Un messaggio di Bob Dylan
(Lettera aperta all'Emergency Civil
Liberties Committee, Dicembre 1963)
Un messaggio di Bob Dylan
(Lettera aperta all'Emergency Civil
Liberties Committee, Dicembre 1963)
traduzione di Michele Murino
a tutti quelli cui può riguardare ....
clark?
mairi?
phillip?
edith?
mr. lamont?
e a tutti i volti che non conosco
e a tutti quelli che combattono per cause giuste che non posso vedere
quando parlo di teste pelate, intendo dire menti pelate
quando parlo della spiaggia, intendo parlare dell'andarsene a riposo
non so perchè ho menzionato queste due cose
la mia vita scorre in una serie di stati d'animo
in modi privati e personali, a volte,
io posso trasformare lo stato d'animo in cui mi trovo nello
stato d'animo in cui mi piacerebbe trovarmi.
quando sono passato attraverso le
porte dell'hotel americana, ho avuto bisogno di cambiare
il mio stato d'animo ... per ragioni che sono nel mio intimo (1)
(1) Qui Dylan si riferisce all'albergo in cui è
avvenuta la cerimonia durante la quale è stato premiato con il Tom Paine
Award
sono un'anima senza pace
affamata
forse infelice
è difficile ascoltare qualcuno che tu non conosci dire
"questo è quel che lui" "intendeva" "dire" a proposito di qualcosa
che tu hai detto
perchè nessuno è in grado di stabilire quel che io intendevo dire
assolutamente nessuno
a volte nemmeno io ne sono in grado
quella era una di quelle volte
io sopravvivo la mia vita ogni giorno in posti in cui mi sento
molto a mio agio. questi posti sono posti in cui
io sono sconosciuto ed ignorato. parlo raramente in pubblico, e
quando lo faccio, c'è una costante agitazione che brucia
nel mio corpo e nel mio animo a causa dell'attenzione che
mi viene rivolta. l'istinto combatte la mia emozione e la paura
combatte il mio istinto ...
io non pretendo di essere intelligente secondo gli standard abituali
e nemmeno pretendo di essere normale secondo gli standard
abituali
e non pretendo di conoscere alcun tipo di verità
ma come un artista che espone il suo dipinto (dopo
averlo dipinto) di fronte a migliaia di occhi
sconosciuti, così anche io espongo le mie canzoni in quel modo
(dopo averle scritte)
è una cosa altrettanto facile e semplice
io non posso parlare, non posso tenere un discorso,
posso solo scrivere e posso solo cantare
forse avrei dovuto cantare una canzone
ma nessuna delle due sarebbe stata una cosa giusta
perchè avevo ricevuto un premio non per il fatto di cantare
ma piuttosto per quello che avevo cantato
no quel che avrei dovuto dire era
"molte grazie signore e signori"
sì ecco cosa avrei dovuto dire
e non l'ho fatto perchè non sapevo
pensavo che ci si aspettasse qualcos'altro da me
qualcosa che andasse al di là di un "grazie"
e non sapevo cos'era questo qualcosa
è una sensazione crudele e difficile
pensare che ci si aspetta qualcosa
da te
e tu non sai cosa esattamente sia questa cosa ....
ti provoca una strana forma di colpevolezza
avrei dovuto ricordare tra me
"io sono BOB DYLAN e non devo parlare"
"non devo dire niente se non voglio"
ma
non me ne sono ricordato
mi chiedevo in continuazione mentre ero a cena
"cosa dovrei dire? di cosa dovrei parlare loro?"
"tutti gli altri diranno qualcosa"
ma non sono stato in grado di darmi una risposta
ho persino chiesto a qualcuno che era seduto vicino a me
e non è stato in grado di dirmi cosa fare, la mia mente mi
stava scoppiando e non c'è bisogno di dire che dovevo farla tornare
alla sua giusta forma (qualsiasi possa essere) e così
sono fuggito via dal salone... solo per sentire il mio
nome gridato e le parole "entra",
"entra" che si sovrapponevano mentre
venivo spinto tra centinaia di tavoli
con le luci accese al massimo.... e ricondotto
di nuovo là da dove avevo cercato di scappare
"cosa devo dire? cosa devo dire?"
mi chiedevo in continuazione
oh Dio, avrei dato qualsiasi cosa pur di non essere lì
"almeno spegnete le luci"
la gente tossiva e la mia testa era sul punto di esplodere
ed il suono dei mormorii affondava in profondità nel
mio cranio da tutti i lati della stanza
finchè feci uscire tutto quel che avevo nella mente
e dissi tra me "sii solo onesto, dylan, sii solo onesto"
e così mi sono ritrovato davanti al tavolo
come una volta mi sono trovato sulla strada di un'automobile
ed ho fatto un balzo....
ho fatto un balzo con tutta la mia forza
cercando di togliermi dalla traiettoria
ma urlando prima un'ultima canzone
quando ho parlato di Lee Oswald, stavo parlando dei tempi che stiamo
vivendo
non stavo parlando del suo misfatto se era il suo misfatto
il suo misfatto parla da solo
ma io sono stufo
sono così stufo
di sentir dire "tutti noi condividiamo la colpa" per ogni
bomba, per ogni scontro di artiglieria, per ogni disastro causato dalle
mine,
per ogni miseria, per gli assassinii di presidenti
è così facile dire "noi" ed abbassare la testa tutti insieme
io devo dire "io" da solo ed abbassare la mia testa da solo
perchè sono io solo che vivo la mia vita
ho amato degli amici ma loro non
mangiano o dormono per me
ed anche loro devono dire "io"
sì se c'è violenza nei tempi che stiamo vivendo allora
deve esserci violenza in me
non sono un muto perfetto
io sento il tuono e non posso fare a meno di sentirlo
una volta che ci siamo intesi tra di noi, è allora
e soltanto allora che possiamo dire "noi" e veramente
intendere "noi".... e a partire da quel momento fare qualcosa
quando ho parlato di Negri
stavo parlando dei miei amici Negri
di harlem
e jackson
selma e birmingham
atlanta, pittsburgh, e tutti gli altri luoghi ad est
ovest, nord, sud e da qualsiasi parte
possa capitare loro di essere
stanze piene,
e polverose fattorie,
scuole, negozi, fabbriche,
angoli di strada
quelli che non hanno alberi
non devono essere come sono per natura
non devono fare quel che è nella loro natura proprio come fa
chiunque altro
questo rende solo le cose complicate
e spinge la gente a pensare le cose sbagliate
la pelle nera è la pelle nera
non può essere coperta da abiti e fatta sembrare
accettabile, piacevole e rispettabile....
insegnare ciò o pensare ciò alimenta soltanto
le fiamme di un altro mostro mitologico....
è nuda pelle nera e niente altro
se un negro deve indossare una cravatta per essere un negro
allora io eliminerei tutte le cravatte
non so perchè ho voluto dire questo quella
notte
forse era solo una delle tante cose
che avevo in testa
nate dalla confusione dei tempi che sto vivendo
quando ho parlato della gente che andava a Cuba
parlavo del diritto di essere liberi di viaggiare
io non ho paura di vedere cose
io sfido a vedere cose
mi sento insultato nel profondo del mio animo
quando qualcuno che non conosco decide che
non posso vedere qualcosa e mi dà misteriose ragioni
dicendo che il vederle potrebbe farmi male... parlandomi
allo stesso tempo a proposito della bontà e della cattiveria
delle persone che ancora non conosco....
ho sentito parlare delle persone per tutta la mia vita
dei negri, degli ebrei, degli immigrati italiani, dei russi, dei cinesi,
e mi hanno detto come mangiano, come si vestono, come camminano, come
parlano,
come rubano, come uccidono ma nessuno mi ha mai detto come piangono
o ridono o baciano, sono stufo di tutti questi giornali,
radio, tv e film, ora voglio
vedere e conoscere da solo...
ed ho accettato quel premio per tutti gli altri come me
che vogliono vedere da soli.... e per chi non vuole
che quel diritto dato da Dio sia tolto
o sfilato loro di nascosto
sì un divieto di viaggio per il sud proteggerebbe
gli Americani di più, ne sono certo, di un divieto di viaggio a Cuba
ma in tutta onestà io vorrei abbattere anche
quello
capite?
capite davvero?
intendo dire che voglio vedere. voglio vedere tutto quel che posso
ogni posto che c'è da vedere
la mia vita include gli occhi
e gli occhi sono fatti per un motivo
quello di permettere di vedere
il mio paese è il Minnesota - territorio del North Dakota
è lì che sono nato ed ho imparato a camminare
ed è lì che sono cresciuto e sono andato a scuola.... la mia
giovinezza è trascorsa liberamente tra le nevose colline
ed i laghi azzurro cielo, tra campi di salici e pozzi minerari abbandonati
sono molto orgoglioso del luogo
in cui sono nato ed anche dei molti fiotti di sangue che
corrono nelle mie radici ma non starei facendo quel
che sto facendo oggi se non fossi venuto a New York.
ho ricevuto la mia direzione da New York. sono stato
nutrito da New York. sono stato picchiato da New York
e sono stato tirato su da New York. grazie a New York
continuo ad andare avanti. sto parlando adesso della gente che ho
incontrato
che lottava per la propria vita e per la vita di altra
gente negli anni trenta, quaranta e cinquanta
e guardo alla loro epoca
e vado col pensiero ai loro tempi
e in un certo senso sono invidioso dei loro tempi
pensare che non sono di alcuna utilità per le persone vecchie è un
pensiero che tradisce
quelli che mi conoscono sanno diversamente
quelli che non mi conoscono, probabilmente sono sconcertati
un mio amico, jack eliot, dice di
essere rinato in Oklahoma, così io dico di essere rinato
a New York....
non c'è limite di età
e nessuno ne è più consapevole di me
sì è una sensazione crudele sapere che da te ci si aspetta
qualcosa che tu non sai cosa sia, ma è peggio ancora
se tu cerchi ciecamente di continuare con parole che esplodono
(perchè tutto quel che possono fare è esplodere)
e le parole che esplodono sono fraintese
ed io ho sentito che sono state fraintese
non chiedo scusa per me stesso nè per le mie paure
non chiedo scusa per alcuna dichiarazione che ha spinto
qualcuno a pensare "oh mio Dio! penso che sia lui
che ha davvero sparato al presidente"
sono uno scrittore ed un cantante delle parole che scrivo
non sono un oratore nè un politico
e le mie canzoni parlano per me perchè io le Scrivo
nella reclusione della mia mente e non devo dar conto
ad alcuno tranne che a me stesso. non devo affrontare
nessuno con queste canzoni dopo averle scritte
no io non chiedo scusa per essere me stesso nè per essere qualsiasi parte
di me
però posso restituirvi in qualsiasi momento quello che
è vostro a buon diritto, l'ho osservato per un bel po'
è un premio bellissimo, c'è una gentilezza
nel volto di mr. Paine e c'è quasi tristezza nel
suo sorriso. tutte le sue tribolazioni si vedono attraverso i suoi occhi.
in realtà
non conosco molto di lui ma in qualche modo mi piacerebbe
cantare per lui, c'è una gentilezza nel suo aspetto.
sì pur in tutta la mia maldestra selvaticità, io sono
davvero orgoglioso che mi abbiate dato questo premio.
mi piacerebbe appenderlo in alto e lasciare che i miei amici
vedano in esso quel che ci vedo io, ma ve lo restituirò
se volete. non ha senso tenermelo se voi avete sbagliato
a darmelo.
inoltre io non sapevo che la cena era una cena di beneficenza.
non sapevo che voi chiedevate delle donazioni di denaro
e mi rendo conto che vi ho fatto perdere del denaro
a causa del modo autoritario con cui mi sono espresso... quindi sono in
debito con voi
non un debito in denaro ma piuttosto un debito morale
se voi mi aveste venduto qualcosa allora sarebbe un debito in denaro
ma voi non mi avete venduto niente perciò è un debito morale
e i debiti morali sono peggiori di quelli in denaro
perchè devono esser ripagati con qualcosa che è andato perduto
ed in questo caso è denaro
vi prego di mandarmi un conto
ed io lo pagherò
non importa quale sia la somma
detesto i debiti e voglio riparare
come meglio posso
non dovete preoccuparvi perchè il denaro
significa davvero poco per me
così quindi
ritornerò sulla strada ancora una volta
non sono in grado di dirvi perchè altra gente scrive, ma io
scrivo per non far impazzire
la mia mente
ma difficilmente ho mai parlato del perchè scrivo, e
nemmeno ci ho quasi mai pensato di parlarne, il solo pensarci
è troppo spaventoso
e non ho mai nemmeno raccontato del perchè parlo
ma questo è il motivo per cui non lo faccio. questa è la prima
volta che ne parlo .... e spero che sia
l'ultima.
il pensiero di doverlo fare di nuovo è troppo terrorizzante
ha! è un mondo che mette paura
ma solo una volta ogni tanto, vero?
vi amo tutti lassù e quelli che non amo
è solo perchè non li conosco e non li ho
mai visti.... Dio è così difficile odiare. è così
seccante.... e dopo aver odiato qualcosa alla morte
non ne vale mai la pena o il disturbo
fuori! fuori! la vita è una candela di breve durata
ma una finestra aperta
ed io ora devo saltarci attraverso
arrivederci
rispettosamente ed irrispettosamente
bob dylan
A Message from Bob Dylan
(Open letter to the Emergency Civil
Liberties Committee, December 1963)
to anybody it may concern ....
clark?
mairi?
phillip?
edith?
mr. lamont?
countless faces I do not know
an all fighters for good things I can not see
when I speak of bald heads, I mean bald minds
when I speak of the seashore, I mean the restin shore
I dint know why I mentioned either of them
my life runs in a series of moods
in private an in personal ways, sometimes,
I, myself, can change the mood I'm in t the
mood I like t be in, when I walked thru the
doors of the americana hotel, I needed t change
my mood ... for reasons inside myself
I am a restless soul
hungry
perhaps wretched
it is hard to hear someone you dont know, say
"this is what he" "meant" "t say" about something
you just said
for no one can say what I meant t say
absolutely no one
at time I even cant
that was one of those times
my life is lived out daily in the places i feel
most comfortable in. these places are places where
i am unknown an unstared at. I perform rarely, an
when I do, there is a constant commotion burnin
at my body an at my mind because of the attention
aimed at me. instincts fight my emotion an fears
fight my instincts ...
I do not claim t be smart by the standards set up
I dont even claim to be normal by the standards
set up
an I do not claim to know any kind of truth
but like an artist who puts his painting (after
he's painted it) in front of thousands of unknown
eyes, I also put my song there that way
(after I've made it)
it is as easy an as simple as that
I can not speak, I can not talk
I can only write an I can only sing
perhaps I should've sung a song
but that wouldn't a been right either
for I was given an award not to sing
but rather on what I have sung
no what I should've said was
"thank you very much ladies an gentlemen"
yes that is what I should've said
an I didn't because I did not know
I thought something else was expected of me
other than just sayin "thank you"
an I didn't know what it was
it is a fierce heavy feelin
thinkin somethin
is expected of you
but you dont know what exactly it is ....
it brings forth a weird form of guilt
I should've remembered
"I am BOB DYLAN an I dont have to speak"
"I dont have t say nothin if I dont wanna"
but
I didn't remember
I constantly asked myself while eatin supper
"what should I say? what should I tell'm?"
"everybody else is gonna tell'm somethin"
but I could not answer myself
I even asked someone who was sittin nex t me
an he couldn't tell me either, my mind blew
up an needless t say I had t get it back in its
rightful shape (whatever that might be) an so
I escaped from the big room.... only t hear my
name being shouted an the words "git in here,"
"git in here" overlappin with the findin of my
hand being pulled across hundreds of tables
with the lights turned on strong.... guidin me
back t where I tried t escape from
"what should I say? what should I say?"
over an over again
oh God, I'd a given anything not t be there
"shut the lights off at least"
people were coughin an my head was poundin
an the sounds of mumble jumble sank deep in
my skull from all sides of the room
until I tore everything loose from my mind
an said "just be honest, dylan, just be honest"
an so I found myself in front of the plank
like I found myself once in the path of a car
an I jumped....
jumped with all my bloody might
just tryin t get out o the way
but first screamin one last song
when i spoke of Lee Oswald, I was speakin of the times
I was not speakin of his deed if it was his deed
the deed speaks for itself
but I am sick
so sick
at hearin "we all share the blame" for every
church bombing, gun battle, mine disaster,
poverty explosion, an president killing that comes about
it is so easy t say "we" an bow our heads together
I must say "I" alone an bow my head alone
for it is I alone who is livin my life
I have beloved companions but they do not
eat nor sleep for me
an even they must say "I"
yes if there's violence in the times then
there must be violence in me
I am not a perfect mute
I hear the thunder an I cant avoid hearin it
once this is straight between us, it's then an
only then that we can say "we" an really mean
it.... an go on from there t do something about it
when I spoke of Negroes
I was speakin of my Negro friends
from harlem
an jackson
selma an birmingham
atlanta, pittsburgh, an all points east
west, north, south an wherever else they
might happen t be
i rat filled rooms
an dirt land farms
schools, dimestores, factories,
pool halls an street corners
the ones that dont own trees
but know proudly they dont have to
not one little bit
they dont have t be like they naturally aint
t get what they naturally own no more'n anybody
else does
it only gets things complicated
an leads people into thinkin the wrong things
black skin is black skin
it cant be covered by clothes an made t seem
acceptable, well liked an respectable....
t teach that or t think that just tends the
flames of another monster myth....
it is naked black skin an nothin else
if a Negro has t wear a tie t be a Negro
then I must cut off all ties with who he has
t do it for
I do not know why I wanted t say this that
nite
perhaps it was just one of the many things
in my mind
born from the confusion of my times
when I spoke about the people that went t Cuba
I was speakin of the free right t travel
I am not afraid t see things
I challenge seein things
I am insulted t the depths of my soul
when someone I dont know commands that I
cant see this an gives me mysterious reasons
why I'll get hurt if I do see it.... tellin me
at the same time about goodness an badness in
people that again I dont know....
I've been told about people all my life
about niggers, kikes, wops, bohunks, spicks, chinks,
an I been told how they eat, dress, walk, talk,
steal, rob an kill but nobody tells me how any of'm cries
or laughs or kisses, I'm fed up with most newspapers,
radios, tv an movies an the like t tell me, I want
now t see an know for myself....
an I accepted that award for all others like me
who want t see for themselves.... an who dont want
that God-given right taken away
stole away
or snuck out from beneath them
yes a travel ban in the south would protect
Americans more, I'm sure, than the one t Cuba
but in all honesty I would want t crash that
one too
do you understand?
do you really understand?
I mean I want t see. I want t see all I can
every place there is t see it
my life carries eyes
an they're there for one reason
the reason t see thru them
my country is the Minnesota - North Dakota territory
that's where I was born an learned how t walk an
it's where I was born an learned how t walk an
it's where I was raised an went t school.... my
youth was spent wildly among the snowy hills an
sky blue lakes, willow fields an abandoned open
pit mines, contrary t rumors, I am very proud of
where I'm from an also the many blood streams that
run in my roots but I would not be doing what
I'm doing today if I hadn't come t New York. I was
given my direction from new york. I was fed in
new york. I was beaten down by new york an I was
picked up by new york. I was made t keep going on
by new york. I'm speakin now of the people I've met
who were strugglin for their lives an other peoples'
lives in the thirties an forties an the fifties
an look t their times
I reach out t their times
so, in a sense, I'm jealous of their times
t think I have no use for old people is a betrayin thought
those that know me know otherwise
those that don't, probably're baffled
like a friend of mine, jack elliot, who says he
was reborn in Oklahoma, I say I was reborn in
New York....
there is no age limit stuck on it
an no one is more conscious of it than I
yes it's a fierce feeling, knowing something you
dont know about's expected of you, but it's worse
if you blindly try t follow with explodin words
(for that's all they can do is explode)
an the explodin words're misunderstood
I've heard I was misunderstood
i do not apologize for myself nor for my fears
I do not apologize for any statement which led
some t believe "oh my God! I think he's the one
that really shot the president"
I am a writer an a singer of the words I write
I am no speaker nor any politician
an my songs speak for me because i Write them
in the confinement of my own mind an have t cope
with no one except my own self. I dont have t face
anyone with them until long after they're done
no I do not apologize for being me nor any part of me
but I can return what is rightfully yours at any
given time, I have stared at it for a long while
now. it is a beautiful award, there is a kindness
t mr Paine's face an there is almost a sadness in
his smile. his trials show thru his eyes. I know
really not much about him but somehow I would like
t'sing for him. there is a gentleness in his way
yes thru all my flounderin wildness, I am, when it
comes down to it, very proud that you have given this
t me. I would hang it high, an let my friends see in
it what I see, but I also would give it back, if
you wish. There is no sense in keeping it if you're
made a mistake in givin it. fir it means more'n any
story bought thing and it'd only be cheetin t keep it
also I did not know that the dinner was a donation
dinner. I did not know you were gonna ask anyone
for money, an I understand you lost money on the
masterful way I expressed myself.... then I am in debt t you
not a money debt but rather a moral debt
if you'd sold me something then it'd be a money debt
but you sold nothin, so it's a moral debt
an moral debts're worse'n money debts
for they have t be paid back in whatever is missing
an in this case it's money
please send me a bill
an I shall pay it
no matter what the sum
I have a hatred of debts an want to be even in
the best way I can
you needn't think about this, for money means
very little t me
so then
I'll return once again t the road
I can't tell you why other people write, but I
write in order to keep from going insane
my head, I expect'd turn inside out if my hands
were t leave me
but i hardly ever talk about why I write, an I
scarcely ever think about it, the thought of it is
too alarmin
an I never ever talk about why I speak
but that's because I never do it. this is the
first time I am talkin about it.... an I pray
the last
the thought of doing it again is too scary
ha! it's a scary world
but only once in a while huh?
I love you all up there an the ones i dont love
it's only because I do no know them an have not
seen them.... God it's so hard hatin it. it's so
tiresome.... an after hatin something to death,
it's never worth the bother and trouble
out! out! brief candle
life's but an open window
an I must jump back thru it now
see yuh
respectfully an unrespectfully
bob dylan |