MAGGIE'S FARM

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"BRINGING IT ALL BACK HOME TO ERBA"
 

THE BLACKSTONES IN CONCERT

Special Guest Star: Michele “Napoleon in rags” Murino
Erba, Corso XXV Aprile - 1° luglio 2009
 

 
 

Hurricane                                                        The Blackstones:
I Shall Be Released
Highway 61 Revisited                                     Mick Dylan, cantante e chitarra
The Mighty Quinn                                          Lanny Brush, basso
Lay Lady Lay                                                  Sir Darius McCarthy: piano, Hammond, cori
Mr. Tambourine Man                                    Frank Night: chitarra solista, cori
Rainy Day Woman # 12 & 35                        Ricky Van Der Wall: batteria
I’ll Remember You
A Hard Rain’s A-gonna Fall
When I Paint My Masterpiece
You’re A Big Girl Now
Don’t Think Twice
Forever Young
Like A Rolling Stone
Knocking On Heaven’s Door

Bonus: All Along The Watchtower

 

Devo ammettere che viaggiando verso Erba mercoledì sera avevo un occhio sulla strada e uno che guardava le enormi nuvole grigie sopra di me.
Ero sicuro al 99,9% (espressione che va molto di moda nel mondo del calcio) che i Blackstones ci avrebbero fatto assistere ad uno spettacolo indimenticabile ma lo ero un po’ meno che il temporale non esplodesse e rovinasse lo spettacolo.
Avevo parlato con Mick dei Blackstones alle 19:00 e mi aveva assicurato che il tempo stava tenendo bene. Così, con le dita incrociate, partii per Erba con il mio migliore amico e socio Giancarlo e con Biagio, il cantante dei Limited Edition, che era più che curioso di trovare qualche suggerimento.
 

Arrivando ad Erba trovammo tutte le strade bloccate al traffico, dato che era la Notte Bianca della cittadina che avrebbe offerto molti spettacoli per strada e negozi aperti. Il nostro unico interesse, però, era lo spettacolo speciale che ci sarebbe stato nel cortile di Casa Colombo, una bellisssima venue con due pini secolari che erano uno spettacolo , col palco piazzato fra i pini , dove la Tribute Band numero uno in Italia ci avrebbe regalato uno show con l’attrazione aggiunta di Mr. “Nap in Rags” Michele Murino in persona.

Alle 21:30 il pubblico , sempre più numeroso , era ansioso che lo spettacolo iniziasse, visto che il tempo era ancora clemente; così Frank Night inserì il jack nella sua Stratocaster e le familiari note intro di Hurricane illuminarono il cielo che si stava oscurando e alcuni secondi più tardi Mick stava cantando “Pistol shots ring out in the barroom night”. Cominciando di botto, dato che tutti conoscevano questo classico di Dylan, la band suonò molto bene questo primo brano, considerando che si stavano scaldando e che la notte era lunga. C’era un piccolo problema con il microfono, che ci faceva spesso perdere la bella voce rock di Mick.

I shall be released fu ancora meglio e Frank riuscì finalmente a convincere il fonico ad alzare il volume della sua chitarra solista così che quando arrivò il momento di Highway 61 i ragazzi erano un fiume in piena. Il riff fu suonato con grinta e la band spingeva con tutti e quattro i cilindri.
 

A beneficio di tutti e soprattutto dei non dylaniani, Michele interveniva tra un numero e l’altro per dare un breve riassunto della canzone successiva, parlando del suo significato, il suo tempo e luogo nella storia quasi cinquantennale di Dylan. Parlando con ospiti e amici del pubblico, notai come queste informazioni fossero ricevute e molto apprezzate. Con il suo stile pulito e raffinato, Michele fa del suo lavoro di Capo del Cerimoniale il suo asso nella manica. Baudo, presta attenzione!

Torniamo allo spettacolo: con The Mighty Quinn sentimmo la calorosa partecipazione del pubblico mentre Mick lo incalzava battendo le mani nel coro mentre la canzone volgeva al termine.
 

Lay Lady Lay, eseguita in chiave reggae , un’altra canzone apprezzata dal pubblico e interpretata molto bene. Un altro breve interludio di Michele e torniamo subito alla musica con Mr. Tambourine Man e Rainy Day Women # 12 & 35. A questo punto, la band andava a tutta birra e l’highlight della serata stava per arrivare con I’ll Remember You e Hard Rain. Biagio mi guardò e confessò “Wow, mi viene voglia di rinunciare a suonare Dylan” mentre Giancarlo continuava a ripeteva quanto gli piacesse ascoltare Michele “e quanto è bravo”.
 

Una canzone scivolava dentro l’altra e affondava naturalmente nella prossima: When I Paint My Masterpiece, You’re A Big Girl Now e Don’t Think Twice si susseguirono e terminarono in quello che sembrò come un istante. Lanny suonava come un orologio senza mai sbagliare una singola nota ed insieme a Ricky metteva le basi per una sezione ritmica perfetta. Mick aveva il pubblico nelle sue mani mentre Sir Darius, una volta trovata la corretta bilanciatura del suono dopo le prime canzoni, faceva uscire un tappeto di suono dal suo Hammond e Frank era solo … beh, Frank! Suonava la sua Strat a tutto gas, sicuramente imprecando per il fatto che non poteva aumentare il volume come avrebbe ovviamente voluto ma, suonando all’aperto in centro città , con case a ridosso, alcune norme e regole dovevano essere rispettate.

Alcune parole da parte di Michele su Jakob, il figlio più giovane di Dylan, furono l’introduzione perfetta a Forever Young, suonata in modo eccellente e ad un alto standard da una band che è difficile credere non professionista e che suona solo nei momenti liberi! Con LARS, Darius divenne protagonista, inconfondibile, con il suono turbinoso di Al Kooper. Un vero capolavoro!

Con l’ultima canzone, Mick chiese a Michele di restare sul palco e anche io e Biagio fummo invitati ad unirci al gruppo. Fu una cocente versione jam di Knocking On Heaven’s Door, la canzone perfetta per chiudere una notte perfetta di musica dylaniana.

Mick e Michele "Napoleon in rags"

Ancora non contenti, Frank iniziò a suonare l’intro di All Along The Watchtower e , prima che ce ne accorgessimo, iniziò un’altra improvvisata sessione jam con Ricky che si scatenava sulla batteria.

 

Oltre due ore di musica meravigliosa che stavano arrivando alla conclusione. Il pubblico era felice, Sindaco e autorità comunali ancora di più , Michele ed i Blackstones erano felici per la riuscita dello show e per il tempo passato assieme , e persino il tempo rimase bello. Cos’altro si può chiedere di più?

Dean Spencer News

 

 

 

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