MAGGIE'S FARM

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Trevignano Romano 12 luglio 2008: 

THE BLACKSTONES + AL DIESAN & PINO TOCCO

in concert

 





Davvero una bella serata di musica “Dylaniana” quella che i Blackstones, con il contributo dell’ottima performance di Al Diesan e Pino Tocco (il duo che li ha preceduti sul palco), ci hanno fatto passare il 12 luglio a Trevignano Romano, piccolo centro nei pressi della capitale, adagiato sul Lago di Bracciano. Lago che ha prestato agli artisti una deliziosa , delicata ed insolita cornice con il palco nell’acqua ed il lago, con tutti i suoi riflessi notturni, a fare da sfondo, rendendo ancor più piacevole per il pubblico la loro esibizione.
Proviamo quindi a parlare della musica che abbiamo ascoltato, naturalmente senza alcuna pretesa di pontificare, e più che altro per rivivere, scrivendo, il piacere dei momenti passati insieme.
Ha aperto la serata Al Diesan, coadiuvato dal chitarrista Pino Tocco, e, credeteci, per un attimo è sembrato che il “moderno” Dylan” fosse miracolosamente apparso a Trevignano per esaudire le preghiere di quanti vorrebbero provare di nuovo, nei concerti di oggi, il sapore della musica di ieri… Infatti, Al Diesan è un artista che, già nell’aspetto, non nasconde la venerazione per il Maestro, proponendosi con il “vestito di scena” e le movenze del Dylan di questi tormentati e discussi anni, e l’effetto è ancora più sorprendente quando Al inizia a cantare, poiché il timbro è davvero identico a quello di Bob.
Ma non siamo di fronte ad un imitatore, bensì ad un artista di talento che esplicita senza timidezze, anche nel modo esteriore di presentarsi, quale sia il suo punto di riferimento musicale, ma ha tuttavia la sua vera sostanza altrove e, precisamente, nelle ottime capacità di interprete, nella voce sicura ed espressiva ed in una tecnica di accompagnamento alla chitarra con un equilibrato strumming, lineare e di qualità, essenziale nell’economia generale del sound del duo, completato dalla chitarra di Pino Tocco (preciso e “virtuoso”, una sorta di lead guitar acustica), e di cui sono parte integrante anche gli ottimi interventi con l’armonica (come avrebbero potuto mancare?), sempre di Al, e le parti a due voci.
L’elevato standard qualitativo imporrebbe di mettere sullo stesso piano tutti i brani eseguiti, ma il puro gusto personale ci fa ricordare con particolare piacere The lonesome death of Hattie Carroll e la splendida Oh sister.
Conclusa l’esibizione di Al Diesan e Pino Tocco, è stata la volta dei Blackstones, che si sono avvicendati al duo acustico in un bel clima di stima reciproca ed amicizia (concretizzatosi, a fine serata, in una trascinante session collettiva), dando poi vita alla loro musica che è, dichiaratamente, di tutt’altro genere.
In questa band vivace e ben amalgamata, che merita davvero i complimenti, tutti i musicisti contribuiscono al prodotto finale, ciascuno con uno specifico valore aggiunto, e ci fa sinceramente piacere menzionare fin da ora ognuno di loro (aggiungendo poi qualcosa parlando di alcuni singoli pezzi): il gruppo è composto dall’inesauribile frontman Mick Dylan (chitarra ritmica sonora e squillante, incisiva ma mai invadente), capace e professionale nel trascinare i compagni e coinvolgere il pubblico; dal bassista Lanny Brush (bravissimo, non perde un colpo e, quasi nascosto nelle “retrovie” del palco, sostiene ogni brano con le solide fondamenta delle note profonde e morbide che escono dal suo strumento - fra l’altro, artigianale ed “autocostruito” - dal bellissimo timbro); dal batterista Riki Van Der Wall (energico ed “esatto” quanto necessario, ma anche musicalmente fantasioso e vivace), dal tastierista Sir Darius McCarthy (elegante, avvolgente e garbato, nonché sobriamente incisivo nei momenti giusti); dal chitarrista solista Frank Nigth, la cui padronanza della tecnica e la cui creatività emergono senza incertezze in ogni pezzo eseguito, con impeccabili ed efficaci incursioni anche nel territorio della chitarra slide.
Presentata la band, vale al pena di spendere qualche parola su alcuni pezzi che, sempre secondo il nostro personalissimo giudizio, tra i circa venti brani eseguiti (tutti comunque pregevoli), ci hanno particolarmente emozionato.
Possiamo cominciare col segnalare il pezzo di apertura, una bella versione di A hard rain’s a-gonna fall (con Frank alla slide), e I shall be released (in cui ha avuto ancora modo di mettersi in mostra la chitarra di Frank). Un altro momento forte è arrivato con Hurricane, sostenuta dall’ottima batteria di Riki e non meno piacevoli sono state le note di The Mighty Quinn, la cui melodia, anche grazie alla vecchia cover dei Manfred Mann, è probabilmente nota anche a qualche non-dylaniano.
Veniamo ora a quella che (a parte il finale collettivo, che merita un discorso a parte) è stato, dal punto di vista strettamente musicale, il pezzo forte della serata: Highway 61 revisited. Si tratta di una versione assai particolare e molto bella, secondo noi una vera chicca, che nell’impianto ritmico in quartine (l’originale di Bob è in terzine) e nel caratteristico riff, costituisce una chiara citazione dell’immenso Chuck Berry. Tutti bravi e, per questo pezzo, di nuovo una segnalazione per la chitarra di Frank.
Altro brano che è impossibile non ricordare è Workingman blues, eseguita in un personale ed interessante arrangiamento dei Blackstones, in cui il carattere malinconico del pezzo non viene contraddetto, ed anzi convive egregiamente, con una “lettura” un po’ più energica e un sound più robusto rispetto alla versione originale.
Belle (fra le altre belle, si intende…) anche Like a rolling stone, in cui ha spiccato la prestazione vocale di Mick, e Don’t think twice, eseguita nella “storica” versione blues di Eric Clapton e preceduta da una utile e gradevole premessa di Mick, che, proponendone una strofa con chitarra e voce, in una versione alternativa (per altro, anch’essa comunque diversa dall’originale), ha evidenziato con chiarezza un elemento essenziale dell’arte di Bob Dylan, ossia lo straordinario potenziale di ogni sua composizione, da cui, come da un pozzo senza fondo, è sempre possibile attingere nuovi Significati e nuova Bellezza.
A fine concerto, di nuovo tutti insieme, con Al Diesan e Pino Tocco chiamati sul palco per una chiusura collettiva davvero corposa (Knocking on Heaven’s door, Forever young, Idiot wind e Blowing in the wind), nell’insieme molto trascinante (in cui si sono particolarmente sciolte le vele del tastierista Sir Darius) e gradita dal pubblico, che per la verità, fin dall’inizio del concerto, non ha mancato di premiare ognuno dei pezzi eseguiti con calorosi applausi ai musicisti, che se li sono davvero meritati. Complimenti a tutti.

Carlo, Floriano e Marina 

VIDEO :

YOU AIN'T GOIN' NOWHERE - AL DIESAN & PINO TOCCO

HIGHWAY 61 REVISITED - THE BLACKSTONES

OH SISTER - AL DIESAN & PINO TOCCO

KNOCKIN' ON HEAVEN'S DOOR - THE BLACKSTONES WITH AL DIESAN & PINO TOCCO

 

 

PHOTOGALLERY ( foto Marina Gentile )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SET LIST Al Diesan & Pino Tocco

01 Ballad of Hollis Brown
02 The lonesome death of Hattie Carroll
03 You ain't going nowhere
04 This wheel's on fire
05 Railroad boy
06 House of the rising sun
07 When the night comes falling from the sky
08 Oh sister
ENCORE
09 Tomorrow is a long time

Together with the BLACKSTONES
10 Knocking on Heaven's door
11 Forever young
12 Idiot wind

...in the final end...
13 Blowing in the wind

 

SET LIST Blackstones

1)    A hard rain’s a-gonna fall                

2)    Rainy day women # 12 & 35

3)     I shall be released                              

4)    When I paint my masterpiece

5)    Hurricane

6)    I’ll remember you                             

7)    The Mighty Quinn ( Quinn the eskimo )

8)    You’re a big girl now

9)     Highway 61 revisited                        

10)   All along the watchtower

11)   Working man blues # 2                           

12)   Mr. Tambourine  man                             

13)   Like a rolling stone                           

14)   Just like a woman                              

15)   Don’t think twice  it's all right                             

16)   Knockin' on heaven’s door - with Al Diesan & Pino Tocco

 encore with Al Diesan & Pino Tocco:

17) Forever young

18) Idiot wind

19) Blowing in the wind - Al Diesan lead vocal and acoustic guitar , Pino Tocco lead acoustic guitar, Mick Dylan bass .