Il Greenwich Village di Bob Dylan

 

“Finalmente ero arrivato a New York, città ragnatela, troppo difficile da capire, e io non ci volevo nemmeno provare. Ero lì per cercare i cantanti che avevo sentito nei dischi - Dave Van Ronk, Peggy Seeger, Ed McCurdy, e soprattutto per trovare Woody Guthrie. New York, la città che avrebbe dato forma al mio destino… Arrivai nel cuore dell’inverno. Il freddo era intenso e la neve si era ammassata in ogni strada della città, ma io venivo dalle Terre del Nord già strette nella morsa del gelo, un piccolo angolo di mondo dove le nere foreste gelate e le strade ghiacciate non mi facevano paura. Quelle erano difficoltà che potevo affrontare. Non cercavo né denaro né amore. Ero in uno stato di esaltata consapevolezza, ben deciso a seguire la mia strada, privo di senso pratico e visionario dalla testa ai piedi. La mia mente era tesa come una trappola e non avevo bisogno dell’approvazione di nessuno. Non conoscevo neanche un’anima in quella buia e gelida metropoli, ma le cose sarebbero cambiate presto, molto presto”. (Bob Dylan - Chronicles Vol.1)

 

Il Greenwich Village è un quartiere prevalentemente residenziale situato nella zona occidentale del centro (downtown) della "circoscrizione" (borough) di Manhattan, a New York. Il nome è spesso semplicemente abbreviato in Village.
Il quartiere, noto nell'Ottocento come "zona di Washington Square", è approssimativamente delimitato dalla 14th Street a nord, da Houston Street a sud, dal fiume Hudson a ovest e dalla Broadway ad est. I quartieri confinanti sono: a nord Chelsea, a sud Soho e ad est l'East Village. Talvolta si parla dell'East Village come parte integrante del Greenwich Village, ma per gli abitanti di Manhattan è più opportuno considerarli due quartieri separati.
Lo schema viario del Greenwich Village non coincide con il tipico reticolato di Manhattan poiché un tempo il quartiere era un villaggio colonico separato dal resto della città. Un piano di riassetto urbanistico di New York sviluppato nel XIX secolo, consentì di lasciare inalterato il tracciato delle vie che rimasero disordinate rispetto alle altre zone (più strette, particolari curvature ecc.). Per di più le vie sono identificate con un nome, contrariamente alla diffusa abitudine cittadina di assegnare ad esse un numero che le contraddistingua.
I primi insediamenti vennero stabiliti in un terreno paludoso. Dopo la bonifica dei coloni olandesi che intorno al 1630 adibirono a pascolo la zona (nota come Noortwyck), vi fu l'occupazione di Nuova Amsterdam da parte degl'inglesi (1664) e il Greenwich Village iniziò il proprio sviluppo. Rimase però un villaggio rurale autonomo, senza essere fagocitato dalla vertiginosa crescita di Manhattan.
Un aumento della popolazione vi fu nel 1882, quando un'epidemia di febbre gialla spinse molti cittadini di New York a trasferirsi al Village che godeva di un’aria più salutare.
 


Il Village è famoso per la scena bohèmienne e la cultura alternativa di cui è stato teatro e che ha diffuso. Per tradizione è fucina di nuovi movimenti ed idee, a partire dalle avanguardie di inizio Novecento fino ai giorni nostri, grazie anche al tipo di persone che lo popola e frequenta.
Negli anni cinquanta la Beat Generation e il suo movimento avevano il proprio fulcro in questo quartiere dove si radunarono poeti, cantautori, scrittori, studenti, musicisti e artisti in fuga dalla società conformista. Essi gettarono le basi per il futuro movimento hippy degli anni sessanta. New York e il Village ispirarono le opere degli scrittori beat Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William Burroughs. Nel 1969, in un locale gay del Village, lo Stonewall Inn, ebbe simbolicamente inizio il movimento di liberazione omosessuale.
Woody Allen, Andy Warhol, Bill Cosby, Joan Baez, Dave Van Ronk (The Mayor of MacDougal Street), Paul Simon, Art Garfunkel, Joni Mitchell, Peter La Farge, Mark Spoelstra, Fred Neil, Phil Ochs, Frank Zappa, Barbra Streisand, Jessica Lange, Nina Simone, Lou Reed, Dustin Hoffman, Al Pacino, oltre naturalmente a Bob Dylan sono solo alcune delle celebrità che hanno mosso i primi passi al Village tra gli anni cinquanta e settanta.
Qui si conobbero tre dei quattro membri dei Mamas and Papas, uno dei più famosi residenti del quartiere fu Bob Dylan e si ritiene che la scena folk degli anni sessanta abbia avuto un grande sviluppo qui, per poi influenzarsi reciprocamente con il folk rock di San Francisco.
Tuttora il Greenwich Village si contraddistingue per essere il fulcro di quei movimenti culturali, artistici e sociali che contribuiscono a modificare la cultura statunitense.
Il Parco di Washington Square (Washington Square Park) è il cuore pulsante del quartiere, sebbene ve ne siano altri minori. Quello noto come The Cage è importante per essere teatro di importanti tornei cittadini di streetball e per i suoi numerosi campi di pallacanestro e pallamano.
Il Village è anche la culla di una vivace scena artistica, tuttora in fermento, e luogo in cui si concentrano diversi teatri off-Broadway. Comici e jazzisti si alternano nei locali alla moda del quartiere.
Nel Village ogni anno si tiene la tradizionale parata di Halloween, il 31 ottobre, la più imponente in tutto il paese.
Il settimanale The Village Voice è uno dei tanti periodici pubblicati nel quartiere.


IN GIRO PER IL "VILLAGE" ALLA RICERCA DEI "FREEWHEELIN' TIMES"



   


      

Nel gennaio del 1961 Bob Dylan camminò per la prima volta per le strade di New York. Andò dritto al Greenwich Village per conoscere la fiorente scena folk. Il resto, come ha detto John Bauldie, è storia.



CAFE WHA? - 115 MacDougal Street

Fondato da Manny Roth nel 1959 il Café Wha? è stato il punto di riferimento nel cuore del Greenwich Village. Gli anni '60 furono un'era impressionante e rivoluzionaria. Gli artisti del tempo frequentavano il Café Wha? perchè era noto per essere un santuario per il talento; Allen Ginsberg regolarmente beveva i suoi cocktail lì. Il Cafè Wha? fu il il terreno originario sul quale spuntarono talenti-prodigio come Bob Dylan e Jimi Hendrix, Bruce Springsteen, Peter, Paul e Mary, Kool & The Gang, così come i comici Richard Pryor e Bill Cosby hanno iniziato la loro strada da questo storico locale. Appena arrivato a New York il 24 gennaio 1961, Dylan prese il subway per il Greenwich Village e si buttò nel Caf Wha? in un turbinio di fiocchi di neve. Era una serata Hootenanny e il posto era mezzo vuoto. Dylan chiese al gestore se poteva suonare qualche pezzo di Woody Ghutrie  e lo fece.

 

 

 

       

Nelle settimane seguenti Dylan apparve occasionalmente alla coffee-house, suonando l'armonica (mi sfiatavo i polmoni per un dollaro al giorno, è la frase che mise in una delle sue prime canzoni "Talkin' New York") al fianco di Mark Spoelstra e di Fred Neil, scrittori di "Dolphins" ed "Everybody Talkin' ". Dylan fu licenziato da Manny Roth dopo essere arrivato in ritardo per tre concerti, così cominciò a frequentare il vicino Caffe Reggio, The Commons, il Caffe Dante e diverse altre caffetterie del Villagge.

il Cafe Wha? oggi

Secondo David Lee Roth, nipote del fondatore Manny, quando la caffetteria fu aperta da suo zio, il locale non aveva ancora un nome. Manny avrebbe chiesto ai clienti come avrebbe dovuto chiamare il posto e le persone davano sempre nomi diversi. Ma il nome - dice David Lee su un video che si può trovare sul sito del Café Wha? - viene da un'esclamazione resa famosa dalla sua nonna ebrea russa. Nel suo inglese stentato, la madre di Manny, che era un pò anche sorda, avrebbe gridato "Wha?" quando Manny gli fece la stessa domanda che faceva ai clienti. Quindi il locale fu chiamato "Café Wha?" - Vedi ulteriori informazioni:

http://www.freetoursbyfoot.com/cafe-wha/#sthash.HItzJOPx.dpuf


CAFE BORGIA - 185 Bleecker Street

Philip Cardaci ha speso tutto il martedì mattina per imballare i ricordi del Cafe Borgia, la leggendaria caffetteria che suo padre aveva aperto 42 anni al 185 di Bleecker Streets all’angolo con di Macdougal Street, prendendo il posto del Ciao Cafe. Il Cafe Borgia, il più antico del villaggio dopo il Caffe Reggio, ha chiuso definitivamente.

   

«C'è tanta storia qui», ha detto Cardaci, inchinandosi per raccogliere un pezzo di gesso e poi lasciarlo cadere di nuovo a terra. Dopo anni passati a pulire portacenere e di attesa di Bob Dylan, Cardaci non ha più bisogno di ripulire. '' È una cosa che fa male, ma questa è New York''.

 

Negli anni '60 e '70 il Borgia era un sogno in stile bohemiene con decorazioni medievali, ha visto fra i suoi tavoli poeti Beat come Jack Kerouac e Allen Ginsberg. Anche Edward Albee e Andy Warhol hanno passato del tempo lì, così come Joan Baez, il già citato Dylan, Joe Gould e James Dean.

  

  

Oggi al posto del Cafe Borgia  c'è il ristorante vegano "by CHLOE"

    

Il Caffe Ciao che sorgeva prima del Cafe Borgia

THE FOLKLORE CENTER - 110 MacDougal Street

  

Il quotidiano luogo di incontro per quasi tutti gli appassionati della emergente scena folk, era stato fondato nel marzo 1957 da Izzy Young, un omone, disorganizzato, grande appassionato di folk. Dylan trascorreva molte ore qui, guardando i dischi, ascoltando musica, sperimentava strumenti, incontrava le persone e, più tardi, comiciò a scrivere canzoni nella camera sul retro di Izzy Young con una vecchia macchina da scrivere. Una di queste, la mai pubblicata "Talkin' Folklore Center":

http://www.maggiesfarm.eu/testiT/talkingfolklorecenter.htm

è stata appositamente composta il 19 marzo 1962. Izzy Young fu il promotore del primo concerto professionale di Dylan, alla Carnegie Chapter Hall, un palco minore della Carnegie Hall, il 4 novembre 1961. Allo spettacolo c'erano solo 53 persone.

  Il posto dove c'era il Folkore Center (nel cerchio)

Izzy Young ha continuato a dirigere il Folklore Centrum che si era trasferito a Stoccolma fino al 4 Febbraio 2019 giorno della sua scomparsa.

  

           The Folklore Centrum a Stoccolma                                Izzy Young (89 anni) nel suo Centrum



THE GASLIGHT CAFE - 116 MacDougal Street

Il Gaslight Cafe, conosciuto anche con il nome "The Village Gaslight",  aperto nel 1958 da John Mitchell, era all'inizio una panetteria nella quale gli artisti che si esibivano erano pagati con gli spiccioli messi in un cestino che era fatto passare tra il pubblico presente (questi locali erano chiamati "basket house"). Inaugurato nel 1958 da John Mitchell, un selvaggio Boemienne e leggendario pioniere della coffe-house del Greenwich Village, il Gaslight era un locale buio, pieno di vapore. Il sotterraneo del Gaslight aveva come attrazione i poeti beat Allen Ginsberg e Gregory Corso, ma diventò un folk-club quando Clarence Hood con suo figlio Sam rilevarono l'azienda che gestirono fino al 1967. Ed Simon, proprietario del Four Winds, riaprì il Gaslight nel 1968. In questo periodo il club fu sotto la direzione di Betty Smyth (madre della cantante Patty Smyth), e della chitarrista blues Susan Martin, fino alla sua chiusura definitiva nel 1971. L'anteprima di Masters Of War e di molte altre canzoni è stata eseguita in questo locale.

 

 


 

 

 

Il locale è celebre per essere stato uno dei primi palcoscenici dove debuttò Bob Dylan, che qui  si esibì svariate volte all'inizio degli anni sessanta. L'album Live at The Gaslight 1962 (2005 Columbia Records), include dieci brani registrati durante una esibizione di Dylan nel club.

 

 

       

 Il Gaslight ha chiuso nel 1971, oggi si chiama Up & Up ed è uno Snack-Bar:  http://www.upandupnyc.com/

 

THE KETTLE OF FISH BAR - 114 MacDougal Street

Aperto nel 1950, il Kettle of Fish Bar rimase fedele alle sue Radici, un bar di quartiere del Greenwich Village. Attraverso
gli anni è stato frequentato da scrittori Beat come Jack Kerouac, musicisti come Bob Dylan, appassionati sportivi ed intellettuali.
 

       

Il Gaslight Cafe non aveva la licenza per vendere  alcoolici, così molti artisti, Dylan compreso, passavano molto tempo a bere al Kettle Of Fish Bar, che stava di fianco all'entrata del Gaslight, sopra le scale.

Dylan all'interno del Kettle Of Fish Bar

     

prima di trasferirsi all'attuale indirizzo nel 1986 il Kettle of Fish Bar si spostò per un certo tempo al 132 W 3rd Street che fu sede del secondo Gerde's Folk City e di The Fat Black Pussycat.

Bob Dylan ebbe una lite qui con Andy Warhol per Edie Sedgwick; Dylan ha avuto qui anche il suo unico incontro con Jimi Hendrix, quando i due erano entrambi troppo stonati per essere presi sul serio.

E' stato un certo Babe, barista del Kettle of Fish Bar a soprannominare Dave Van Ronk “The Mayor of MacDougal Street.”

L' Esperanto Café occupò il posto lasciato libero dal Kettle of Fish Bar (ora al 59 di Christopher Street), ritrovo di personaggi come Joe Gould e il fotografo Weegee.

 

 

 

 

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L'Esperanto Cafè

 

 

 

 

 

 

Oggi L'Esperanto Cafe è chiuso ed al suo posto c'è il "SAIGON SHACK", un ristorante con cucina Vietnamita.

 

 

 

 

 

 il Kettle Of Fish Bar si trova oggi al 59 Christopher St, NYC

 

THE COMMONS - 105 MacDougal Street.

Originariamente aperto nei tardi anni 50 come un club letterario dove si leggevano poesie, The Commons è durato un paio d'anni, poi il nome fu cambiato in "Fat Black Pussycat".

  Veduta interna di The Commons, luogo molto popolare tra i giocatori di scacchi di New York nei primi mesi della metà degli anni '60, nel locale si faceva anche musica folk e jazz e si leggevano poesie dei vari scrittori della Beat Generation. Dylan passò molto tempo al The Commons.

The Fat Black Pussycat - 105 MacDougal Street., poi 11/13 Minetta Street, poi al 130 W 3rd Street.

 

La prima sede del "Fat Black
Pussycat" al 105 di MacDougal
Street (ex-The Commons),oggi occupata da Panchito's,
un ristorante messicano.
Tiny Tim si esibì quì prima di
diventare famoso. Anche Mama Cass
Elliot, Richie Havens e Shel
Silverstein. Bob Dylan diventò
regolare frequentatore e qui
scrisse "Blowin in the Wind".
 

 

Dylan aveva suonato alla The Commons, entro una settimana dal suo arrivo a New York era il luogo di riunione di maggior importanza, come ha ricordato David Blue: "Mi ricordo di un pomeriggio, eravamo seduti alla "The Fat Black Pussycat" a bere caffè, e Dylan ha cominciato a scrivere una canzone su un pezzo di carta. Mi ha dato la sua chitarra e mi ha chiesto di suonare diversi accordi, mentre lavorava sulle parole. Quando ha finito, siamo andati al Gerdes Folk City e Bob la suonò per Gil Turner, il quale disse che la canzone era fantastica. Poi Gil salì sul palco e l' ha cantata per il pubblico, mentre Bob se ne stava nascosto nell'ombra al bar. La canzone era "Blowin' In The Wind".

 

La seconda location di "The Fat Black Pussycat" al numero 11/13 di Minetta Streets.

Oggi anche questo posto è sede di uno dei ristoranti messicani di Panchito's

 Il "Fat Black Pussycat" si è successivamente spostato 130 W 3rd Street dov'è tuttora.

          

The Fat Black Pussycat oggi al 130 W 3rd Street che fu anche sede del Gerde's Folk City

      

CAFE RIENZI - 107 MacDougal Street

Il Cafe Rienzi che si trovava al 107 di MacDougal Street nel Greenwich Village, è citato in reminiscenze e memorie di famosi autori e poeti, artisti e musicisti e persino nel discorso di un vincitore del premio Nobel (The Dream Machine-Nobel Speech menziona il Rienzi).

    

James Baldwin, Jack Kerouac, Bob Dylan e molti altri nomi più noti emergono in relazione a questo caffè, così come ricordi di molte persone comuni che lo hanno visto e frequentato. Il Rienzi era il rifugio preferito di James Dean.

    

Oggi al posto del Cafe Rienzi si trova il Grisly Pear che è un comedy club.

    

 

GERDE'S FOLK CITY - 11 West 4th Street angolo Mercer Street poi 130 West 3rd Street

Il Gerde's Folk City era un locale dove si suonava musica nel West Village, una zona del Greenwich Village a Manhattan, New York. Fu in questo locale che Suze Rotolo vide per la prima volta Bob Dylan suonare in coppia con Mark Spoelstra.

La prima sede del locale fu al numero 11 West 4th Street (in un edificio che è stato demolito per lasciar posto ad uno nuovo), si chiamava Gerde's Restaurant and Bar. Mike porco acquistò il locale nel 1952 ma fu solo verso gli inizi degli anni '60 che trasformò il locale in un music club dove si faceva musica dal vivo e lo chiamo Gerde's Folk City per attirare l'attenzione della gente su quel locale dove si suonava prevalentemente la novità musicale degli anni 60 che era rappresentata dalla musica folk. Il Gerde’s è stato chiuso definitivamente nel 1987.

Dylan ha fatto la sua prima apparizione in un' "Hootenanny" al Gerde's lunedì 13 febbraio 1961 e ha tenuto il suo primo concerto professionale il giorno 11 Aprile assieme a John Lee Hooker. Fu la sua prima apparizione al Gerdes da solo il 26 settembre, che fu recensita per il New York Times da Robert Shelton, dopo di che la reputazione di Dylan era cosa fatta.

  

Il Gerdes con ancora l'insegna "Restaurant Bar"                                                Il nuovo edificio

  

                  Il lato in Mercer Street                                                            Il lato in Mercer Street oggi

Il 26 gennaio 1960, il Gerde's si trasformò in un locale musicale chiamato “The Fifth Peg”, in collaborazione con Izzy Young, direttore del Folklore Center. Il debutto di “The Fifth Peg” fu con il cantante gospel Brother John Sellars.
Mike Porco e Izzy Young ebbero dei contrasti ed Izzy ritorno a gestire il suo Folklore Center, così da 1° giugno 1960 il locale ritornò al vecchio nome di “Gerde's Folk City”, il locale aveva come artisti Carolyn Hester e Logan English.
Il Gerdes Folk City divenne di colpo una delle sale musicali più importanti dell'epoca. Diventatò uno dei club musicali americani più influenti, prima di essere sfrattato nel 1987. Il "Rolling Stone Book of Lists" ha incluso il Folk City nelle tre sale di musica più importanti del mondo insieme a The Cavern e CBGB.

Il Gerde's è il locale nel quale Bob Dylan ha debuttato con "Blowin’ in the wind" ed è stato anche il luogo dove Joan Baez e Dylan si sono incontrati per la prima volta.

  L'entrata al 130 West 3rd Street

Il 23 ottobre 1975 a una celebrazione per il 61° compleanno di Mike Porco, La Rolling Thunder Revue di Dylan fece un concerto di prova al Gerde's prima di iniziare il tour il 30 ottobre 1975.

  Rob Stoner, Joan Baez, Bob Dylan, Eric Andersen, primo abbozzo della Rolling Thunder Revue. (Gettyimages)

Il posto del secondo Gerd'es al 130 West 3rd St. è oggi occupato dal night club "Village Underground".

VILLAGE GATE - 158 Bleecker Street angolo Thompson Street

Art D'Lugoff aprì il club nel 1958 al pianterreno e nella cantina al 158 di Bleecker Street.

    Il fonfatore Art D'Lugoff (a sinistra) con Albert Poland

         

Dylan ha scritto A Hard Rain's A-Gonna Fall nel settembre 1962 al Village Gate, in un piccolo appartamento nel seminterrato occupato da Chip Monck. Il locale è citato anche in "Chronicles: Volume One" di Bob Dylan.

   

Il VIllage Gate, chiuso nel Febbraio 1994, oggi non esiste più, al suo posto c'è la CVS/pharmacy. Rimane il vecchio cartello sopra la farmacia a ricordare il locale.

 

WASHINGTON SQUARE PARK

I Folksingers si radunavano intorno alla fontana la domenica pomeriggio,dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, e Dylan trovava il posto delizioso: "Washington Square è un luogo dove si sapeva che le persone si riunivano ogni domenica, ed era un mondo di musica ... Bongos, fusti, tamburi, congas, suonatori di sassofoni, di xilofono, batteristi di tutte le razze e nazionalità, poeti che sbraitavano e deliravano dalle statue. Sapete, quelle cose non succedono più, ma allora era quello che accadeva nelle strade... "

  

   

                                     Izzy Young                                                                             Allen Ginsberg

    

               T Bone Burnett                                                 Mike Seeger, Bob Yelli, Ralph Rinzler

 

WASHINGTON SQUARE HOTEL (former HOTEL EARLE) - 101 Waverly Place

  il vecchio Hotel Earle 

Dopo aver passato il tempo a dormire sul pavimento e di accettare qualunque tipo di ospitalità che gli offrivano le madri sostitutive e le occasionali fidanzate, Dylan ha vissuto qui al Washington Square Hotel (costruito nel 1902 come hotel residenziale col nome di Hotel Earle), per breve tempo, nella camera 305, come ha fatto Ramblin 'Jack Elliott (Stanza 312) e il pellerossa folksinger Peter LaFarge (camera 306), una guardia del corpo non retribuito e compositore di The Ballad Of Ira Hayes, canzone celebre perchè registrata da Johnny Cash e da Dylan stesso. LaFarge si suiciderà tempo dopo nella vasca da bagno di Liam Clancy, in un appartamento sulla Sullivan Street.

   
   

                                                                       Il Washington Square Hotel oggi



CEDAR ST. TAVERN - 24 University Place angolo 8th Street, poi 82 University Place

The Cedar Tavern fu aperta nel lontano 1866 in Cedar Street.Nel 1933 si spostò al 55 West Eighth Street, e nel 1945 al 24 University Place. Nei primi anni '50 la Tavrn fu il ritrovo preferito di molti artisti, inclusa la regolare presenza di Jackson Pollock, Willem de Kooning e Mark Rothko. Successivamente, agli imbrattatele del Village si sono aggiunti gli scrittori Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Gregory Corso, e inevitabilmente, negli anni '60 Tuli Kupferberg, cantante di The Fugs, e il musicista/compositore David Amram. Dylan è stato uno dei frequentatori occasionali. Il locale chiuse nel 1963 perchè l'edificio nel qiuale si trovava fu demolito, ma riaprì poco tempo dopo quando il proprietario Sam Diliberto acquisto l'edificio al numero 82 University Place fino al 2006, anno in cui il locale fu chiuso e l'edificio trasformato in condominio..

     

Negli anni '60 talvolta Bob Dylan frequentava la Cedar Tavern. D.A. Pennebaker, Dylan e Bob Neuwirth si sono incontrati qui per pianificare le riprese di Dont Look Back.

   

La "Cedar St. Tavern" al numero 82 University Place, chiuse definitivamente nel 2006 e l'edificio fu trasformato in un condominio residenziale.

 

1 SHERIDAN SQUARE - Casa della mamma di Suze Rotolo

    

Quello che era il palazzo del Cafe Society oggi è un condominio abitativo. Il Cafe Society è stata una dei primi club in città veramente razzialmente integrato. Bianchi e neri erano autorizzati a sedersi e ballare insieme, e chi riteneva questa promisquità un insulto razzista veniva costretto a lasciare il Cafe.

   

Al posto dove c'era il Cafe Society fu aperto un teatro Off-Brroadway chiamato appunto "One Sheridan Square". Sopra a questo teatro, all'ottavo piano dell'edificio, viveva Mary Teresa Pezzati, la mamma di Suze, con il Dr. Frederick P. Bowes che diventerà il suo terzo marito. Suze era diventata una appassionata seguace di Dylan dopo averlo visto suonare in un "folkmusic day" alla Chiesa di Riverside il 29 luglio 1961.

 Riverside Church

Sotto di loro, al quarto piano, viveva Miki Isaacson, il cui soggiorno era permanente occupato da cantanti folk, tra cui Dylan, al quale faceva piacere stare vicino a Suze, i due divennero presto una coppia fissa. Purtroppo, la loro storia d'amore era condannata. Suze lasciò Dylan nel maggio del 1962, lui gli aveva dato affetto e alcune delle sue prime canzoni d'amore più belle - Tomorrow Is A Long Time, Don't Think Twice, It's All Right e successivamente, i litigi con la famiglia Rotolo, con la mamma Mary e la sorella Carla Maria con le quali Dylan non andava d'accordo, sono descritti nella " Ballad in D plain " e sul disco "Another side of Bob Dylan".

 


 
161 WEST FOURTH STREET - IL PRIMO APPARTAMENTO AFFITTATO DA DYLAN

A metà dicembre del 1961, poco dopo la registrazione il suo primo album per la Columbia, Dylan si spostò nel primo appartamento preso in affitto, un piccolo appartamento di due stanze all'ultimo piano e convinse la sua ragazza, Suze Rotolo, ad andare ad abitare con lui.

        

      

Nel seminterato c'era un negozio che si chiamava The Door Store che vendeva mobili grezzi a buon mercato. Poi ci furono negli anni a seguire altri negozi, ultimo il Tit Tac Toe, negozio per adulti, del quale oggi è rimasta l'insegna, sulle vetrine i cartelli dicono "spazio commerciale disponibile" ma può darsi che oggi sia stato affittato perchè l'immagine di google maps risale al 2016.

 

Jones Street

E' stato vicino alla West Fourth Street, in Jones Street, che nel febbraio 1963, che Dylan e Suze, di nuovo insieme dopo sette mesi di separazione, sono stati fotografati con la neve per la copertina di " The Freewheelin Bob Dylan " da Don Hunstein, un fotografo professionista dello staff della Columbia Records, che così ha ricordato Dylan sulla rivista The Telegraph: "Siamo arrivati da casa mia in Fourth street, appena fuori Sixth Avenue, proprio nel cuore del Village. Era inverno, la neve sporca per terra... Beh, non posso dire il motivo per cui l'ho fatto, ma l'ho detto, camminare su e giù per la strada. Non c'era nient'altro da fare. Era tardo pomeriggio, si può dire che il sole era già basso dietro di noi. E' stato piuttosto scomodo, là fuori nel pantano".

   

   

Alcune delle fotografie scattate durante la session per la copertina dell'album. Si noti (foto di destra) sullo sfondo il pulmino blu della VW che ha appena imboccato Jones Street ed andrà a parcheggiarsi davanti al camion. Probabilmente Dylan e Suze hanno fatto avanti ed indietro per la via per rifare lo stesso tragitto diverse volte.

Quando, diversi anni dopo, Dylan aveva trasformato se stesso da cantante di protesta in una pop star, aveva subito un contraccolpo amaro dal vecchio Village-folk che lo aveva eletto suo campione nei primi giorni del Village, ha usato 4th Street come un simbolo per il mondo che aveva lasciato alle sue spalle, e ha scritto una caustica serie di canzoni da mettere nell'album "Positvely 4th Street" sui personaggi che pensavano che lui li avesse traditi.

                                                       

                             Jones Street                                           sovrapposizione foto per ricostruzione del posto esatto

 

THE WHITE HORSE TAVERN - 567 Hudson Street angolo West 11 Street

Più famoso per l' altro Dylan, Dylan Thomas, che ha fatto di questo pub la sua seconda patria nei primi anni ‘50, Thomas stava sempre a bere per dimenticare in quel bar (Suze Rotolo dice che Thomas morì in quella taverna una notte dopo aver bevuto circa 32 whiskeys di fila, ma è una leggenda metropolitana perchè in realtà Dylan Thomas morì in ospedale: " Il 4 novembre, sempre più affannato fu visitato dal dottor Feltenstein che gli iniettò una robusta dose di morfina. I risultati furono pessimi tanto che dopo poco divenne cianotico, riuscendo a respirare con sempre maggiori difficoltà. Quando arrivò l'ambulanza era già in coma. Morì in ospedale il 9 novembre. L'autopsia rivelò che, benché il poeta fosse morto di polmonite, il problema principale era un grosso edema al cervello causato da una sacca di liquido cerebrospinale. Il fegato mostrava invece solo lievi segni di cirrosi. L'anno successivo Stravinsky compose il pezzo In memoriam Dylan Thomas per quartetto d'archi, quattro tromboni e voce maschile ".

I gestori del White Horse dicono che Bob Dylan è stato un cliente abituale del bar nel 1961, spesso tirando oltre la mezzanotte, e quando Gerde's chiudeva, veniva qui con Gil Turner e Bob Shelton per guardare i Clancy Brothers, dai quali Dylan ha imparato molte ballate e canzoni popolari irlandesi, molte delle quali avrebbe poi adattato o addirittura, ri-scritto facendole passare per sue.

 



Casa di Bob Dylan - 92 / 94 MacDougal Sreet

Dylan ha comprato questo casa alla fine del 1969 quando è tornato in città, per la prima volta dopo quattro o cinque anni, il tempo fra questi due periodi lo ha trascorso a Woodstock, vicino a New York, dove ha vissuto tranquillamente con la moglie Sara e la famiglia. Tornare al Village - ha ammesso in seguito Dylan - è stata una cosa stupida...I momenti peggiori della mia vita sono stati quando ho cercato di trovare qualcosa del passato, come quando sono tornato a New York per la seconda volta. Non sapevo cosa fare. Tutto era cambiato". Forse non accidentalmente, è stato in questo periodo che Dylan si trovò costantemente assalito dalla infamie del dylanologo A.J. Weberman che stava ore ed ore fuori dalla sua casa a rovistare nella spazzatura del cantante, che esaminava scrupolosamente per trovare tesori da portare al suo Dylan-archivio al 6 Bleecker Street.

    



THE BITTER END - THE OTHER END - 147 Bleecker Street angolo La Guardia Place

   

Il Bitter End, quando Dylan ha ricominciato a girare di nuovo nel Village, nell' estate del 1975 aveva cambiato il nome in The Other End. Qui ha suonato qui con Patti Smith, Ramblin' Jack Elliott e Bobby Neuwirth, eseguendo per la prima volta brani come Abandoned Love, Joey e Isis.

   

Questo ha riacceso il suo entusiasmo e la sua voglia di interagire con altri musicisti e lo ha portato all'idea di uno spettacolo viaggiante con artisti e poeti, suonando in posti piccoli, senza preavviso, in tutti gli Stati Uniti, possibilmente per sempre. L'idea è diventata realtà con la Rolling Thunder Revue, che ha cominciato la sua strada partendo dal New England ai primi di ottobre del 1975. La prima parte di questa magica avventura musicale è stata documentata in quattro ore di film, Renaldo & Clara. Dopo pochi anni il locale ritornò al vecchio nome di The Bitter End.

 

CAFFE REGGIO - 119 MacDougal Street

 

 

Il Caffe Reggio è una caffetteria di New York aperta nel 1927 al 119 Macdougal Street, nel cuore del Greenwich Village di Manhattan.
Il cappuccino italiano è stato introdotto in America dal fondatore del Caffe Reggio, Domenico Parisi, nei primi anni '20. All'interno del caffè, contro la parete posteriore, c'è ancora la macchina del caffè espresso originale, fatta nel 1902, quella che Domenico Parisi acquistò con i suoi risparmi quando aprì il caffè nel 1927.
Il Caffe Reggio era frequentato da Elvis Presley, Bob Dylan, Jack Kerouac e Joseph Brodsky.

 

 

 

 

 

 

 

ll Caffe Reggio ha una panchina proveniente da un palazzo  fiorentino della Famiglia Medici di fama rinascimentale.
La panca non è cintata e gli ospiti possono sedersi su di essa e ammirare un dipinto di un artista della scuola di Caravaggio.

 

 

 

     

 

 

Il Caffe Reggio è stato descritto in molti film,
tra cui Il Padrino Parte II, Stop a Greenwich Village,
La Lettera dal Cremlino, Shaft, Serpico, Il prossimo uomo,
In buona compagnia, A proposito di Davis e altri.
Molte celebrità sono stati visti o fotografato nel caffe.
Nel 1959, il candidato alla presidenza John F. Kennedy tenne
un discorso sul marciapiede davanti al Caffè Reggio.

 

 

 

 

Questo caffè è praticamente rimasto
invariato rispetto al giorno della sua apertura. Senza dubbio, Dylan ha passato diverso tempo qui. Si potrebbe anche riconoscerlo nel film A proposito di Davis. Il Caffe Reggio sostiene anche di essere il luogo di nascita del cappuccino in America.
I visitatori possono vedere un altro dei luoghi abitualmente frequentati da Dylan che qui ha suonato diverse volte, ma mentre altri locali come il Cafè Wha? fanno ancora musica, nel Caffè Reggio oggi non si suona più
.

 

 

 

 

CAFFE' LENA - 47 Phila St., Saratoga Springs, New York 12866

         

  

                                                                                                                  

Bob Dylan, Suze Rotolo, il gatto Pasha, Lena Spencer proprietaria del Caffè Lena      Dylan al Caffè Lena

Il Caffè Lena oggi

Il Caffè Lena, dove anche Bob Dylan si esibì oltre 50 anni fa, nel 1961 e nel 1962, è stato ristrutturato e, dopo sei mesi, ha riaperto i battenti. Come riportato da Billboard la ristrutturazione – che è costata un paio di milioni di dollari – ha portato da 85 a 105 i posti a sedere e per la prima volta ora verrano serviti anche vino e birra. Ma il luogo ha mantenuto intatta la sua inimitabile atmosfera.
Dice Jeff Place, archivista della Smithsonian Folkways, l’etichetta senza scopo di lucro della Smithsonian Institution: "E’ un luogo leggendario. Per i cantautori suonare lì è come suonare alla Carnegie Hall per i musicisti classici."
Tra i musicisti folk che hanno contribuito a raccogliere i fondi per ristrutturare il locale oltre ad Arlo Guthrie, ci sono musicisti di fama locale e altri, tra cui Peter Yarrow e Noel Paul Stookey di Peter, Paul and Mary. Sarah Craig, direttore del locale, ha detto che anche Bob Dylan è stato contattato per un contributo, ma "non ha ancora dato un supporto."
Il Caffè Lena venne aperto nel maggio 1960 da Lena Spencer e da suo marito Bill, artisti bohemien originari del Massachusetts. Lui se ne andò non molto tempo dopo le performance di Dylan, invece Lena rimase, riuscendo ad attirare a poco a poco un elenco sempre crescente di artisti, tra cui Dave Van Ronk, Joan Baez, Don McLean e Arlo Guthrie.

Lena è morta nel 1989 all’età di 66 anni. Un gruppo di volontari appassionati di musica folk ha proseguito la sua opera e ha contribuito a tenere aperto il locale. I lavori di ristrutturazione sono stati resi necessari perché l’edificio, che ha 120 anni, ormai non era più a norma.

CAFFE DANTE - 79 / 81 MacDougal Street                                                                                    

 

 

Nel 1971, Mario Flotta Sr. acquisrò il locale. Nel corso dei successivi 40 anni, i vicini della comunità e le celebrità hanno frequentato questo caffè che è un pezzo d'Italia. Al Pacino, Alec Baldwin, Whoopi Goldberg, Jerry Seinfeld e Bob Dylan erano solo alcuni dei famosi volti che passavano del tempo nel locale.

 

 

 

Negli anni 70 i tavoli sul marciapiede vedevano spesso seduto Bob Dylan. Il Caffè Dante si trova proprio di fronte alla casa che Dylan aveva acquistato al 92-94 di MacDougal, quindi gli bastava traversare la strada per sedersi ai tavoli a bere qualcosa. Nel 2015, la famiglia di Flotta ha deciso di ritirarsi dopo tanti anni ed ha affidato il futuro del Caffè Dante ad una piccola famiglia australiana emigrata a New York. La famiglia è rimasta fedele al patrimonio italiano del Caffe Dante, prendendo influenze dagli ingredienti globali che i Newyorkesi hanno imparato ad amare e cercare.

    


a sinistra il Caffè Dante e di fronte a destra la casa di Bob Dylan.


8th STREET BOOKSHOP - 30 W 8th Street

         

La prima location della 8th Bookshop dal 1947 al 1965 era qui nel negozio d'angolo con la facciata in ghisa. Gestita dai fratelli Elias e Ted Wilentz,  la 8th Bookshop si era conquistata la fama di luogo di raduno letterario con stretti legami con gli scrittori non convenzionali dell'epoca, le cui opere e stile di vita diede origine al termine "Beat Generation". Tra i leader del Beat Movment c'erano i romanzieri Jack Kerouac, William Burroughs e il poeta Allen Ginsberg. Nel 1965 la libreria si trasferì  al 17 W. 8th Street, dove rimase in funzione fino al 1979. Bob Dylan ci andava spesso in compagnia di Suze che era appassionata di libri, e fu in questa libreria che gli fu presentato Allen Ginsberg nel 1964. Negli anni seguenti il posto fu occupato dal negozio di "Versailles" abbigliamento ed infine oggi è sede dello "Stumptown Coffee Roasters". 

        

                     Il negozio "Versailles Clothing"                                    Oggi il  posto è occupato dal "Stumptown Coffee Roasters"

CHRISTOPHER PARK - 7th AVENUE SOUTH, CHRISTOPHER ST. NYC

    

La famosa foto di Dylan sulla panchina è stata presa da Fred McDarrah nel 1965, probabilmente in Christopher Park. La foto è comunemente intitolata come "Sheridan Square", ma lo Sheridan Square Viewing Garden è un piccolo triangolo di terreno ornato di fiori ma privo di panchine. Infatti non si può nemmeno entrare nello Sheridan Park perché è completamente recintato.

     

  

        

 

Nel 1960 lo Sheridan Square Viewing Garden era solo una zona lastricata che serviva da spartitraffico e anche allora, come adesso, Christopher Park era comunemente denominato "Sheridan Square".

 

 

 

Il malinteso è nato dal fatto che il monumento al Generale Philip Henry Sheridan si trova in Christopher Park, quindi era diventato uso comune dire Sheridan Park invece di Christopher Park. Purtroppo, durante la maggior parte del ventesimo secolo, Sheridan Square servì da nient'altro che un'isola di sicurezza dal traffico. Fu solo nel 1982 che la zona, da triangolo pavimentato, fu mutata in un bel giardino da guardare. La genesi di questo progetto, avvenne nel luglio di quell'anno, quando un gruppo di vicini Sheridan Square, la Sheridan Square Triangle Association, convinse il Dipartimento dei Parchi a trasformare questo spartitraffico in un giardino. Il direttore esecutivo di GVSHP, Regina Kellerman, sentìo parlare di questo progetto e pensò che sarebbe il posto perfetto per effettuare una scavo archeologico poiché il triangolo di 4.200 piedi quadrati non era stato utilizzato fino all'inizio del ventesimo secolo e non era mai stato veramente toccato. Molti  archeologi professionisti contribuirono a loro spese la dott.ssa Anne Marie Cantwell, professore di Rutgers, accettò di dirigere lo scavo e coinvolgere i suoi studenti.

 

 

 

 

Gli scavi archeologici a Sheridan Square nel 1982 trovarono soprattutto artefatti dei nativi americani, molti dei quali erano sotto la terra. Lo Sheridan Square Viewing Garden è oggi, curato ancora dai suoi vicini, come un ricordo dell'unità e dell'impegno per la storia di Greenwich Village.

 

 

 


    

                la zona dove probabilmente fu scattata la foto di Dylan seduto sulla panchina in Christopher Park

 

FIGARO CAFE - 184 / 186 BLEECKER STREET

Può essere difficile capire come il Figaro Cafe sia diventato una meta d’obbligo del Greenwich Village o addirittura rimanere in attività fino a quando lo ha fatto, anche al suo culmine, i clienti dicevano che il cibo non era niente di buono da consigliare agli amici.

Tra i clienti nel corso degli anni che passavano ore ed ore davanti alle loro tazze di caffè c’erano Bob Dylan, Lenny Bruce e Jack Kerouac. Anche per quelli che non erano famosi, il Figaro, all'angolo della Bleecker Street con Macdougal Streets, era un luogo caldo per trascorrere un pomeriggio con pochi spiccioli.

Dave Van Ronk ha scritto nel suo memoir del 2005 "Il Sindaco di MacDougal Street", che descrive l'inverno del 1960 e del 1961:
“La valanga turistica per la prossima estate è stata scoraggiata, e per le strade non si vedeva un'anima che non conoscevi. I pomeriggi erano migliori. Sedendosi ad un tavolino al Figaro, a giocare a scacchi, a spettegolare con gli amici, o solo a   guardare la neve, si sentiva un senso quasi tranquillo di pace”.



La proprietaria dello spazio, al 184-186 Bleecker Street, è una società a responsabilità limitata chiamata Valley Stream Associates, che l'ha acquistata nel 2004 da Ben Fishbein, che aveva riaperto il caffè nel 1975 dopo un lungo periodo di pausa. Il Sig. Fishbein aveva celebrato il 40° anniversario del Figaro nel 1997, sebbene il calcolo non tenesse conto degli anni di chiusura dal 1969 al 1975, anni in cui il Figaro Cafe era stato sostituito da un ristorante della catena Blimpie e poi da un negozio di gelati. Il portavoce della Valley Stream Associates, ha detto che il motivo della chiusura del Figaro era semplice: "Il business del ristorante non rendeva più".

    

Così, il Figaro è entrato nella storia, restando un ricordo scomparso con molti altri posti dell'epoca di Dylan e Van Ronk, tra cui il Gaslight Cafe, il Folklore Center e il Kettle of Fish, tutti a solo mezzo isolato di distanza da MacDougal Street.

  

Il caffè è stato chiuso per lasciar posto ad un negozio della catena di burrito Qdoba.
 

LIMELIGHT CAFE - 91 7th Avenue South

  

Nel 1954 il Limelight era la più frequentata caffetteria che si trovava al 91 Seventh Avenue South. La proprietaria era una giovane retoucher fotografica e appassionata fan di nome Helen Gee di nazionalità cinese cher aveva unito la caffetteria alla unica galleria fotografica commerciale del paese.

         
  Helen Gee, fondatrice del Limelight

Helen Gee ha aperto il Limelight sulla Seventh Avenue South nel 1954, non ha solo creato la prima importante galleria fotografica postbellica di New York, ma ha contribuito a formare una nuova realtà. Anche se la galleria è durata solo 7 anni, fino al 1961, anno in cui fu chiusa, Gee continuò a sfidare e corteggiare i fotografi, i collezionisti, i curatori ed i critici che si erano riuniti lì, molti dei quali non avevano mai sperimentato un tale duro accanimento. Dal momento che aveva unito la galleria alla caffetteria, i suoi clienti del caffè espresso non solo lo mantennero in attività, ma trasformarono il Limelight in quello che Gee chiamava "il centro di Sardi's", un hangout per attori e artisti.
 

   

Dopo il 1961 Helen Gee chiuse la galleria fotografica e cedette la caffetteria che continuò l'attività per diversi anni ancora, diventando uno dei locali più frequentati dagli artisti del Village. Fu al Limelight che Suze Rotolo apprese da Judy Collins (la "Suite Judy Blue Eyes" di C,S & N) della morte di Richard Farina il 1° Maggio 1966. (L'l'incidente motociclistico avvenne il pomeriggio del 30 Aprile 1966, due giorni dopo la pubblicazione del romanzo, Fariña partecipò ad una presentazione in una libreria di Carmel Valley Village in California. Poche ore dopo, nel corso di una festa per il ventunesimo compleanno della moglie Mimi Baez, Richard incontrò un ospite che era arrivato in motocicletta, e i due decisero di andare a fare un giro. Nel tragitto, probabilmente a causa dell'eccessiva velocità, il guidatore perse il controllo e la moto uscì di strada. Richard Fariña morì sul colpo, mentre l'amico che era alla guida riuscì a sopravvivere.
Secondo varie testimonianze, Richard e Mimi avevano litigato lasciando la libreria perché lui non le aveva fatto un regalo di compleanno. Fu solo dopo qualche giorno che Mimi, tornando a casa, trovò i fiori, ormai appassiti, che il marito le aveva fatto spedire mentre erano alla presentazione del libro.
Il dolore della sorella per la morte del marito e la sua successiva storia d'amore con Milan Melvin sono raccontati da Joan Baez nella canzone Sweet Sir Galahad).

Oggi il Limelight non esiste più ed al suo posto c'è "JEKILL AND HYDE" che è una singolare hamburgheria dove passare momenti divertenti grazie allo spettacolino degli scheletri che ballano e suonano e grazie alla compagnia del "matto" che viene a parlarvi ma che non potete guardare negli occhi se seguite le regole dettate dal cameriere. Lo spettacolino costa 3 dollari e viene aggiunto al conto.

 

RIVIERA CAFE - 225 West 4th Street

Il Riviera Cafe & Sports Bar era un bar con i tavolini all'aperto nel Greenwich Village aperto negli anni 60. In questo bar veniva spesso Suze Rotolo con l’amica Janet kerr perchè c’era uno dei primi cine/juxe-box con lo schermo che proiettava una pellicola invece di suonare un disco..

  

Con il ristorante interno, una zona serra chiusa e due aree aperte con patio, il Riviera offriva un'ottima atmosfera per rilassarsi, cenare e godervi ogni stagione a New York!

Fondato nel 1969, il Riviera Cafe & Sports Bar ha servito New York City finmo al 31 Agosto 2017 quando è stato chiuso.