MAGGIE'S FARM

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Le parole (e la musica) volano nel vento con i Blackstones

 
Una bellissima serata di musica, quella di giovedì 6 novembre a Romagnano Sesia, in occasione del Tributo a Bob Dylan organizzato per la presentazione dello splendido volume curato da Alessandro Carrera per Interlinea, Parole nel vento, volume al quale ho avuto l'onore di collaborare.
 

 

Assoluti protagonisti sono stati i Blackstones, sempre più bravi, che si sono
esibiti sul palco del locale "Le piccole iene" , a partire dalle 22,00 e per oltre due ore.
Molto bella a mio avviso l'idea di eseguire le canzoni di Dylan in ordine cronologico facendole precedere e seguire da commenti, aneddoti ed un percorso storico che ha toccato vari aspetti dell'arte e della storia dylaniana (ed il fatto che l'idea sia stata mia e sia stato io il commentatore non ha naturalmente alcun peso nel mio giudizio,of course :o).
 

 

Nonostante la discreta presenza di pubblico non possiamo sinceramente non rimarcare che queste serate abbisognerebbero forse di una maggiore eco dal momento che una maggiore presenza di appassionati dovrebbe essere d'obbligo , per così dire , vista l'alta qualità dello spettacolo che i Blackstones offrono.
La storia dylaniana è stata ripercorsa grazie alle bellissime riletture della band comasca, a partire dalla solita travolgente “A hard rain's a-gonna fall” rimodellata sulla stratosferica versione dei giorni della Rolling Thunder Revue.
 

 

Per seguire con la ustionante “Don't think twice it's all right” versione Eric Clapton. Il primo periodo dylaniano è stato rappresentato anche da una bellissima “The times they are a-changin'” Byrds-style , seguito dall'altro capolavoro di Roger McGuinn e soci che è “Mr. Tambourine Man”.
Gli anni sessanta sono stati degnamente rappresentati da corpose dosi dagli album elettrici  con “Highway 61”, “Just like a woman” (bellissima nella consueta rilettura di Van Morrison), “Rainy Day Women”, “Like a rolling stone”, “Stuck inside of Mobile” e fino ad “All Along The Watchtower”.

 

 

Dell'ultimo periodo dei Sixties segnalo una bellissima versione reggae di “Lay lady lay”.
I Blackstones si sono poi avventurati negli anni settanta da cui non potevano mancare soprattutto brani dal capolavoro assoluto di Bob , Blood on the tracks , degnamente
rappresentato da “You're a big girl now” e “Idiot Wind”.                                                      E che dire di “Hurricane” (versione ec-ce-zio-na-le) e l'immortale “Knockin' on heaven's door” , con Mick all’armonica , davvero intensa ed emozionante.
 

 

 

Trascinante anche una eccellente “The Mighty Quinn (Quinn the eskimo)”.
Dagli anni ottanta arriva una delle più belle versioni dei Blackstones, ”I'll remember you”, mentre il Dylan recente è stato rappresentato benissimo da una splendida versione di “Workingman's Blues #2” che Mick Dylan ha cantato in maniera davvero entusiasmante, con una scansione molto differente da quella ufficiale. Davvero una rilettura originale.
 

 

 

Ecco infine la formazione dei Blackstones:                                                                              Mick Dylan - lead vocals - chitarra - armonica                                                                          Frank Night - chitarra solista - back vocals                                                                               Lanny Brush - basso
Darius McCarthy - Hammond - tastiere - back vocals                                                                Riki Van Der Wall - batteria.
 

 

 

Michele Murino
 

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