MAGGIE'S FARM

sito italiano di BOB DYLAN

 

 

WHEN WE FIRST MET.........la prima volta che ho incontrato Dylan

 

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Paolo , Dody , Zac , Marisa , Ellen , Giovanna

17 luglio 2006 , Paestum , siamo in spiaggia in attesa del concerto serale di Dylan al Teatro dei Templi , un caldo terribile , una bibita ghiacciata , un bagno , un pò di sole , un’altro bagno in compagnia e così via .

Verso le cinque , stanchi per le lunghe nuotate ed il rincorrersi sulla spiaggia , il giocare al pallone in acqua , ci sediamo sulla sabbia per riposare . Zac toglie la sua vecchia 6 corde dalla custodia rigida e comincia a canticchiare canzoncine di Lucio Battisti . Marisa gli dice “ Zac , maremma maiala , siamo qui per sentire Dylan e tu suoni Battisti......cambia musica !”.

Gli altri danno ragione a Marisa e allora Zac comincia timidamente a canticchiare quelle poche canzoni di Dylan che conosceva . Girl fron north country , i shall be released , knokin’ on heaven’s door , e tutti a cantare in coro con diverse tonalità di stonature , ma fa niente , la compagnia è bella e le ragazze anche , chi se ne frega delle stonature .

La cosa stava prendendo bene , due bicchieri di vinello fresco e tutti erano allegri e su di giri , qualcuno che stava in spiaggia si avvicinava a noi per qualche minuto ma dopo averci sentito cantare se ne andava sorridendo e scuotendo la testa .

E’ la volta di Don’t think twice , una vera gatta da pelare con quell’arpeggio micidiale , Zac ci mette tutta la buona volontà ma il risultato è disastroso .

Un Gruppo di cinque o sei persone si avvicina lentamente a noi , in mezzo a loro c’è un tizio piccoletto con cappello di paglia da cow-boy e occhiali da sole . Non possiamo credere ai nostri occhi , quello era Dylan , Bob Dyla live in person , in carne e ossa , sulla spiaggia di Pompei e si stava avvicinando a noi .

Senza accorgerci siamo ammutoliti con lo sguardo fisso su di lui , Dylan è arrivato da noi , si è tolto gli occhiali , ha fatto un mezzo sorriso ed ha allungato il braccio con la mano aperta .

Zac , nella confusione più totale , gli ha passato la chitarra , Dylan ha rettificato l’accordatura piuttosto approssimativa di Zac e ha cominciato ad arpeggiare .

Era chiaro che stava rifacendo Don’t think twice come Cristo comanda .

Non durò più di due minuti , un paio di strofe soltanto credo , poi riconsegna la chitarra a Zac , “ So it goes “ disse , si rimise gli occhiali e si allontanò in compagnia delle persone che erano con lui .

Ripenso continuamente a quel momento , mi chiedo sempre se era vero o se avevamo sognato , ma fare lo stesso sogno in sei nello stesso posto e nello stesso momento è un pò difficile .

Sento ancora le sue parole nelle orecchie “ Si it goes “ , e continuerò a sentirle e a darmi pizzicotti per svegliarmi , ma non era un sogno , Dylan è stato lì con noi per due minuti , ha cantato per noi Don’t think twice con la chitarra di Zac , ci ha sorriso , ha detto quelle tre parole e se ne è andato sorridendo . Così è andata , quel 17 luglio che non scorderemo mai , ho tentato di raccontare questa storia ad altri amici ma mi hanno mandato tutti aff.....a quel paese .

Paolo Menichini

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

RUTH GERSON

 

Diversi anni fa , quando Ruth Gerson venne in Italia per la prima volta , mi trovai a Bellagio sulla bellissima ed affascinante entrata della famosa Villa Melzi d’Eryl . Posto incredibile , una serie di terrazze a gradinate circondate da cipressi secolari che sbocca proprio sulla sponda del lago di Como , credo uno dei posti più belli al mondo in assoluto . Dovevamo fare il “service” per la bella newyorkese in una giornata dove c’erano almeno 38° all’ombra , da incubo , e trascinare il palco e gli amplificatori sulla seconda terrazza non fu una cosa da ridere , per fortuna , ricordo , il lago era lì a portata di mano , un ampli e un tuffo e così siamo arrivati alla fine .

Ruth arrivò con i membri della sua Band a bordo di un Van argento , da Roma , dove la sera prima aveva tenuto un concerto . Scese dal Van , si guardò in giro con la bocca spalancata per lo stupore che la vista di quel luogo le aveva creato .

“ Non ci sono cose così a Niuiaak ? “ mi sono azzardato a chiederle tanto per rompere il ghiaccio .

“ Are you joking me ?” mi rispose seccata .

“ No , ho visto come ti guardavi in giro “.

“ You right , hai ragione , non ho mai visto un posto tanto bello , ho girato il mondo per cinque anni ma questo posto è unico “.

“ Che facevi in giro per il mondo ? A proposito , io mi chiamo Mick “.

“ Io Ruth , Ruth Gerson , ho fatto la pianista e la corista per Gloria Gaynor , per questo ho girato un pò dappertutto , giù da un aereo e via con un’altro “.

 

 

“ E poi ti sei stancata “.

“ Già ,  non ce la facevo più !”.

“ Allora che hai fatto ?

“ Mi sono fermata , mi sono laureata "Magna Cum Laude" all'Università di Princeton e ho frequentato la High School of Performing Arts , intanto avevo cominciato a scrivere le mie canzoni , scusami , ora devo scaricare il van “.

“ Posso aiutarti ?”.

“ Certo , dopo settecento chilometri con questo caldo un’aiuto è sempre gradito , montiamo batteria e strumenti e poi una bella doccia “.

“ Posso consigliarti un bel bagno nel lago ?”.

Lei si girò , vide l’acqua , e con un gran sorriso mi disse : “ Why not !! Appena finito ci spariamo dentro “.

" Te la cavi con l'italiano , dove l'hai imparato ?

" Sono stata un anno a Perugia quando avevo 19 anni per studiare musica lirica e per impostare la voce ,

Finito il lavoro e dopo aver fatto il sound-check , io , Ruth , il batterista Lee Reemik e il bassista Ivan Boodley ci siamo buttati così com’eravamo , intendo completamente vestiti nell’acqua fresca del lago e devo dire che ci siamo divertiti un casino per oltre mezz’ora , poi , tutti a cambiarci e a mangiare una pizza prima del concerto .

Nel sound-check Ruth suonò “ Forever young “ ( la eseguirà anche nel concerto ) , così , tra un bicchere di buon rosso e l’altro gli chiesi : “ Non sapevo che ti piaceva Bob “.

“ Ho sempre amato le sue canzoni , le trovavo... , non so come dire , entusiasmanti , eccitanti , diceva le cose che io avevo in mente ma che non riuscivo a tirare fuori , fù allora che cominciai a scrivere le mie prime canzoni cercando di copiarlo , non nella musica ma nel contenuto dei testi , insomma non volevo parlare delle solite cose che senti nella pop-music , amore che fa rima con cuore and all these kinda bollocks , mi hai capisciato ? “.

“ Si dice capito Ruth , capisciato means to piss in italian !”.

Una sonora risata partì dalla bocca di Ruth .

“ You know , non parlo più bene la vostra lingua , anche se abito a Brooklin e quindi cerco sempre di parlare in italiano quando vado nei negozi , ma anche loro dopo anni di vita Americana parlano un pò come me “.

“ Non importa , è stata una cosa simpatica !”.

“ Sì , penso di sì – disse ridendo ancora – adesso voglio raccontarti come l’ho conosciuto !”.

“ Chi hai conosciuto ?”.

“ Bobby , stavamo parlando di lui , isn’t it ?”.

“ Hai conosciuto Dylan ? E gli hai potuto parlare ? Non ci credo !”.

“ Sì , è vero , avevo contattato il suo agente per avere il permesso di inserire sul mio CD “Emotionally yours”  , gli avevo mandato il demo , quando un pomeriggio ricevo la telefonata che mai mi sarei aspettata “.

“ Dylan ha telefonato a te ? Proprio lui in person ?”.

“ Yes , proprio lui in person !”.

“ Dai , dimmi com’è successo “                                                                                                                                     “ Dopo aver sentito la mia versione del suo pezzo, mi è arrivata questa telefonata: " Ciao , sono Bob , vorrei incontrarti ". " Grazie , imiti proprio bene la sua voce , so long ! " gli ho risposto sbattendo giù la cornetta . Dopo mezz'ora sento suonare il campanello , vado al citofono e chiedo " Chi è ? " , " Ciao Ruth , sono ancora Bob , posso salire ?". " Ancora tu - ho detto seccata - perchè non la smetti , ho un sacco di cose da fare in casa e mi stai facendo perdere tempo !". " Perchè non dai un'occhiata dalla finestra ?" Mi sono affacciata più che altro per vedere la faccia dello scociatore , non potevo credere ai miei occhi , Bob era lì , davanti alla mia porta e aspettava che io la aprissi , capisci , era venuto a Brooklin a casa mia , lui , Bob Dylan ! Per tutto il pomeriggio non ha fatto altro che farmi domande. Io non avevo il tempo di rispondere che già mi aveva chiesto qualcos’altro… Mi sentivo come uno studente di matematica abbandonato ad Einstein. La cosa divertente è che poi ci siamo messi a suonare la chitarra e, a quel punto, l’interrogatorio si è trasformato in una lezione di musica: "Cosa ascolti? Che canzoni conosci? Cosa! Non conosci questa canzone? Devi impararla subito".
Bob è stato davvero molto gentile, ma ripensandoci ero talmente emozionata che non sono riuscita ad apprezzare veramente il nostro incontro. Per questo spero di aver modo di incontrarlo di nuovo in futuro”.                              “ E cosa avete cantato ?”.                                                                                                                                             “ Mi ricordo I shall be released , io cantavo e lui mi faceva l’altra voce ,Girl from north country , Desolation raw , ma ne abbiamo cantate veramente tante , è stato da me per quasi tre ore , avevamo soltanto la mia vecchia Guild 6 string e continuavamo a rubarcela di mano , non dimenticherò mai quei momenti “.

“ Io sarei morto ! “.

“ Bhè , c’è mancato poco......!”.

sito ufficiale di Ruth Gerson

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

ADRIANO

 

LA
PRIMA VOLTA....40 ANNI FA.....PRIMO CONCERTO--AVIGNONE 1981--       
NON MI STANCHERO' MAI DI ASCOLTARE--LIKE A ROLLING STONE--
...TI  ENTRA
DENTRO NELL'ANIMA..DIVENTA PARTE DI TE....
...LENISCE LE TUE FERITE....
TI RASSICURA......TI  DA' LA PERCEZIONE DI CAPIRE COSE PROFONDE....
..
FA EMERGERE  LA CRISTALLINITA' DEI TUOI SENTIMENTI INTERIORI...TI FA
SENTIRE SU UN ALTRO LIVELLO...

E POI BASTA....CERCERE DI SPIEGARE COSE
...ESPLOSIONI CHE SENTI DENTRO..PORTA FUORI STRADA....

ALLA PROSSIMA..
ADRIANO

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

QualcUno

Ciao Maggiesfarm, di seguito riporto alcuni pensieri di qualche giorno fa riguardo certe
"prime volte".
Dite pure che sono semplicemente i pensieri di QualcUno, buonanotte .
°°°°°°°°°°
 
QualcUno racconta:

C’ è sempre una prima volta.
E se c’è una cosa in comune tra me - che ho scritto questa lettera da quattro soldi - e te - che la leggi - è che ogni volta è la prima volta.
È sempre la prima volta quando incontri il Vecchio Bob .
Non sono un musicista, e neanche un esperto di questo sterminato universo chiamato Bob Dylan;
ma voglio raccontarti lo stesso una storia.
E questo perché una volta una persona straordinaria mi disse:
“Fai dei tuoi limiti un punto di forza”.
No, non mi riferisco a Bob Dylan, allora Mr. Tambourine Man già creava le mie atmosfere, ma io
ancora non lo sapevo…
Una volta mi è capitato di vedere un ragazzo, poco più che ventenne, mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro, di un lavoro che non gli piaceva. Aveva il sole in faccia, guidava, e sembrava spensierato: la giornata era ancora lunga e poi di lì a poche ore si sarebbe incontrato con una ragazza che gli piaceva da morire.
Alla radio passarono Like a Rolling Stone : “Bob Dylan vuole essere come un Rolling Stone?”, si domandava…(Sigh!?!)
Il nome Bob Dylan per lui era solo un ricordo: Amsterdam, estate 2000. Nel campeggio fuori città un gruppo di ragazzi suonava una canzone bellissima, che aveva già sentito, ma che gli sembrava nuova: “ Si chiama Knockin’ on heaven’s door, è Bob Dylan”, gli risposero un po’ infastiditi da quella domanda da ignorante.
Da allora Bob Dylan fu quella canzone, quella sera, e null’altro.
Ma mentre tornava a casa, in quel momento, si accorse che voleva avere qualcosa di tangibile, di
suo, da ascoltare quando voleva, magari quella sera stessa, con quella ragazza. Qualcosa trovò, e per ironia della sorte non era del tutto di Bob Dylan, poiché era Selfportrait ; cosa che tra l’altro lui scoprì molto tempo dopo. Ma in quella versione c’era Like a Rolling Stone, “e allora va bene così!”.
Ma non trovò la ragazza, così di quella uscita a tre rimasero solo lui e Bob Dylan.
Non era quindi la prima volta che si incontravano, ma era la prima volta che quel giovane ascoltava davvero, con attenzione malinconica, la voce del Vecchio Bob.
E fumando, e aspettando che quel cazzo di tempo passasse, si addolciva: e il tempo non era più infame.
Non erano solo le lancette che lo separavano da una rivincita d’amore, ma era musica, e poesia.
Iniziò così ad ascoltarla, quella voce graffiante e calda, in molte sue giornate, in alcune soddisfazioni, e in tutti i suoi viaggi.
Forse è stata quella la prima volta di quel ragazzo, e forse è stata anche la mia.
O forse la mia prima volta con Bob Dylan è stata stamattina, mentre andavo al lavoro, un lavoro che mi piace, e ancora una volta quella canzone: così bella da sembrare un sole dopo un mese di pioggia.
O forse è stata la tua prima volta quella che ho appena raccontato…
Gli incontri importanti non hanno storia, perché vivono indipendentemente dagli interpreti che li mettono in scena.
Non hanno un prima, e nemmeno un dopo.
Dare un senso, una motivazione, a una Passione è limitarla.
Perché spiegare qualcosa vuol dire definirla, e definire, vocabolario alla mano, significa “determinare segnando i limiti”.
Non lo conosco questo Mr. Tambourine Man, questo Sig. Zimmerman, non lo capisco.
So che parla di Pace come un profeta, di giustizia come Socrate, di sogni come Martin Luther King, e descrive parabole con le curve del tempo come Einstein.
Si, perché il tempo non è sempre rettilineo. E lui, con un’armonica e una chitarra, ci sbatte in una bufera di visioni di cose passate e ricordi di eventi non ancora accaduti.
Il XX secolo ha sconvolto tutte le nostre certezze, le mie e le tue ; prima con i numeri, con la Teoria della Relatività; e poi con le note, con Like a Rolling Stone.
Con la poesia, in entrambi i casi.
Non so perché amo Bob Dylan, la sua poesia, il suo modo di comunicare al mondo intero.
Non posso spiegarlo, non voglio.
Ma mi piace assaporarlo, e non posso dirtelo: lo capiresti solo sentendomi cantare in un inglese maccheronico e vedendomi gridare a squarciagola.
Ma dovresti spiarmi, perché se mi accorgo che ci sei cerco di spiegarmi, e mi limito.
Bob Dylan è un fatto personale, ed è per folli.
Folli, come me e te, che ci immergiamo per ore in altri mondi mentre i colleghi ci guardano straniti se per caso da qualche parte, su un giornale o un sito, abbiamo trovato una frase del Vecchio Bob, del Grande Bob Dylan.
Folli: ma la Follia Divina è più bella della saggezza umana, diceva Stesicoro di Eufemo, e aveva ragione…
La mia prima volta con Bob Dylan, con la Forza della Musica e della Poesia è stata… anzi, no: sarà domani quando percorrerò la solita strada o una completamente nuova, e una voce mi dirà che devo
percorrerne ancora molte prima di potermi dire uomo.
“ QualcUno “

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

continua alla prossima..........

 

ARCHIVIO