WILLIAM ZANZINGER NON HA
UCCISO HATTIE CARROLL
di Paolo Vites
Facendo un po' di zapping su "Maggie's Farm" mi sono imbattuto nel solito
eccellente articolo di Alessandro Carrera, quello dedicato a Hattie
Carroll.
Così ho voluto scrivere due righe.
Premetto che sono colpevole, colpevolissimo anch'io per non aver fatto
verifiche approfondite quando ho parlato di questo brano nel mio libro
(Bob Dylan 1962/2002 - 40 anni di canzoni), però forse vale la pena
raccontare questo aneddoto che aneddoto non è, visto come tutti ci siamo
andati pesanti con William Zanzinger per almeno quarant'anni.
William Zanzinger non ha ucciso nessuno.
Lo racconta benissimo Clinton Heylin nella sua biografia di Dylan (che
pensavo di conoscere troppo bene ma mi ero evidentemente dimenticato di
quel passaggio) ma discutendo recentemente con l'amico Andy Muir (l'autore
di Razor's Edge) sono andato a rileggere come andarono veramente le cose.
William Zanzinger era sicuramente uno stronzo, su questo non ci piove e i
continui guai giudiziari dopo quell'episodio fino quasi ai giorni nostri
lo dimostrano. Però non ha mai avuto problemi con la gente di colore, né
allora né oggi.
Ai tempi, i suoi guai maggiori li aveva avuti solo con i poliziotti
(bianchi). In seguito li avrebbe avuti con alcuni affittuari di suoi
immobili (bianchi).
Quella sera in cui la Carroll morì, Zanzinger era ubriaco. Era anche un
prepotente. Aveva già rotto le scatole a tutti quanti erano presenti a
quella festa. Se ne andava in giro per la festa con un bastone di
carnevale abbastanza innocuo a dare stupidi colpi agli invitati sulla
schiena. La signora Carroll, una cameriera in servizio quella sera,
soffriva già da tempo di problemi di cuore. Quando Zanzinger le chiede di
portargli l'ennesimo drink, lei dice di no. Risponde per le rime (non
aveva paura dei bianchi), gli dice di finirla di infastidire la gente, che
non gli porterà più da bere. I due discutono un po', ma Zanzinger non le
dà nessun violento colpo di bastone sulla testa come racconta Dylan.
La Carroll torna in cucina e racconta l'episodio a una collega. Passano
circa dieci minuti e per via dell'agitazione conseguente alla discussione
e per via del suo cuore malandato le viene un infarto e muore.
Questa è la ricostruzione che ha fatto Clinton Heylin sulla base di
precise documentazioni raccolte nei successivi quarant'anni (a meno che
non si voglia dire che queste documentazioni furono falsate dai "bianchi"
e dalla
polizia del Maryland, ma non fu così).
Credo che nessuno possa più dire che Zanzinger è un assassino. I sei mesi
di condanna e la multa forse furono anche troppo.
E' ovvio che non si discute il clima razzista dell'epoca, né che la
canzone di Dylan abbia comunque un profondo significato, ma che Dylan,
ancora oggi nella recente intervista di Amsterdam del 2003 citi
quell'episodio come esempio di omicidio da parte di un prepotente... be',
sarebbe ora che Dylan si informasse sui fatti.
Si sa che Dylan abbia ammesso che a quei tempi scriveva canzoni
semplicemente dopo aver letto un articolo sul giornale (e si sa le cazzate
che scrivono i giornali) però avrebbe dovuto fare qualche ricerca. Oppure
negli ultimi quarant'anni ammettere di aver raccontato un falso storico.
Non è il solo caso di falsità storiche nelle canzoni a contenuto sociale
di Dylan. Da "George Jackson" a "Hurricane" il nostro ne ha usate
moltissime.
Anche Dylan però, forse, ha cominciato ad avere dei dubbi. A Milano, lo
scorso novembre, attaccò "The Lonesome Death Of Hattie Carroll" con il
memorabile "Hattie Carroll killed poor Hattie Carroll...".
Paolo Vites
LA TRISTE MORTE DI HATTIE CARROLL
parole e musica Bob Dylan
William Zanzinger uccise la
povera Hattie Carroll
Con un bastone che fece ruotare attorno al suo dito dall'anello di
diamante
Ad un party dell'alta società in un hotel di Baltimora.
Ed i poliziotti furono chiamati e la sua arma gli fu tolta
E lo presero in custodia giù alla stazione di polizia
E registrarono il fatto come omicidio di primo grado.
Ma voi che filosofate sulle disgrazie e criticate tutte le paure,
toglietevi il fazzoletto dalla faccia.
Non è il momento per le vostre lacrime.
William Zanzinger, che a 24 anni
possedeva una fattoria di tabacco di 600 acri
con ricchi genitori che lo curavano e lo proteggevano
e relazioni privilegiate con l'ambiente politico del Maryland,
reagì al suo arresto con una scrollata di spalle
bestemmiava e scherniva, e la sua lingua sembrava ringhiare,
in pochissimo fu libero su cauzione.
Ma voi che filosofate sulle disgrazie e criticate tutte le paure,
toglietevi il fazzoletto dalla faccia.
Non è il momento per le vostre lacrime.
Hattie Carroll era una cameriera della cucina.
Aveva 51 anni ed aveva dato alla luce 10 bambini
Che servivano i piatti e portavano via la spazzatura
E non si era mai seduta a capotavola
E non aveva mai parlato con le persone sedute a tavola
Ma semplicemente ci puliva gli avanzi, dalla tavola.
E svuotava i portacenere su un intero altro piano,
fu uccisa da un colpo, abbattuta da un bastone
che attraversò l'aria e piombò nella stanza,
destinata e determinata a distruggere.
E non aveva fatto niente a William Zanzinger.
Ma voi che filosofate sulle disgrazie e criticate tutte le paure,
toglietevi il fazzoletto dalla faccia.
Non è il momento per le vostre lacrime.
Nell'aula giudiziaria, il giudice colpì con il suo martello
Per dimostrare che era tutto giusto e che le corti erano all'altezza
E che le leggi dei libri non potevano essere influenzate
E che anche i potenti vengono appropriatamente trattati
una volta che la polizia li ha catturati
E che la scala della legge non ha né cima né fondo,
fissò in viso la persona che aveva ucciso senza motivo
e senza alcun preavviso.
E parlò dalla sua toga, con tono profondo e distinto,
e con severità comminò, per pena e pentimento,
a William Zanzinger una condanna di 6 mesi.
Oh, ma voi che filosofate sulle disgrazie e criticate tutte le paure,
affondate profondamente il fazzoletto sulla vostra faccia
perché è questo il momento per le vostre lacrime.
THE LONESOME DEATH OF HATTIE CARROLL
words and music Bob Dylan
William Zanzinger killed poor
Hattie Carroll
With a cane that he twirled around his diamond
ring finger
At a Baltimore hotel society gath'rin'.
And the cops were called in and his weapon took from him
As they rode him in custody down to the station
And booked William Zanzinger for first-degree murder.
But you who philosophize disgrace and criticize all fears,
Take the rag away from your face.
Now ain't the time for your tears.
William Zanzinger, who at twenty-four years
Owns a tobacco farm of six hundred acres
With rich wealthy parents who provide and protect him
And high office relations in the politics of Maryland,
Reacted to his deed with a shrug of his shoulders
And swear words and sneering, and his tongue it was snarling,
In a matter of minutes on bail was out walking.
But you who philosophize disgrace and criticize all fears,
Take the rag away from your face.
Now ain't the time for your tears.
Hattie Carroll was a maid of the kitchen.
She was fifty-one years old and gave birth to ten children
Who carried the dishes and took out the garbage
And never sat once at the head of the table
And didn't even talk to the people at the table
Who just cleaned up all the food from the table
And emptied the ashtrays on a whole other level,
Got killed by a blow, lay slain by a cane
That sailed through the air and came down through the room,
Doomed and determined to destroy all the gentle.
And she never done nothing to William Zanzinger.
But you who philosophize disgrace and criticize all fears,
Take the rag away from your face.
Now ain't the time for your tears.
In the courtroom of honor, the judge pounded his gavel
To show that all's equal and that the courts are on the level
And that the strings in the books ain't pulled and persuaded
And that even the nobles get properly handled
Once that the cops have chased after and caught 'em
And that the ladder of law has no top and no bottom,
Stared at the person who killed for no reason
Who just happened to be feelin' that way without warnin'.
And he spoke through his cloak, most deep and distinguished,
And handed out strongly, for penalty and repentance,
William Zanzinger with a six-month sentence.
Oh, but you who philosophize disgrace and criticize all fears,
Bury the rag deep in your face
For now's the time for your tears.
"Ho scritto Hattie Carroll in un piccolo taccuino in un ristorante
sulla Settima Avenue. C'era un ristorantino dove andavamo sempre
semplicemente a bighellonare.....un gruppo di cantanti aveva l'abitudine
di andarci. Vi si poteva stare tutto il giorno ed era aperto tutta la
notte. A quel tempo si stava molto nei ristoranti. Ora non hanno più
quell'aspetto familiare......ad ogni modo, avevo avuto l'informazione in
precedenza e la gente ne stava parlando......ho sentito di avere molto in
comune con questa situazione e di essere in grado di manifestare i miei
sentimenti. Il modello per l'assetto di questa canzone penso si basi su
Brecht, The Ship, The Black Freighter". (Bob Dylan)
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