MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

 

"How does it feeeeeeeeeel"

 

by Marco A. (Marco on the tracks)
 
Non esiste una sola realtà. E se fosse questa la risposta al Never Ending Tour, ai concerti di Dylan, alla band che si porta appresso, alla tastiera bontempi e a tutto il resto?
Ho letto le recensioni di chi ha partecipato al recente tour di Dylan e mi hanno favorevolmente colpito le parole di chi ha apprezzato Dylan in questi concerti.
Io ero a Milano, dopo tre anni di astinenza dal Never Ending Tour. Astinenza forzata, perchè credo che vedere Dylan in concerto ogni anno per troppi anni consecutivi non faccia per me. E in effetti credo che questa forse sia la strada giusta da percorrere: un concerto di Dylan ogni due/tre anni. Solo così riesco ad apprezzarlo davvero, solo così non mi ritrovo con troppe dylanianti domande senza nessuna risposta.
Sarà che ero tra le prime file, sarà che Dylan mi sembrava sorridesse ogni tanto, sarà che "Like a rolling stone" ha sempre una forza e una magia unica, sarà che l'assolo finale con l'armonica fatto proprio lì dove non vuole più stare, in mezzo al palco, mi è sembrato un sincero ringraziamento a chi ha voluto essere lì con lui, sarà per questo che quest'anno posso dire di aver apprezzato Dylan nonostante alcuni limiti che indubbiamente sono presenti ormai da tempo nei suoi concerti.
Lo so, lui è Bob Dylan, quello di cui John Lennon disse "Dylan shows the way", quello che David Bowie ha scritto una canzone solo per lui, quello che ha vinto il Pulitzer per il contributo che le sue canzoni/parole/poesie hanno dato alla cultura americana e non solo, quello che ha scritto la miglior canzone rock di tutti i tempi, quello che si faceva urlare addosso "Guida!!!", quello che a Newport è stato inseguito da Pete Seeger armato di un ascia, insomma il più grande di tutto e tutti, da sempre e per sempre. E so anche che i suoi concerti di oggi non sono (forse) neppure l'ombra di quelli a Londra nel 1964 o di quelli del 1975 o quelli del 1988 quando il NET ebbe inizio. Lo so, ma in fondo poco importa.
 
Nelle parole di chi ha apprezzato questo Dylan leggo tanta sincera ammirazione e passione, la stessa passione di chi ha iniziato ad amarlo negli anni sessanta e non ha più smesso, la stessa di chi lo scopre quasi per caso e non riesce più a farne a meno, e trovo miracoloso che una ragazza di quindici anni possa apprezzare Dylan e scrivere parole così belle e sincere su quello che ha significato per lei il concerto di Dylan così come ho letto nelle mail arrivate in questo sito.
 
Ecco perchè dico "non esiste una sola realtà", ecco perchè penso che alla fine ha di nuovo ragione lui, Bob Dylan. Perchè se in giro per il mondo ci sono persone cui Dylan regala emozioni come quelle che ho letto, allora vuol dire che i suoi concerti non sono necessariamente scadenti, e al massimo possono solo essere soggettivamente scadenti. Perchè chi lo ha apprezzato non ha semplicemente detto "Dylan è un grande, a prescindere", chi lo ha apprezzato ha anche motivato il suo apprezzamento, e in quelle parole e in quelle emozioni c'è forse il senso del Never Ending Tour.
Woody Guthrie disse di se stesso che l' Artista non era lui e che il vero Artista era chi interpretava le sue parole e le sue canzoni trasformandole in emozioni. Credo, aldilà della troppa umiltà di Guthrie, che questa sia una grande verità.
Dylan e il suo Never Ending Tour vivono per chiunque si sappia ancora emozionare per "Blowin in the wind" o "Like a rolling stone", per chi, all'età di quindici anni preferisce Dylan a Marco Carta o a Vasco Rossi, per chi, come me, non ha mai smesso di amarlo e apprezzarlo per tutto quello che ha ricevuto da una sua sola canzone. Nessuno deve avere la presunzione di credere che Dylan e il N.E.T. debbano rispondere ai propri gusti o ai propri desideri. Dylan e il NET esistono per chi, apprezzando Dylan, è lì semplicemente per dirgli grazie, per chi mette insieme il Dylan di oggi e il se stesso di oggi e il risultato di tutto ciò è qualcosa per cui vale comunque la pena di esser lì sotto il palco, per chi scopre o riscopre che un sospiro di Dylan vale più di tante inutili parole, per chi non vede solo un vecchietto strimpellare una catorcissima tastiera, per chi ha la fortuna o il merito di cogliere in un gesto, in una canzone o in uno sguardo di Dylan la grandezza di ciò che è stato e che ancora oggi è Dylan.
Trovo un pò superficiale se non del tutto banale dire "Dylan non rispetta il pubblico perchè non gli rivolge parola o sguardo" o perchè "il suo non è uno spettacolo pirotecnico di luci" e chissà cos'altro. Chi vuole un Dylan che dica: "Ciao Italia, vi amo tutti" vuol dire che di Dylan proprio non ha capito nulla, niente di niente. Chi vuole gli spettacoli pirotecnici di Pink Floyd o U2 se ne vada al circo che spende meno e si diverte di più.
Dylan è dal 1962 che è lì sul palco per se stesso ma anche per ognuno di noi, per chiunque sappia o voglia apprezzarlo, per chi ha bisogno di urlare "How does it feeeeeeeeeel", per chi ancora sente che il Dylan di oggi ha comunque ancora qualcosa di significativo da dare.
 
Va benissimo che chi non gradisce i concerti di Dylan esprima il suo disappunto -l'ho fatto anch'io su questo sito tempo fa- ma non bisogna mai andare oltre, ovvero pretendere l'impossibile o addirittura offendere Dylan. Dylan lo si può criticare per tante cose, ma nessuno credo abbia il diritto o le motivazioni valide per offenderlo, come credo invece abbia fatto ad esempio Paolo Vites, di cui a volte apprezzo e parzialmente condivido le critiche a Dylan, ma altre volte no, perchè trovo le sue parole irriverenti e offensive e mi viene il dubbio che a volte Vites approfitti di Dylan, perchè parlar male di Bob Dylan fa audience e cattura attenzioni così come catturano attenzioni le liti e le idiozie dei vari reality in tv.
Il Vites irriverente su Dylan posso in parte capirlo, perchè se segui il N.E.T. come un'ombra, data per data, è inevitabile prima o poi averne abbastanza, e non sono qui a dire che i concerti di Dylan sono meravigliosi; dico solo che emozionano ancora profondamente e sinceramente tante persone, e hanno ancora qualcosa da offrire a tante persone, e se a me oggi non dicono nulla, chi diavolo sono io per dire a Dylan: "Così a me non stai bene, così i tuoi concerti non valgono nulla, cambia band,voce e scaletta"?
Vites non ha offeso solo Dylan, ha offeso chiunque si sia emozionato ad un concerto di Dylan. Se a Vites non dovesse piacere un quadro di Picasso cosa fa, lo imbratta col catrame? Non credo, e allora che non "sporchi" Dylan solo perchè deve scrivere qualcosa sul suo blog. Non mi risulta che i libri o gli articoli di Vites abbiano mai cambiato la Storia o la vita di qualcuno. Dylan lo ha fatto: ha cambiato la Storia del Folk e del Rock, ha aperto la mente di chissà quante persone, ispirando artisti del calibro di Springsteen, Pete Townshend e Beatles tanto per fare tre esempi, ma la lista sarebbe praticamente infinita.
Di questo chiunque ne deve tenere comunque conto prima di offendere Dylan. Ripeto: parlo di offendere. Le critiche ci possono essere e ci devono essere, altrimenti si finirebbe con l'adorare un mito, e questo neppure Dylan lo ha mai voluto o cercato. Io chiedo solo che le critiche siano tali e non si finisca col dire che "Dylan scopiazza" e che "Modern Times" è un album piatto e banale.
Perchè se ci fosse una bilancia in grado di pesare quanto Dylan ha "copiato" e quanti hanno copiato Dylan, quella bilancia direbbe che non c'è storia: Dylan è forse l'artista più copiato e cui più persone si sono ispirate al mondo, e dire che Dylan copia è come dire che Maradona ha copiato Darko Pancev(uno dei più insulsi attaccanti mai giunti in Italia) perchè sia Maradona che Pancev erano entrambi calciatori ed entrambi hanno fatto un goal di testa nella loro carriera.
 
Perchè Dylan come tutti si ispira da ciò che lo circonda, da artisti del passato più o meno recente, da artisti noti e da artisti che nessuno conosceva prima che Dylan a loro in qualche modo si ispirasse per una sua canzone. Perchè nulla si crea e nulla si distrugge, e nessuno ha realmente mai inventato niente dal nulla. Energia,massa e velocità della luce esistevano già quando Einstein disse che "E=mc2", eppure nessuno si è mai sognato di dire ad Einstein che ha scopiazzato da qualche altro fisico del passato la sua arcinota formula solo perchè Energia,massa e velocità della luce già esistevano prima che Einstein presentasse al mondo quella formula. E comunque sfido chiunque a prendere due o tre frasi sparse di qualsiasi artista e trasformarle in capolavori che vivono di vita propria come Dylan riesce ancora oggi a fare con le sue canzoni.
 
Perchè sarà anche vero che "Time out of mind" è un album superiore a "Together trought life", ma "Time Out Of Mind" è uno degli album più belli non solo di Dylan, ma di chiunque abbia fatto un album negli ultimi vent'anni, e nessuno ha mai chiesto a Darwin di elaborare una teoria che abbia lo stesso valore e significato di quella sull'Evoluzione della specie, e quindi non vedo perchè si debba chiedere a Dylan un altro " Time out of mind " o un altro "Blonde on blonde".
E prima di dire che "Modern Times" vale poco e che il vero Dylan è morto con "Time out of mind", trovatemi una canzone scritta da chiunque negli ultimi cinque o dieci anni che regali le emozioni di "Workingman blues": trovatela, oppure tacete per sempre.
 
Dylan è stato l'Artista più importante, influente, geniale, poetico e rivoluzionario del XX Secolo, non possiamo chiedergli di esserlo anche nel XXI. Possiamo sperare che continui a regalarci emozioni e questo, leggendo le tante mail arrivate in questo e in altri siti, mi sembra lo stia ancora facendo. Nonostante tutto, il Dylan dei nostri giorni riesce ancora a penetrare nel cuore nelle anime di tante persone, e lo fa con un solo sguardo, con un semplice soffio di armonica, con una voce che sembra distorcersi nello spaziotempo per svelare i segreti più oscuri dell'Universo e di ognuno di noi. Non esiste nessuno come Dylan, e questo è un pregio, non vedo perchè lo si debba a tutti costi voler vedere come un difetto.