MAGGIE'S
FARM
sito italiano di
BOB DYLAN |
PARTE 431
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5489
http://www.rockol.it/news-62651/Bob-Dylan-vuole-fare-il-giudice-per--American-Idol
Kuore scuro
Qualche parolina d'accompagnamento
no ? Sarà per la prossima volta , ciao :o)
Mr.Tambourine
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5490
http://flickr.com/photos/28061667@N08/sets/72157605819805008/
Andrea Gigante
Sta diventando una mania ! Comunque
grazie della segnalazione , si tratta di un sacco di foto di Dylan ,
buona visione a tutti.
Mr.Tambourine |
5491
ciao Mr.T
volevo segnarti questa ottima recensione su Desire
http://www.storiadellamusica.it/Bob_Dylan_-_Desire_(Columbia,_1976).p0-r453
è un piccolo sito ma ben gestito... (www.storiadellamusica.it)
a mio avviso meriterebbe un gemellaggio, cosa ne pensi del tutto...
fammi sapere...a presto
dario twist of fate
Grazie Dario , il sito mi sembra ben
fatto , per il gemellaggio contattali , se sono d'accordo ci linkiamo a
vicenda :o) alla prossima.
Mr.Tambourine
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5492
Ciao Mr. Tambourine, ciao
Michele.
Come posso recuperare i bootleg dei concerti di Bob con Tom Petty e gli
Heartbreakers? Nella MF ho letto che sono True Confessions, Across The
Borderline, Duelling Banjos, Precious Memories, e che alcuni sono ottime
registrazioni.
Quali sono i migliori, quelli che un dylaniano DEVE avere?
Grazie, ciaooooooooooooooo. Marco
Le notizie
degli album dei quali chiedi notizie le trovi ai link sottoelencati :
True confession
Precious memories
Duellin banjos
Across the Borderline
Nel link sotto trovi un elenco
abbastanza completo dei bootleg di Dylan
elenco bootleg
inoltre ti suggerisco di rileggere
questo bellissimo articolo tratto dagli archivi di MF su Dylan e Petty
http://www.maggiesfarm.it/petty.htm
Dove reperirli non te lo saprei dire ,
se qualcuno dei nostri lettori può aiutarci ci scriverà , comunque per
maggior informazione ti consiglio di consultare il
Porcile di Maggie ,
scrivi a loro e ti daranno notizie più dettagliate perchè è una delle
loro specializzazioni.
Naturalmente un vero dylaniano dovrebbe avere TUTTI
i dischi , i bootlegs , i DVD ed i libri di Bob :o)
Mr.Tambourine |
5493
http://tv.repubblica.it/copertina/dylan-e-baez-per-obama/26128?video
segnalato da Gianluca Lambiase al
quale dico ancora una volta grazie ,
Mr.Tambourine
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5494
Ciao Mr. Tambourine,
sicuramente lo sai già, ma ci voleva la meravigliosa vittoria di Obama
per far parlare il nostro a un concerto e che parole “No one was
expecting Bob Dylan to say a thing during his two-plus hour concert
last night at Northrop Auditorium. For years, Dylan has been known to
keep to himself during shows, often only speaking between songs once in
order to introduce his band members. But last night, after a lengthy
break between his regular set and his encore which I can only imagine
was spent discovering that Barack Obama had won the election, Dylan
returned to the stage to play "Like a Rolling Stone" and then turned to
the audience and spoke.
"I was born in 1941," he said, a wavering
sentimentality in his scratchy voice. "That was the year they bombed
Pearl Harbor. I've been living in darkness ever since. It looks like
things are going to change now."
L’ho trovato in questo sito http:
//blogs.citypages.com/gimmenoise/2008/11/bob_dylan_thing.php
Ciao
Cesco
Credo che il merito di averlo fatto
parlare vada a Toni Garnier , resta da stabilire se era un omaggio a
Toni o ad Obama , comunque grazie per la segnalazione , :o) , alla
prossima ,
Mr.Tambourine
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5495
Cheap Wine news
I prossimi concerti
Venerdi 12 dicembre 2008: ARCOLA
(Sp) - Pegaso
Sabato 13 dicembre 2008: CANTU' (Co) -
All'unaetrentacinquecirca
Venerdi 19 dicembre 2008: PESARO - Fuzz
Venerdi 16 gennaio 2009: RONCÀ (Vr) - Jack the Ripper
Sabato 17
gennaio 2009: SAN BERNARDINO DI NOVELLARA (RE) - Teatro dei Tamburi
Venerdì 30 gennaio 2009: OSNAGO (Lc) - La Locomotiva
Sabato 31 gennaio
2009: PAVIA - Spazio Musica
Venerdì 13 marzo 2009: VERCELLI - Officine
Sonore
Sabato 14 marzo 2009: ARCETO DI SCANDIANO (RE) - Salumeria del
Rock
www.cheapwine.net (official website)
www.myspace.com/cheapwinenet (myspace website)
www.abetterplace.it (Cheap Wine
Official Fan Club)
Grazie per le segnalazioni e auguri
per le date , noi siamo sempre a vostra disposizione per le prossime
Mr.Tambourine |
5496
Gent.le Mr Tambourine,
pur non avendo ricevuto una risposta, ho capito
come funziona lì.
Dissento, ma mi adeguo, quindi le sarei grato se
potesse inserire il seguente (ho apportato delle modifiche) testo nella
Talkin' di lunedì:
ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL'ATTUALE CONDUZIONE
DI M.F.
Ci si lamenta di La7 (la tv, non l'accordo), ma anche
Maggie's Farm non scherza, mi pare!
Apprendo dalla talking #5484
che è in circolazione un CD contenente una registrazione soundboard
proveniente dalla leggendaria e mai documentata tournèe del 1965 negli
States e nel Regno Unito, con Al Kooper all'organo e Mike Bloomfield
alla chitarra. Non si specifica se tale concerto preceda o meno il
Newport Folk Festival.
La set-list lascia a dir poco stupefatti.
Infatti Dylan in questo concerto sceglie di cantare brani mai eseguiti
dal vivo come: Please Can You Crawl Out Your Window, I Wanna Be Your
Lover e niente di meno che la splendida She's Your Lover Now, oltre
alla prima resa live (in versione elettrica!) di Visions of Johanna.
Degne di menzione sono anche: una scanzonata esecuzione di If You Gotta
Go, Go Now, fino a quel momento mai eseguita in veste elettrica, e l'
insolita scelta di inserire a metà concerto un brano strumentale
intitolato Number One.
A dir poco sorprendente è poi l' esecuzione di
due brani decisamente minori (in tutti i sensi, anche in quello della
durata!) come Jet Pilot e Midnight Train.
Gli ultimi due pezzi invece,
One Too Many Mornings e Like a Rolling Stone, registrati a Edinburgo
(sempre nel 1965), diventeranno due standard del tour dell'anno
successivo.
Il set acustico con Bruce Langhorne (seconda chitarra) per
ora rimane nei cassetti della Columbia. Peccato!
Malgrado la presenza
di alcuni pezzi innegabilmente interessanti, il suono poco brillante,
tipico, si sa, delle registrazioni di quel periodo, e la discutibile la
scelta di tagliare gli applausi alla fine delle canzoni (che così
suonano freddi come brani suonati in studio) rendono l'acquisto di
questo nuovo CD del tutto superfluo.
Un altro CD non essenziale come
Tell Tale Signs.
Scusate le facezie, ma leggere simili svarioni sul
sito italiano di Bob Dylan desta qualche dubbio sull' auterevolezza di
chi lo conduce.
Non stiamo parlando del 1972, o del 1985, ma del
periodo aureo di Dylan: il 1965-66.
Scusa se è poco!
Per indole
preferisco tenermi fuori dalle dispute oziose; però queste ultime
castronerie, unitamente all' accanimento mostrato dal Sig. Tamburino (ma
se io dovessi scommettere, direi che sono toni da Tamburina? tradita)
nella stroncatura di Tell Tale Signs, mi spingono questa volta a dire
anch' io la mia con altrettanta schiettezza.
Un passo indietro.
Io
ascolto Dylan dal 1978, conosco le registrazioni inedite, non possiedo
certo la competenza e l�autorevolezza di un Vites, ma penso comunque di
capirne qualcosa, anche perché amo profondamente il contesto musicale
in cui Dylan affonda le sue radici, quelle canzoni irreali che parlano
di rose che crescono dal cervello della gente o di amanti che in realtà
sono oche e cigni.
Inoltre credo di avere da sempre un approccio ai
misteri dylaniani sufficientemente irrispettoso da potermi guadagnare
la reputazione di fan critico.
Se qualcuno nutre dei dubbi, può
leggersi il mio modestissimo contributo al sondaggio pro/contro dove
elargivo 14 consigli semi-seri per rimettere in carreggiata il nostro
Geniale Pasticcione (bravo il Bertoncelli!).
Detto questo, penso di
poter essere creduto se affermo che la stroncatura di Tell Tale Signs
non ferisce i miei sentimenti, ma semplicemente la mia intelligenza.
Infatti trovo buffo che dalle pagine sulle quali fino a pochi mesi fa
anche i più intollerabili latrati del Maestro venivano glorificati, con
rampogne rancorose contro chi osasse metterne in dubbio l' attuale
valore artistico, adesso, contro il nostro afono cowboy errante,
vengano lanciati strali, con veemenza e cadenza inappropriate a un sito
dedicato a Bob Dylan.
Questi pistolotti moraleggianti mostrano,
oltre a una certa logorrea di chi li scrive, un accanimento e una
smania di imporre il proprio punto di vista che francamente risultano
tanto incomprensibili, quanto inopportuni.
Vi ricordate l' ira
sdegnata del nostro Napoleone in Stracci (ma, a questo punto dico:
sempre sia lodato!) quando a uno sventurato capitava di affermare che
Modern Times, pur riconoscendone i meriti, non possedeva le qualità del
capolavoro?
E la pseudo ironia astiosa e pedante di quella lista con
i rimproveri mossi al nostro povero Bobby da detrattori immaginari?
No, adesso è tutto il contrario, il vento è girato, il sole sta calando
e Bobby va linciato.
Ora c'è la retorica del tramonto.
Oh aurea
mediocritas ti invoco!
Venendo a Tell Tale Signs: si sono espressi,
a mio parere, equilibratamente già Bertoncelli, Benzing e Dario Greco.
Non c' è molto da aggiungere.
E' ovvio che sono scarti. Sono
outtakes!
Che cosa ci si aspettava? Forse altre Abandoned Love e Blind
Willie McTell? Credo ci sia da scordarselo. Andando avanti si gratterà
sempre di più il fondo del barile. E' naturale.
Certo il disco è
raffazzonato e le live tracks non hanno motivo di starci (assai meglio
sarebbe stato trovarcele su un bel CD triplo dedicato ai momenti
migliori del Never Ending Tour). Si tratta di un lavoro a tratti
deludente, ma che cosa non lo è, una volta che ce l' hai?
Si dice non
aggiunga niente di nuovo. Ma perchè il Vol.7 (No Direction Home) era
indispensabile forse?
E Walls Of Red Wing, Seven Curses, I Wanna Be
Your Lover, Catfish, Tell Me lo sono?
E, parlando di brani ufficiali,
Down The Highway, Motorpsycho Nitemare, On The Road Again, Black
Diamond Bay, Don�t Fall Apart On Me Tonight, Political World, Million
Miles, Summer Days, Beyond The Horizon lo sono?
Anche parecchi dischi
ufficiali, a mio avviso non aggiungono nulla, anzi tolgono? e molto!
La Every Grain of Sand con il cane che abbaia non è essenziale, eppure
io la preferisco di gran lunga alla stucchevole versione ufficiale.
Oppure è il prezzo forse ad indispettire qualcuno? Ma questo è il
mercato. Fra poco ci faranno pagare il biglietto per camminare su un
prato e ci stupiamo dell�edizione deluxe a $150?
E' semplice: chi se
lo può permettere se lo comprerà e gli altri ne faranno a meno; o
meglio: si dovrà fare a meno dei libretti, perché le canzoni potranno
comodamente essere rubate da Internet.
L'ultimo di Dylan non è un
genere di prima necessità, mi pare.
Ma di cosa stiamo parlando allora?
Tell Tale Signs è, secondo me, un' interessante raccolta di inediti
e versioni alternative che contiene almeno una decina di pezzi molto
belli fra cui alcune perle come la versione acustica di Most Of The
Time.
Provate a rifarvi in casa Oh Mercy e Time Out Mind togliendo i
brani più deboli e rimpiazzandoli con gli inediti migliori tratti dalle
rispettive sessions.
I risultati sono sorprendenti.
Oh Mercy (con
Dignity, Series of Dreams, God Knows, Born In Time e magari come ultima
traccia la già citata Most Of The Time acustica) diventa un album di
altissimo livello, in assoluto fra i più belli di Dylan.
Lo stesso
vale per Times Out Of Mind che (con Mississipi, Red River Shore,
Dreamin' Of You e Marchin' To The City) si arricchisce di nuovi brani
capaci di dipanare un poco le tenebre di Lanois, senza snaturare il
sound dell' album.
Scusa se è poco!
Pur nutrendo fin dall' inizio
perplessità sulla nuova Maggie's Farm, io ho ritenuto, astenendomi
dalle critiche, di non intralciare il difficile lavoro del nuovo
curatore.
Ora però, secondo me, così non ha senso andare avanti.
Alla
luce di svarioni, come il tour del 1965 con Mike Bloomfield, la sua
inadeguatezza appare fin troppo evidente.
Capisco che servano
competenze, collaborazione e molto molto tempo a disposizione.
Ma se
questo non è possibile, per quanto mi riguarda, ci si può anche fermare
qui.
Quindi io insisto sull'opportunità di aprire un dibattito
pubblico sull'attuale conduzione del sito (critiche all'attuale linea
editoriale, eventuali modifiche, suggerimenti, ecc, ecc.).
Non credo
che la Talkin', con la sua promiscuità, sia la sede più adatta, perchè
il confronto vi si disperderebbe.
Servirebbe, a mio avviso, uno spazio
ad hoc, che ufficializzi l'iniziativa e la possa contenere per intero,
come è stato fatto per il sondaggio.
Il mio intervento con la risposta
del curatore ne costituirebbero l'inizio.
Va detto che, per adesso,
questo spazio mi è stato negato.
Nel confronto che dovesse nascere da
questo mio intervento, sarò più preciso su cosa io mi aspetterei dal
sito italiano dedicato a Bob Dylan.
Se questa netta mia presa di
posizione dovesse irritare, o peggio offendere qualcuno, me ne
dispiacerei di cuore, perché so che al sito hanno lavorato e lavorano
tuttora persone piene di buona volontà alle quali dobbiamo essere solo
grati, tuttavia questo è al momento quello che io penso.
Sono il
solo?
Non me ne vogliate,
Michele (non Murino)
Un caro saluto al mio amico Fausto Buttini
Credo che lei abbia il diritto di
dissentire , di avere le sue opinioni e di non apprezzare il mio operato
, d'altronde non credo di aver mai obbligato nessuno a visitare Maggie's
Farm, ne io ne Michele, di questo ne sono certo. Se la visita a
Maggie's Farm per lei è una cosa che non ha più senso , la
soluzione è semplice , si astenga .
Mr.Tambourine
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5497
Ho appena visto su youtube
la blowin' in the wind di minneapolis 4 nov
i criticoni scontenti che sono sempre a denigrare per partito preso
adesso dovrebbero smetterla
mi è preso il magone
lui è sempre stato il
migliore di tutti e sempre lo sarà
alleluia
Queen Jane
Sono d'accordo con te Queen Jane ,
ma sei proprio sicura che i criticoni siano sempre per partito preso ?
Hai sentito e visto i filmati dei concerti di quest'anno ?Anche a me
viene il magone a vedere e sentire Bob in queste condizioni e mi chiedo
- ma perchè non si ferma e rimette tutto a posto come si deve , anche a
me fa male leggere le recensioni che parlano della voce di Bob come di
quella di Tom Waits con la laringite , ma cacchio , purtroppo è la
verità . Dylan è cambiato , è invecchiato , e sta dando attualmente
quello che può. Io giudico che in questo momento lui può poco e da poco
, per questo preferirei uno stop a questo tour di basse prestazioni ,
preferirei non dover leggere che ai suoi concerti la gente si annoia ,
non capisce una parola , non riconosce le canzoni , legge la Gazzetta
dello sport , si pulisce le unghie dei piedi e abbandona il concerto
prima della fine. Ma io , tu , noi e tutti gli altri non possiamo farci
niente , è lui che deve capire quando sarebbe meglio fermarsi , al di là
del fatto che la gente va ugualmente ai suoi concerti , ma un conto è
andare a vedere un concerto , un' altro è andare a vedere soltanto
un'icoma vivente , capisci cosa voglio dire ? Su col morale dunque cara
Queen Jane , siamo tutti nella stessa barca , facciamo buon viso a
cattiva sorte e speriamo in un futuro miglioramento , OK ? un abbraccio
,
Mr.Tambourine
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5498
Ciao mr. tambourine,
volevo chiederti di spiegarmi bene perchè Dylan ad
un convegno del 64 o giu di li in cui ritirò un premio, ubriaco, disse
di sapere i motivi dell'assassinio Kennedy ? O meglio: che pensava al
riguardo? Perchè in un certo senso giustificò l'assassinio e
l'assassino? Quali motivazioni c'erano dietro a questa presa di
posizione (fischiata peraltro dai vecchi borghesi presenti in sala,
indispettiti anche dal discorso sulla gioventù che prese di mira gli
stessi)?
P.S.
aspetto ancora la mail della ragazza (mi pare che di
nome faccia Martina) che voleva aiutarmi a fare la tesina
d'esame...riesca a recapitarla?
Ti ringrazio tanto Signor G
Dubito che qualcuno possa realmente
capire il funzianamente della mente di Bob , lui è su un'altro pianeta ,
troppo avanti e troppo distante da noi. Tieni conto che quella volta era
completamente ubriaco , quindi non so quanto fosse cosciente delle sue
parole e quanto fosse in grado di controllare il suo pensiero. E' vero
che su questo caso rimane sempre il dubbio che Kennedy sia stato
assassinato da quei Masters capitalisti che si vedevano danneggiati dal
suo operato , quindi potrebbe essere una presa di posizione contro una
parte della società americana che umiliava tutti i principi del rispetto
umano in nome del Dio Soldo. Che Dylan pensasse che quella fosse una
parte della società da sostituire non è un mistero , e nemmeno lo è che
Dylan sperasse in cuor suo che le giovani generazioni fossero quelle che
sarebbero state in grado di cambiare questo stato delle cose , in fondo
questo era l'argomento di molte sue canzoni di quel periodo. Sul fatto
potresti leggere centinaia di commenti di tutti i tipi ma sarebbe
veramente impossibile dire qual'è la risposta giusta , dopo oceani d'
inchistro Dylan è ancora un mistero per la maggior parte di tutti noi ,
le sue parole e la sua mente sono state sezionate invano in tutti i modi
possibili , migliaia di interpretazioni diverse sono state date agli
stessi fatti , e tutto è rimasto un mistero. Tempo perso ? Personalmente
credo di no , ma da qui a capire Dylan ce n'è ancora di strada da fare
ancora. Einstein fu capito seriamente dopo più di 70 anni
dall'enunciazione della famosa formula E=MC2 , ma Dylan forse è più
difficile , o forse più facile , certamente agisce su un terreno diverso
e le sue "previsioni" vanno verificate nel tempo , quando parlava di
pioggie acide la gente rideva , oggi non ride più.
Per l'indirizzo di Martina (
finalmente ) lo trovi sotto . Buona tesi e spero che Martina ti possa
essere utile , ciao ,
Mr.Tambourine
|
5499
Ciao Michele,
due righe su "Io non sono qui".
Grazie per tutto quello
che fai per noi. Con simpatia,
Ghio
Freewheelin’ Ghio
Premetto che non me ne intendo di cinema, e poco di Dylan (dal momento
che la passione non basta). E candidamente dico che in J’m not there mi
sono trovato a mio perfetto agio senza per questo farmi prendere
dall’assillo della spiegazione di ogni fotogramma. Sul piano
autobiografico non c’è nulla di difforme dalla realtà che, sul piano
artistico, il regista ha saputo trasformare mirabilmente in una lunga
canzone dylaniana. Ho trovato il film geniale. Geniali le allegorie
(penso a quella di Giona, il personaggio biblico che si sottrae al
compito che Dio gli ha assegnato fino a quando si punisce gettandosi in
mare per poi essere salvato da una balena e restituito al suo dovere);
geniali le interpretazioni degli attori (stupefacente la mimica della
Blanchette), geniali la scenografia, il trucco, i costumi, la
fotografia…
Ho apprezzato moltissimo, all’inizio del film, la reverenza del regista
per Pennebaker, come se volesse sgomberare subito il campo da malintesi
sull’indiscussa e irraggiungibile primogenitura. E sottoscrivo Carrera
quando parla di Dylan e il cinema.
Ma va pure detto che tanto il film, quanto il suo ritmo incalzante si
reggono, e talvolta si sorreggono, sulla musica di Dylan. Così è facile
fare manbassa.
Non saprei dire quale scena mi sia piaciuta di più; certamente quella
che mi ha dato più soddisfazione riguarda il peso specifico attribuito a
Dylan e ai i Beatles: appaiono secondo una iconografia luciferina, se la
intendono e sghignazzano come folletti viziosi, ma quando si lasciano
per tornare alle loro vite i quattro baronetti se ne vanno inseguiti dal
loro codazzo di teen ager senza cervello, mentre Dylan deve salire il
Golgota degli opinionisti e della borghesia intellettuale americana;
alla fine della sequenza si ritrova solo in un getsèmani tutto suo.
Non mi ha fatto vibrare molto l’episodio di Richard Gere dove si sarebbe
potuto saldare il tributo dylaniano alla musica messicana. Qui, invece,
Billy The Kid ritorna nella città circense di Enigma per salvarla
dall’ormai invadente e debordante giornalista bifronte che, nei panni di
un Pat Garrett sgherro dell’Establishment, vuole sventrare
l’incomprensibile e sospesa città dell’immaginifico. Una mia
interpretazione ce l’ho, ma preferisco non farmi coinvolgere nella
logica ‘spiegazionista’: preferisco accontentarmi dell’atmosfera
vibrante e surreale del caravanserraglio dubbioso e sgangherato che si
respira nelle canzoni di Basament Tapes.
E’ vero: il film risulta assolutamente incomprensibile per chi non
conosce bene la biografia di Dylan; tanto per dire: la presenza di
Ginsberg e Corso è accettabile nella logica d’essai, ma… perché i due
poeti entrano in un cimitero dopo aver incontrato Dylan? Perché Dylan
vomita, e vomita proprio sui pantaloni del suo spocchioso e - per me,
nella realtà - insopportabile socius sceleri? Cose da iniziati.
Quando vidi il film la prima volta, c’erano sette spettatori (di cui
quattro eravamo noi Pat: avevo precettato tutta la mia famigliola);
quando lo vidi la secondo volta, la sala era piena, letteralmente
trasformata dalle signore in un dormitorio pubblico a pagamento.
Quindi la domanda si fa pressante: e gli spettatori? Basta guardare a
tutta la carriera di Dylan per trovare la risposta. Non ricordo chi
scrisse – e dove lo scrisse – che i fans di Dylan sono una specie di
setta esoterica con un proprio simbolismo. Certe biografie vanno bene
per Elvis Presley. Se Haynes avesse fatto un altro Walk The Line, pur
con le più buone intenzioni (di cui avrei dubitato), avrebbe ritratto
Dylan come una farfalla da collezione e non come Dylan ritrae sè stesso
nelle sue canzoni.
Ghio Pat
31 ottobre 2008
Cazzo Ghio , recensione perfetta !
Complimenti , mi è piaciuta molto e vi ho trovato molti giudizi ben
bilanciati ed alcune osservazioni davvero acute , ho apprezzato tutto il
tuo scritto , perchè non ti esprimi anche su "Tell Tale Signs" e sul
corrente Neverendingtour ? Sarei davvero curioso di leggerti . Ti dico
che non credo che tu ti intenda poco di cinema e di Dylan , le tue
parole sono da critico consumato più che da principiante ! Restiamo in
attesa dei prossimi saggi , d'accordo ? Ciao e complimenti ancora ,
Mr.Tambourine |
5500
Ciao ragazzi sono anchio un
grande fans di bob dylan!
Volevo farvi una domanda un po scomoda (forse). Ho letto sul vostro sito
che De Gregori si e ispirato molto a Bob specialmente con
rimmel,cercando un altro egitto,
la casa di hilde,dolce signora che bruci e buonanotte fiorellino. Ecco
volevo sapere quali erano le canzononi di bob che hanno ispirato
Francesco per scrivere questi brani
grazie. Riccardo
Posso solo dirti che per quanto
riguarda Buonanotte fiorellino la canzone di Bob è Winterlude , per le
altre non sapreirisponderti , ma sono certo che più di un Maggiesfarmers
saprà completare la mia risposta zoppicante :o)
Mr.Tambourine
|
5501
Ciao Mr.Tamburine
scrivo per indicarti il mio indirizzo e-mail , dato che il signor g l'ha
richiesto:
martidy@hotmail.it
Grazie mille ed un
abbraccio a tutta la laboriosa farm!!! Vi seguo
sempre con affetto :o)
Martina
Il Signor G sarà finalmente in
condizioni di contattarti , grazie , alla prossima ,
Mr.Tambourine
|
CLASSIFICA ALBUM PIU'
VOTATI
1) Highway 61 revisited
2)
Blonde on blonde
3)
Desire
4)
"Love and theft"
5)
Oh mercy
6)
Bringing it all back home
7)
Time out of mind
8)
The times they are a-changin'
9)
The freewheelin' Bob Dylan
10)
Blood on the tracks
11) Blind
Willie mcTell
12) Man in the
long black coat
13) Ain't talking
14) Girl from the
north country
15) The lonesome
death oh Hattie Carrol
16) Series of
dreams
17) Morth country blues
18) Stuck inside
of Mobile with the Memphis blues again
19) Nettie moore
20) Mississippi |
CLASSIFICA CANZONI
PIU' VOTATE
1) LILY, ROSEMARY AND THE JACK OF HEARTS
2) MY BACK PAGES
3)
HURRICANE
4)
LIKE A ROLLING STONE
5) SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES
6) ONE MORE CUP OF COFFEE
7) BLOWIN'
IN THE WIND
8) IDIOT WIND
9) MR TAMBOURINE MAN
10)
IF YOU SEE HER SAY HELLO
|
LE
CITAZIONI DYLANIANE NEI FILM
Nota: in questa lista vanno
inseriti solo ed esclusivamente i film in cui Dylan viene citato in
qualche modo (il suo nome, un verso di una sua canzone, un poster, una
copertina di un disco, o qualsiasi altro rimando di questo genere) e
non quelli in cui appaiono semplicemente sue canzoni o cover delle
sue canzoni (nè ovviamente quelli direttamente dedicati a lui come "Io
non sono qui" o quelli fatti da lui of course... ;o) )
Aiutateci ad allungare la lista e segnalate, segnalate,
segnalate...
In treatment -
fiction televisiva We shall overcome
, una lezione di vita - di Niels Arden Oplev (2005) - Il Proff. Freddie
cita Bob Dylan sfogliando i dischi con Frits . Una casa alla fine del
mondo"(con Colin Farrell 2004 )
Ma il cielo è sempre più blu, di Marco Turco (Fiction
TV)
It's a free world, di Ken Loach
Vanilla sky, di Cameron Crowe
The ladykillers, di Ethan Coen e Joel Coen
Grindhouse (segmento Deathproof), di Quentin Tarantino
Ricky e Barabba, di Christian De Sica
Vacanze di Natale 2000, di Carlo Vanzina
Dangerous Minds, di John N. Smith
Simpson (vari episodi del cartone animato di Matt
Groening)
Due nel mirino
Lady in the water, di M. Night Shyamalan
Walk the line, di James Mangold
The Doors, di Oliver Stone
Scrivimi una canzone
Blow, di Ted Demme
Bob Roberts, di Tim Robbins
The Hunted - La preda, di William Friedkin
Interstate 60, di Bob Gale
Be Cool, di F. Gary Gray
L'amore e' eterno finche' dura, di Carlo Verdone
Al Lupo Al Lupo, di Carlo Verdone
Io e Annie , di Woody Allen ( Just like a woman )
Forrest Gump - ( Blowing in the wind )
|
I RIFERIMENTI A DYLAN NEI ROMANZI O IN
ALTRE OPERE LETTERARIE
Vuoi contribuire ad
allungare la lista sottostante? Segnala a spettral@gmail.it i romanzi, i
racconti o le altre opere letterarie in cui viene citato direttamente o
indirettamente Bob Dylan .
- "Sulle orme
della tradizione. Gli Indiani d'America e noi" ,Spagna Francesco, , Padova, Imprimitur, 2008.
- "Hymes Dell" (a cura di) Antropologia radicale, Milano, Bompiani, 1979. - "Scimpru "
di Roberto Valentinii, dove Dylan è citato due volte
- "Achille piè veloce"
di Stefano Benni, dove il cantante preferito della ragazza del
protagonista è, per l'appunto, Dylan.
-
"Music Box", Curcu&Genovese, Trento, 2006. ( Marc Pontoni )
- "Nel momento" di Andrea De Carlo
- "Alta fedeltà" di Nick Hornby
- "La spia e la rockstar" di Liaty Pisani, Fazi, 2006
- "L'era del porco" di Gianluca Morozzi, Parma, Guanda,
2005
- "Scirocco" di Girolamo De Michele, Torino, Einaudi,
2005
- "Giorni di un uomo sottile" di Ernesto Aloia nella sua
raccolta "Chi si ricorda di Peter Szoke?", minimum fax 2003
- "La ragazza dai capelli di cobalto" di Gianluca
Morozzi, nell'antologia di vari autori "Strettamente Personale", ed.
Pendragon, 2005.
- "L'Emilia o la dura legge della musica" di Gianluca
Morozzi - Guanda
- "Tokyo blues" di Murakami Haruki - Norvegian Wood
(trad. ital. Milano, Feltrinelli)
- "Dance dance dance" di Murakami Haruki (trad. ital.
Torino, Einaudi)
- "La Torre Nera" di Stephen King
- "I giorni felici di California Avenue" di Adam Langer
- "Per sempre giovane" di Gianni Biondillo, edizioni
Guanda - 2006
- "Americana" di Don de Lillo
- "Denti bianchi" di Zadie Smith
- "La Danza del Pitone", di Norman Silver
- "Troppi paradisi" di Walter Siti, Einaudi
- "La fortezza della solitudine" di Jonathan Lethem
(Tropea)
- "Siamo tutti nella stessa barca" di Owen King
(Frassinelli)
- "Come dio comanda" di N. Ammaniti (Mondadori)
- "Accecati dalla luce" di Gianluca Morozzi (Fernandel)
- "Chi è quel signore vestito di bianco vicino a Bob
Dylan?" di Gianluca Morozzi ("Vertigine", numero unico - 2006)
- "Il cielo sopra Parigi" di Teo Lorini (Fernandel n.
58)
- "Venerati maestri" di E. Berselli (Mondadori)
- "Zona disagio" di Jonhatan Franzen (Einaudi)
- "Una vita da lettore" di Nick Hornby
- "Ragionevoli Dubbi" di Gianrico Carofiglio - Sellerio
editore
- "31 Canzoni" di Nick Hornby
- "Questa scuola non è un'azienda. I racconti del prof.
Bingo" di Vittorio Vandelli
- "I ponti di Madison County'' di R. J. Waller
- "La cultura del controllo" di David Garland
- "Il paese mancato" di Guido Crainz
- "Paura e disgusto a Las Vegas" di Hunter S. Thompson
- "L'ultima tazza di caffé" di Teo Lorini (da "Posa 'sto
libro e baciami" - ed. Zandegù, Torino 2007)
- "Small world" di David Lodge
- "In cerca di te" di John Irving
- "Mi ammazzo, per il resto tutto ok" di Ned Vizzini,
Mondadori.
- "Parlami d'amore" di Silvio Muccino e Carla Vangelista
- "Memorie di un artista della delusione" di Jonathan
Lethem (Minimum fax)
- "Boccalone. Storia vera piena di bugie" di Enrico
Palandri, Milano, L'erba voglio, 1979 (ristampato da Bompiani)
- "Vedi alla voce Radio Popolare", a cura di Sergio
Ferrentino con Luca Gattuso e Tiziano Bonini, Milano, Garzanti, 2006, p.
240 ("Live In Paris - 1978").
- "Jim ha cambiato strada"(1987) di Jim Carroll.
Edizione originale "Forced Entries:The Downtown Diaries 1971-1973",
traduzione italiana: Milano, Frassinelli, 1997.
- "Desperation" di Stephen King
- "La bambola che dorme" di
Jeffery Deaver, trad. ital., Milano, Sonzogno, 2007.
- "Testadipazzo-Brooklyn senza madre" di Jonathan
Lethem (Tropea, e in ed. tascabile Saggiatore)
- "Questo libro ti salverà la vita" di A.M. Homes
- "A long way down" (tradotto in italiano con "Non
buttiamoci giù") ed. Guanda.
- "La gloria dell'indigente" di Davide Imbrogno -
Ibiskos Editrice Risolo
-
"Hellbook" di
Michele Murino (ovvero "X-Files Bob")
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