo per dire: "Sto cercando
di fuggire da me, nel modo che posso" in "Things Have Changed". Forse era la
nostalgia che ha permeato la serata nella quale ha cantato "Tangled Up In
Blue", immerso in una luce stile Della Robbia, una tonalità di blu, come
diceva Blanche DuBois, la protagonista del film “Un tram che si chiama
desiderio", il colore del mantello della Vergine. O forse è stato quando ha
citato direttamente la Blanche e il suo creatore, Tennessee Williams (sempre
in "Things Have Changed") per dire: “Non vi alzate signori, sono solo di
passaggio”.
Questa è l'ultima frase che la Blanche dice in “Un tram che si chiama
desiderio”, camminando sorvegliata da infermieri e da un medico, che la
accompagnano verso la follia. Ed è la follia e le sue molteplici forme, che
è stata al centro del concerto di Bob Dylan all’Auditorio Banamex di
Monterrey, conclusosi poche ore fa.
La follia dal palco, con Dylan in uno dei suoi momenti migliori, in perfetto
stato fisico e spirituale pochi giorni prima del suo 71esimo compleanno. La
follia di una band che ha fatto il giro del mondo una dozzina di volte e ha
un suono impossibile da cogliere pienamente nelle registrazioni, e ancor più
difficile da descrivere in un linguaggio prosaico. Così si ricorre alla
poesia per ottenere una immagine mentale vicino al suono di Bob Dylan e
della sua band. La frase viene da Dylan stesso e si trova in "Visions of
Johanna", "Il fantasma dell'elettricità urla sulle ossa del suo viso, dove
queste visioni di Johanna ora hanno preso il mio posto". Energia che porta
questi musicisti ad interpretare a modo loro alcune delle canzoni più
importanti degli ultimi 50 anni, e inevitabilmente viene da sorridere
davanti a tanta bellezza.
L'auditorium era il Banamez, pieno al 50% della sua capacità, ma, ma Dylan
ha scelto di vedere il bicchiere mezzo pieno ed ha attaccato lo show con
tutte le sue energie. Ha aperto, come al solito, con "Leopard-Skin Pill-Box
Hat", ma subito son cominciate le sorprese. La seconda canzone della serata
è stata la scioccante "Man In The Long Black Coat", la storia di una ragazza
giovane, quasi una bambina, scomparsa dalla sua casa per andare via con
“l’uomo dal cappotto nero", che potrebbe essere la morte ... o la follia.
Avendo visto quasi 60 volte Bob Dylan in concerto, ho pensato che avrei
potuto anticipare una piccola selezione delle canzoni sera per sera. Per
esempio, se in un concerto suona "Tangled Up In Blue" (uno dei favoriti di
tutto il mondo) quasi certamente non suonerà "Desolation Row" ("la mia vita
è cambiata per sempre la prima che la ascoltai" ha detto Tom Russell in una
delle sue canzoni).
Se una sera ci dice che la ragazza "non ha lasciato nemmeno una parola"
quando se ne andò con "The Man In The Long Black Coat", quasi certamente non
canterà "questa terra è condannata definitivamente, da New Orleans a
Gerusalemme "in" Blind Willie McTell", un capolavoro che Dylan ha suonato di
recente in televisione, durante il tributo a Martin Scorsese ai Critics
Choice Awards.
Beh, qualche tempo fa, a Monterrey, tutte queste certezze sono state deluse
quando Bob Dylan ha cantato quattro canzoni in un concerto. Quattro
cattedrali, travolgenti. Oltre ad una versione superblues di "Cry A While",
che ha sempre avuto una forte persa sulla gente, ma mai come stasera, con
Dylan che rallentava e lanciava a piacere la sua band nei momenti chiave per
aumentare la tensione e ritardarne il culmine.
La follia si è trasformata in delirio, su e giù per il palco, ha cantato
"Ballad Of A Thin Man", che da molto tempo è diventato il momento clou di
ogni concerto. Dylan è di scena e interroga un uomo che pensa di sapere
tutto, giusto in tempo per rendersi conto che non sa nulla, "sta succedendo
qualcosa e tu non sai cosa sia, non è così Mr. Jones?" . Alcune delle frasi
e la voce erano come un eco di allucinazioni uditive. Ancora una volta la
follia.
Subito dopo, "Like a Rolling Stone". Infallibile. La miglior canzone di
tutti i tempi. Al termine, uno spettatore troppo entusiasta è salito sul
palco cercando di avvicinarsi a Dylan, riuscendo ad eludere i servizi di
sicurezza che forse dormivano in quel momento. Un momento di caos. Bob non
ha battuto ciglio. Quattro anni fa, in Brasile, una bella ragazza di Ipanema
era
è riuscito a raggiungerlo e baciarlo nel bel mezzo di un concerto. E chi
potrebbe dimenticare il pazzo a torso nudo pazzo, con la scritta "Io sono
una Bomba” sul torso, saltato sul palco del Grammy nel 1998, mentre Dylan
stava cantando "Love Sick"?
"Vedrai che ci criticheranno per queste cose" ha detto uno di Monterrey che
era vicino a me. "Vedi la sua colpa è solo quella di amare Dylan," disse un
altro. "Lui è pazzo " ha aggiunto un altro. E sì, l'uomo era pazzo, come
tutti gli altri, come tutti stasera.
Dylan non ha abbandonato il palco. Ha presentato la sua band: Stu Kimball
alla chitarra acustica, George Receli (il miglior batterista al mondo) alla
batteria, Charlie Sexton alla chitarra, l'amato Tony Garnier (oltre un
migliaio di concerti con Dylan) al basso, e per ultimo ho lasciato il
polistrumentista Donnie Herron, perché ho qualcosa da raccontare.
Quattro anni fa ho avuto l'opportunità di essere dietro le quinte per tutto
il tour messicano di Dylan. Nell’Arena di Monterrey, Donnie era stato
soprannominato "Ricardo Montaner" a causa della sua somiglianza con il
venezuelano. Ma non erano stati i messicani a chiamarlo così, ma il
personale stesso di Dylan, dopo che avevano visto nella sala da pranzo le
foto degli artisti che si erano esibiti nell’Arena. Vedendo Montaner, il
capo dei roadies di Dylan (un corpulento uomo con barba bianca e trecce) ha
scritto sotto la foto: "Mr. Don Herron ". Ho citato questo episodio perchè
lo stesso Donnie me lo aveva raccontato, mi aveva anche portato a vedere la
foto di Montaner con scritto sotto il suo nome. "Che ne dici di questi
ragazzi?" Ha detto, riferendosi a quelli che avevano fatto lo scherzo.
Abbiamo riso insieme e deciso di lasciare quel nome sulla foto.
Tornando al presente, la chiusura era "All Along The Watchtower". E nel bis,
l'intero pubblico in piedi ha cantato "Blowin' In The Wind". Uscendo, ho
capito che c'era la luna piena su Monterrey. Ecco dunque la spiegazione di
tanta bellezza e tanta follia.
(Fonte: http://www.sergiozurita.com/belleza-y-locura-bob-dylan-en-monterrey)
Heredia, Costa Rica - Palacio de los
Deportes - May 5, 2012
Bob Dylan porta la sua storica leggenda nel concerto in Costa Rica
Il famoso songwriter di canzoni folk-pop e di ballate, recentemente nominato
per la Presidential Medal of Freedom, entusiasma una folla di circa 4.500
persone in Heredia nel Palacio de los Deportes il 5 maggio.
L’aspettativa era alta Sabato sera per la prima apparizione del leggendario
cantante Bob Dylan in America Centrale.
Gli organizzatori preoccupati di non vendere biglietti a sufficienza per
riempire il Palacio de los Deportes che nel 1980 era arena di basket capace
di contenere 4.500 persone. Per il concerto qualcuno aveva pagato fino a $
150 per il biglietto - preoccupato che il suono sarebbe stato confuso, data
la carenza strutturale del locale che causa sempre una cattiva acustica. E
poco prima dell’apertura delle porte, Dylan aveva impedito ai reporters dei
media di scattare fotografie durante lo show.
Ma l'ansia si è cambiata in euforia quando il 70enne poeta e cantante,
sorridendo sornione, saliva sul palco vestito con il suo tradizionale
cappello spagnolo, che è diventato come il suo marchio di fabbrica. Si
impadronì subito del ruolo di imbonitore musicale con gli accordi iniziali
di "Leopard-Skin Pill-Box Hat".
Migliaia di fans, scesi nella valle centrale da tutti gli angoli del Costa
Rica e da altre parti dell'America Centrale, si sono alzati in piedi con un
boato di adorazione collettiva. Sì, Bob Dylan era sul palco.
La diversità nella folla spaziavano dal grigio dei capelli dei vecchi
hippies agli adolescenti, ai musicisti, agli scrittori, ai banchieri, tutti
radunati dalla rara opportunità di vedere un uomo che ha messo la sua vita
nelle canzoni per oltre mezzo secolo.
In un set che è durato poco meno di due ore, Dylan ha eseguito 18 brani dal
suo repertorio di 600 canzoni, trascorrendo la maggior parte della serata
dietro da un organo Korg e riempiendo gli interludi con una serie di assoli
di armonica che hanno spinto i fans in delirio ad ogni nota.
Come previsto, la backing-band di Dylan è ben padrona dei diversi generi che
caratterizzano la sua musica - swing, blues, jazz, country e rock - e con
due chitarre, basso elettrico e contrabbasso, batteria e lap steel guitar,
hanno fornito un suono caldo e fiammeggiante che ben si adattava
all'invecchiamento della voce di Dylan.
Suonare con la leggenda richiede di essere sempre sulla punta dei piedi. C'è
un approccio inequivocabilmente improvvisato nelle performance live di
Dylan, che non suona mai le sue canzoni come sono nelle registrazioni
precedenti o nelle classiche degli hits con le quali siamo cresciuti
ascoltando la radio. Lui si dimentica talvolta i testi. Fa un assolo di
chitarra solo per lanciarsi in un’altra direzione. Lui dà ordini in
sequenza. E a volte la musica passa in secondo piano rispetto ai testi
elegantemente formulati. Ma la band sembra tenere bene il passo.
Al suo secondo brano, "Don’t think twice", i fans hanno risposto a ciascuna
strofa con fischi e urla, e la band ha suonato con grande stile.
Lo strano fraseggio in "Tangled Up in Blue" non sembrava disturbare nessuno,
e la quinta canzone della set list, "Summer Days", un pezzo tratto dal suo
album in studio numero 31 "Love and Theft", ha fatto ballare tutti, anche
nei corridoi dell’arena.
Una delle più belle canzoni della serata, "Not Dark Yet", da "Time Out of
Mind," è anche uno dei brani più esistenzialisti di Dylan: "Senti come la
mia anima si è trasformata in acciaio. Ho ancora le cicatrici che il sole
non ha guarito. ... Sono nato qui e morirò qui contro la mia volontà. So che
sembra che io stia andandomene, ma io sto ancora qui in piedi. "
Quando sei triste devi rifugiarti nel blues, e Dylan lo ha fatto nelle due
canzoni seguenti, "Jolene" e "Ballad Of Hollis Brown", una canzone del 1964
che racconta la storia di un povero uomo del Sud Dakota che uccide la sua
famiglia e poi si suicida.
Il classico "A Hard Rain A-Gonna Fall" è venuto fuori piano, con testi
cantati di fretta, con pause di disagio e una band che lottava per seguire
il loro leader. Ma lui è Dylan, queste sono le sue canzoni, e lui fa quello
che vuole.
Poi è seguito uno dei momenti migliori della serata, "The Lonesome Death Of
Hattie Carrol", un noto brano degli inizi carriera che mette in mostra la
capacità incredibile di Dylan nella narrazione: "Oh, ma voi che filosofate
sulle disgrazie e criticate tutte le paure, seppellite il vostro volto nello
straccio, ora è il momento per le vostre lacrime". Una lenta dissolvenza in
aggiunta alla bellezza inquietante e al tema preoccupante della canzone.
In questa parte dello show, la maggior parte della gente, affascinata, si
era di nuovo seduta, ma "Highway 61 Revisited" ha riportato tutti di nuovo
in piedi, e l'energia nella stanza era elettrica come l'album del 1965 che
porta lo stesso nome.
I fans hanno apprezzato anche la scelta di Dylan di canzoni popolari per
terminare la serata storica, tra le quali "Like a Rolling Stone", "All Along
the Watchtower" e "Rainy Day Women # 12 & 35" (anche se senza vendita di
alcolici e col divieto di fumare, nessuno avrebbe potuto sballarsi.....).
Alla chiamata alla ribalta, Dylan ha notato un gruppo particolarmente
euforico di giovani sul balcone alla sua sinistra. Durante il bis di
"Blowin’ in the Wind", ha camminato a sinistra del palco ed ha eseguito un
assolo di armonica personalizzato per il gruppo di fans estasiati, offrendo
loro un momento indimenticabile di una notte indimenticabile.
Alla fine ha lasciato il palco come era entrato, sorridendo sornione.
(Fonte:
http://www.ticotimes.net/Current-Edition/News-Briefs/Bob-Dylan-lives-up-to-his-legend-at-historic-Costa-Rica-concert_Sunday-May-06-2012)
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di Laurette Maillet
Lascio l’ostello di Santiago alle ore 9.30 e mi metto in viaggio per
l'aeroporto con un giovane compagno di viaggio Australiano. Mi trovo una
panchina e cerco di dormire un poco. Fa freddo!
Alle 4,00 del mattino del 5 maggio cammino per la millesima volta
attraverso il tunnel d’imbarco dell'aereo. Tempo per un pranzo e un pisolino
e atterriamo in Costa Rica.
Tutto all’aeroporto è facile:
Trovo un Bancomat (dobbiamo cambiare pesos in ogni paese)
Compro una mappa di Heredia
Prendo un autobus economico per Heredia
I Ticos | Ticas ( nome usato per gli abitanti del Costa Rica, ticos maschio
e ticas per le femmine) sono un pò grezzi ma ti danno un vero aiuto.
Molti di loro hanno a che fare coi turisti e parlano inglese.
Riconosco Heredia, L’ho attraversata da turista qualche anno fa. Mi ci è
voluta un'ora per trovare l'ostello perché loro non usano i nomi delle vie
ed i numeri civici, ti danno indicazioni generiche tipo la vicinanza ad un
noto edificio (noto solo a loro).
Alle 16,00 inizia a piovere come ogni pomeriggio in Costa Rica. Ho dovuto
aspettare un'ora prima di essere in grado di uscire e comprare un pò di
frutta, un caffè e del pane. Poi comincio a camminare verso la sede, a 10
isolati di distanza.
Sono subito fermata dai bagarini che mi offrono un biglietto per 80 dollari
americani, non in prima fila, ma abbastanza vicino al palco.
Entro all'interno del locale alle 19,45, lo spettacolo comincia alle 20,00.
Due ragazzi sono sul palco a cantare alcune canzoni divertenti. Raggiungo il
centro e la terza fila quando Bob sale sul palco sotto uno scroscio di
applausi.
Si sente che lo spirito buono, lui è subito in contatto con il pubblico. Il
suono è grande, sarà uno di quei grandi spettacoli? Purtroppo i VIP davanti
al palco non hanno alcun rispetto e arrivano ad occupare i loro posti a
spettacolo iniziato, disturbando la mia concentrazione. Capisco che prima o
poi dovrò lasciare quel buon posto. Lo devo fare dopo poche canzoni. Scorgo
4 posti vuoti sulla destra davanti al microfono, mi precipito in avanti,
proprio nel centro della prima fila.
Mi si spezza il cuore a vedere gente che stava in fronte al viso di Bob
solo per scattare una foto con il cellulare. NON UNO, nemmeno una guardia
del corpo li ha fermati.
Mi diverto, per quanto possibile in quel posto fino a quando una stupida
VIP viene a reclamare il suo posto nel bel mezzo dello spettacolo! Ritorno
rapidamente al mio posto, alcune file indietro ma in piedi sul corridoio per
poter ballare.
Dopo la prevista “Leopard-Skin Pill-Box Hat”, “Don’t think Twice”. Va tutto
bene.
La mia preferita “Beyond Here Lies Nothing”. Ballo seguendo il ritmo di
Georges sui tamburi.
L'inevitabile “Tangled Up In Blue” è sempre la benvenuta da parte del
pubblico.
La bellissima “Summer Days” sulla quale non mi dimentico di ballare.
La romantica “Not Dark Yet” but it's getting there.
A sorpresa “Jolene” (l'avevo già sentita, ma non in questo Tour)
“Ballad Of Hollis Brown” seguita sempre da “The Lonesome Death Of Hattie
Carroll”, come se queste due canzoni facessero parte dello stesso messaggio.
Poi “A Hard Rain A-Gonna Fall” che termina sotto un uragano di applausi.
“Summer Days”, “Highway 61 Revisited'', “Thunder On The Mountain”, grande e
solido rock stasera.
Bobby è in forma. Ho sentito che era stato in vacanza per due giorni in
Costa Rica. Sembra magro e giovane anche se un pò pallido. La sua voce è
buona.
E ora arriva la routine: “Ballad Of A Thin Man”, “Like A Rolling Stone”,
“All Along The Watchtower”.
Dopo Ballad Of A Thin Man alcuni giovani tentano di spostarsi nella parte
anteriore. La sicurezza non li lascia passare. Essi ci chiedono di spostarci
dai nostri posti. Non voglio essere buona stasera, ho reagito, ho pagato il
biglietto. Le luci si spengono, mi precipito in prima fila, io sono proprio
di fronte al microfono per il bis. E oh sorpresa! è “Rainy Day Women # 12 &
35”, e Bob non lascia il palco. Donny prende il suo violino per 'Blowin' In
The Wind '. Che sarà la 18° canzone, il più lungo spettacolo finora. Sono
circondata da giovanotti e da alcune belle ragazze alla mia sinistra e
destra.
Bob Ama quel pubblico giovane. Bob farà il suo inchino finale con uno
speciale accenno verso il balcone alla sua sinistra. I giovani fans si erano
radunati lì con biglietti economici, erano tutti in piedi e urlavano il suo
nome. Lui li aveva sentiti, lui ama i “Children of Paradise” ed ha ragione,
sono i migliori.
Stasera Bobby era “sveglio” come a Brasilia. FELICE! Sì, stasera posso dire
che era felice di essere con noi, ha anche sorriso a Donny.
Tutti gli spettacoli dovrebbero essere come questo!
Per me è stato come uno “Shot Of Love”.
Santiago, Chile - Movistar Arena - May 2,
2012
di Laurette Maillet
Noi (Che, Siobhain ed io) abbiamo lasciato Buenos Aires il 1° maggio alle
17:00. Questo è stato un lungo viaggio fino a Santiago, 20 ore su un autobus
di lusso. Non siamo mai scesi dal bus se non al confine col Cile per il
controllo dei passaporti (c’era la neve tutto intorno a noi). A volte
sembrava di essere in un aereo, ma aprendo gli occhi vedevi il paesaggio e
non le nuvole. Abbiamo dormito un pò, ma una specie di dormiveglia per
godere della splendida vista sulle Ande.
Arriviamo a Santiago alle 12.30 pm, prima cosa è quella di prelevare da un
bancomat del denaro, qui useremo solo pesos cileni. Le banconote sono di
grande quantità: 500 pesos per 1 dollaro. La seconda necessità è quella di
raggiungere il mio ostello. Sono stanca e cammino come uno zombie. Un
ragazzo ha telefonato all'Ostello per me per scoprire dove si trovava e come
raggiungerlo con il Metro. Egli mi ha messo sulla metropolitana e mi ha
detto dove dovevo scendere. Grazie brava persona!
Prendo la mia camera all'ostello, parlano francese alla reception! Faccio
una buona doccia prima di muovermi verso la sede del concerto. L'Arena si
trova all'interno di un parco ricreativo. Mi prendo un pò di tempo per
rilassarmi.
Mi informo presso l'Ufficio Box per i biglietti. Ne hanno un sacco, non è
esaurito (ma lo sarà). Aspetto Che e Siobhain fino alle 20,30 poi decido di
acquistare solo un biglietto per me per lo spettacolo che avrà inizio alle
ore 21,00, così mi rivolgo ad un bagarino, prezzo elevato, non è un buon
posto, non in prima fila. Stasera non sarò in grado di vedere Bob in faccia.
Entro all'interno dell'Arena e con stupore vedo che è vuota, non capisco.
Chiedo le ore ad un giovane che mi dice che sono le 19,45. Oh! Ho
dimenticato di adeguare l’ora cilena sul mio mio orologio, qui siamo avanti
di un’ora rispetto all’Argentina. Mi vien voglia di uccidermi per la mia
stupidità.
Aspetto Che e Siobhain all'ingresso del cancello. Essi troveranno due buoni
posti a sedere, sulla sezione pavimento. Non c'è modo di scavalcare settore,
la Security dentro è vigile.
Comunque sono nell’Arena (ancora una volta una cosa che assomiglia ad una
ciotola con una capacità di 15000 persone). La Mivistar è piena di persone
di mezza età, alcune appena verso i 20 anni.
Bob arriva puntuale come al solito, lui è raramente in ritardo. Il suono è
eccellente, come a Sao Paulo. Bob è "fottutamente" buono.
“Leopard-Skin Pill-Box Hat”. Amo quel cappello, ma sono anche un pò stufa di
sentirla.
“It Ain’t Me Babe”. Una di quelle canzoni nostalgiche. Ma così ben scritta.
“Things Have Changed”. Una canzone che lui si 'dimentica' di fare in alcune
serate. Che sia stanco di cantarla?
“Tangled Up In Blue”. Un'altra nostalgia.
“Beyond Here Lies Nothin” è un gioiello. Riesco a sentire chiaramente le tre
chitarre; Bob, Stu e Charley. Non posso essere stanca di questo pezzo.
“Cry A While”, la sento per la seconda volta in questo tour. Nessuna canzone
nuova nella set list, ma ogni brano è perfettamente eseguito.
Il mio secondo preferito di stasera è “The Levee’s Gonna Break”. Bob picchia
su quella vecchia tastiera come un matto. Uno di quegli spettacoli di
qualità. Sono sul lato del corridoio con un pò di spazio per muovere il mio
corpo. Alcuni ragazzi stanno ballando, ma niente isteria. Tutti staranno
seduti fino alla fine con "Blowing in the wind”.
Poi Bob si gode la standing ovation. Sempre con quel gesto che sembra voler
dire "sono tuo". Grazie Bobby!
Ho dovuto fare a piedi il ritorno al mio ostello perchè il Metrò si ferma
alle 23,00. Oh! Non è stata una buona giornata dopo tutto, ma nemmeno troppo
male, nessuno dei due. Avrebbe potuto avere un valore diverso.
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex -
April 30, 2012
di Ricardo Ferrara
L'ultimo show di Buenos Aires è stato macchiato nei minuti finali da un
ragazzo che ha scalato i 4 gradini della scala che conduce al palco, poi è
corso verso Bob a baciarlo, e Bob è stato preso di sorpresa ed è sembrato un
pò impaurito dal fatto. Le guardie del corpo erano ormai in ritardo quando
si sono accorti di quanto stava accadendo e hanno perso il momento giusto
per evitare a Bob questo brutto inconveniente. Peccato per Bob e per il
pubblico che si stava godendo il concerto, non è giusto per la folla
terminare il tour argentino con un tale comportamento, attenzione e rispetto
degni di alte lodi, un’attenzione mai dimostrata per nessun altro artista.
Lo spettacolo di addio per il pubblico argentino era più un "arrivederci
all'anno prossimo", dopo che i 4 shows di Buenos Aires erano andati
completamente sold out. Dopo la sua ultima visita nel 2008, avevo pensato
che ci sarebbero state poche chance per il suo ritorno. Ma invece lui è
tornato, offrendo le sue canzoni con una voce più forte, con nuovi
atteggiamento, come se si fosse svegliato da un sogno lungo 4 anni,
dimostrando tutta la sua potenza e tutta la sua energia.
Quindi, il 30 aprile, vigilia della festa dei lavoratori a Buenos Aires,
città conosciuta anche come "La Perla Del Rio De La Plata ", come si dice in
spagnolo (The Rio De La Plata's pearl, oppure The River Plate's pearl in
inglese) questa sera Buenos Aires aveva meritato di essere chiamata così,
perché era brillante e luccicante come mai aveva fatto per Bob Dylan.
Stesso arrangiamento dondolante per l'introduzione, con Bob alle sue
tastiere ancora una volta, "Leopard Skin Pill Box Hat" apre lo spettacolo.
Loro suonano a memoria, come se stessero respirando. E' naturale per loro, è
la 10° volta in questo tour ... bene, bene, bene, quale canzone si avrà
dopo? La seconda canzone di Bob non inizia con un ritmo lento come tutte le
canzoni che aveva scelto per il secondo posto, invece ha fatto una versione
oscillante di "Man In The Long Black Coat " che faceva la sua seconda
apparizione in questo tour, quella precedente era stata suonata a Belo
Horizonte, al numero 12 della scaletta. E' un'altra delle mie canzoni
preferite e si poteva sentire l'emozione "....There nothing she said not
even a note, she's gone with the man in the long black coat" ", Bob ha
tagliato a pezzi ogni riga, due parole, poi, altre due, sempre sottolineando
la prima sillaba della prima parola, dandoci suspense, e il colore nero
raggiungeva le nostre menti. Prestazione eccezionale, wow! ...Dopo questa
canzone?...Ero pronto a ballare l’ Habanera ascoltando " Beyond Here Lies
Nothing"...ma no, ancora una volta "Things Have Changed" torna nella
scaletta, quindi sto ballando per questo brano, seduto sulla mia sedia,
perché nessuno della folla è autorizzato a stare in piedi, quindi ...
prenderò lezioni di ballo per fare il jitterbug rag ... I testi sono così
grandi ...
Fin dall'inizio di questo tour, per "Tangled Up In Blue" Bob ci ha dato il
suo miglior canto e suono di armonica, così ha fatto anche questa volta ...
Come quarto pezzo arriva una sorpresa, "Rollin' And Tumblin'”, che lo vede
rientrare per la prima volta in questo tour. Il riff iniziale è mancato e la
forza della canzone non esce troppo se non fosse per gli sforzi di Bob al
canto ...
"Spirit On The Water", che bella canzone! Splendidamente cantata, tenera,
morbida, canto sottile... Poi arriva "Summer Days" eccellente, e sempre
meglio di show in show, con un gioioso Bob ...
"Desolation Row" arriva sempre al momento giusto, .. ben eseguita.
Dopo "Desolation" i primi secondi del brano successivo sono riempiti dal
suono del banjo, non posso sbagliarmi anche questa volta perché penso ad una
sola opzione, "High Water", il tipo di canzone indispensabile in uno show,
come quando si va al ristorante e chiedere il pepe o il sale ... Poi arriva
il culmine della notte con una delle più incredibili versioni di "Simple
Twist Of Fait", una tristezza di velluto, un dolore di velluto, stelle
d'argento cadono sulla giacca di Dylan e rimangono lì mentre lui sta
cantando. Comincia a suonare un pò di chitarra solista, nel suo stile
personale, i suoi vecchi ricordi di un amore perduto trasformati in note
agrodolci sparse dalla sua chitarra, la gente applaude e si alza per la
prima volta durante una canzone e dopo un’ altra strofa lui suona la
"chitarra solista" di nuovo. Il pubblico è stregato e sottomesso.
Poi Highway con il suo ritmo contagioso, e penso a Martin Luther King per un
attimo, ".... ".... .. "of silence, yeah it can be easily done, down on
Highway 61" e poi quella che io e molte altre persone avevamo previsto, un’
impressionante
ed eccezionale "Blind Willie McTell" venuta direttamente da New Orleans a
Buenos Aires, blues trasformato in bellezza, il blues più elegante che io
abbia mai sentito, la versione era come quella che ha fatto nell’omaggio a
Martin Scorsesee. Grazie Bob, per averla suonata a Buenos Aires. È stata
favolosa ed alla gente è piaciuta molto.
"Thunder On The Mountain" suona ancora con tutto il suo rock, compresa
quella melodia "nuova" all'interno della canzone ... poi, oh sì ... Signore
e Signori, il "Teatro Gran Rex" è orgoglioso di presentare uno spettacolo di
Bob Dylan, "Ballad Of
A Thin Man" scritto, diretto ed interpretato da Bob Dylan, ma le ombre e le
luci hanno un ruolo importantissimo nel suo modo di scrivere,... e alla
fine, scusate, alla fine della canzone la folla lo ha ringraziato con un
caloroso applauso di entusiasmo.
"Like a Rolling Stone" in uno palco colorato da luci rosse, "Like A Rolling
Stone" è rosso ora, il rosso del pericolo, attenzione bambola, sei destinata
a cadere, voglio godermi questo pezzo più che posso, è la mia ultima
occasione per godere “fino a chissà quando?”. Bob finisce la canzone e
immediatamente presenta la sua band, una band "di lusso", se fossero
automobili dovrebbero essere tutte Cadillac, Cadillac cabrio con una Rolls
Royce ..
Poi arriva la tensione di All Along The Watchtower, Bob canta al centro
della scena, yeah Bob "ci sono molti qui tra noi che pensano che la vita sia
solo un gioco", lui va alla tastiera per terminare la canzone e scendere al
piano di sotto dalla torre di guardia al centro del palco e si prepara per
l'inchino, poi esce di scena con la sua band.
Gli applausi del pubblico dicono di volere un altro pezzo, è il suo ultimo
concerto prima di partire per il Cile. Lui fa il suo rientro finale e le
persone vengono fin sotto il palco gridando il suo nome: "Dylan, Dylan,
Dylan, Dylan", grida che provengono da ogni parte del teatro, sempre più
forti, hanno toccato il mio cuore fino quasi a farmi piangere, mai sentito
un pubblico esprimere così tanto la sua gratitudine, il suo sentimento per
un artista in un modo emozionale e intenso come ha fatto questo pubblico,
che acclamava il suo Dylan che può dare molte, molte cose, la bellezza, la
poesia, la più bella delle melodie, le prestazioni più importanti, lui può
alleviare almeno un pò il tuo dolore, puoi prenderlo ad esempio, ma ti dà
qualcosa che non non sarai mai in grado di definire, è nella sua voce, è nel
suo cuore, è nei suoi occhi ...
Per la sua ultima canzone a Buenos Aires, Bob sceglie "Blowing In The Wind".
A metà canzone tutti sembrano capire che il tempo sta per scadere. Dico
addio a Bob con le mani e gli mando soffiando alcuni baci, il mio amico
Adrian solleva una bandiera che dice: "Viva Bobby", una ragazza dal pubblico
grida, invitando Bobby a vivere in Argentina per sempre, poi arriva il
momento in cui il tutto è guastato da un ragazzo tra il pubblico, il ragazzo
del quale ho parlato all’inizio... sale i gradini del palco e corre verso
Bob, non importa Bob, continua con questa notte deliziosa.
Il mio amico Nahuel, il mio amico Adrian, e molti altri, me compreso,
abbiamo cominciato a risparmiare i soldi per i prossimi concerti in
Argentina, non vogliamo perderne nemmeno uno. Non posso andare in Cile
questa volta, sono a corto di soldi, ma sono contento di aver visto 8 degli
11 spettacoli in Sud America e di averli apprezzati tutti. Mi è piaciuto il
mio lungo viaggio in Sud America, mi sono divertito un sacco in ogni città
che ho visitato, ogni paesaggio che ho visto e ogni persona che ho
incontrato .. Grazie a Federica e tutte le persone buone che hanno viaggiato
con me di città in città, da paese a paese, abbi cura di te Bobby, ci
vediamo presto, magari l'anno prossimo? Vorrei che tu potessi, fino ad
allora, si, mi mancherai un casino. Spero che tu abbia fatto un buom viaggio
per andare in Cile e ti auguro di dare un grande show stasera!
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex -
April 28, 2012
di Steinar Daler
Sabato sera al Teatro Gran Rex è stata una notte da ricordare per più di una
ragione. Il motivo principale potrebbe essere stato che avevo un biglietto
di prima fila, ma molto più importante, si è rivelato essere un concerto
eccezionale. Sicuramente uno o due livelli sopra i due precedenti, perché?
C'erano 7 nuove canzoni nella scaletta che non sono state suonate nelle due
serate precedenti. Dopo “Pill Box” ho sentito che iniziava “To Ramona”. E’
stata una bella canzone, e la versione di stasera è stata calda e tenera.
Dopo ci sono stati due cavalli di battaglia molto ben eseguiti, “Beyond” e
“Tangled”, e poi Bob ha iniziato a suonare il pianoforte e tutti noi abbiamo
riconosciuto “Summer Days”. Ma credo che ci fosse qualcosa di strano con la
ritmica di Bob che la band non riusciva a seguire, e la versione è risultata
piatta alle mie orecchie, ma alla fine si è scoperto che questo è stato il
solo brano della serata che non ha funzionato, solo una cattiva prestazione,
tutti gli altri son stati buoni o molto, molto buoni, come il brano venuto
dopo, “Not Dark Yet”. Quando Bob suona uno dei suoi veri capolavori come ha
fatto con questa bella canzone che veniva dal cuore, il fraseggio quasi ti
faceva venire da piangere e sorridere allo stesso tempo. “Jolene” è poi
seguita, un pezzo nuovo per il tour, una canzone buona che fa muovere i
piedi. Avevo bisogno di questa canzone dopo “NDY”.
E poi, un altro pezzo nuovo per il tour, “Hollis Brown”. Molto ben eseguita
e buona come tutta la serata, “Hard Raiin” , cantata con un pò di
“staccato”, gran parte del pubblico è sembrato gradirla. Poi ha interpretato
il quarto pezzo nuovo del tour, “Hattie Carroll”. E’ stata piacevole, ma ho
sentito versioni migliori. -Bob ha iniziato fuori tempo e sbagliato pure una
parte del testo. “Highway 61” buona come di consueto, alcune persone con cui
ho parlato hanno detto che è stata meglio del solito. “Forgetful Heart” è
stata bellissima e commovente come in tutte le versioni negli ultimi due
anni.
Un’ altra sorpresa per me è stata “Thunder On The Mountain”. Certo non una
sorpresa perchè l’ha suonata, ma c'era qualcosa nel suo modo di cantare che
è stato superiore alla maggior parte delle altre versioni che avevo sentito.
Non vedo l'ora di sentirla di nuovo quando le registrazioni del concerto
cominceranno a circolare. “Ballad Of A Thin Man” è stata naturalmente
un'altra versione molto ben eseguita ed è sembrato che tutto il pubblico
l’abbia apprezzata. Il finale normale con “LARS”, “Watchtower” e “Blowin’ In
The Wind”. Sia Watchtower e Blowin’n sono state migliori che nei due giorni
precedenti, Bob era più dentro di esse. Mi auguro che possa essere ancora
“dentro” per il prossimo concerto di lunedi.
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di Ricardo Ferrara
28 aprile, serata un pò fredda, e sarebbe stato un normale Sabato sera in
Buenos Aires se non fosse per il fatto che Bob Dylan è in città e in
procinto di suonare il suo terzo show in Argentina, nono concerto del suo
tour in Sud America. C’è stata una leggera pioggia ad inizio della sera
mentre stavo viaggiano in bus da Quilmes, la città dove vivo, a circa 30 km
a sud di Buenos Aires. Sto cercando di arrivare in tempo per il concerto.
Sono molto, molto in ritardo.
Le prestazione di venerdì è stata una delle migliori che ho visto, ma ho
sempre lo stesso feeling con i suoi spettacoli, perché ogni concerto di
Dylan è diverso e unico, sempre mutevole e lucente di cose nuove, così, il
Sabato sera Bob era pronto a farlo nuovamente. Gli stessi dondolanti accordi
di chitarra per l'introduzione di una perfetta “Leopard Skin Pill Box Hat".
Il concerto era sold out di nuovo e Dylan sembrava ancora più rilassato
della notte prima ... per la seconda canzone si prende
la sua chitarra elettrica e inizia "To Ramona" che fa la sua prima
apparizione in questo tour, Martha, una super fans argentina di Dylan, ha
recentemente pubblicato nel suo Facebook una linea significativa di questa
canzone "...there´s no one to beat you, no one to defeat you except the
thoughts of yourself feeling bad" "... (nessuno ti può battere, nessuno ti
può sconfiggere, se non il pensiero di te che stai male), e mi ha ricordato
ancora una volta come vere e reali siano queste parole, ho immaginato che
stesse cantandole proprio per lei. Momento molto emozionante ... Poi arriva
"Beyond Here Lies Nothing", posto ancora una volta come terza canzone in
scaletta, arrangiata stile Black Magic Woman, con i suoi stop, con il suo
suono solido, il ritmo tipo Habanera, e la chitarra di Bob tagliente come la
lama affilata di un rasoio...
"Tangled Up In Blue" ci viene servita con il primo brillante assolo di Bob
all’armonica che produce il primo ruggito della folla ... amo quella canzone
e quando ero on the road al seguito di questo tour mi piaceva ascoltare che
le linee che dicono "I don`t know what they do with their lives, but me I`m
still on the road" nel mio lettore cd, ... poi ecco "Summer Days" ... è una
versione piena di energia, molto simile a quella del disco, è sempre una
canzone piacevole ... Poi la seconda sorpresa della
notte, "Not Dark Yet", interpretata per la seconda volta in questo tour, la
prima era stata a Sao Paulo il 21 aprile, canto intenso e toccante, come una
preghiera, "Bob mi hai insegnato a vivere in questo mondo pieno di menzogne
e ogni volta che lo sento ridire da te non posso fare a meno di sorridere",
ero in attesa di questa canzone, soprattutto questa, quindi, grazie Bobby
...
"Jolene" fa la sua prima apparizione nel 2012 tour, qui il canto di Bob è
rock puro, il miglior rock che io l’abbia mai sentito cantare. Una volta
ancora lui "gioca" con la sua band, la ferma e la fa ripartire un paio di
volte ... dopo? .. Bene, bene, bene, che bella sorpresa, inizia il banjo. Ho
tre opzioni a cui pensare, ma nessuna di esse si realizza, magnifica,
eccezionale "Ballad Of Hollis Brown", con (per me) un nuovo arrangiamento,
superba, il momento più alto della notte... dopo questa viene "Hard Rain
A-Gonna Fall", con il canto di Bob sempre buono come la notte precedente,
vale a dire buono come sempre .. In Brasilia, mi era sembrato sentirlo
cantare "I've been in the front rows of a Bob Dylan Crowd", ma no, anche se
lui è del segno dei gemelli, non era nelle prime file, era sul palco per
fortuna.
Ieri Eduardo Bueno ha scritto una recensione nella quale si chiedeva come
Bob può cambiare il suo umore da una canzone all'altra, come può farlo, è
come se lui fosse due persone allo stesso tempo, E’ un mistero anche per me,
forse è a causa del suo istrionismo, o forse a causa del suo segno
zodiacale, i Gemelli ....
"The Lonesome Death Of Hattie Carrol" ha veramente segnato lo spettacolo ...
Ancora una volta una canzone che parla di compromessi sociali, una delle mie
canzoni preferite, anch’essa alla sua prima apparizione in questo tour,
nuovo ricco arrangiamento, è come una nuova canzone, solo il coro rimane
uguale, il mio amico Nahuel che ha visto lo spettacolo lontano da dove mi
trovavo io, ha detto che in quel momento avrebbe voluto essere vicino a me,
in modo che gli avrei potuto dire il titolo di questa canzone ... ancora una
volta, Bob sta dando nuova vita a questi testi, cambiando la melodia dei
versi e cantandoli in modo diverso ... In "Highway 61" nella prima riga il
"no" di "Dio dice No" è incredibile buono, l’intensità del dialogo tra
Abramo e Dio è sempre diversa ogni show, in questa serata l’ha interpretata
perfettamente. Ora, hey man, una "Forgetful Heart”, davvero scioccante, non
si mette una maschera qui, invece, se la toglie, è il vero Dylan, solo un
uomo come lui sa cantare per il suo cuore smemorato. Non c’è nessuno in
teatro ora, lui è solo col suo cuore smemorato, mi ha commosso profondamente
questa prestazione che è andata al di là delle parole, questa canzone da
sola valeva l'intero spettacolo, e il violino ha dato ad essa il colore
giusto per questo spettacolo incredibile. Finisce la canzone ed il pubblico
applaude senza parlare o gridare, un momento commovente, nel quale nessuno
poteva dire una sola parola.
"Thunder On The Mountain", ritmo piacevole con l'umore del brano precedente,
poi, un'altra ballata, “Ballad Of a Thin Man”, Todd Haynes e Claire
Blanchett hanno fatto un buon lavoro in quel film, manon buono come Bob sta
facendo ora, dopo tutto, è lo scrittore ed il proprietario della canzone.
Prestazione brillante, molto gradita dal pubblico ... adesso sì Bob, siamo
pronti per "Like A Rolling Stone", la terza strofa è mancata negli ultimi
spettacoli di questo tour. Il pubblico è di nuovo contento, ma è un pubblico
molto tranquillo. Dopo questa canzone Bob presenta la sua band, poi tutti
lasciano il palco fino a che arriva l'ovazione folla che chiede un bis ...
Bob torna di nuovo e canta "Blowing In The Wind". Lui soffia nella sua
armonica guardando verso il pubblico ... un bel finale, con Bob che sembra
così giovane, anzi lo è ..
Stasera è stao l'ultimo dei quattro spettacoli di Bob in Buenos Aires, ed io
non ho osato arrivare in ritardo, certo, non me lo sarei perdonato. .
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran Rex -
April 27, 2012 di Alberto
Callero
Seconda notte ... Federica, la famosa ragazza italiana che viaggia in tutto
il mondo per vedere Dylan, era fuori del teatro per chiedere se qualcuno le
dava un biglietto. Poi una voce dice ai fans "Signore e Signori, Columbia
Recording artist ..."
Il concerto inizia con Charlie e il suo suono stile bluesy, suono
meraviglioso, per cui i 3.500 presenti nell’esaurito Teatro Gran Rex si sono
agitati e hanno cominciato ad urlare fin dai primi accordi di "Leopard Skin
Pill Box Hat", pezzo scelto per iniziare lo show come il giorno prima. Il
secondo pezzo ha sorpreso il pubblico, una meravigliosa interpretazione di
"Girl from the north country". Bobby cominciava a sentirsi di nuovo bene con
la sua voce, direi ancora una volta che lui è in ottima forma, molto
migliore di quella dell’ ultima visita che fece qui nel 2008. "Beyond Here
Lies Nothin'" ormai fa parte normalmente della set list, ed è stata suonata
come sappiamo in stile "Black Magic Woman". "Tangled up in blue": emozioni
in movimento!, seguita da una imprevedibile "Honest with me", con Bob che
faceva alcuni solo alla chitarra. In ho pensato che fosse uno stile
solistico Alieno!. E' buono? ... E' cattivo?... no, no ... viene da un'altra
dimensione, dodici minuti di magia!
"Desolation Row", e Dylan vive e sente la canzone ... a quanto pare è una
delle sue preferite.
Un altro dei momenti salienti della sera è stato molto strano "Cry A While".
Cosa stava succedendo? .... Ho pensato che fosse una nuova canzone!. La
gente ha dimostrato grande rispetto verso i sei grandi musicisti che stavano
suonando.. il silenzio è un dono, perché una magnifica "Make Yoy Feel My
Love" è seguita, con Bobby al centro della scena dicendo che ci stava
facendo sentire il suo amore! ". Un momento di pausa per “Levee’s" che è
sempre uno standard classico ogni notte
e ancora rock! Poi è venuta la volta di "Love Sick" e penso che lui forse
non dovrebbe suonare l'organo Korg in questa canzone, perché è una bella
melodia e deve forse essere eseguita con lui come frontman, ma è solo la mia
opinione ...
I tre pezzi seguenti sono stati un altro punto molto grande ... "Simple
Twist Of Fate", si sentiva il vero sangue nei solchi in questa canzone.
"Thunder on the mountain", una delle migliori interpretazioni degli utimi
anni e infatti ho pensato che fosse la versione migliore suonata dal vivo...
Poi la fine stava arrivando: "Ballad of a Thin Man" ... Dove sei in questo
momento, Mister Jones?. L'assolo di armonica è come una cometa che si
schianta sulla Terra ... alla fine di "Modern Times". "Like a rolling stone"
senza sorprese, buona come sempre," All along the watchtower " è venuta dopo
la presentazione della band, con grandi applausi specialmente per Tony
Garnier e Charlie Sexton, poi le luci si sono spente in attesa del bis:
"Blowin' in the wind". Grande ovazione al grido di "One more!" ma ormai era
venuto il momento per Dylan di lasciare il teatro. Così oggi è stato il
terzo show, e ci sarò ancora naturalmente ... Vorrei che potesse firmarmi il
libretto della Deluxe Bootleg Series Vol.. 8 ... "you may say I'm a dreamer"
!!! potreste dire. Bob in questi giorni grida al pubblico "Vi ho
incantato"!. Ci vediamo dopo!
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di Eduardo e
Lízia Bueno
Non c'è dubbio: Bob Dylan è sicuramente in pace, soddisfatto e divertito con
se stesso in questa sua nuova incarnazione. Se egli era solo un tipo di
artista che poteva guardare indietro, avrebbe visto che tutti i ponti
bruciati sembrano ora essere in via di ricostruzione e che ora suona con
gioia le sue tastiere, dondolandosi e cercando di uscire alto nel mix (anche
se a volte non è ancora sicuro) per collegare tutti i pezzi delle sue
creazioni in tutta una serie che, dopo mezzo secolo, ha ancora un senso
completo.
A volte lo si guarda infatti come una sorta di Vincent Price del west (come
qualcuno ha detto recentemente), con gli occhi a lama di rasoio che vagano
tra il pubblico, che può comunque essere anche il figlio con gli occhi
azzurri, il sognatore romantico, il volto rotondo, i capelli ricci alla
chierichetto dai primi anni '60 che ha costruito una scala verso le stelle,
che ha scalato ogni gradino e ci ha dato l' arcobaleno, sembra essere per
sempre giovane. Tutto queste impressioni sono state stagliate nella mente di
quelli che erano convenuti al Gran classic Rex Theather, dove Bob ha suonato
il suo secondo show di Buenos Aires – anche meglio del primo, secondo il
parere della maggior parte tutti coloro che li hanno visti entrambi.
Buenos Aires è una città classica, e anche se il pubblico in tutte due le
serate è sembrato essere un pò freddo, è ancora il genere di posto in
qualche modo legato a Bob: qui, l'eleganza si confronta sempre con la
decadenza ... Deve tenere ancora due più concerti qui, forse altre sorprese
ci attendono, ma pochi avrebbero scommesso che avrebbe suonato "Girl From
The North Country".
1) Il concerto è stato aperto ancora da "Leopard-Skin Pill-Box Hat " che
suonava nello stesso modo di ieri, solo con un tocco di eccitazione in più,
o forse era solo una mia impressione, seduto in seconda fila, a meno di
dieci metri dall’ uomo, in un teatro con una grande acustica...
2) "Girl From The North Country", Bob era in grado di far rieccheggiare
ancora una volta il vagabondo che passeggia appassionato per le strade di
New York, pensando al suo perduto amore lontano, nelle pianure innevate,
durante la sua giovinezza nel nord del paese. Tranne che, per me, era come
se come se stesse cantando per una misteriosa ragazza dalla Patagonia, nella
parte estrema del mondo, nel profondo sud dell'Argentina. La band ha seguito
il sentimento e la passione abbastanza bene e riscaldato il clima, e sciolto
tutta la neve ...
3) Poi, un'altra sorpresa: "Beyond Here Lies Nothing" che ha cambiato il suo
posto nella setlist. Ma ha cambiato anche il suo stato d'animo: la bella
canzone nuova ha appena scosso la gente.
4) Bob ha deposto la sua chitarra e preso l’armonica per "Tangled Up In
Blue", una volta ancora presentata in modo commovente e penetrante.
5) "Honest With Me" è stata abbastanza chiara, ma anche un pochino piatta.
6) "Desolation Row": uno dei miei preferiti di tutti i tempi che non poteva
andare male, infatti è andata abbastanza bene. E' stata sicuramente una
storia d'amore chimica tra la sua mente e tutti quegli strani e sovrumani
personaggi. C’era una persona barbuta e un pò grassottella seduta accanto a
me, e non ho potuto fare a meno di pensare ad Alan Moore e le sue sentinelle
nella parte superiore delle torri di guardia, mentre le nostre teste si
sporgevano in fuori per stare abbastanza lontane dal Vicolo della
Desolazione di Buenos Aires, oggi ricoperto di spazzatura e sporcizia.
7) Il blues e il tango sono cugini americani: entrambi cantano il dolore per
l’amore perduto. Così, sembrava perfetto che Bob avesse deciso di scegliere
la capitale mondiale del Tango per il debutto di una nuova canzone in questo
tour: una magnifica versione di "Cry A While". E' stato una delle
performances più potenti degli ultimi sette concerti, a mio parere,
abbastanza forte da trasformare il largo e maestoso River Plate nel possente
Mississippi.
8) E' stata quasi una crudeltà di parte di Bob di far seguire "Make You Feel
My Love" subito dopo da "Cry A While". La sua performance è stata profonda
ed intensa, rivelando il lato “Dottor Jekyll e Mister Hide” della sua
personalità. Un momento incredibile. Come avrà fatto a passare così in
fretta da uno stato d'animo drammatico alla canzone successiva?
9) Una pioggia di lacrime aveva bagnato i nostri piedi, certo le barriere si
erano rotte. L' imponenza del suono, comandato dalla tastiera di Bob, ha di
nuovo inondato il Teatro intero. Acqua alta in tutto il mondo - ed è stato
così buono in "The Levee’s Gonna Break" che ha completato una serie di
quattro canzoni perfette una in fila all’altra.
10) Quando pensi di aver avuto tutto, Bob ti dimostra che a volte si può
avere un pò di più ... e "Love Sick" è scoppiata come il rombo di un tuono.
11) "Highway 61" è seguita e ci ha spinto ulteriormente sulla strada. Dove
stiamo andando? Non lo so, ma so che da qualche parte arriveremo.
12) "Simple Twist Of Fate" ci ha ricordato ancora una volta che c’è ancora
del sangue su quei binari. L'uomo dal lungo cappotto nero non è nato troppo
tardi: lui sembra essere il padrone del proprio tempo.
13) "Thunder On The Mountain" suonava come un boogie loosy e Bob non
sembrava preoccuparsi più per la struttura della canzone registrata come
traccia d’ apertura di Modern Times. E' diventata una cosa completamente
differente e suona come il momento “parco giochi” dello show ogni sera,
almeno per lui. Se ora sorride quasi tutto il tempo, in Thunder ride quasi
...
14) Non ci sono parole per descrivere "Ballad Of A Thin Man". Non c’è spazio
per la scia di timore che provoca ogni volta che Bob e la sua band la
eseguono. Egli è il Mago delle cose straordinarie.
15) L’aver eseguito in modo perfetto e classico "Ballad" sembra aver
liberato "Like A Rolling Stone" ed i classici seguenti dal peso del passato.
Questa è una canzone dell’età della pietra che ora, o almeno in questo tour,
è stato staccata da tutta l'importanza avuta in precedenza e che Bob può
suonare quasi scherzando di nuovo con le sue tastiere, che diventano una
sorta di tavolozza di acquerelli per lui, per ridisegnare il suo capolavoro.
"Like A Rolling Stone" ci ha permesso di liberare le nostre menti e forse
anche la povera Miss Lonely avrà finalmente trovato la strada di casa. Ogni
notte è venuta in modo diverso, l'unica cosa che non è cambiata è stata la
reazione allegra del pubblico.
16) Poi Bob si è tuffato in una versione di "All Along The Watchtower", che,
abbastanza sorprendentemente è iniziata con lui al centro del palco che
soffiava nella sua armonica. E per aumentare il divertimento ha cantato la
seconda strofa mentre suonava l’armonica alla fine di ogni riga. La band
suonava come ... The Band. Attualmente, non è proprio Bob che sembri
completo e compiuto: la sua touring band (la migliore che ha mai avuto?) fa
la sua parte per completarlo. Sono in pace con il loro capo: sanno che sono
lì per servirlo.
17) Ancora una volta, "Blowing In The Wind" è stata il bis e soffiava non
solo il vento idiota del passato lontano, ma ha anche portato lontano le
nostre menti. E’ l’ora di tornare a casa e piangere un pò!
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di Steinar Daler
Solo una breve rassegna dai primi due shows di Buenos Aires. Mi dispiace di
non saper scrivere poeticamente come i due ragazzi della recensione dello
spettacolo brasiliano.
Prima la cosa principale: la voce di Bob è buona, non abbaia e non canta le
note alte. Concerti molto professional entrambe le sere. Forse il secondo
era un pò meglio del primo, ma forse è solo la mia scelta in base alla
scaletta. Il locale è adatto per la musica e il suono è buono. Nessun
problema all'ingresso.
Sei nuove canzoni per il secondo concerto, scaletta variata dal primo
giorno. Blowin' in the wind è ora tornata alla sua melodia originale. Bob
appare giovane e sembra essere in ottima forma. Tutti i membri della band
brillano in diverse parti dei concerti. Poi il lato meno bello: il pubblico
era bello, ma non troppo entusiasta prima della fine dello show. Ma dopo il
concerto tutti sembravano essere contenti. Bob, una volta cantava qualcosa
come: "Ho sempre voluto correre rischi, tirando indietro la mia mano destra
e avanzando la sinistra. Non corre più rischi ora, e questa imprevedibilità
mi manca.
Ma, forse per il pubblico argentino che non ha avuto la possibilità di
vederlo tanteb volte quanto me, comunque penso che sia stata una buona
esibizione, se domani o lunedi suonerà "Angelina" - una canzone dove si
parla di Argentina - lo perdonerò. Ma quando è salito sul palco argentino
Bob avrebbe dovuto agire più come Maradonna o Messi che come Lampard o
Gerrard .. (Mi dispiace per tutti coloro che non masticano molto di calcio).
Gerard e Lampard sono sempre solidi, ma non brillano mai come i due
argentini che ho citato. Ci sono stati almeno un paio di highlights stasera,
“Desolation Row” e “Cry a While”. Vorrei scrivere un pò di più dopo i
prossimi due concerti. Comunque grande essere in Argentina.
Buenos Aires, Argentina - Teatro Gran
Rex - April 26, 2012
di Alberto Callero
"Hey Hey My My / Rock And Roll will never die", diceva Neil Young nel 1978.
E questo è quello che abbiamo visto a Buenos Aires, nel primo dei quattro
concerti al Teatro Gran Rex. Prima di tutto devo dire che il teatro è
situato nella parte classica della città, ricca di storia. E’ davvero un
evento straordinario vedere Bob Dylan in questo posto. La folla di circa
3.500 persone ha visto uno dei migliori concerti di sempre di Zimmy in
Argentina, e che concerto strano è stato! Ho notato che in Brasile ha
suonato un sacco di chitarra e cantato con l’armonica in mano come un vero e
proprio autentico crooner, ma oggi c'era un uomo che si divertiva a suonare
con un organo Korg! “Leopard Skin Pill Box Hat” è stato il brano d’apertura
dell’incredibile show composto da musica che veniva dalle radici! E’ raro
vedere Bob così in buona forma al giorno d’oggi. La sua voce era buona e
sembrava molto chiara, sembra che sia meglio ora a 70 anni rispetto
all'ultima volta che si è esibito nel nostro Paese nel 2008.
Io credo che questa sia la miglior rock-band, con Charlie Sexton alla
chitarra, mentre gli altri eseguono con autorità ogni notte canzone dopo
canzone. Diciassette brani per il primo spettacolo...Che altro posso dire?
... "Like A Rolling Stone" è come l'acqua nel deserto per Bob, non può
vivere senza suonarla. Io penso che nel secondo concerto di domani lo
vedremo suonare di più la chitarra. "It Ain’t Me Baby” e "Beyond Here Lies
Nothing" sono state le due sole canzoni della set list suonate con la
chitarra. Devo dire che sono anche molto felice di vedere delle persone
"reali" sul palco. Il Rock del 21° secolo suona come uno scherzo di cattivo
gusto alle mie orecchie, ma con Dylan e la sua band il fuoco sacro del rock
è vivo.
I punti salienti di questa meravigliosa notte sono stati una versione
stupefacente e “killer” di “High Water”e "The Levee’s Gonna Break". Il
concerto è finito con una grande ovazione per questo ragazzo-mago che vive
per la musica, sente la musica, ci insegna cos’è la musica.Cosa vedremo
domani sera nella seconda serata in Corrientes Avenue?...Come ha detto John
Lennon nell’album "Revolver", "Tomorrow Never Knows". Con Bob Dylan tutto è
possible. Grazie tantissime per un altro momento magico. Bob ..."My My Hey
Hey / Rock And Roll Is Here To Stay".
Porto Alegre, Brazil - Pepsi On Stage
- April 24, 2012
di Eduardo Bueno
Porto Alegre ("Porto Felice", in portoghese) è la capitale più meridionale
del Brasile, con un milione e mezzo di abitanti, un sacco di alberi, un
bellissimo lago, vicina sufficientemente al confine con l'Uruguay e
Argentina, la sola regione del Brasile dove si può avere un tocco di inverno
... E l'inverno sta arrivando, bambino, le finestre sono quasi pieni di
brina ... E' anche la capitale del "Paese dei Gauchos" e, secondo alcuni, la
città più rock del Brasile. E' qui che Bob ha terminato il suo tour
brasiliano la scorsa notte, con uno stretto, forte, spettacolo edificante
che suonava diverso da quelli di tutti i cinque anni precedenti - come
Fernando Viotti, un fedele collaboratore di Bob Links ha detto, il migliore
finora.
C’erano le mie figlie (Belem, 30 anni, incinta di tre mesi adesso, Flora, 27
anni, e Lízia, 15), oltre a due delle mie ex-mogli e tutti i miei bravi
ragazzi, ovviamente, grandi fans di Dylan. Inoltre, mia moglie, sua figlia
ed io, avevamo appena sentito lo show della sera prima passeggiando nel
parco, al buio, nell'aria fredda e sottile, che si trova vicino a casa mia.
Era il compleanno di mia figlia Paula (Clara compiva gli 11 anni lo stesso
giorno e noi venivano dalla sua festa).
Pepsi on Stage (credo bisogni suggerire nomi nuovi per i locali brasiliani)
è una sorta di capannone con il tetto in lamiera zincata tanto che sembra un
capanno degli attrezzi (era una ex-fabbrica, in realtà), che Bob e la sua
cowboy-band in qualche modo sono stati in grado di trasformare in una sorta
di fienile – un Granaio "gaucho", di sicuro, con echi di un vecchio paese e
canzoni occidentali, blues songs e anche musica hillbilly, che ha fatto
ballare un sacco di gente. C'erano circa 3.000 persone, e ho sentito che
alcuni dei presenti hanno detto dopo lo show che non gli era piaciuto. Beh,
a mio parere, si sono comportati come qualcuno che va al museo per vedere
una donna voluttuosa dipinta da Renoir e si trovano davanti alla stessa
donna... dipinta da Picasso, capite cosa voglio dire? Andate a casa ragazzi,
andatevene dalla mia finestra,andatevene alla velocità dela luce!Fuori!
Fuori! Ora!
1) Bene, Bob, ancora una volta, Bob ha scelto “Leopard-Skin Pill-Box Hat",
come canzone di apertura. Viotti ha pensato che fosse la migliore versione
fin da ora, e sicuramente era calda, ma ho continuare a credere che, forse a
Buenos Aires, capitale dell'Argentina, domani notte, Bob potrebbe cambiare
il suo modo di pensare, e aprire con ... beh, sai che canzone che avevo
scelto, se avessi il potere di farlo ...
2) Quindi, "It’s All Over Now Baby Blue", con Bob al centro del
palcoscenico, suonando con gioia la sua chitarra ("una Rick Kelly tipo
Stratocaster con il pomolo a testa d’aquila, probabilmente realizzata
appositamente per lui", almeno così mi ha detto il mio amico Cassiano) e lui
ha pronunciato ogni parola con dolcezza e, abbastanza sorprendentemente, era
gentile con la ragazza triste, offrendole un’altra possibilità per
ricominciare da capo ... versione molto bella, la migliore di quest'anno,
hanno detto alcuni.
3) Come al solito, dopo è arrivata "Things Have Changed", ed era dura e cupa
come dovrebbe. Mi piace molto l'ironia che nasconde, dal momento che sembra
ovvio per me che, cantandola in tal modo, Bob è così gentile da mostrarci
che, sì, ancora se ne frega ...
4) "Tangled up in Blue" sembrava avere raggiunto il meglio dei suoi giorni
di utilizzo, e questa versione soddisfa tutte le possibilità emozionali
forti che la canzone suggerisce da quando apparve come traccia d’apertura di
"Blood on the Tracks". Come le notte prima, la canzone sembra essere un
quadro, o un film, grande qualità nei testi, in modo da rimanere
profondamente legata al suono allora tanto doloroso.
5) "Beyond Here Lies Nothing", abbastanza impersonale ed anonima, non ha
lasciato nulla dietro di se. Bob alla chitarra, concentrato e convincente
come sempre. Sembra che a Bob piaccia cantare questa canzone, e così lo
stiamo ad ascoltare.
6) "Simple Twist Of Fate". È un storia d'amore semplice - gli è successo,
ancora una volta...Come può rivisitare un forte dolore così spesso, quasi
ogni sera del tour?
7) Poi, una sorpresa e, di sicuro, un premio: una sorta di versione cowboy
di "John Brown ", che ha lasciato molti fan storditi e confusi. Confesso
ancora una volta: non ho riconosciuto la canzone. Comunque, mi sentivo così
tanto sotto la sua magia che non ero nervoso, o arrabbiato, ma non
disturbato, anche se era un pò vergognoso dover ammettere che non riconosci
la canzone...
8) "Summer Days" era abbastanza bella, non particolarmente brillante, anche
se una bisogna ammettere che era perfetta per la "sede-stalla stile gaucho"
e solo doveva essere suonata per questo pubblico davvero gaucho. Siamo tutti
cowboys dell’emisfero meridionale, dopo tutto, ed è un fatto innegabile che
i gauchos agissero sulla scena storica almeno 200 anni prima che il cowboy
nord-americano comparisse!
9) "Desolation Row" è stata meravigliosa, tenera, gentile, e Bob suonava
pieno di simpatia per tutti coloro che conoscono meno le sue canzoni, è
stato anche misericordioso con ogni singola anima in quel mucchio selvaggio
di personaggi condannati che in qualche modo fu in grado di inserire in quel
vicolo deserto della sua mente.
10) Poi "Blind Willie McTell", e, amici, che ci crediate o no, ha suonato
anche meglio che a Brasilia, una settimana fa, o a Hollywood, due mesi fa.
E' una benedizione per tutti i fans di Dylan che questa canzone sia tornata
nella set list. Così ora, non c'è più alcuna ragione di continuare a
lamentarsi che ha avuto il coraggio di lasciarla fuori da "Infedels", a
favore di ... quale canzone? "Neighborhood Bully", forse? Oh, Dio abbi pietà
...
11) "Highway 61" è stato cantato alla Daytona Speedway stile, e con gusto.
Il modo in cui pronuncia "ooone", dopo "60" è stato strabiliante ...
12) Quindi, "Love Sick", oh, caspita, è venuta fuori così densa, così
nebbiosa, così intensa che era come se tutti potevano sentire il ticchettio
degli orologi, la sensazione di bagnato sotto le gocciolanti nuvole, e
camminare per le strade morte, vedendo gli amanti nei prati e le sagome
nelle finestre. E non c'era il silenzio, ma sicuramente il tuono! Per me,
insieme a "Blind Willie" e "Desolation Row" è stato uno dei veri highlights
della notte.
13) "Thunder on the Mountain" all'inizio sembrava come se fosse fuori fuoco,
ma questo tipo di partenza sciatta (almeno a mio parere) era come un
salvacondotto, un permesso ufficiale a Bob stesso per improvvisare molto
sulla sua tastiera, andando oltre la band e la stessa melodia, ma
permettendo loro, sia alla band che alla melodia - di ritrovarlo dietro la
curva successiva che si nasconde ancora dietro il muro del suono. La musica
in sé non era brillante, credo, ma questo cercare e nascondere l'azione era
molto giocoso e divertente, infatti, il povero Tony non sapeva più da che
parte andare, troppo occupato a cercare di “tenere insieme” la "sua" band in
quel labirinto creato da Bob. Momento divertente, davvero bello da godersi
in questo granaio gaucho, con Bob che suonava come il gatto che suona sul
tetto (o sotto) che scotta... Lui è un gatto fresco, anzi.
14) "Ballad of Thin Man": Credo che nessuno sia d'accordo che questa canzone
sia la chiave per percepire e comprendere questa ottava, o nona
reincarnazione di Dylan, uno che ci sta mostrando il suo prêt-à-porter di
questo nuovo secolo. Non c’è molto altro da dire.
15) "Like a Rolling Stone" era diversa da tutte le altre notti in Brasile, e
mi permetto di dire che ne è venuta fuori in versione un pò slegata, ma
ancora divertente e piacevole, e di sicuro più leggera di tante altre volte
precedenti - e Bob, di nuovo, come a Belo Horizonte, non ha cantato il
ritornello giusto per consentire alle persone di farlo per lui.
Poi, mentre stava presentando la band, Bob ha suonato alcuni accordi di "Hey
Jude" sulla tastiera, e fatto sorridere ancora di più la gente, anche Paul
McCartney è in Brasile e stasera suonava a soli 200 chilometri di distanza
da qui, a Florianópolis. Un omaggio a Paul?
16) Quindi "All Along the Watchtower", potente come sempre, ma più breve che
mai.
17) Poi lui e la band hanno lasciato il palco, e dopo un pò sono tornati per
una versione col violino di "Blowin in the Wind " , toccante, che colpiva,
abbastanza da sogno di farci credere che, sì, siamo in grado di ...
costruire un mondo nuovo, perchè troppe e molte persone sono già morte in
quello vecchio. Alcuni ragazzi del pubblico giuro che hanno detto: "La
risposta amici miei, è ... etc" Amici? Aveva detto o voleva dire ... noi?
Non sono sicuro che abbia veramente detto amici invece di amico, ma
certamente sembrava che ...
Poi tutti via, di nuovo in albergo, e per l'aeroporto, lui domani torna
nelle pianure, torna in scena, questa volta nel reale paese dei gauchos:
Land Macho Man Argentina, nowdays sotto il dominio di una versione patetica
di Evita Peron ...Vorrai Bob piangere per l'Argentina? Saranno in grado di
piangere per lui? La risposta, amici miei è ...
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall - April 22,
2012
di Eduardo Oliveira
Ci risiamo. Dopo quattro anni, boblinks.com ci permette di individuare i
concerti vicino a casa nostra. Si tratta di una specie di rituale: ci
lamentiamo dei prezzi, diamo un'occhiata alle set list, si leggono le
recensioni dei concerti precedenti. E poi ci troviamo in fila per l’entrata.
Intorno a noi vediamo un sacco di facce giovani, alcuni di loro sembrano
fans reali, esperti dylanlogisti, come uno recensore ci ha definiti
recentemente in modo corretto. Ci riconosciamo dalle obsolete t-shirt e i
capelli grigi, e anche dallo sguardo di superiorità col quale guardiamo i
ragazzi giovani. Non facciamoci del male, possiamo convivere con loro, a
volte anche insegnare loro qualcosa, purché non si mettano a fare commenti
stupidi o gridare qualche richiesta stupida per canzoni che difficilmente
Bob farà (credetemi gente è appena successo, lui non canterà Hurricane!)
Così il teatro è quasi pieno e, come al solito, l’inizio dello show è in
orario. Mezza canzone dopo, tutte le piccole cose fastidiose sono molto,
molto lontane. "Leopard ..." è buono, non eccezionale, ma è sufficiente a
ricordarci che siamo in presenza di una grandezza. Questa band può realmente
fare un’ottima esecuzione. Questa notte l’acustica è buona, il posto è
grande, e possiamo sentire chiaramente la voce di Bob e capire le parole che
dice (cosa che, diciamocelo, non è poi tanto comune mentre salta da una
grande canzone ad un’altra. La prima parte del concerto è stata incredibile,
una serie di favoriti e non, ma graziosamente eseguiti.
"It’ Ain’t Me" è stata bella calda, "Things have changed” ha avuto un grande
assolo di armonica, ma "Tangled Up" è stata un vero affare. Bob ha recitato
(urlando) parola per parola, facendo sequenze strane di strofe, sicuramente
per pasticciare le nostre menti e farci apparire sciocchi di fronte ai
giovincelli. Non abbiamo potuto cantare insieme a lui come abbiamo sognato
di fare in tutti questi anni, ma la canzone era perfetta. La band era
infiammata e così sarebbe rimasta per tutta la notte. "Beyond here... ", la
sublime" Not Dark Yet ", una versione jazz di “Summer Days”, poi "Simple
Twist of Fate", uno dei momenti salienti della sera, con Bob che sembrava un
crooner reale. In “High Water” il banjo ci ha fatto ballare, "Trying to get
to Heaven” ci ha dato un pò di respiro prima di una "Highway 61 " come al
solito frenetica, con la band che ama suonare questo rock-bluesy, sputando
fiammate sul pubblico. Che incredibile sequenza!
Ad alcuni di noi non piaceva “Forgetful Heart” sull’album, ma Bob davvero ci
messo il cuore in questa canzone. "Thunder on the mountain" è stata solo
regolare, senza la profondità necessaria. "Ballad of a Thin Man" con uno
strano effeto-eco è stata scoppiettante, probabilmente il punto più alto
della serata. Bob si spostava a piede libero per il palco, facendo la sua
danza strana, la sua voce davvero aggressiva, e il pubblico è impazzito. Gli
Hit conosciuti dai giovani sono stati spazzati via da quersta canzone. E
noi, vecchi liceali, che fingevamo di non essere sorpresi. Ognuno ha avuto
quello che voleva quando Bob e la sua band ci hanno sparato in faccia una
esplosiva "Like a rolling stone", seguita da "All along the watchtower".
Alla fine "Blowin’ in the Wind", con tutta la gente sotto il palco.
Come usciamo, ci sentiamo abbastanza generosi nei confronti di questi
giovani che avrebbero potuto fare un sacco di altre belle cose ed invece
hanno ha scelto di unirsi a noi in questa riunione di "aficcionados".
E poi andiamo a casa, a fare progetti folli di andare in altri paesi
stranieri per vedere ancora Bob senza dover attendere altri quattro anni.
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di Fernando Viotti
Il secondo concerto di Bob a São Paulo è iniziato con una domanda: Dove
cazzo era Al Santos? Sia Sabato che Domenica la sua voce sonora non si è
sentita come al solito annunciare "La leggenda del rock n' roll, e così via,
il "Columbia Recording Artist" Bob Dylan".
Cinque minuti di ritardo quando Bob e la band sono apparsi sul palco per
attaccare per la quinta volta in Brasile "Leopard Skin Pill Box Hat". Mi
dispiace dirlo, ma per me, questa volta non ha funzionato così bene. Forse
perché il pubblico era seduto, il suono era un disastro, e Bob forse non ha
fatto uno sforzo come le volte precedenti con la voce... Niente jam, la
priorità era solo per farla finita alla svelta.
Per fortuna "It Ain’t Me Baby" ha rimesso le cose a posto. Bob ha preso la
chitarra come un vero Guitar Hero (che sicuramente non è ...) per eseguire
alcuno buoni e brevi assoli. Il minimalismo efficace dei sui gesti non era
un atto isolato, ma era legato a un minimalismo musicale, in cui qualsiasi
tecnica di realizzazione si ferma prima di trasformarsi in un virtuosismo.
E’ seguita “Things Have Changed”.... Come si fa a confrontare ciascuna di
queste eccellenti versioni di questa canzone in Brasile? In ogni caso,
questa volta qualcosa di veramente nuovo, nell'ultima strofa Bob ha soffiato
nell’armonica dopo ogni frase, e per tutto il coro fino all'ultimo versetto,
arrivando così fino alla fine della canzone ... Grande.
Non c'è molto da dire su Tangled Up in Blue... Scusatemi ancora, ma “Beyond
Here Lies Nothing” è suonata così strana come “Leopard”... Tony ha cercato
invano di salvare la canzone, ma tutto quello che c'era da fare era
aspettare .... e ne valeva la pena.
Non tanto per le prestazioni, ma per la canzone stessa, una delle mie
preferite in qualsiasi elenco possibile ed immaginabile. Il colpo che ha
portato Bob al riscatto, la gemma del disco che ha segnato la sua ultima
rinascita, la sorprendente lirica che potrebbe essere in uno qualsiasi dei
suoi dischi, ma al tempo stesso non poteva essere solo su "Time out of
mind", dal momento che è un inno alla maturità, all'invecchiamento,
all'accettazione della disillusione, la canzone che stavo aspettando dal 18
aprile del 1998 a Rio de Janeiro, quando Bob ha cantato mentre si stava
facendo buio ... Not Dark Yet, chiaramente riconoscibile, e per me, fin dal
primo accordo, il momento clou della serata.
Bob ha cantato con grande emozione dal momento che "le ombre stanno
calando...", e ha suonato dei begli accordi sulla tastiera. Una commozione
unica, proprio come la “Blind Willlie McTell” di qualche giorno fa, e io non
credo che la ripeterà molte volte nel 2012 ...
Poi una sequenza di canzoni antagoniste: l'umore è girato con intensità da
vivace a introspettivo: “Summer Days” e “Simple Twist of Fate”, (altri
grandi assoli di chitarra di Bob), “HighWater” e “Trying To Get To Heaven”,
“Highway 61” e “Forgetful Heart”, io ho quasi pianto sperando in un debutto
di un’altra canzone, ma sono stato molto contento e soddisfatto
ugualmente...
La parte finale del concerto è seguita senza sorprese, tranne per la
reazione del pubblico nel mezzo di “Ballad Of A Thin Man” (eccellente quanto
le precedenti). Le persone dalle retrovie hanno letteralmente invaso le
corsie dell’area VIP di fronte al palco e vi sono rimaste fino alla fine del
concerto. Con quel milione di volti improvvisamente ai suoi piedi, e forse
in cerca di occhi scuri, Bob è ritornato ancora per “Blowin' in the wind”,
con la chitarra invece dell’armonica negli assoli, non meno impressionanti
di quelli di sabato. Lui saluta ancora una volta con la sua tipica
riservatezza, e se ne va senza dire un addio verso la parte fredda del paese
per l'ultimo capitolo del suo tour brasiliano. Un tour che può essere
chiamato davvero memorabile. Domani sarò faccia a faccia con lui per
l'ultima volta, dopo che, sicuramente, verrà il tempo del mio pianto ....
Sao Paulo, Brazil - Credicard Hall -
April 21, 2012
di Fabio Augusto Silva
Questo è stato il mio primo concerto di Dylan in assoluto. Quando era stato
qui a São Paulo nel 2008 ero un pò a corto di denaro. Questa volta, però,
anche con i prezzi dei biglietti ancora scandalosi, non potevo lasciarmelo
sfuggire. So che il Brasile sta finalmente iniziando a essere incluso nei
tour mondiali da un sacco di artisti, ma chi sà quando Dylan sarebbe
tornato?
Inoltre il ragazzo ha appena compiuto 70 anni . Ho ascoltato un sacco di sue
registrazioni in concerto all'inizio degli anni 2000, ma da allora, a parte
il qualche occasionale video su Youtube, non avevo davvero seguito la sua
attività dal vivo. Sapevo che la sua voce se n’è andata all'inferno e che la
band era piuttosto grande. Dopo lo spettacolo posso dire che le mie
aspettative sono state soddisfatte, la sua voce è davvero molto dura e la
sua band eccellente!
Ho anche pensato che il lavoro sulla tastiera fatto da Bob fosse abbastanza
buono, e la sua armonica forte e personale.
Il luogo, la Credicard Hall ha una grande acustica, così anche se ero
abbastanza lontano dal palco, ho potuto sentire tutto forte e chiaro.
Purtroppo è un posto molto grande così molte persone hanno potuto stare
sedute durante lo show. La folla, tuttavia, è stata piuttosto eccitata per
tutto lo show e credo sia stata anche la sensazione di Bob visto come si
muoveva senza sosta dalle tastiere al centro della scena, piegando le
ginocchia quando suonava la chitarra e l’armonica , agitando le mani, e in
generale sembrava essere eccitato anche lui. Penso che bisogni però anche
fare qualche riflessione sulla sua voce troppo dura, ha ringhiato e gridato
un pò nella maggior parte delle canzoni. Una voce un pò ruvida per le
orecchie dei fans occasionali, ma per me è stato un segno che era veramente
in palla.
Le mie canzoni preferite: Don’t think twice era molto bella, Tangled Up in
Blue è la mia personale favorita ed era una delle canzoni che volevo sentire
dal vivo, questo è stata una buona versione anche se preferisco quelle prima
del 2000, Beyond Here Lies Nothing suona dannatamente bene senza la
fisarmonica, Make You Feel My Love è stata una grande sorpresa, penso che la
suoni raramente... forse ha ascoltato la cover di Adele e voleva rivendicare
la paternità? Every Grain of Sand è stata uno dei pezzi più belli da
ascoltare, anche se Bob era abbastanza difficile da comprendere, durante The
Levee’s Gonna Break è il gruppo ha fornito un’ottima traccia per la tastiera
di bob, che ha visto la folla battere le mani al suo ritmo, la band ha
davvero eseguito in modo fantastico e la canzone è stata uno dei numeri più
applauditi, sono stato davvero felice di sentire Love Sick, questa canzone è
sempre un punto culminante dal vivo per me, e infine il momento clou della
serata, per me e la folla, è stato Ballad of a Thin Man, Bob ha tirato fuori
una buona voce (con uno strano ma efficace effetto di eco) e anche bello è
stato quel suo modo di suonare l’armonica. Blowin' in the Wind è stato il
bis, davvero una bella sorpresa. Ora aspettiamo e vediamo cosa verrà fuori
dallo show di domani!
Belo Horizonte, Brazil - Chevrolet Hall -
April 19, 2012
di Fabio Augusto Silva
Belo Horizonte è una città di 5 milioni di
persone che continua a crescere senza un controllo pianificato, e proprio
nel mezzo ci sono le sue maestose antichità, le montagne cristalline del
Minas Gerais nel sud-est del Brasile, lontano dalle splendide spiaggie
atlantiche. L'oro è stato trovato qui nel 1704. Un mucchio d'oro: circa 40
tonnellate, che hanno fatto la ricchezza di diverse nazioni, Brasile escluso
però... E' stata la più grande corsa all’oro nella storia dell'umanità fino
al 1849, quando nuove miniere furono trovate in California, e tutta
l'avidità, la fame e la confusione si trasferì da quelle parti. Topazi,
smeraldi, tormaline abbondano anche qui, nelle grandi montagne di granito
che rendono l'orizzonte di Belo Horizonte sicuramente "belo", ma oltre
all’oro furono trovate immense quantità di ferro.
Bene, Bob viene da una terra dove il ferro era la prima risorsa, non è
vero?... Così, sembra che sia venuto nel posto giusto. Comunque, era come se
tutto il campo magnetico del posto lo avesse caricato, e lui ci ha portato a
fare un viaggio bellissimo, come vedremo, ragazzi io penso che spettacolo di
ieri sera, il terzo di questo tour, sia stato di gran lunga il migliore fino
ad ora, anche se i due precedenti sono stati abbastanza belli.
1) Lo spettacolo nella Chevrolet Hall (oh Dio, questi nomi ...) è iniziato
con "Leopard Skin Pill Box Hat ". E' sicuramente un pezzo divertente, una
canzone funky, che ha davvero scosso la folla, ma uno continua a chiedersi
perché Bob decide di scegliere questa particolare canzone come apertura ai
suoi concerti in questi ultimi anni. Beh, credo che lui può fare quello che
vuole, e non si lamenta nessuno. E il suono andava bene, comunque. Quindi
... teniamola in lista.
2) Poi ha lasciato la tastiera, ha preso la chitarra e iniziato "It’’s All
Over Now, Baby Blue". Agli inizi sembrava solo una replica delle sere prima,
ma, subito dopo la seconda strofa, Bob ha mostrato che stanotte era la notte
buona: ha fatto la chitarra solista, ha piegato le ginocchia, le labbra, ha
guardato i rappresentatnti dei media con il coltello fra gli occhi - occhi a
lama di rasoio - e ha fatto alcune improvvisazioni, spendendo più tempo del
solito per questa canzone, come per annunciare che la band che era davvero
in grande spolvero e aveva una gran voglia di suonare.
3) Poi al centro della scena, senza chitarra, solo l’armonica, ha cominciato
a mostrare a tutti quelli intorno questo suo nuovo linguaggio del corpo,
piegare le ginocchia, spalancare le braccia, toccarsi il petto con la mano
sinistra, mettendo la destra sui fianchi, con un sorriso, una sorta di
sorriso, la messa a fuoco della vista su un vasto paesaggio nella sua mente,
così ha iniziato una densa, tesa, versione blues di "Things Have Changed".
Sta cercando di imitare Chaplin, con questo nuovo maneirismo, con il modo di
muoversi come un burattino, col suo abito nero, il cappello bianco che
sicuramente trasformano questo "nuovo Dylan" del XXI secolo in un
personaggio tanto solido ed importante come gli altri sei (o sette? o otto?)
personaggi che ha già interpretato in una carriera che dura da mezzo secolo.
E questo tipo particolare, come tutti gli altri precedenti, ha anche
qualcosa a che fare con Hollywood, non solo perché questo ha preso un Oscar
(era proprio lì, sulla tastiera, di fronte a noi). E' stata una infernale
versione di questa canzone che sta diventando davvero molto comune nella set
list, e sempre aveva un suono eccezionale per me.
4) Non so se è stata la mia immaginazione ma la versione di "Tangled Up in
Blue" che è seguita è stata sicuramente in cinemascope, fatta per il grande
schermo: è stata davvero come un film con Bob che cammina lungo i binari,
pieni di sangue, sudore e lacrime. Il modo in cui ha pronunciato "pipe"
valeva il prezzo del biglietto - e anche se è un "Tipo silenzioso", può
sicuramente dare voce a tutte le nostre fantasie d'amore spezzate, o, il che
è peggio, con le realtà degli amori finiti... Ma il fatto è che, come tutti
voi probabilmente già sapete, alcuni produttori brasiliani hanno appena
comprato i diritti per fare un film dalle canzoni di Blood on the Tracks,
bene, Bob ha fatto un film intero con una sola canzone....
Milena, un elegante, gentile e dolce ragazzina di DODICI anni era vicino a
me, in prima fila, mentre la splendide, sorprendenti ragazze dai 19 ai 21
anni Helena, Gabriela e Natalia, che splendevano nel pieno fiore della loro
giovantù ribelle, erano venute allo spettacolo, con l'edizione brasiliana di
“On the Road” sotto il braccio (ma questo non può essere visto come una
coincidenza, perchè, un'ora prima dello spettacolo, il traduttore del libro
in portoghese stava firmando quel libro in una bella libreria ad un isolato
di distanza dalla venue del concerto - e questo traduttore sembra essere
colui che sta scrivendo queste righe ora). C’era anche un ragazzo quasi 60
anni che ha visto Bob per la prima volta durante la Rolling Thunder Revue al
Boston Garden nel giugno del 1975 ("lo spettacolo pomeridiano" come ha
sottolineato) e Rogerio, un ragazzo che si avvicina ai suoi fifties, grande
Dylan conossaieur, erano, fianco a fianco con il cugino di 14 anni di
Milena, che conosceva ogni parola che Bob cantava come se fossero state
stampate nella sua anima. Eravamo i passeggeri di questo viaggio magico,
quando Bob improvvisamente ha lasciato l'auto abbandonata nel West
...andando verso una sorta di porto, dove la sua nave era pronta a partire
con le vele spiegate...
5) E infatti "Beyond Here Lies Nothing" è seguita, abbastanza forte da
buttar giù tutte le finestre, e ogni finestra è fatta di vetro. Versione
grande, molto meglio di quella di Brasilia di due notti fa, almeno a mio
parere. Forte, stretto, con Bob alla chitarra (credo - non ha preso alcun
appunto, spero che la memoria non m'inganni ...) tutto ciò che posso vi
posso assicurare è che il capitano non dice niente, ma dimostra l'affetto
per tutti coloro che hanno navigato con lui, perchè sembra che, dopo tutti i
pericoli incontrati nel viaggio, è stato così gentile di portarci tutti su
un’isola remota, forse Black Diamond Bay.
6) Dopo che lui ci ha condotto attraverso questo tipo di tempesta che era
"Beyond", Bob improvvisamente si trasforma in pianista, suonando un valzer
in modo così malinconico da sembrava un fantasma.. Avete mai visto un
fantasma?... In "Spirit of the Water", Bob piegato sulla tastiera ha
realizzato una serie di improvvisazioni di tipo jazz e, per me, è stato
davvero come se avesse suonato come il pianista del casinò fantasma,
rifiutando di fermare il suo suono, anche in una decadente stanza vuota,
come in una poesia di Lawrence Ferlinghetti. Ma la camera era ben lungi
dall'essere vuota, ragazzi! Comunque, la mia impressione è che tutti eravamo
come sospesi tra due mondi.
7) Poi, dopo lo spirito dell'acqua è stata la volta dell’acqua alta. “High
Water (for Charlie Patton) e Bob ci ha portato in un'altra strana città nel
suo paesaggio mentale, e tutto ad un tratto ci siamo trovato in piedi, quasi
a fluttuare, nel diluvio, con la compagnia spaventosa di Charlie Patton. Bob
è stato davvero brillante, e lui e la band sono stati davvero cazzuti in
questa particolare versione di "High Water", non così rock e tempestosa come
l’avevamo conosciuta su "Tell Tale Signs", in quanto il mandolino le ha dato
una sorta di sapore country, ma è stata comunque densa e abbastanza
"significativa".
8) Quando l'acqua finalmente è stata prosciugata, l’incubo marino era ben
lungi dall'essere passato, e tra i relitti del villaggio di Charley Patton,
Bob ha trovato un collegamento stretto e ci ha spinto a ... oh, Dio
"Desolation Row". Poi il fantasma del bluesmen deceduto nel Sud è diventato
un equipaggio sovrumano di Cenerentole, Romei, Einstein, Casanova, e il
dottor Filth è comparso senza preavviso, come se si trattasse di un normale
dolore che ti spinge al suicidio... E loro erano tutti presenti nella dolce
e suadente melodia di Bob, tornato alla tastiera, con un fraseggio che ha
punteggiato ciò che poteva anche essere un incubo, un re del sogno lisergico
- e non chiedetemi perché, ma giuro che mi son venuti in mente Jerry Garcia
ed i suoi Grateful Dead. Ma eravamo tutti grati e vivi però. Grazie ancora
una volta, Bob. C'è qualcosa che possiamo fare per te? Ma, lui continua a
sorridere, portando una delle sue mani fuori dalla tastiera e lasciando
l’altra sospesa nell’aria per un pò come in una mossa di karate al
rallentatore, con l'altra mano sul fianco, o quasi seppellita in tasca,
mettendo la mano sinistra sul petto per ringraziare l'allegria della folla,
sorridendo, sorridendo, come se fosse travestito da Robin Hood che suona il
suo violino elettrico.
9) “Honest With Me” è stata onesta, abbastanza giusta, ma in qualche modo,
sembra un pit stop durante il viaggio nel quale Bob ci stava portando.
10) Ma "Simple Twist of Fate" è esplosa come un quadro vivente, di nuovo
come in un film dipinto con "solo" le qualità della voce e della musica, e
ci siamo stati davvero in quel vecchio albergo strano con il neon che brucia
attraverso il beat-up tempo, e poi era come se Bob avesse avuto la faccia
dipinta di bianco come nella Rolling Thunder Revue, tranne che ora era il
suo volto. I suoi denti bianchi lampeggiavano mentre diceva ogni parola,
facendomi sentire un formicolio scintillante nelle ossa - ma non l'ho
sentito solo io, ma anche tutte le belle ragazze intorno a me, ed anche il
ragazzo 60enne che aveva sentito questo stesso brano al Boston Garden 37
anni fa - ho detto 37 anni fa, amici miei!
11) Ma il viaggio era sicuramente doloroso, e anche lento, così Bob è salito
di nuovo sulla Cadillac, come nella pubblicità, e ci ha portato dritti sulla
Highway 61, e quando le ruote erano in fiamme, (un amico di Woodstock mi
aveva chiamato nel pomeriggio dicendomi che il grande Levon Helm se n’era
andato), stavo dedicandomi questa canzone per lui, e spero che Bob mi
perdoni se ho avuto il coraggio di farlo senza il suo consenso. Quando il
telefono suonò, e la ragazza dolce di Woodstock mi informò della triste
notizia, ho subito pensato alle altre volte: “Richard Manuel è morto", "Rick
Danko è morto" " Richard Farina è morto", "Victor Maymudes è morto". Cazzo,
basta, chi dovrà andare da Bob a dirgli queste notizie? Non lo so - Quello
che so è che lui è ancora in circolazione e sicuramente non c'è modo
migliore di questo per onorare tutti questi eroi defunti nella vita di Bob.
12) Poi il lungo viaggio è continuato, fino a questa vecchia e misteriosa
zona ad ovest della città, con alberi africani torturati dal vento caldo, e
lui che sembrava una sorta di impresario di pompe funebri, o almeno "The Man
in The Long Black Coat". Per me -. con tanti shows sulle spalle, questo è
stato il momento migliore della serata, felice di averla sentita.
13) E la passeggiata ci ha portato ai piedi del Monte del Tuono. “Thunder on
The Mountain”, Il tuono rotolante aveva un suono pauroso tra le nuvole nere
che circondano la sua cima, ma Bob aveva deciso di salire comunque sulla
montagna. E poiché egli era in questo luogo di grandi montagne che è il
Minas Gerais, ci ha consegnato un solido rock, quasi come se fosse stata
fatta prima della Fondazione del mondo. Grande, tuonante versione, con Bob
che interferiva nel ritmo naturale del fraseggio della canzone con la sua
lunatica tastiera, molto personale, che ha fatto fare a Tony Garnier un
grande sorriso.
14) "Ballad of a Thin Man" - si può avere di meglio? Penso che questa
canzone rappresenti come Dylan si senta bene in questi giorni - rilassato,
felice, contento di se stesso e dei suoi personaggi "vecchi e nuovi", il
pubblico ha potuto vedere ed apprezzare i suoi nuovi movimenti da
marionetta, braccia aperte, la gestione dei due microfoni e dell'armonica,
ascoltando gli echi della sua voce negli anelli di fumo della sua mente ....
15) Quindi, "Like a Rolling Stone" completamente diversa da due notti fa,
grazie, specialmente al pubblico, che la cantava a squarciagola, urlando
ogni parola, tutto la band è rimasta sorpresa: tutti guardavano con grandi
occhi aperti e sorridevano molto tra loro e al pubblico. Poi Bob
semplicemente non cantava il coro "How does it fell” solo per lasciare che
il pubblico cantasse per lui. TUTTI cantavano! Ogni persona del pubblico, di
qualunque età. Per molte persone istantaneamente divenne una notte storica,
di quele da ricordare. E Bob ha sicuramente sentito tutta quell'energia!
Chiedete a lui, se volete!
16) Quindi, "All Along the Watchtower". beh, sai, è un sacco di tempo che
aspettiamo che Bob la tolga per un pò dalla set list, ma sembra non volerla
più togliere, ha trovato il modo perfetto per compiacere la folla con questa
sequenza finale perfetta, credo. E' stato fantastico, e tutti hanno di nuovo
cantato insieme.
17) Se ne sono andati, e dopo un pò sono tornati per un’alta pietra
preziosa, una grande versione di Rainy Day Women. Ragazzi, dovevate essere
qui a vedere i volti sorridenti e luminosi che dicevano tutto. E' stato un
viaggio infernale, attraverso le sventurate montagne fino ad arrivare alle
porte dell’ Eden.
Brasilia, Brazil - Ginasio Nilson Nelson - April
17, 2012
di Eduardo Bueno
Bene, finalmente dopo quattro tour in Brasile, Bob è venuto nel cuore
dell’antico altipiano brasiliano (800 milioni di anni), il Planalto Central,
nel mezzo del quale si trova la cosiddetta città "futuristica" di Brasilia
che non è solo la capitale del Brasile, ma anche la capitale della
corruzione in Brasile...
Rubano un sacco qui, ragazzi, potete scommettere! E questa volta qualcuno di
loro ha rubato anche l'acustica del quel ridicolo luogo chiamato Nilson
Nelson Arena. Nilson Nelson? Oh, andiamo...
Ma, in un certo senso, a chi importa? Per chi, come me, che era in prima
fila non solo non era molto facile vedere Dylan perfettamente, ma anche
ascoltarlo.
La cosa è che lui si poteva sentire, che è sicuramente una benedizione, ma
non si poteva sentire assolutamente niente del suono della band per la
pessima acustica.
Credo che ci saranno state circa 5.000 persone in quel luogo orribile. Lo
spettacolo è iniziato esattamente alle 9.30 pm.
1) Bob ei ragazzi hanno aperto con una bella, ma non speciale, versione di "
Leopard Skin Pill Box Hat". Eddie Segwick non c'era - non c’è mai stata. Ma
questo stesso luogo, una volta era pieno di giaguari che sono i cugini
sudamericani del leopardo. Ci sono stati fino al 1960, quando Brasilia è
stata costruita nel bel mezzo del nulla, poi sono stati tutti braccati
e si sono estinti.... Beh, sembravano vivere di nuovo in questa strana
apertura...
2) La seconda canzone è stata "Don’t Think Twice", in questo tipo di paese
della luce che va e viene è un modo di agire che sta diventando abbastanza
comune ultimamente. Non credo che questa versione abbia reso piena giustizia
al vecchio suono, ma si sa, è solo un parere personale...
3) Terza canzone: "Things Have Changed", primo vero momento forte dello
show, almeno per me. Bob al centro della scena, muovendosi come una
marionetta a cantare di questo mondo pieno di pazzi in questi tempi strani.
Abbiamo davvero il feeling come marionette, anche se non ci rendiamo conto
di chi sta tirando i fili... Beh, almeno questa volta le corde erano nelle
mani di Bob crooner, e lui ha cantato con il cuore e l'anima.
4) Quarta canzone: "Tangled Up in Blue". Ebbene, l'uomo: egli non solo
ancora non se ne frega: sembra come senta ancora il dolore della
separazione, che spezza il cuore e lascia un cavatappi nel cuore: ogni
parola è stata cantata come se fosse stata incisa nella sua anima. Versione
Grande.
5) Poi la mia prima versione live di "Beyond Here Lies niente" e in un modo,
per me, che suonava ancora meglio rispetto al disco, e non mancava per
niente la fisarmonica di Hidalgo. Non è stata meravigliosa ma era molto
buona.
6) "Simple Twist of Fate", la canzone compagna di "Tangled Up In Blue" è
seguita ed ho pensato che era superba. L’ho già ascoltata molte volte - una
decina di versioni live, e questa in particolare è stata la migliore per le
mie orecchie, dopo tutti questi anni ... Se io sono nato troppo tardi, la
colpa è solo di un simple twiat of fate... etc.
7) "Summer Days" utilizzata per salire di tono in altri spettacoli che ho
visto (specialmente proprio qui in Brasile, nel 2008), ma non questa volta.
Beh, la colpa era dell’acustica del locale, la peggiore che abbia mai
sentito. Non riuscivo a sentire un unico accordo suonato dalla band. Ma a
quanto pare, sembrava essere solo una pantomima rockabilly, potente come
sempre, almeno credo...
8) La candida, dolce-amara sinfonia che è "Spirit on the Water" ha sofferto
dello stesso problema. Bob ha cantato magnificamente, ma, non so, qualcosa
mancava nell'insieme, tra cui il suono della band!
9) "Honest With Me" - mi chiedo chi voglia essere onesto? Credo che fosse
buona come una volta , ma nessuno nelle prime quattro righe poteva sentire
qualcosa suonato dalla band, e non è una canzone che Bob ha scritto apposta
per essere eseguita “a cappella” con solo la sua voce (tutto ciò che abbiamo
potuto sentire), vero? Quindi, non posso "giudicare", ma penso che questa
parte "centrale" sia stata la parte più scarsa dello spettacolo.
10) Ma poi, oh men, una superba, meravigliosa, versione magica di "Hard Rain
A-Gonna Fall ", con il pubblico a cantare insieme il ritornello! “It’s a
hard, It’s a hard....etc! Di fianco a me c'erano quattro ragazzi, avevano
tutti 14 ANNI!! La canzone è tre volte più vecchia di ognuno di loro! La
somma delle età dei quattro ragazzi era uguale all’età della stessa canzone!
Mentre ritornavo a casa ho visto una coppia di 60enni! In un certo senso il
sogno di Dylan, avere tutti i tipi di pubblico, di tutte le età! Lui
sembrava Rimbaud che recitava le sue poesie! Era la poesia francese
simbolisticamente tradotta in una melodia folk-rock. Il primo clou dello
spettacolo, a mio (e di molti altri "Dylanofili) parere... Credetemi sulla
parola!
11) Quindi "Highway 61", che fa saltare le scintille come sempre e, infine,
forse grazie a qualcuno laggiù, nella sala di controllo, siamo stati in
grado di sentire anche il suono e, nella nonostante l'acustica orribile (che
qualche senatore ha probabilmente rubato per usarla al matrimonio del
figlio... eh eh eh), infine, suonava goooood.
12) Poi, oh, ragazzi, è possibile nascondere il volto nei fazzoletti, perchè
Bob offerto una versione wooooooooonderfulllllll di "Blind Willie McTell",
abbastanza forte da far piangere un uomo adulto. E' stata fantastica,
magica, spettrale, profetica. Sembrava almeno buona come la versione che ha
presentato nella cerimonia per onorare Martin Scorsese a Los Angeles, credo
il 12 febbraio (o gennaio?) di quest'anno, l'unica canzone di Dylan eseguita
in pubblico quest’anno (per quanto ne so io) prima di aprire questo il Tour
2012 a Rio de Janeiro, domenica scorsa. La prima volta che ho sentito questa
canzone dal vivo, nonostante abbia visto più di 70 show di Bob. Forse
qualcuno tra il pubblico vede ancora "il fantasma delle navi schiaviste",
dal momento che il Brasile è stata l'ultima nazione sulla Terra ad abolire
la schiavitù e quello che ha ricevuto il maggior numero di schiavi di tutti
i tempi (cinque milioni di schiavi sono stati portati in Brasile dal 1532
fino al 1888).
13) Poi una torrida, veloce, fragorosa versione di.. "Thunder on the
Mountain", e abbiamo potuto sentire di nuovo la band...
14) "Ballad of a Thin Man" eseguita con molto effetto di eco sulla voce,
cosa che è diventata ormai una prassi comune per questa canzone.
Semplicemente perfetta, a mio parere, con Bob come un croupier che getta le
sue carte al pubblico estasiato, al centro della scena, cercando come una
statua, oh, mi dispiace, volevo dire come una leggenda vivente, splendente,
felice, sicuro, completo, pieno di sentimento, sincero e fedele come il
fuoco, come il ghiaccio!
15) Quindi "Like a Rolling Stone" con lui alla tastiera, ma soffia nella sua
armonica come mai aveva fatto prima, quattro cori, e negli ultimi versi, ha
fatto esplodere l'armonica tra ogni riga. La prima versione che credo,
renderà questa versione di Brasilia così unica. Spero che qualcuno l'abbia
registrata. Io sono tecnologicamente troppo scarso per fare queste cose.
Spero che qualcuno la metta su You tube al più presto. Vale la pena di
sentirla amici! Lo giuro!
16) Come al solito, "All Along the Watchtower" è venuto dopo ed è stata
anche potente, Bob al centro, danza, movimento, quindi prende la chitarra
per suonare come un ragazzo all’inferno! Questo era troppo grande.
Poi loro sono andati via e quelli che pensavano di conoscere le modalità
degli spettacoli hanno immmediatamente pensato: Beh, è così, è tutto finito,
baby blue...
17) Beh, avevano torto, dopo quattro minuti di ovazione in piedi, Bob e la
sua band sono tornati per una divertente groovy, funky, versione esilarante
di " Rainny Day Women # 12 & 35", come se fosse un messaggio per noi: tutti
devono sballarsi!
Specialmente, naturalmente, i corrotti senatori brasiliani, in questo caso,
letteralmente lapidati, naturalmente!
Quindi, alle 11.10 pm, dopo esattamente 1 ora e 40 minuti di musica e 17
canzoni era davvero finita.
Ma ci saranno altri quattro spettacoli in Brasile, il paese con il più alto
costo di un biglietto al mondo, che ci crediate o no (300 dollari USA per un
biglietto, beh, qualcuno deve pur pagare per il week end del figlio del
senatore! Questo per ora è tutto, gente!
Rio de Janeiro, Brazil - Citibank Hall - April
15, 2012
di Fernando Viotti
Citibank Hall, Rio de Janeiro, ore 20,45. Quindici minuti prima dell’inizio
della versione 2012 del Bob Dylan "Never Ending Tour", avendo dato
un’occhiata presso la sede del concerto, penso che stasera Bob suonerà in un
teatro mezzo vuoto.
Difficile pensare che qualcosa di simile ai due concerti brasiliani sold
out possa accadere anche qui a Rio, anche perchè i prezzi dei biglietti sono
alti e potrebbero causare l’assenza di molto pubblico. Una spiegazione
migliore è la ben nota abitudine dei "cariocas", (i nativi di Rio), di
essere sempre in ritardo per gli eventi, come in realtà è accaduto, infatti
quando Bob ha dato il via al concerto con Leopard Skin Pill-Box Hat, quasi
tutte le sedie sul frontale del palco erano occupate.
Questo tradizionale pezzo d’apertura mostra Bob e la band in buona energia,
ma alla fine la canzone è stata piatta. Tuttavia, il secondo brano, It Ain’t
Me Babe, che ripete la seconda canzone come nell’ultimo concerto in Rio nel
2008: Bob con la chitarra, questa volta con Charlie Sexton al suo fianco, ad
avviare uno scambio di frasi che sarebbero sfociate brillantemente in alcune
canzoni seguenti più tardi.
Poi una versione bellissima di Tangled Up In Blue. Bob canta forte e chiaro
e procura piacere al pubblico con alcuni assoli di armonica. Dopo una
versione piatta di Things Have Changed, la band ha reso meglio in The
Levee’s Gonna Break. Tony e Charlie di fronte a Bob per tutto il tempo,
mentre lui aveva la testa china sulla sua tastiera Korg, dando un ritmo più
veloce di quella originale, e con la parte strumentale allungata come in una
jam. Una grande prestazione, ma non così gradita al pubblico locale, a
quanto pare non così familiare con i brani di Together Through Life ( Nota
di Mr.Tambourine - in realtà la canzone si trova su Modern Times). Beyond
Here Lies Nothin' ha mostrato il suo grande potere quando suona dal vivo,
seguita da uno dei punti culminanti della notte, con una gran voce, più
chiara del solito, Bob ha cantato dall'inizio alla fine Desolation Row, ha
pronunciato ogni sillaba in modo stressato fino all’ ultimo coro
("de-so-la-tion-rooow"!), eseguendo la canzone in un modo molto simile (ma
meglio!) alla versione del famoso Mtv Unplugged del 1994.
In Summer Days, Bob ha dato spazio alla band per pochi minuti, come aveva
già fatto in passato qualche volta, osservandola enigmaticamente da un
angolo, a volte sembra voler risaltare in mezzo alla band in qualsiasi
momento, mentre tamburellava impaziente con le dita. Poi è tornato alla
chitarra, questa volta per scambiare qualche frase con Charlie su una
versione sorprendente di Simple Twist Of fate, altro fiore all'occhiello
della serata, quasi come l'originale, ma forse non così drammatica, e senza
dubbio meno morbida. Forse come risultato dei quasi quarant'anni di distanza
del dolore che ha dato alla luce il brano.
Un momento di piacere per il pubblico, come al solito, con Highway 61, una
piccola pausa con Forgetful Heart, e poi il warm up di Thunder on the
Mountain prima dell’ultima attrattiva della notte. Una provocatoria,
entusiasmante e bizzarra performance di Ballad of a Thin Man, con Bob che
oscillava tra i due microfoni, quello al centro e quello sul lato sinistro
del palco, di fronte al gruppo mentre la sua apocalittica voce risuonava con
diversi effetti sonori. Dopo di queste, ha iniziato improvvisamente e
frettolosamente i pezzi di chiusura, Like a Rolling Stone e una troppo
rumorosa All Along the Watchtower, con due prestazioni non all'altezza della
grandezza di quelle canzoni monumentali.
Alla fine, un grande concerto, ma non così fantastico, che ci ha lasciato
ancora con grandi aspettative, la curiosità e la nostalgia per i prossimi
spettacoli. Domani è ancora lontano, ma cerchiamo di pazientare per vedere
cosa succede a un miglio di distanza dalla spiaggia di Rio, al "Teatro
Nilson Nelson" nell’ entroterra brasiliano nella notte di Martedì.
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