MAGGIE'S FARM

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La “Malattia”

 
 

Tutto era cominciato come una semplice influenza stagionale sottovalutata dalle autorità. L’allarme si diffuse quando la gente cominciò a morire , ma ormai era troppo tardi. La Medicina Internazionale sapeva che non si trattava di un semplice virus influenzale , nei laboratori le analisi avevano mostrato che il virus era quello della terribile peste bubbonica mutato e potenziato di quasi 100 volte. Rimedi non ce n’erano e allora che fare? Completamente inutile diffondere il panico , l’umanità sarebbe in ogni modo stata quasi cancellata dalla faccia della terra, perciò i Potenti decisero di non dire niente, ogni loro intervento sarebbe stato completamente inutile. La gente morì a milioni , poi a miliardi , il mondo sembrava essere stato sconvolto da un’immane catastrofe di proporzioni bibliche che stava cancellando la razza umana. Qualcuno si era salvato però , quelle poche persone che erano involontariamente e casualmente dotati degli anticorpi giusti per il virus si ammalarono , ma dopo una settimana i loro corpi cominciarono a ritrovare la salute , le difese immunitarie avevano sconfitto il virus , e loro erano sopravvissuti , tristi sopravvissuti , obbligati a constatare di persona la indescrivibile calamità che si era abbattuta sul mondo. Sopravvissuti a che pro ? Il mondo andava alla deriva abbandonato a se stesso , la natura ridiventava padrona del suo spazio , quello spazio che per anni l’uomo gli aveva rubato , ora i conti andavano rifatti da capo, l’uomo era quasi sparito e la vendetta della natura si poteva dire compiuta.
 

Le città erano diventate immensi cimiteri all’aria aperta , le automobili , le navi , gli aeroplani , tristi e muti megamonumenti testimoni della capacità dell’uomo di cambiare le cose stavano ora abbandonati in ogni luogo della terra , niente funzionava più perchè non c’era più nessuno in grado di farle funzionare , niente luce , niente acqua , niente gas , niente energia nucleare , niente per scaldarsi , niente di niente. Il mondo era diventato uno sterminato magazzino di cibarie , vestiti , attrezzi , e qualunque altra cosa l’uomo aveva costruito , ma con un limite ben preciso , la natura stava rendendo inutilizzabile tutta quella roba , rovinata dal freddo , dalla muffa e dall’abbandono.
Il mondo era ritornato all’era dei dinosauri , era pieno di dinosauti abbandonati , immobili megacattedrali avvolte nella solitudine totale, anche Dio sembrava essere sparito,  se mai c’era stato.
Alcuni anni dopo il mondo aveva assunto un’altro aspetto , terribile e indescrivibile, la natura stava facendo piazza pulita delle opere umane avvolgendo tutto nelle sue spire impietose. Le strade venivano distutte prima dal gelo e poi dal caldo , dalle inondazioni , dai fiumi , dalle frane , i ponti, spazzati via dalla furia delle acque, erano contorti e giganteschi rottami che nessuno mai avrebbe più spostato. Piante , erbe e radici si infilarono nelle case, sbrecciando i muri , immense foreste di verde e cemento coperte dal gelido silenzio della morte.

I sopravvissuti si erano riuniti in piccoli gruppi e dopo qualche anno , marciti gli immensi depositi di cibo e vestiario , avevano dovuto rimboccarsi le maniche e ricominciare a seminare la terra per produrre gli alimenti necessari alla sopravvivenza. L’umanità ripartiva dall’ uomo di Heidelberg o forse più indietro , e chissà quante migliaia di anni ci avrebbe messo per raggiungere il livello di vita del prima della “Malattia”.
Jimmy era nato dopo tre o quattro anni dall’anno “0” della malattia , viveva con un gruppo di circa trenta persone ai confini tra California ed Oregon , nella lussureggiante zona dell’ ormai inutile e deserto parco del Shasta National Forest.. Ormai aveva quasi 15 anni ed il suo compito era quello di piazzare trappole per conigli o per qualunque altro tipo di animale che potesse fornire cibo al suo gruppo. Jimmy girava per i boschi ed era diventato un bravo “trappeur” , stimato e benvoluto da tutta la sua piccola comunità. Un giorno si spinse oltre le solite zone per cercare nuovi territori di caccia , armato di fucile e trappole come al solito. Sbucando da una fitta radura vide una collina con in cima un rustico casolare dal camino del quale usciva un filo di fumo. Incuriosito si avvicinò alla casetta protetto dalla fitta vegetazione. Un uomo molto anziano era seduto sotto un piccolo portico fumando tranquillamente un sigaro che chissà dove aveva recuperato.
Jimmy, rassicurato da quella bucolica visione, uscì allo scoperto e si fece incontro all’uomo.

“Buongiorno – disse – mi chiamo Jimmy , Jimmy Bostromm “.
“ Hummm....Buongiorno a te ragazzo, ........vieni avanti....., hummmm...., fatti vedere....., quanti anni hai ?” chiese il vecchio.
Jimmy si sedette all’ombra del portico , il sole estivo era forte.
“ Ho quasi quindici anni signore , e voi come vi chiamate ?”
“ Jack.....humm - rispose il vecchio – Jack Frost“.
“ E che facevate prima della......voglio dire gli anni prima della ”malattia” ?”.
“ Gia....hummm.......prima della malattia...........suonavo rock and roll – disse il vecchio abbozzando un sorriso - .....sai cos’era il rock and roll ragazzo ?”.
“No signore , non ne ho idea , ma se lei me lo spiega starò volentieri ad ascoltarla” rispose Jimmy.
“Va bene , siediti ed ascolta” – disse il vecchio al ragazzino mentre raccoglieva da terra una vecchia chitarra.
Passò quasi un’ora , poi il vecchio rimise la chitarra a terra e disse : “Hai capito adesso ?”.
“Certo Signor Frost, ho capito e mi piace , le andrebbe di insegnarmi qualcuna delle canzoni e magari a suonare un pochino la chitarra ?”.
“Vieni quando vuoi ragazzino, hummmm....Jimmy vero ? Tutto il tempo che mi resta ancora te lo posso dedicare, ne sarò felice, ma ti prego, non dire a nessuno che sono qui , ormai sono abituato alla solitudine ed alla tranquillità e non vorrei che qualcuno venisse a disturbare i miei ricordi , i ricordi di una vita , preferisco gustarmeli nella mia solitudine , capisci ?”.
“Sarò muto come un pesce , allora arrivederci signor Frost”.
“Chiamami pure Jack” disse il vecchio.
“Grazie Jack, a domani allora “ disse il ragazzino andandosene tutto galvanizzato.
 

I mesi passavano veloci, il ragazzino aveva un talento naturale per la chitarra e per scrivere canzoni. Jack era soddisfatto , il ragazzo prometteva bene, “Forse il Rock non morirà con me” pensò il vecchio con un mezzo ghigno, “Vuoi vedere che la fotto ancora la vecchia Signora...E si mia cara vecchia puttana da strapazzo, quando sarà il momento, la tua falce fermerà solo la mia vita, ma la musica no, quella non la fermerai , eh no , non ce la farai, brutta vecchia schifosa...!”.
Jimmy aveva imparato molte canzoni, la sua mano sembrava accarezzare la chitarra , “Un dono di natura” pensò il vecchio , “Un vero talento , come Michael e Robert”.
Jimmy suonò alcuni pezzi che aveva imparato e poi sottopose all’attenzione del vecchio alcune cosette che aveva scritto lui.
“Cristo ! – esclamò il vecchio – Ragazzo , hai la mano del povero Charlie , che Dio l’abbia in gloria , le tue canzoni sono stupende , e soprattutto i testi , sembra che ragioni con la mente di un musicista navigato!”.
“Bhe Signor Frost, non è proprio tutta farina del mio sacco , il babbo a casa conserva ancora con gelosia un libro di canzoni scritte da Bob Dylan prima....insomma , anni fa, prima che il flagello colpisse tutti , lei che era un musicista , lo conosceva ?”.
“.......Si ragazzo..... , l’ho incontrato qualche volta , ma non ne vale la pena parlarne , era scontroso e scorbutico come nessuno , lo chiamavano la voce della sua generazione , il profeta del folk , il poeta laureato del rock n’ roll , tutte buffonate ragazzo , la verità è che lui non ha mai accettato di farsi etichettare”,
“Perchè , era un ingrato ?”.
“No ragazzo , era un timido che diceva cose che altri avevano già detto , ma aveva il pregio di dirlo con parole diverse, a volte poetiche.....ma tutto questo lo portò sull’orlo dell’abisso, ad un passo dalla morte , allora lui si ritirò dalle scene per qualche anno , poi quando tornò era diventato un’altro”.
“ Non capisco – disse Jimmy – in che senso esra diventato un altro”.
“Fu una situazione strana , a vent’anni era diventato l’icona della sua generazione , ogni suo gesto, ogni sua parola veniva strumentalizzata della stampa e dalla televisione , lo paragonavano a questo ed a quello , la pressione mediatica divenne insopportabile , per sostenere quel ritmo di vita cominciò ad abusare di droghe fino al giorno che si accorse che la sua vita era appesa ad un filo. Allora decise di sparire e diventare un’altro per sopravvivere”.
“Riuscì davero a diventare un altro ?”.
“.....Si....lui si.....ma la gente continuava a non accorgersene , lo considerava sempre allo stesso modo ,....fu dura per lui....cercò anche di farsi dimenticare facendo uscire dischi di merda , cercando di annullarsi come artista.....ma servì a poco.....lui scriveva canzoni col cuore e la gente, gli intellettuali, i parlatori di professione , spezzettavano le sue parole come faceva loro comodo......merda......quante ne dovette passare !”.
“ E ce la fece ?”.
“Si , alla fine riuscì a crescere , a diventare uomo , a sopravvivere alla gogna che tutti i giorni lo faceva a pezzettini, si fece una famiglia , dei figli, una casa in campagna , respirando la tranquillità del silenzio e l’aria fresca dei boschi intorno a Woodstock”.
“ E poi ?”.
“Poi riprese la solita vita , canzoni e concerti , concerti e canzoni , ebbe momenti alti e momenti bassi , come tutti del resto , perse la famiglia e gli rimasero i concerti......”.
Jimmy era muto , quella storia l’aveva colpito , la difficoltà di vivere esprimendo le proprie idee gli parve di colpo evidente , pensò al suo futuro , in quel mondo in rovina , all’abbandono totale di Dio che aveva lasciato gli uomini , o quello che era rimasto della sua superba creazione , nell’abbandono più totale.
“ Jack......pensi che Dio ci sia ancora ?”.
“Si ragazzo......Dio ci sarà sempre , ma la nostra vita non dipende dalla sua volontà ma dalle nostre scelte , capisci ?”.
“ Credo di aver capito , la colpa della “malattia” non è di Dio , non è stata la vendetta di Dio , è stato un errore degli uomini....”.
“ Così la penso io – disse il vecchio – un maledetto e fottuto errore irrimediabile , forse solo la misericordia di Dio potrà far rinascere il mondo.....chi lo sà.....la speranza morirà con l’ultimo uomo che rimarrà in vita, poi l’oblio dell’eternità avvolgerà tutto nella sua coperta scura , il silenzio tornerà padrone dell’universo , e più nessuna voce umana si leverà a discutere di esso...”.
“Speriamo che non sia così” disse Jimmy rattristato dalle parole di Jack.
“Gia.....speriamo che non sia così.....”.
Altri mesi passarono lentamente , la vita era sempre più dura ma i pochi rimasti cercavano di sopravvivere nel migliore dei modi per affrontare l’ipotetica sfida col futuro.
Un giorno Jimmy tornò alla capanna del vecchio , ma nessun filo di fumo usciva dal camino. Il silenzio intorno a lui sembrava pesargli addosso come una montagna , e capì.
Si avvicino lentamente alla casa , sotto il portico il vecchio era seduto sulla sua sedia a dondolo , gli occhi rivolti al cielo , la vita se n’era andata , l’aveva abbandonato per sempre.
Jimmy era forte , aspirò col naso una lunga ventata d’aria fresca , asciugò quella maledetta lacrima che gli era sfuggita da un occhio , cercò una pala e comincio a scavare la fossa per il vecchio. Poi lo trascino dentro con molta fatica, ripose la terra sul suo corpo , nel ripostiglio del vecchio prese due pezzi di legno e fece una rudimentale croce. Accese il fuoco e con un pezzo di ferro arroventato scavo nel legno il nome del vecchio : Jack Frost a.k.a. Bob Dylan.
Jimmy si allontanò dalla capanna con il cuore gonfio di dolore. “Non morirai mai vecchio” pensò “ ci sarà sempre qualcuno ad ascoltare e cantare le tue canzoni, te lo prometto”.

(A Man with no name)