Bleeker Street Blues
Bob, mi sveglio presto
e prego per te
Ti regalerei la mia Martin
perchè tu la possa suonare
Penso che ti piacerebbe
appenderla nel tuo fienile
ed attaccarla al chiodo
sulla parete della dispensa
Potresti strimpellarla dolcemente disteso nella paglia
nel box della stalla della fattrice
Oppure io potrei suonare il ritmo
mentre tu suoni l'armonica
con il profumo di erba medica
che si spande nell'aria nell'oscurità
Ricordi di Woody
nella sua stanza del Graystone Hospital Memorial
Quando tu eri solo un ragazzino ed io suonavo il campanello di casa
Gleason
E Syd Gleason arrivava con il chili e la focaccia di granturco
E Peter La Farge, e Dave Van Ronk...
La mia Chevrolet correva che era una bellezza anche se odorava come una
puzzola
Peter Seeger, un maestro,
ti trasmise lo stile
e ti insegnò anche a suonare la chitarra
e ti strizzò l'occhio con un sorriso amaro
Ed io spiai e strizzai l'occhio
quando tu hai fatto la stessa cosa per me
Ti hanno accusato di rubare
ma io dissi "Niente affatto!"
Poi la tua Triumph è caduta
e ti sei ferito al collo
Non mi fu permesso di vederti
quando eri in ospedale
Fu allora che ci siamo separati,
ma otto anni dopo viaggiavamo di nuovo insieme
nella Rolling Thunder
dal Nord del New England
alle strette strade del Quebec
C'era Joni Mitchell
C'era Ronnie Hawkins...
Gordon Lightfoot ci ospitò
una notte in volo
Il Marple Leaf Garden ospitò il nostro show
Allen Ginsberg lesse una poesia, Tuono Rotolante agitava una piuma
T-Bone e Roger,
Wyeth e Stoner,
Bob con la barba guidava il camion
e Bob senza barba guidava il bus
Settantacinque persone
Un tour portava ad un altro
come una bevuta portava ad una fumata
Tu sei stato sempre in tour
Poca vita di casa
Prenditi un po' di tempo per riposarti
e guarda dove sei stato
Hai illuminato il mondo con le tue canzoni
Affonda o nuota
Prego che tu possa fermarti per un po'
Hai suonato la tua canzone
e ti sei guadagnato il tuo denaro
Cammina allegramente, vola con prudenza
Bob, non prendertela
C'è una tenda per te nel mio accampamento
Vicino alle acque tranquille
I migliori dottori del mondo non possono curare
quello che ti affligge
Nè Freud, nè Pasteur, nè Eddie Van Halen
E' tempo di togliere la sella e prendersi una bella pausa
Un giorno raggiungeremo Woody e Jerry e Towens
Ma ora abbiamo tutti bisogno di te, perciò ti prego fermati
Il tuo amico Ramblin' Jack Elliott
Per le note relative a questa canzone vedi articolo "Bob, please take it
easy!" in fondo a questa pagina
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traduzione di Michele Murino
He was a friend of mine: Ramblin' Jack Elliott & Bob Dylan
di Salvatore Esposito
This is to introduce Jack Elliott, my long-lost father, who abandoned me
at the age of 12.
Bob Dylan, in a letter to Columbia A&R man John Hammond
Durante una delle mie incursioni nei negozi di dischi della mia città,
rovistando nella zona dischi usati, scovai un bellissimo disco di non
molti anni fa, He Was Friend Of Mine di Ramblin' Jack Elliot, ne avevo
sentito parlare nella biografia di Dylan di Howard Sounes e scrutando la
tracklist mi sono imbattuto in grandi nomi che cantavano insieme alla
storica voce del
folk americano.
Tom Waits, Jerry Jeff Walker, Emmylou Harris, Bob Weir e tanto per
chiudere un cerchio Arlo Guthrie.
Decisi di comprarlo all'istante.
Ascoltandolo con attenzione ho notato subito che in quella grande cerchia
di amici ne mancava uno in particolare, il più importante forse. Bob
Dylan.
In effetti Bob avrebbe dovuto prendere parte al disco ma?.. Ma andiamo con
ordine e ripercorriamo tutta la storia della loro amicizia, non priva di
screzi ed incomprensioni.
La storia dell'amicizia tra Ramblin' Jack Elliott e Bob Dylan ha le sue
origini negli anni sessanta, ma il primo contatto tra i due avvenne
qualche anno prima quando Bob approfittando dell'assenza di Jon Pankake
trafugò dalla sua casa a Dinkytown, un cofanetto di dischi di Ramblin'
Jack.
Elliot Adnopoz, questo il vero nome di Ramblin' Jack Elliott, era figlio
di un medico ebreo di Brooklyn, avrebbe dovuto seguire le orme del padre
invece come sostenne in un intervista sviluppo' una sorta "di
idiosincrasia per la medicina" e si lasciò al contrario infatuare dal
vecchio west, dalle ballate folk e dal mito di Woody Guthrie.
Nel 1960 aveva inciso ben sei dischi per un'etichetta famosa all'epoca, la
Topic, ed il suo nome era già famoso negli ambienti del revival folk e
delle coffee house.
Si racconta che Bob, avendo trafugato il cofanetto, impose a Bonnie
Beecher, la sua ragazza di allora, di ascoltarne i dischi insieme a lui,
uno dopo l'altro senza sosta.
Questo avvenimento è assolutamente significativo per il fatto che Bob
proprio in quel periodo stava subendo fortemente l'influenza della musica
di Woody Guthrie ed il buon Ramblin' Jack non era altro che un replicante
del celebre folksinger
americano.
Non che non avesse stoffa, anzi, ma all'epoca Elliott aveva praticamente
speso tutti i suoi primi anni di carriera al fianco di Woody e in questo
non aveva fatto altro che assorbirne le grandi doti sia tecniche che
interpretative.
Significativo in questo senso è il primo incontro tra Ramblin' Jack e
Dylan, avvenuto durante l'inverno del 1961, presso il capezzale di Woody
Guthrie, da tempo affetto da una grave malattia che lo stava conducendo ad
una morte lenta ed inesorabile.
Dopo aver trascorso un po' di tempo insieme facendo compagnia a Woody,
all'uscita dall'ospedale Bob seguì Elliott anche sull' autobus, e poi
addirittura qualche giorno dopo prese anche una camera nei pressi
dell'Hotel in cui soggiornava Elliott.
Da quello che si racconta il povero Ramblin' Jack fu senza dubbio
infastidito da tanta pressione, ma soprattutto dalle voci che cominciavano
a girare negli ambienti folk, e cioè che quel ragazzetto era arrivato per
rubargli il mestiere, e che addirittura a volte sembrava essere a lui
superiore.
Fu in questo periodo che Bob fece sentire a Woody la propria
rielaborazione di 1913 Massacre (brano dello stesso Guthrie) e cioè "Song
To Woody"; il malato folk singer fu positivamente impressionato da quel
ragazzino, che cercava di imitare la sua voce malata e che si sforzava in
tutti i modi di essere quello che lui era stato in passato.
In tutto questo Bob continuò ad attingere da quanto aveva appreso Ramblin'
Jack da Woody Guthrie e nelle sue esibizioni spesso si notava chiaramente
come lui cercasse di apparire più vecchio ed esperto di quanto in realtà
non fosse, cantando allo stesso modo dei suoi miti o ancora raccontando
storie più o meno gonfiate sui propri incontri con i più noti musicisti
dell'epoca.
Oltre a visitare abitualmente Woody in ospedale, Dylan prese a frequentare
anche la famiglia Guthrie, infatti Arlo, figlio del celebre folksinger,
ricorda che Bob spesso si fermava con lui a insegnargli qualche accordo
alla chitarra o a cantare questa o quella canzone del padre.
Bob in quel periodo fu praticamente adottato da New York e dalle tante
famiglie che gravitavano nell'ambiente folk; non è un caso che la stessa
Talkin' New York fosse stata scritta proprio in memoria dei primi giorni
difficili al Village.
Quando Bob irruppe definitivamente sulla scena le cose cambiarono, infatti
quel ragazzino di Duluth, Minnesota, che aveva appreso in brevissimo tempo
tutto quanto potesse trasmettere la musica di Woody Guthrie, ora
cominciava ad aggiungere a quella musica del suo e durante le esibizioni
nelle coffee house, alternava siparietti comici stile Charlie Chaplin a
canzoni folk o a talkin' blues in cui emergeva prepotente la sua
personalità artistica che si proponeva in modo diverso rispetto a quella
dei puristi come Dave Van Ronk o dello stesso Ramblin' Jack Elliott.
Era come se Jerry Lee Lewis fosse passato improvvisamente dal piano alla
chitarra acustica e dal rock n' roll al folk; così Bob incarnava
esteticamente il mito dell' hobo ma nel suo animo bruciava ancora il suo
primo amore cioè il rock n' roll che lentamente si infiammerà fino ad
esplodere nel tempio del folk a Newport.
Bob superava i propri limiti tecnici con un personalissimo stile deciso,
anche i suoi errori diventavano parte di quell'alone di fascino che
cominciava a circondarlo, il suo vestiario trasandato e sporco e il suo
viso da ragazzino spaurito lo facevano apparire davvero assai credibile
agli occhi dei frequentatori delle coffee house.
In una delle esibizioni live che possediamo dell'epoca c'è il brano dal
titolo Acne in un duetto molto comico tra Bob e Ramblin' Jack; entrambi
cantano divertendosi moltissimo e Dylan sfodera una delle più esilaranti
performance dell'epoca oltre ad un cantato estremamente ironico.
Con la pubblicazione del primo disco di Bob cominciò un lento cambiamento,
divenne critico verso tutti coloro che in qualche modo lo avevano aiutato
ad inserirsi in un mondo, quello del folk, che non gli apparteneva; con
gli anni è venuto fuori su varie biografie un commento fin troppo
irriconoscente che fece su Ramblin' Jack Elliot durante una discussione
con Izzy Young.
Dylan disse infatti che Jack aveva giocato male le sue carte e che non gli
aveva insegnato nulla.
Tutti sanno che è il contrario, è probabile che Ramblin' Jack nella sua
carriera abbia commesso degli errori di valutazione che gli hanno impedito
di emergere ad alti livelli, tuttavia lo si può considerare
tranquillamente come una sorta di padre a livello musicale per Dylan,
infatti attraverso lui gli sono giunti molti degli insegnamenti di Woody,
che in quel momento era praticamente impossibilitato anche solo a parlare,
a volte.
Robert Shelton nel libro No Direction Home riporta una significativa
dichiarazione di Ramblin' Jack proprio su ciò che lui stesso insegnò a
Bob: "Suppongo di aver insegnato a Bobby alcune delle mie canzoni. Quelle
vecchie canzoni VD di Woody che nessuno ha mai permesso ai giovani di
conoscere, lui quelle le imparò da me...".
Certo Dylan seppe come rubare il mestiere dalle mani di tutti coloro che
frequentava, assorbiva tutto con una velocità impressionante e fuori dal
comune, ma se non fossero esistiti i vari Richard Farina, Dave Van Ronk (a
cui "rubò" per il suo primo album anche l'arrangiamento di House Of The
Rising Sun), Eric Von Schmidt e Martin Carthy, Bob forse non sarebbe stato
quello che è oggi.
Risulta molto strano però che tra i vari folksinger che influenzarono Bob
nei primi anni non compaia quasi mai il nome di Ramblin' Jack Elliott, sia
per quanto riguarda la loro duratura amicizia ed il reale affetto che
quest'ultimo cominciò a provare per Bob.
Quando Dylan poi incise il suo secondo disco, Freewheelin', il primo album
quasi tutto autografo, si cominciò a percepire la sua superiorità rispetto
a coloro i quali cominciavano a ristagnare nell'ambiente del folk revival;
le sue canzoni non erano legate ai temi classici di lotta propri di questo
genere ma spaziavano diventando portatrici di messaggi universali come la
pace, la libertà, l'uguaglianza. Anche i brani più legati alla tradizione
subivano profondamente l'influsso del modo di concepire la musica di
Dylan, i talkin' blues diventavano occasioni per far emergere il suo lato
comico e sarcastico.
A Freewheelin' fece seguito il più impegnato politicamente, The Times They
Are A-Changin', che tornava indietro recuperando e riattualizzando il
songwriting tipicamente folk; ne è un esempio il brano The Lonesome Death
Of Hattie Carroll che, pur parlando di un caso di omicidio, non si limita
alla semplice cronaca come erano soliti fare gente come Phil Ochs o lo
stesso Ramblin' Jack ma scava nell'animo sia dell'omicida che di coloro
che ascoltano la storia.
Con Ramblin' Jack i rapporti nonostante ne avesse un po' "sparlato"
rimasero costantemente buoni, si scambiavano consigli, collaborazioni e
soprattutto entrambi occupavano stabilmente le colonne di Sing Out!,
celeberrima rivista del movimento del folk revival.
La loro era un'amicizia particolare dato che entrambi potevano essere
considerati in competizione, ma come ha sostenuto lo stesso Elliott, Bob
Dylan era superiore a tutti, ancor di più in quel momento in cui la sua
fama lo stava portando verso un successo incondizionato.
Quando Bob cominciò a lavorare all'album dal titolo Another Side of Bob
Dylan, che era caratterizzato da una virata sostanziale a livello testuale
rispetto al passato, qualcuno tra i puristi cominciò a dubitare di lui,
tuttavia durante quella session attorno a Bob si radunarono quasi tutti
gli amici dell'epoca e tra questi anche Ramblin' Jack Elliott.
Bob pretese che lui prendesse parte all'incisione di Mr.Tambourine Man
come seconda voce, il risultato tutti lo conoscono grazie ai numerosi
bootleg che la riportano.
Ramblin' Jack è in grande difficoltà con il testo, e lo si nota anche nel
ritornello, non riesce a stare a tempo con Bob che segue ogni strofa e
ogni ritornello con un tono e con accordi diversi.
Le cose cambiarono molto quando Dylan con l'album Bringing It All Back
Home e con la "scandalosa" e rivoluzionaria partecipazione a Newport fece
fondere in modo magico folk, rock, blues, in un misto unico che gettò le
basi per il rock n' roll a venire.
Fu allora che Dylan abbandonò l'ambiente del folk revival per abbracciare
quello più viratamente rock blues e fu attaccato da tutti su Sing Out! e
tutti i suoi amici di un tempo si dichiararono contro quella sua personale
rivoluzione.
Non ci vollero però molti anni affinché anche coloro che lo avevano
accusato all'epoca apprezzassero il suo nuovo modo di fare musica; nessuno
abbracciò però mai gli estremi Dylaniani ma rimasero bene o male tutti
legati al loro genere originario creandosi intorno una sorta di
impenetrabile barriera protettiva che presto li vedrà surclassati da
generi in progressiva ascesa come il country-rock.
Fu così che Dylan e Ramblin' Jack si allontanarono o meglio si persero di
vista, salvo poi ritrovarsi negli anni '70 sul carrozzone della Rolling
Thunder Revue.
Fa eccezione l'episodio in cui pochi giorni dopo il matrimonio di Bob con
Sara, Ramblin' Jack capitò al Kettle of Fish e incontrando la coppia fece
gli auguri agli sposi, ma Dylan rispose di non essersi sposato e che, se
mai lo avesse fatto, Jack sarebbe stato il primo a saperlo.
Questo è un episodio emblematico che la dice lunga sulla personalità
complessa di Bob, fin troppo occupato in quel periodo a deviare ogni voce
su di lui per evitare quello che poi portò allo scioglimento dei Beatles,
cioè un accanimento di stampa e pubblico che lo avrebbe progressivamente
soffocato.
L'abbandono del Greenwich Village da parte di Bob fu quasi parallelo al
suo abbandono delle scene, poi ci fu l'incidente e le Basement Session,
gli eventi lo portarono sino al 1974 a cercare un riparo da quella
tempesta che si chiama successo.
Nel 1967 Ramblin' Jack Elliott nell'album dal titolo "Bull Durham Sacks"
reinterpretò per la prima volta Bob; tutte le sue
interpretazioni dylaniane sono personalissime, influenzate da uno stile
chitarristico e vocale inconfondibile.
With God On Our Side e Don't Think Twice It's All Right sono molto più
vicine al blues che al folk, Girl From The North Country è a dir poco
affascinante e con altre due canzoni romanticissime di Bob, I'll Be Your
Baby Tonight e Lay Lady Lay, forma un terzetto tutto miele, ma allo stesso
tempo molto sentito nell'interpretazione e ben lontano dai rifacimenti
melensi di Bob dell'epoca.
Durante il concerto tributo a Woody Guthrie nel 1968, Dylan ritrovò tutti
i suoi amici dei primi anni e tra questi Ramblin' Jack Elliott. Ma Bob era
troppo preoccupato per i problemi con Albert Grossman, il suo manager del
tempo, per gettarsi in un revival anche momentaneo. Suonò il suo splendido
set di tre canzoni accompagnato da The Band, sembrava però desideroso di
riprendere i rapporti con tutti loro ma non di tornare a suonare dal vivo.
Il ritorno al Village fu caratterizzato dall'inizio della fine del suo
matrimonio con Sara e con la pubblicazione di Blood On Tracks.
Con un disco appena uscito e un altro in via di realizzazione, Bob decise
di dare vita ad un sogno che covava dal
1965, cioè questa sorta di Tour itinerante che divenne realtà quando tornò
a New York e ritrovò tutti i suoi amici del Village a cui era stato legato
agli inizi della carriera.
Infatti, in seguito ad alcune serate trascorse tra musica e grandi bevute
al "Bitter End", che da un anno era stato ribattezzato "The Other End",
parlando con i compagni di un tempo come Ramblin' Jack Elliott e Bob
Neurwirth, e con il loro appoggio immediato, decise di radunare le forze
per formare la sua carovana del tuono; chiamò poi anche la sua compagna di
tanti concerti degli esordi Joan Baez, il poeta Allen Gisberg, il
chitarrista di David Bowie, Mick Ronson, la mente dei Byrds, Roger
McGuinn, una violinista, Scarlet Rivera, e vari ospiti a partire da Joni
Mitchell che lo raggiungevano di tappa in tappa lungo il lungo viaggio
attraverso gli Stati Uniti.
Della partecipazione di Ramblin' Jack alla Rolling Thunder Revue si
ricordano vari splendidi set acustici dove eseguiva sia brani tratti dal
suo repertorio sia alcuni di sua composizione; con Bob il rapporto era
ottimo in quel periodo così come con tutti quelli della carovana. Si
respirava un'aria tranquilla in quella carovana di zingari.
Girava anche della droga in quel carrozzone e proprio Ramblin' Jack, nella
biografia di Bob Dylan scritta da Howard Sounes, ricorda che era
terrorizzato dal fatto di poter essere scoperto dalla polizia e poi
aggiunge che molti dei musicisti si rifornivano da un tipo che seguiva
ogni tappa del tour a cui bastava far finta di sniffare per avere della
roba eccezionale in quantità.
Erano quelli i giorni felici della Rolling Thunder Revue, felici sia
realmente che chimicamente ma pur sempre felici, perché si condivideva
tutto, dalla musica ai rapporti personali fino a formare una grande e
unita famiglia.
Ramblin' Jack si guadagnò anche una parte nel film di Dylan "Renaldo &
Clara", ma anche la sua partecipazione finì per essere dimenticata come il
film.
Dopo la Rolling Thunder ed il successivo divorzio da Sara, Bob cambiò del
tutto la sua idea di concerto, passando a un genere identificabile con il
più commerciale rhythm & blues, poi successivamente al gospel-rock fino a
distaccarsi completamente da quel panorama folk che aveva cullato i suoi
anni migliori.
Negli anni 80 finì per essere uno dei tanti artisti mal riciclati in era
disco music, tuttavia proprio in quel periodo Ramblin' Jack inserì nel suo
disco dal titolo "Kerouac's Last Dream", il brano di Dylan "I Threw It All
Away", una canzone molto bella già su Nashville Skyline, ma qui
impreziosita da un tocco folkie che si distanzia dal country Cash-style
dell'originale acquisendo una maggior potenza poetica.
Nel corso del suo tour del 1987 eseguì spesso pezzi dal vivo di Bob, quasi
in memoria del tempo che li vide fianco a fianco a
governare la scena folk di New York; assolutamente esemplari sono una
splendida I Threw It All Away eseguita a Joseph's Waterwork, Norwich, nel
Vermont, il 10 Maggio e Don't Think Twice It's All Right nell'esecuzione
del 7 luglio dello stesso anno.
In occasione del tributo a Bob Dylan per i suoi trent'anni di carriera nel
1992, ci fu una lunga lista di nomi famosi della musica
che calcarono il palco del Madison Square Garden di New York per tributare
il loro riconoscimento alla musica di Bob; tra questi putroppo non fu
incluso Jack Elliott che, intervistato al riguardo da Paolo Vites, disse
di esserci rimasto molto male, dato che avrebbe prestato volentieri la
propria voce e la propria chitarra per onorare l'opera di Bob.
Un altro episodio che la dice lunga sul comportamento sgradevole che a
volte Dylan riserva ai suoi vecchi amici è del 1995 a Berkley quando
Ramblin' Jack provò ad incontrare nel backstage Bob ma non ebbe nemmeno il
tempo di dirgli ciao poiché Bob era circondato da una folta schiera di
gente che lo proteggeva; avrebbe voluto chiedergli di registrare qualcosa
con lui per un disco futuro ma tutto fu vano.
Nel 1997 Ramblin' Jack tornò sulle scene pubblicando una nuova raccolta di
brani, dal titolo "Friends Of Mine", il disco da cui è partita questa mia
retrospettiva sul rapporto tra lui e Bob Dylan.
Durante la compilazione del disco, che raccoglieva tutti coloro che
avevano incontrato sulla loro strada Ramblin' Jack, scrisse al management
di Bob Dylan per chiedere se a Bob interessava cantare nel suo nuovo
lavoro.
Due mesi dopo la richiesta il produttore Roy Rogers telefonò di nuovo
all'agente di Bob per chiedergli se avesse ricevuto la lettera; ebbe una
risposta positiva che però lasciava intendere qualcosa come "...ora spetta
solo a lui decidere".
Elliott fu molto infastidito da questo strano modo di trattare gli amici
da parte di Bob; erano passati trent'anni ed ora i suoi amici non potevano
nemmeno aspettarsi da lui una partecipazione ad un loro disco.
Tuttavia nell'album Dylan è presente in qualche modo. E' come se si
aggirasse tra le note di ogni singola canzone; l'album infatti, pur
essendo dedicato alla memoria di Townes Van Zandt, sembra diretto in
qualche modo a Bob. Infatti oltre alla title track, "He was a friend of
mine", presentata nella rielaborazione operata da Bob negli anni sessanta,
emerge una splendida versione di un altro brano dylaniano, Walls Of Red
Wing, in duetto con Jerry Jeff Walker.
Fu così che Ramblin' Jack, quasi a sdrammatizzare la cosa, decise di
inserire nel disco una poesia, Bleeker Street Blues, che poi musicò con la
chitarra acustica facendola diventare un talkin' blues dedicato a Bob
Dylan (vedi la traduzione in cima a questa pagina).
Si parte con l'invito a suonare insieme come succedeva negli anni
sessanta, lui alla chitarra e Bob all'armonica, proprio come accadde
durante l'incisione del brano "Will The Circle Be Unbroken" negli anni
sessanta.
Poi diventa chiaro come questo testo faccia emergere una sorta di
rimprovero pacato a Dylan attraverso i ricordi di tanti concerti insieme e
dei tempi lontani che li avevano visti accanto dividere praticamente
tutto, dagli amici alla musica fino alla devozione per Woody Guthrie.
L'invito "Bob, please take it easy" posto alla fine del testo risuona come
una sorta di invito a non essere chiuso in se stesso
nascondendosi dietro al proprio mito; ricordare il passato diventa così un
mezzo per riavvicinarsi agli amici di un tempo, abbandonando l'idea di un
passato ormai dimenticato.
Nel 2001 poi è stata pubblicata una compilation dal titolo "A Nod To Bob"
che presenta una versione rimasterizzata di Don't Think Twice It's All
Right preceduta da una introduzione parlata di circa un minuto; dello
stesso livello è la colonna sonora del documentario su Ramblin'Jack
Elliott dal titolo "The Ballad of Ramblin' Jack" che contiene tutte
incisioni folk piuttosto preziose, ma il pezzo forte è "Acne", il
divertentissimo duetto live tra Ramblin'Jack e un giovanissimo Bob, di cui
parlavamo all'inizio.
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Salvatore Esposito
FONTI:
Antony Scaduto: Bob Dylan - Biografia
Howard Sounes: Bob Dylan - Biografia
Robert Shelton: Vita e Musica di Bob Dylan
Robert Shelton: No Direction Home
Paolo Vites: Bob Dylan 1962/2002 - 40 anni di canzoni
Jam n. 88 - Dicembre 2002 : Speciale Rolling Thunder Revue
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Note ed approfondimenti intorno a "Bleeker Street Blues" ed "He was a
friend of mine"
Bob, please take it easy!
di Michele Murino
Così nelle Liner Notes dell'album "Bob Dylan" (disco di esordio del
giovanissimo Zimmerman) vengono rievocati i primi tempi di Bob al
Greenwich Village e le sue frequentazioni con Ramblin' Jack Elliott e gli
altri musicisti che orbitavano in quella zona di New York: "Bob Dylan
venne ad Est per la prima volta nel febbraio del 1961. La sua
destinazione: il Greystone Hospital nel New Jersey. Il suo proposito:
visitare il malato Woody Guthrie, cantante, autore di ballate e poeta.
Questo fu l’inizio di una profonda amicizia tra i due. Sebbene fossero
separati da trenta anni e due generazioni, erano uniti dall’amore per la
musica, un simile senso dell’umorismo ed una comune visione del mondo
contemporaneo. Il giovane provinciale cominciò a fare amicizia molto
rapidamente a New York, continuando, come già faceva dall’età di 10 anni,
ad assimilare idee musicali da chiunque egli incontrasse, da qualunque
registrazione ascoltasse. Egli si trovò d’accordo con Dave Van Ronk e
Ramblin' Jack Elliott, due dei più specializzati musicisti che suonavano
al Greenwich Village, scambiandosi canzoni, idee e concezioni stilistiche
con loro. Suonò alla Gaslight Coffee House e nell’aprile 1961 si esibì di
fronte a John Lee Hooker, il cantante blues, al Gerde’s Folk City. I
commenti sul talento di Dylan incominciavano a crescere, ma in un ambiente
sovraccarico di rivalità come quello della comunità folk, portò anche
invidia. La sua “Talkin’ New York” è un commento musicale alla sua
“accoglienza” a New York".
Se invidia ci fu, questa non venne certo da Jack, per il quale, come
ricordato nell'articolo precedente, Dylan aveva una grande ammirazione e
del quale divenne amico seguendone i passi nell' "ombra" di Woody Guthrie.
"Incontrai Dylan al Greystone Hospital dove era ricoverato Woody. Bobby
faceva un sacco di canzoni tradizionali, grandi vecchie canzoni di Jimmie
Rodgers, railroad blues. La maggioranza delle persone non sopportava la
sua voce. Era un ragazzino senza nemmeno un filo di barba. Era un ragazzo
carino. Sembrava un poeta" (Ramblin' Jack Elliott).
Il sopra citato duetto dei primissimi anni Sessanta tra Bob Dylan e
Ramblin' Jack Elliott, quello che li vide molto scherzosamente cantare
insieme il brano dal titolo "Acne", è reperibile sul bootleg "Alias - The
Sideman Story - vol. 1". Si tratta di un brano molto divertente, scritto
da Eric Von Schmidt, e fu eseguito da Bob e Jack nel corso di una
"hootenanny" alla Riverside Church di New York il 29 luglio del 1961 (le
"hootenanny" erano feste a base di canzoni, una sorta di happening
musicali in cui chiunque poteva salire sul palco ed eseguire canzoni, in
genere folk). Dylan ed Elliott si divertono evidentemente molto in questo
brano che per lo più appare come uno scherzo improvvisato. In un'accorata
protesta di un ragazzo rivolto ad una ragazza i due cantano uno dei
"gravi" problemi dei giovani (anche questa in un certo senso una "canzone
di protesta"): "Dici che mi volevi invitare al ballo studentesco/Hai
scoperto che ho l'acne/Ora non vuoi più invitarmi/Huh... Datemi un fucile,
ventidue cartucce.../Per il mio compleanno ucciderò i miei genitori perchè
non capiscono/Non tengono affatto in considerazione un teenager" ("Come
mothers and fathers throughout the land and don't criticize what you can't
understand"...??? :o) ).
Paradossi a parte si tratta di un brano che contrasta nettamente con tutto
quel filone "impegnato" che parallelamente Dylan portava avanti - e che lo
rese celebre (quello di "Blowin' in the wind" e "A hard rain's a-gonna
fall", per intenderci) e che rivela il lato giocoso del primo Dylan (che
si trova anche in canzoni ufficiali come "I shall be free" o inedite come
"Bonnie, why'd you cut my hair?", per citare due esempi tra i tanti). Il
testo originale e la traduzione di "Acne" sono reperibili qui.
Dylan partecipava spesso a feste ed "hootenanny" di questo tipo, spesso
con l'amico Jack, come racconta anche Tony Glover, altro amico di vecchia
data di Dylan: "Quando ho incontrato Bob, lui era un ragazzo che aveva
cominciato con i pezzi di Odetta e Harry Belafonte e ora stava giusto
immergendosi profondamente in Woody Guthrie e nelle sue canzoni, come le
cantava Ramblin’ Jack Elliott. Faceva il flat-picking alla chitarra e
stava iniziando a suonare l’armonica con un appendino per abiti al collo.
Suonammo ad alcune feste qua e là e ci scambiammo alcuni riff di
armonica". (Tony Glover, dalle liner notes dell'album "Bob Dylan Live 1966
- "The Royal Albert Hall" Concert").
A proposito di Woody Guthrie, nell'articolo precedente si cita una frase
di Jack ripresa dal volume "No direction home" di Robert Shelton. Ramblin'
Jack dichiarò: "Suppongo di aver insegnato a Bobby alcune delle mie
canzoni. Quelle vecchie canzoni VD di Woody che nessuno ha mai permesso ai
giovani di conoscere, lui quelle le imparò da me...".
Le vecchie canzoni di cui parla Ramblin' Jack, quelle che "ai giovani non
era permesso di conoscere", sono quelle che parlano della sifilide. VD sta
infatti per Veneral Disease, malattia venerea. Ecco di seguito le canzoni
scritte da Woody che Ramblin' Jack insegnò a Dylan:
VD blues, VD City, VD seaman's last letter, VD Waltz, VD Woman,
Sono reperibili nei cosiddetti "Minnesota Tapes" in bootleg come "The
Early Years".
Un'altra canzone che Dylan imparò da Jack fu "Diamond Joe" che Bob inserì
poi nel suo album del 1992 dal titolo "Good As I Been To You".
Altre canzoni che probabilmente Dylan apprese da Elliott furono "Cocaine"
e "Candy Man" del Reverendo Gary Davis e "San Francisco Bay Blues" (di
Jesse Fuller).
Come citato nell'articolo precedente, Jack e Bob condividevano l'amore per
le canzoni della tradizione Americana che costituirono per Dylan la base
per gran parte della sua produzione successiva. L'aneddoto del "furto" dei
dischi d'epoca sopra citato viene raccontato nel dettaglio da Howard
Sounes nella biografia su Bob Dylan pubblicata in Italia da Guanda ed in
cui Sounes ricorda che l'appartamento di Jon Pankake, un amico di Bob a
casa del quale spesso si recava, si trovava al numero 1401 della Sesta
Strada ed era uno dei luoghi di ritrovo di Dinkytown, a Minneapolis.
"Bob Dylan" - racconta Sounes - "ci andava regolarmente e suonava insieme
a Pankake".
"Suonavo il banjo e la cosa lo incuriosiva molto" ricorda quest'ultimo.
Una volta Pankake stette fuori città per un paio di settimane ma non
chiuse l'appartamento: allora Bob vi entrò e senza permesso portò via una
ventina di dischi. Tra questi c'era un raro cofanetto di Ramblin' Jack
Elliott, amico e compagno di vagabondaggi di Woody Guthrie. Secondo Jon
Pankake, Bob potrebbe aver portato via da casa sua anche l' Anthology of
American Folk Music. "Non lo escluderei - afferma Jon - visto che non
giravano così tante copie dell'Anthology a Minneapolis". Se fu lui a
prenderla - ma Pankake non ne è certo - Bob ebbe per la prima volta
l'occasione di ascoltare incisioni che avrebbero poi influenzato la sua
carriera di musicista.
Sounes ricorda poi come una serie innumerevole di citazioni da quella
antologia (nonchè, molto probabilmente dai dischi di Ramblin' Jack Elliott
"trafugati") fossero state disseminate - magari camuffate - da Dylan in
tutta la sua produzione (anche in tempi recenti con "Time out of mind"),
oltre che in maniera "scoperta" negli album acustici "Good as I Been to
You" e "World Gone Wrong" che riprendono tre canzoni dell'Anthology.
Un'altra cosa che legava Jack a Bob era il fatto che erano entrambi ebrei.
"Durante una conversazione venne fuori che Ramblin' Jack era in realtà
Elliott Adnopoz, un ebreo di Ocean Parkway, Brooklyn. Bobby cadde dalla
sedia, rotolò sotto il tavolo ridendo a crepapelle. Avevamo sospettato
tutti che Bobby fosse ebreo, e questa ne era la prova..." (Dave Van Ronk).
Una curiosità è la partecipazione di Ramblin' Jack Elliott al film di Bob
Dylan "Renaldo and Clara" in cui, come sopra detto, Bob riunisce tutti i
vecchi "compagni d'arme" dei primi anni di carriera.
Come scritto nell'articolo precedente, infatti, alla metà degli anni '70
Bob interruppe il suo "esilio" e ritornò a New York dove ritrovò tutti i
suoi vecchi amici del Village ed a cui era stato legato agli esordi della
sua carriera.
Ecco il ricordo di Patti Smith di quegli incontri al Greenwich Village tra
Bob, Ramblin' Jack Elliott e l'allegra e colorata comitiva che costituì
poi il carrozzone da zingari della Rolling Thunder Revue (oltre al
variopinto cast del film "Renaldo and Clara"): "Dylan cominciò a uscire
più spesso - gli piaceva il fatto di poter stare in club senza che nessuno
lo pestasse a sangue, perchè allora succedevano un sacco di cose. Tutti
noi passavamo le nostre serate là, nel locale "The Other End", e ci
divertivamo un sacco, perchè ci sbronzavamo, o altro, finche non cascavamo
giù per terra. La gente cominciava a farsi nuovamente vedere, al Village.
Accadde molto in fretta. C'era Ramblin' Jack Elliott, e un sacco di altra
gente. Poi, una sera, Bob salì sul palco e cominciò a jammare con questa
gente. Vedevo che era particolarmente attratto da certe persone - Rob
Stoner, Bobby Neuwirth - ed era bello vedere lui e Bob di nuovo insieme,
perchè egli riesce veramente a tirare fuori il peggio da Dylan, che è poi
ciò che ci piace di lui. Stava allora organizzando questa cosa della
Rolling Thunder Revue; aveva in mente delle improvvisazioni, e di ampliare
i propri orizzonti in termini di linguaggio. Nei colloqui che avemmo
allora venne fuori che io avevo qualcosa che lui ammirava, e che allora
era difficile da comprendere; era di questo che parlavamo quando cominciò
a mettere assieme la Rolling Thunder Revue".
Il film della RTR fu appunto "Renaldo and Clara" che, naturalmente, vide
tra gli "interpreti" anche Ramblin' Jack Elliott. In una prima sequenza
vediamo Jack che canta sul palco con cappellaccio da cow-boy e cuoricino
rosso disegnato sulle guance.
In una sequenza successiva, di nuovo sul palco, Jack canta uno yodel che
somiglia alla fine della dylaniana "Talkin' Hava Negila Blues" (pubblicata
su "The Bootleg Series Vol. 1/3"). Poi - e la scelta della canzone non è
casuale - Elliott presenta il brano dal titolo "Pretty Boy Floyd", una
delle più celebri canzoni scritte ed interpretate da Woody Guthrie. Jack
la introduce dicendo che Pretty Boy Floyd viaggiò attraverso il Paese in
una macchina.
A questo proposito è da ricordare che proprio "Pretty Boy Floyd" fu
eseguita in duetto da Bob e Jack all'Other End di New York, il 3 luglio
del 1975, insieme con il brano "How long". Anche questi duetti sono
reperibili nel bootleg "Alias - The Sideman Story", questa volta però nel
volume 2.
Nel film "Renaldo and Clara", Ramblin' Jack interpreta la parte di un
personaggio dallo strano nome di Longheno De Castro.
Una curiosità: secondo alcuni Dylan ha voluto riferirsi proprio al vecchio
amico Ramblin' Jack tratteggiando il personaggio di "Jack the cowboy" nel
brano dal titolo Tough mama, apparso sull'album "Planet Waves" (Sweet
Goddess/Born of a blinding light and a changing wind/Now, don't be modest,
you know who you are and where you've been/Jack the Cowboy went up
north/He's buried in your past/The Lone Wolf went out drinking/That was
over pretty fast/Sweet Goddess/Your perfect stranger's comin' in at last).
La cosa non è da escludersi a priori dal momento che in un'altra canzone
di quello stesso album, Something there is about you, Dylan ricorda la sua
giovinezza sulle colline della vecchia Duluth, citando i nomi di altri
vecchi amici come "Danny Lopez" e "Ruth", per alcuni Ruth Tyrangiel, anche
lei, proprio come Ramblin' Jack Elliott, presente nel film "Renaldo and
Clara" (interpreta il ruolo della "girlfriend") e legata sentimentalmente
a Dylan per un lungo periodo (secondo quanto da lei stessa dichiarato):
Thought I'd shaken the wonder and the phantoms of my youth/Rainy days on
the Great Lakes, walkin' the hills of old Duluth/There was me and Danny
Lopez, cold eyes, black night and then there was Ruth/Something there is
about you that brings back a long-forgotten truth (Pensavo di aver
dimenticato la meraviglia ed i fantasmi della mia giovinezza, i giorni di
pioggia sui grandi laghi camminando per le colline della vecchia Duluth,
eravamo io e Danny Lopez, occhi di ghiaccio, notte scura e pure Ruth
c'era. C'è qualcosa di te che porta indietro ad una verità da lungo tempo
dimenticata).
Ecco alcune note ai versi di Ramblin' Jack Elliott della canzone con cui
abbiamo aperto questa pagina, una vera e propria preghiera a Bob. Una
preghiera a ritornare "l'amico di un tempo". La canzone si intitola
"Bleeker Street Blues".
Nei primi versi ci sono molti riferimenti ad uno scenario campestre,
riferiti probabilmente alla casa di Bob Dylan (forse quella di
Woodstock?). Jack parla infatti del fienile di Bob, della stalla in cui si
trova la fattrice (che è l'animale selezionato per la riproduzione),
invita Dylan a suonare la chitarra sulla paglia del fienile e parla del
profumo dell'erba medica che si spande nell'oscurità (l' "alfalfa" è
appunto l'erba medica). La chitarra in questione è "la mia Martin" che
Jack nomina all'inizio e che vorrebbe regalare a Bob.
Nella quarta strofa Jack nomina (oltre a Woody che è naturalmente Woody
Guthrie) anche Peter La Farge e Dave Van Ronk, altri due musicisti e amici
del loro "giro". Il Graystone Hospital Memorial qui citato è l'ospedale
dove venne ricoverato Guthrie colpito dal grave morbo detto Corea di
Huntington che lo portò alla morte.
Sempre in questa quarta strofa Jack nomina anche Syd Gleason che porta le
focacce ed il chili. I Gleason erano amici di Woody Guthrie e durante i
primi sei mesi di vita di Bob Dylan a New York lo ospitavano spesso a casa
loro, nel New Jersey. Syd si era presa molto a cuore Bob tanto da
trattarlo come fosse un suo figlio, si preoccupava che non frequentasse
cattive compagnie, gli dava dei soldi per le sue necessità. E Dylan arrivò
al punto da chiamare Syd "mamma". Addirittura arrivò quasi a far credere a
Syd di essere stato cresciuto da genitori adottivi.
A doppo senso probabilmente la sesta strofa della canzone, in cui Jack fa
un riferimento al fatto che spesso Dylan fu accusato di copiare le proprie
canzoni da altri (celebre il caso di "Blowin' in the wind" che - fu detto
falsamente - Dylan avrebbe "comprato" da un altro cantautore sconosciuto)
o di riprendere melodie antiche e farle proprie ("Ti hanno accusato di
rubare, ma io dissi niente affatto"). La frase però si presta ad una
doppia interpretazione: chissà che non sia anche un ironico riferimento al
fatto che Dylan venne accusato di aver rubato i famosi dischi in casa
Pankake (tra cui quelli dello stesso Jack - vedi articolo "He was a friend
of mine").
Nella settima strofa Jack fa riferimento ad una "Triumph che è caduta". Si
tratta della motocicletta di Dylan, una Triumph appunto, con la quale Bob
ebbe un grave incidente nel 1966 nel quale corse il rischio di rompersi il
collo.
Nella nona strofa Jack nomina molti dei componenti della Rolling Thunder
Revue: Joni Mitchell, Ronnie Hawkins, Allen Ginsberg, T-Bone (T-Bone
Burnett), Roger (Roger McGuinn), Wyeth (Howie Wyeth), Stoner (Rob Stoner).
Oltre a Tuono Rotolante ("Tuono Rotolante agitava una piuma") che era il
capo indiano di nome "Rolling Thunder" da cui i membri della RTR si
recarono in visita durante il proprio viaggio quando Bob seppe che
esisteva davvero un pellerossa che aveva il nome che egli aveva dato alla
sua "Revue".
Nella strofa finale Jack dice a Bob che un giorno essi moriranno ed
"andranno a raggiungere Woody, Jerry e Townes". Il primo è naturalmente
Woody Guthrie. "Townes" è Townes Van Zandt, poeta e cantante morto nel
1997, lo stesso anno in cui uscì il disco di Jack sul quale venne
pubblicata Bleeker Street Blues, quello stesso Townes a proposito del
quale il cantautore Steve Earle un giorno dichiarò con sicurezza: "Townes
Van Zandt è il più grande autore di canzoni mai esistito e sono disposto a
sostenerlo ancora con i miei stivali da cowboy sulla tavola di cucina di
Bob Dylan".
Da notare che la frase "Take it easy!", con cui Jack invita Bob a
prendersi una pausa, è mutuata proprio da Woody Guthrie.
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Michele Murino
Joan Baez, Arlo Guthrie, Ramblin' Jack Elliott e Bob Dylan
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Bob, mi sveglio presto e prego per te. Ti regalerei la mia Martin per
fartela suonare. Penso che ti piacerebbe appenderla nel tuo fienile ed
attaccarla al chiodo sulla parete della dispensa. Potresti strimpellarla
dolcemente disteso nella paglia nella stalla della fattrice o magari io
potrei suonare il ritmo mentre tu suoni l'armonica e mentre il profumo di
erba medica si spande nell'aria nell'oscurità. Ricordi di Woody nella sua
stanza del Graystone Hospital Memorial quando tu eri solo un ragazzino ed
io suonavo il campanello di casa Gleason e Syd Gleason arrivava con chili
e focaccia di granturco per noi. E Peter La Farge, e Dave Van Ronk, tutti
insieme sulla mia Chevrolet che correva che era una bellezza anche se
odorava come una puzzola. Pete Seeger fu un maestro che ti trasmise lo
stile e ti insegnò anche a suonare la chitarra strizzandoti l'occhio con
un sorriso. Ed io spiai e strizzai l'occhio quando tu hai fatto la stessa
cosa per me. Ti hanno accusato di rubare ma io dissi "Niente affatto!".
Poi la tua Triumph è caduta e ti sei ferito al collo. Non mi fu permesso
di vederti quando eri in ospedale. Fu allora che ci siamo separati, ma
otto anni dopo viaggiavamo di nuovo insieme nella Rolling Thunder, dal
Nord del New England alle strette strade del Quebec. Joni Mitchell, Ronnie
Hawkins, Gordon Lightfoot... Il Marple Leaf Garden ospitò il nostro show
ed Allen Ginsberg lesse una poesia mentre Tuono Rotolante agitava una
piuma... T-Bone e Roger, Wyeth e Stoner... Bob con la barba guidava il
camion e Bob senza barba guidava il bus. Settantacinque persone. Un tour
portava ad un altro così come una bevuta portava ad una fumata. Tu sei
stato sempre in tour e pochissimo a casa. Prenditi un po' di tempo per
riposarti e guarda dove sei stato. Hai illuminato il mondo con le tue
canzoni. Prego che tu possa fermarti per un po'. Hai suonato la tua
canzone e ti sei guadagnato il tuo denaro. Bob, non prendertela. C'è una
tenda per te nel mio accampamento accanto alle acque tranquille. I
migliori dottori del mondo non possono curare quello che ti affligge, nè
Freud, nè Pasteur, nè Eddie Van Halen. E' tempo di togliere la sella e
prendersi una bella pausa. Un giorno raggiungeremo Woody e Jerry e Towens,
ma ora abbiamo tutti bisogno di te, perciò ti prego fermati
Il tuo amico Ramblin' Jack Elliott
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Bleeker Street Blues
words and music Ramblin' Jack Elliott
Bob, I'm up early
Praying for you
I'd give my Martin
For you to play on
Thinkin' you'd like that
Hang it up in your barn
Take it down off the nail
On the tack room wall
Strum it sweet in the straw
In the broodmare's box stall
Or I'll play rhythm
As you blow mouth harp
With the smell of alfalfa
Wafting through the dark
Memories of Woody
In his Graystone hospital memorial cell
Back when you were a kid and I rang the bell
And Syd Gleason was there with chilli and cornbread
And Peter La Farge, and Dave Van Ronk
My Chevy ran cool though it smelled like a skunk
Peter Seeger, a leader,
Deferred to you style
Of even handed strumming,
And winked a wry smile
And I peeked and I winked
When you done it for me
They accused you of stealing
But I said "no way!"
Then your Triumph collapsed
And your neck it was injuried
I was not allowed to see you
In your hospital tincture
Right then we were severed from being together
Eight years later we were travelling together
On Rolling Thunder we bashed through the weather
In Northern New England and
Quebec's narrow streets
Joni Mitchell hung out
Ronnie Hawkins came by
Gordon Ligthfoot took us in
One night on the fly
The Marple Leaf Garden played host to our show
Allen Ginsberg said a poem, Rolling Thunder waved a feather
T-Bone and Roger
Wyeth and Stoner
Bearded Bob drove the semi
And clean Bob drove the bus
Seventy five people made one hell of an us!
One tour led to another
Like drinks lead to smoke
You've been touring forever
Not much of homelife
Take time out to relax
And see where you've been
You're enlightened the world with your song
Sink or swim
I pray that you'll stay with earth for sometime
You're strummed your song
And you're done earned your dime
Prance lightly, fly careful
Bob, please take it easy
There's a tent for you in my camp
Beside the calm waters
The world's best doctors can't cure
What's been ailing you
Not, Freud, not Pasteur, not Eddie Van Halen
You've had it forever and you'll never get rid of it
Sometimes I ride it for better or worse
Time to unsaddle and take a good rest
Later on we'll join Woody and Jerry and Townes
But right now we all need you, so please stick around
Your Friend Ramblin' Jack Elliott
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"Jack sounds more like me than I do myself."
- Woody Guthrie
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