MAGGIE'S FARM

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LINER NOTES FROM "NASHVILLE SKYLINE"
di Johnny Cash

SU BOB DYLAN

Ci son quelli che non imitano,
Quelli che non possono imitare
Ma poi ci son quelli che emulano
A volte, per diffondere quanto più lontano la luce
Di un bagliore originario.
Sapendo che imitare i vivi
E' derisione
Ed imitare i morti
E' furto
Ci son quelli
Che son completi in se stessi
Integri, impavidi, - una sorgente
Come foglie d'erba, come stelle,
Simili a montagne, simili, simili, simili
Eppure diversi
Ognuno è completo e compreso
E così come ogni singola stella risplende
Così come ogni raggio di luce è per sempre perduto
Per lasciar posto ad un nuovo raggio
Ed ogni nuovo raggio, come da una fonte
Si completa in se stesso, pieno, fluente.
Così alcune anime son come stelle
E le loro parole, le loro opere, le loro canzoni
Son come forti, veloci lampi
Da uno splendente, magmatico cono di luce.
Perciò dove sono le vostre montagne
Tali da uguagliare tali uomini?
Quest'uomo può porre in rima il suono del tempo
Il filo tagliente del dolore, il quid della saggezza
E comprendere il bene negli uomini, il male negli uomini
Può sentire l'odio della lotta, l'amore del diritto
Ed il brivido dell'avvizzimento alla velocità della luce
Il dolore dell'alba, la perdita del perduto,
La fine di un amico, la fine della fine,
Per matematica o tendenza
Cosa afferrare per tenere quel che lui ha sentito raccontare
Per quanto tempo tenerlo, e quanto forte
Quanto tenere di quel che è stato detto
E conoscere
Il prodotto della lacerazione; la rottura della curvatura
Il segno della rammendatura
Sono fiero di dire che io lo conosco,
Ecco qui un grande poeta.
E molte altre cose
E molte altre cose.

Johnny Cash

traduzione di Michele Murino


LINER NOTES DA "NASHVILLE SKYLINE"
di Johnny Cash
 

OF BOB DYLAN

There are those who do not imitate,
Who cannot imitate
But then there are those who emulate
At times, to expand further the light
Of an original glow.
Knowing that to imitate the living
Is mockery
And to imitate the dead
Is robbery
There are those
Who are beings complete unto themselves
Whole, undaunted,-a source
As leaves of grass, as stars
As mountains, alike, alike, alike,
Yet unalike
Each is complete and contained
And as each unalike star shines
Each ray of light is forever gone
To leave way for a new ray
And a new ray, as from a fountain
Complete unto itself, full, flowing
So are some souls like stars
And their words, works and songs
Like strong, quick flashes of light
From a brilliant, erupting cone.
So where are your mountains
To match some men?
This man can rhyme the tick of time
The edge of pain, the what of sane
And comprehend the good in men, the bad in men
Can feel the hate of fight, the love of right
And the creep of blight at the speed of light
The pain of dawn, the gone of gone
The end of friend, the end of end
By math of trend
What grip to hold what he is told
How long to hold, how strong to hold
How much to hold of what is told.
And Know
The yield of rend; the break of bend
The scar of mend
I'm proud to say that I know it,
Here-in is a hell of a poet.
And lots of other things
And lots of other things.

Johnny Cash

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Il discorso di Dylan per il funerale di Johnny Cash:

Mi è stato chiesto di pronunciare un discorso per la scomparsa di Johnny ed ho pensato di scrivere invece un pezzo intitolato "Cash è Il Re", perchè questo è quello che in realtà io sento.
In parole povere, Johnny era ed è la Stella Polare; potete guidare la vostra nave grazie a lui -- il più grande tra i grandi di ieri e di oggi.
L'ho incontrato per la prima volta nel '62 o '63 e l'ho visto un sacco di volte in questi anni. Non moltissimo di recente ma in un certo senso egli è stato insieme a me più delle persone che vedo ogni giorno.
Non c'erano molti mezzi di diffusione della musica nei primi anni sessanta, e Sing Out! era la rivista che si occupava di musica folk. I redattori avevano pubblicato una lettera redarguendomi per la direzione nella quale la mia musica stava andando. Johnny scrisse alla rivista una lettera aperta invitando i redattori a tacere ed a lasciarmi cantare, dal momento che io sapevo quel che facevo.
Questo è avvenuto prima che io lo avessi mai incontrato, e la lettera significò tutto per me. Ho conservato quella rivista fino ad oggi.
Naturalmente seppi di lui prima che egli avesse mai sentito parlare di me. Nel '55 o '56, "I walk the line" venne suonata dalle radio per tutta l'estate ed era qualcosa di diverso da ogni altra cosa che mai si fosse ascoltata. Il disco sembrava come una voce proveniente dal centro della terra. Era così potente e commovente. Era profonda, e così era il suo tono, ogni singolo verso; profondo e ricco, pauroso e misterioso allo stesso tempo.
"I walk the line" aveva una presenza monumentale ed un certo tipo di maestà che era umiliante. Persino una semplice frase come "I find it very, very easy to be true" può darti la tua misura. Possiamo ricordare ciò e vedere quanto ne siamo lontani.
Johnny scrisse migliaia di versi come quello. Davvero egli rappresenta la terra ed il paese, ne è il cuore e l'anima personificata e rappresenta quel che significa essere qui; ed ha raccontato tutto ciò con un linguaggio semplice. Credo che possiamo avere ricordi di lui, ma non siamo in grado di definirlo, non più di quanto possiamo definire una fontana di verità, di luce e di bellezza. Se vogliamo capire cosa significa essere mortali, non dobbiamo guardare altro che l'Uomo in Nero.
Benedetto da una profonda immaginazione, egli ha usato questo dono per esprimere tutte le varie cause perdute dell'animo umano. Questa è una cosa miracolosa ed umiliante. Ascoltatelo e vi ricondurrà sempre ai vostri sensi. Egli si eleva sopra tutto, e non morirà mai nè mai sarà dimenticato, persino da coloro che non sono ancora nati -- soprattutto da loro -- e questo sarà per sempre.
Bob Dylan