Analisi di HIGHLANDS (da Time
Out Of Mind)
Highlands comincia bene ambientando lo scenario che il cantante immagina,
che desidera ardentemente, che sogna, a cui aspira, e lo fa in modo
euforico:
Well my heart's in the Highlands, gentle and fair Honeysuckle blooming in
the wildwood air Bluebells blazing, where the Aberdeen waters flow Well my
heart's in the Highlands, I'm gonna go there when I feel good enough to
go.
Be', il mio cuore è nelle Highlands, belle e gentili Il caprifoglio
fiorisce nell'aria del bosco selvatico Il giacinto brilla dove le acque
dell'Aberdeen scorrono Il mio cuore è nelle Highlands Andrò la quando mi
sentirò abbastanza bene per andarci.
Una delle cose immediatamente straordinarie è quanto queste righe siano
scritte meglio di quelle del poeta inglese Robert Burns su la cui la
canzone si fonda. Andrew Muir scrive cose interessanti circa il
significato della poesia "My Heart is in the Highlands" di Burns, circa la
sua fama di poeta, ammettendone la sua grande popolarità ma anche la sua
"superficialità". Inoltre Muir aggiunge che Burns ha basato l'inizio del
suo poema e la sua fine su un'origine popolare con un'aggiunta di immagini
tradizionali gettate qua e la'. Qualunque le ragioni comunque il poema di
Burns apre e chiude ne' più ne' meno così:
My heart's in the Highlands, my heart is not here; My heart's in the
highlands a-chasing the deer; Chasing the wild deer and following the roe;
My heart's in the Highlands, wherever I go.
Il mio cuore è nelle Highlands, il mio cuore non è qui; Il mio cuore è
nelle Highlands inseguendo un cervo; Inseguendo il cervo selvatico e
seguendo il capriolo; Il mio cuore è nelle Highlands, ovunque io vado.
Dylan prende la struttura del poema di Burns, (una struttura si dice presa
da canzoni popolari Scozzesi), e ribalta un tema implicito del poeta
inglese che è quello di desiderare di tornare in un posto reale abitato in
un Edenico passato nel quale ha lasciato il suo cuore. Dylan invece
desidera ardentemente le Scozzesi Highlands, nelle quali non dichiara mai
di esserci stato, ma rappresentano un sogno futuro nel tempo e nello
spazio, e non un passato idealizzato. La cosa più importante che Dylan fa,
tuttavia, è scrivere di queste terre immaginariamente; cioè il posto
idealizzato dalla fantasia a cui si richiama il cittadino contemporaneo
alienato e senza radici delle zone urbane e suburbane degli Stati Uniti la
cui possibilità di una particolare vita stabile è incerta, ma il cui
ideale è reale. Iniziano poi le righe problematiche:
Windows were shakin' all night in my dreams Everything was exactly the way
that it seems Woke up this mornin' and I looked at the same old page:
Le finestre hanno battuto tutta
la notte nei miei sogni Ogni cosa era esattamente come sembra Mi sono
svegliato stamani e ho guardato la stessa vecchia pagina:
poi nella strofa seguente quasi duplica, ma in realtà rende più oscura la
riga di "Not Dark Yet":
I don't want nothin' from anyone, ain't that much to take. Non voglio
niente da nessuno, non ho molto da prendere
poi offre la precaria Wouldn't know the difference between a real blonde
and a fake. Non saprei distinguere la differenza tra una bionda naturale
ed una artificiale.
La disperata richiesta senza speranza I wish someone'd come and push back
the clock for me Vorrei che qualcuno venisse e rimettesse indietro
l'orologio per me
viene detto con una dolorosa commovente semplicità. Quindi arriva il
secondo coro nel quale le Highlands vengono descritte con uno dei due più
espliciti tocchi divini:
That's where I'll be when I get called home Ecco dove sarò quando sarò
richiamato a casa
Dopo Dylan dice di ascoltare Neil Young, sorprendendoci perché ci permette
di passare attraverso il vetro che di solito divide l'opera dalla persona,
andando così contro la convenzione da lui imposta circa ciò che viene
specificato e ciò che non lo è. Il modello prestabilito della canzone,
ritornello, due frasi, ritornello, subisce poi uno straordinario
cambiamento che si rivela solo in retrospettiva. Abbiamo sette frasi che
raccontano di un incontro fra Dylan e una cameriera, in un ristorante di
Boston, che gli chiede di farle un ritratto, come se un artista in quanto
tale dovesse sempre venir fuori con qualcosa di artistico. Secondo Richard
Harrington l'incontro è una caustica metafora sulle storiche e sempre alte
aspettative dei critici. La canzone ci porta attraverso il dialogo parola
per parola, e siamo così immersi in ciò che la storia rivela che siamo
sorpresi quando dopo sei minuti siamo reintrodotti in:
Well my heart's in the Highlands...
e ci troviamo di nuovo trasportati questa volta ...with the horses and
hounds. ...con i cavalli e i segugi.
Come sempre il contrasto dei mondi è enorme, elaborato specificatamente
dal ritornello dall'atmosfera pre-ventesimo secolo, forse la medioevale
atmosfera Inglese con lo schioccare delle frecce ed i colpi secchi degli
archi. Quindi una ricaduta nella tristezza messa da parte di:
My heart's in the Highlands, can't see any other way to go Il mio cuore è
nelle Highlands, non vedo nessun altro posto dove andare, torniamo nella
crudele monotonia della vita di ogni giorno, eccetto che lui si sente
...further away than ever before, ...molto più lontano di prima che mai,
un'espressione di incoerenza che risuona più tardi in I got new eyes:
everything looks far away. Ho degli occhi nuovi: ogni cosa sembra molto
lontana.
Prima di questo, tuttavia, c'è il sorprendente sensato candore di Some
things in life it just gets too late too learn, Alcune cose nella vita
diventa proprio troppo tardi per impararle, seguito subito da uno di quei
brevi e commoventi passaggi che è impossibile non prendere in senso
autobiografico:
Well I'm lost somewhere - I must have made a few bad turns: Mi sono perso
da qualche parte - devo aver preso qualche direzione sbagliata:
Ma il pungente umore scuro di Highlands non è finito. Dylan si vede
smarrito con una splendida espressione delle sue
...people in the park, forgettin' their troubles and woes They are
drinkin' and dancin', wearin' bright-colored clothes. ...la gente nel
parco, dimentica i propri guai e le pene Sta bevendo e ballando,
indossando vestiti dai colori sgargianti.
Qui c'è la giusta e acuta osservazione di Dylan circa la predilezione
della nostra cultura per i colori vistosi, un vecchio patetico tentativo
di sfuggire ai nostri problemi. Giocando ancora con questa sciocca vanità
Dylan immagina di dire a se stesso, (un altro abile scherzo), con il
massimo disprezzo
I think what I need might be a full-lenght leather coat. Penso che ciò di
cui avrei bisogno è un cappotto lungo di pelle.
In una canzone che è una cascata di discorsi schietti e superlativi,
questa è un'osservazione importante che racchiude il disprezzo per la
vacuità della cultura. Quattro righe più avanti barattiamo tutto, per
l'ultima volta, per le metafisiche Highlands:
Well, my heart's in the Highlands at the break of day Over the hills and
far away There's a way to get there and I'll figure it out somehow Well
I'm already there in my mind and that's good enough for now.
Be', il mio cuore è nelle Highlands allo spuntare del giorno Al di la'
delle colline e molto lontano C'è una maniera per arrivarci e lo capirò in
qualche modo Bene sono già la' con la mente e questo è abbastanza bello
per adesso.
Gettando via la disperazione di prima riguadagna il positivo e brillante
stupore con il verso poetico usato dalla letteratura Inglese e dalle
canzoni folk:
Over the hills and far away Al di la delle colline e molto lontano
cantando "far away" in modo mirabile e fornendo un momentaneo leggiadro
sospiro lirico di grazia e di addio.
Highlands riassume il meglio di TOOM (Time Out Of Mind). Questa canzone
tratta la maggior parte dei temi principali dell'album: l'eterno e quasi
obbligatorio camminare; la desolazione, la mancanza di un senso di
contatto con le altre persone; un senso soffocante della vacuità di ogni
cosa, e perciò dell'inutilità della vita; un aspettare la morte alternando
questo desiderio con un altro desiderio, quello che il tempo non stia per
terminare; la convinzione che molto tempo addietro nella vita qualche
errore cruciale è stato fatto, un errore che ha significato la perdita del
vero amore; la convinzione che c'è poco da dire e sempre meno scopo per
dirlo; l'esaurimento dei sentimenti misto ad un dolore intenso per questa
perdita. Highlands riassume anche l'album TOOM per il fatto che una delle
principali tecniche espressive è l'uso di righe ed espressioni
direttamente prese da altre canzoni. E come abbiamo visto non solo da
canzoni ma anche da altre opere: la religiosa meditazione di John Donne*,
un poema di Robert Burns*, un racconto di Erica Young.
* poeti Inglesi - (John Donne 1572-1631) (Robert Burns 1759-1796)
Michael Grey --- critic, writer and world authority on Bob Dylan
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traduzione parziale by Mario Sorichetti (title17
U.S.C. Section 107)
Nota del traduttore: Michael
Grey fa notare che Dylan cade in un errore "botanico" citando insieme il
caprifoglio ed il giacinto che però fioriscono in epoche diverse. Un
errore simile è stato fatto anche da Leopardi che fu criticato da Giovanni
Pascoli per aver scritto: "La donzelletta vien dalla campagna e reca in
mano un mazzolin di rose e di viole". Le rose e le viole fioriscono anche
esse in periodi differenti.
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