5473
ciao ragazzi della fattoria,
mi volete spiegare perchè Dylan ha dichiarato che l'unica canzone
politica che ha scritto è all along the watchtower?
e che diavolo significa subterranean homesick blues? non si capisce un'
emerita mazza!
Domanda per mr. tambourine man: se ti chiedessero un giorno il perchè
della tua passione per dylan che
risponderesti?
un bacione grosso sopratutto a te mr.T e a Napoleon
*smaccccck!*
Alessandra
Ciao Alessandra , grazie per il bacione , ma purtroppo devo passarlo
a Napoleon ( Pag.1 - cap-1 - Par.1 del manuale di Maggie's Farm : Tutti
i baci mandati alla Fattoria sono esclusivamente ed
inappellabilmente dedicati a Michele " Napoleon in rags"
!!!!!!!!!!!!!-. :o(
Domandina leggera la tua , cercherò di risponderti al meglio delle
mie possibilità :
All Along the watchtower :
Credo che All along sia una canzone
Totale , cioè che comprenda tutto , forse il meglio dal punto di vista
della scrittura di Dylan. Determinare una scelta è impossibile , troppi
sono i temi ed i riferimenti inseriti nella canzone , difficile
individuare l'esatta interpretazione del testo e dei riferimenti storici
, nomi e fatti. Fondamentalmente si tratta di un
"avviso" , una specie di "io ve l'avevo detto" alla totalità delle
incongruenze del sistema americano , che dice rosso e fa verde . Dylan
pesca nella mente e negli scritti dei saggi del passato , usa la
similitudione della distruzione di Babilonia per dire " Attenti , se si
continua così potrebbe succedere anche a New York. Quasi una profezia
biblica , molti anni dopo gli angeli della morte si abbatteranno sulle
due torri di New York , e non impostra se New York ci sia ancora , non è
stata distrutta completamente come Babilonia , ma la lezione è stata
recepita , gli americano hanno accusato il colpo , Dylan li aveva
avvertiti. Oggi tutti ritengono un cambiamento necessario , Obama grida
a destra e a manca "Yes we can" , ma l'america è sempre un puma in
agguato , e l'eventualitò di un Presidente di colore non è ancora molto
digerita negli USA , potrebbero anche decidere di risolvere la questione
a modo loro , come fecero coi Kennedy e con Martin Luther King ,
speriamo non accada , ma è un'eventualità da non sottovalutare.
Tornando alla canzone , dopo aver
detto ( ben inteso a mio parere e valido solo per me ) quale potrebbe
essere la spiegazione della frase che Bob disse affermando che All along
era l'unica canzone politica che avesse scritto , ci sono altre diverse
chiavi di lettura e di interpretazione che ti possono far comprendere il valore non
misurabile di questo testo , ti elenco di seguito un pò di cose che sono
state dette in proposito :
Per il mio arricchimento spirituale,
leggevo "Hasidism and Modern Man" (L'Hassidismo e l'Uomo Moderno) di
Martin Buber quando sono arrivata alle pagine 92-95 che sono state una
rivelazione, parole chiave ed immagini che ho percepito essere i
sentimenti espressi in "All Along The Watchtower". In quel periodo stavo
ascoltando l'album "New Morning" che ha ulteriori indicazioni
dell'influenza di Buber e che mi ha ispirato uno studio di due anni
dell'opera di Buber e della vita e delle canzoni di Bob Dylan all'epoca
in cui scrisse "John Wesley Harding" e "New Morning". Spero che questo
mio saggio ispiri altri a guardare in profondità all'interno di questo
argomento ed a scrivere ancora a proposito delle connessioni tra Martin
Buber e Bob Dylan.
Non sono in grado di dirvi le influenze perchè sono troppe per essere
menzionate... qualcosa come curve ed angoli e scorci che scompaiono alla
vista e restano alle spalle. Qualcosa come i dischi che hai sentito una
volta sola... il richiamo del coyote... il latrato di un bulldog... il
miagolio di un gatto... il muggito di una mucca... il suono del fischio
di un treno. Apri le orecchie e sei influenzato.
"Io sono le mie parole" - Bob Dylan (Shelton 194)
Nel 1963 per la sua parte in un fiasco della rivista Newsweek, il
manager Albert Grossman presentò al suo cliente Bob Dylan un'offerta di
pace: "un po' di libri" di Martin Buber (Shelton 195). L'Hassidismo,
l'argomento principale dell'opera di Buber, fiorì alla metà del 18mo
secolo in Polonia ed Ucraina. Il movimento mistico che nacque nei ghetti
tra la gente, protestava contro l'Ebraismo elitario ed intellettuale ed
enfatizzava i valori interiori emozionali della fede in Dio: pietà,
gioia, amore attivo, ed era caratterizzato da un sentimento
profondamente religioso, un puro e vivo desiderio di Dio. Lo stesso
Martin Buber, trasformato dall'Hassidismo, cessò tutte le sue attività
per studiare e tradurre racconti Hassidici. Per Buber, Hassidismo
significava "un fondamentale modello di vita redenta" (Hasidism V).
Per riprendersi dal famigerato incidente motociclistico del 29 Luglio
1966, Bob Dylan si rivolse all'opera di Martin Buber ed al grosso tomo
della Sacra Bibbia che era posto sempre aperto nello studio della sua
casa di Woodstock. All'età di 25 anni, come lo stesso Buber, Dylan si
ritirò dal mondo e si concentrò sullo studio e sulla scrittura. "Uno
inizia con se stesso, cercando il proprio cuore, e trova una strada
particolare per sè" (Buber, Hasidism 7). Il ritiro nello studio confermò
a Dylan il suo posto ed il suo scopo nel mondo: "Marito, poeta,
cantante, autore, guardiano, custode della casa... tutto quanto. Io sarò
tutto questo" (McGregor 356).
Cosa resa evidente dalle canzoni che scrisse durante quel periodo, il
ritiro nei testi costituì per Dylan (in termini tradizionali Ebrei) una
"svolta" verso Dio. Teshuva: "Una svolta dalle aberrazioni che conduce
alla "strada di Dio" (Tales of Hasidism 337). Dylan dichiarò all'epoca:
"Quello che sto facendo principalmente è vedere solo pochi amici
intimi... leggere libri di persone di cui non hai mai sentito parlare,
pensare a dove sto andando, chiedermi perchè sto correndo, e perchè sono
troppo confuso, cosa sto apprendendo, cosa sto dando, cosa sto
prendendo. E soprattutto quello che sto facendo è tentare di migliorare
me stesso e di fare musica migliore, che è tutta la mia vita" (McGregor
195).
La letteratura dell'Hassidismo tocca in profondità e probabilmente colpì
intimamente il giovane uomo dirigendolo verso un punto cardine della
propria vita. Dylan si era da poco sposato, aveva avuto l'esperienza
della nascita dei suoi bambini, e - con l'improvviso colpo ricevuto in
seguito all'incidente motociclistico - aveva affrontato la propria
mortalità e la propria vulnerabilità.
L'Hassidismo come via spirituale trova i propri fondamenti nella
pratica, nel semplice, nell'ordinario. La pratica come viene presentata
da Buber è accessibile e naturale come respirare. Colui che cerca,
inizia senza presunzione di santità superumana o divina: "umanamente
santo tu sarai in me verso di me" (Hasidism 23), un luogo grande da cui
iniziare un viaggio spirituale, specialmente per una "superstar" sulla
quale gravava il peso di impossibili etichette appiccicategli addosso da
fanatici devoti, etichette quali quella di Messia, Gesù Cristo, Principe
del Folk, Profeta, Redentore, Portavoce di una Generazione.
L'Hassidismo insegna che ogni persona ha il suo dono speciale. Ognuno
può vivere una santità fondata sull'umano, santificando il cibo, il
sonno, la famiglia, la casa, la comunità, persino gli utensili, persino
le parole, innalzando tutto a Dio, liberando le "scintille divine" che
sono nascoste in tutto il creato, persino nelle cose inanimate. Mentre
la "svolta" verso Dio è centrale nella vita di un Ebreo, Buber spiega
che per l'hasid, il devoto, "la svolta" rinnova profondamente una
persona ed è qualcosa di più grande di un semplice pentimento: "la
svolta" cambia "l'intera essenza" di una persona.
Una persona che si è perduta trova una strada verso Dio, "una strada per
l'adempimento di un incarico particolare", un incarico che è "destinato
da Dio". L'hasid, quello devoto, che è ulteriormente benedetto con il
dono della canzone, innalza le preghiere della gente con il suo canto, e
nel caso di Dylan, per il suo pubblico, ogni parola comporta infinita
responsabilità, ogni canzone fa sollevare nel mondo onde di potere ed è
altamente influente. Così come la voce del devoto innalza le preghiere,
uno sa che "il suo discorso è destino... il mondo ha bisogno di lui… e
che lo attende ancora e sempre".
Durante il suo ritiro di convalescenza e di studio, Bob Dylan trovò una
strada spirituale e la conferma del proprio destino nelle parole di
Martin Buber e divenne un uomo nuovo, degno di creare nuove canzoni,
cosa che fece. Risulta evidente nel lavoro di Dylan di questo periodo la
"decisiva ricerca del cuore" e la "svolta" che inaugura una nuova
"strada umana", una svolta che produsse un nuovo disco, un lavoro che
Dylan definì "il primo album di rock biblico" (Shelton 389). Infatti
ascoltando con attenzione e riflessione, e facendo riferimento
costantemente alle opere di Martin Buber per l'illuminazione, siamo in
grado di aumentare la nostra comprensione e l'apprezzamento della
trasformazione spirituale di Bob Dylan così come essa traspare nella sua
opera e trovare una chiave di lettura per le misteriose liriche di "John
Wesley Harding".
Bob Dylan: "Se avessi avuto la possibilità, mi sarebbe piaciuto
piuttosto vivere all'epoca di Re David, quando egli era il supremo
sovrano di Israele". (Shelton 497) (la tradizione attribuisce il libro
dei Salmi proprio a Re David).
"L'ho chiamato John Wesley Harding perchè quello era il titolo di una
canzone che avevo e che non avevo idea di cosa parlasse, e nemmeno del
perchè fosse sull'album". (Dylan, Biograph).
Il suo ritiro nello studio della materia spirituale portò un cambiamento
drammatico nell'opera di Dylan, un cambiamento che è stato notato dai
critici. Le canzoni che furono pubblicate su "John Wesley Harding",
intese da Dylan come "le canzoni di tutti", sono descritte come storie
che colpiscono al cuore ma che sono indecifrabili (Shelton 390). "John
Wesley Harding" "non solo elude, ma sfida interpretazioni". Sebbene il
significato sia ambiguo, i critici descrivono l'opera come potente,
profonda, religiosa, morale, in cerca dell'anima, visionaria,
confessionale, mistica. I miti e le parabole rendono semplice la
"ricerca del cuore" da parte dell'artista, la sua confessione, la sua
vulnerabilità, persino la sua paura. Dylan affermò: "John Wesley Harding
è un album terrificante... Tutto quello che volevo fare era trovare le
parole giuste" (Williams 45).
Il libro di Martin Buber "Good and Evil" aiuta ad illuminare l'
"indecifrabile", l'ingannevole, ed anche la struttura dell'opera di
Dylan. Buber scrive nell'introduzione a "Good and Evil": "Qui vengono
esaminati diversi Salmi e, quando essi vengono sistemati nella giusta
sequenza, si completano a vicenda come le tappe di un cammino personale,
conducendo attraverso esperienze che commuovono e trasformano..."
La descrizione che Buber fa del proprio studio spiega in maniera
appropriata l'allontanamento di Dylan dai suoi precedenti lavori, e
certamente rispecchia il contenuto del nuovo "terrificante" album come
un viaggio attraverso un cammino personale. Ed inoltre, per il contenuto
ed il messaggio delle sue canzoni, Dylan utilizza i molti Salmi che
Buber spiega nel suo libro.
John Wesley Harding was a friend to the poor...
(John Wesley Harding era un amico dei poveri...)
Con l'ispirazione ricevuta dalla lettura di "Good and Evil" di Buber e
dei Salmi lì analizzati, Dylan intraprende un nuovo studio ed un ritorno
alla sua primitiva difesa dei poveri. Evidente nei suoi primi lavori è
l'interesse di Dylan per i diritti umani. Ma, con l'album "Another Side
of Bob Dylan", il cantautore cambiò direzione e passò dagli interessi
umanitari ad una consapevole messa in evidenza del proprio "spirito
beffardo" dando risalto ad un nuovo corso (Shelton 219). Dinanzi a Dylan
si stendevano i movimentati viaggi di strada, la "delirante visione" dei
suoi successivi tre album di rottura del 1965/66 nei quali egli riversò
"la sua assurda vita rock in altrettanto assurde invenzioni della sua
immaginazione" (Shelton 225). "John Wesley Harding" rivela una nuova
trasformazione dell'artista, una "svolta" rispetto alle frenesia ed
all'eccesso di immagini affastellate l'una sull'altra. Il contenuto di
"John Wesley Harding" riflette la personale indagine di Dylan
nell'ambito della spiritualità, una ricerca di una calma interiore. E
con la prima traccia dell'album (che dà il titolo al disco), Dylan
ritorna alla compassione, all'interesse accorato nei confronti dei
deboli, dei reietti, dei perdenti. "John Wesley Harding" è
caratterizzato da una nuova musica che costituisce un momento di pausa
con il suo sound organico e con una semplicità che sorprende,
specialmente tenuto conto che si era nel pieno dell'esplosione di
eccesso nel mondo del rock. La voce che si ascolta nell'album è chiara e
sobria ed è intrisa della gravità di toni con la quale il Salmista parla
per conto dei poveri.
Martin Buber spiega in "Good and Evil" che nei Salmi 12 e 82 Dio sorge
per dare salvezza ai poveri, "i deboli, gli afflitti, gli infelici ed i
bisognosi". Il Salmista precisa: gli indigenti, gli orfani, gli
oppressi, i miserabili. In "John Wesley Harding" concetti similari sono
affermati e ripetuti con forza. "John Wesley Harding was a friend to the
poor... he was always known to lend a helping hand" ("John Wesley
Harding era amico dei poveri... egli fu sempre noto per la sua
disponibilità ad aiutare il prossimo"). La canzone guida dell'album
celebra il tradizionale, leggendario motivo del fuorilegge, l'uomo
sempre in viaggio, senza catene, libero, un uomo che è il sincero amico
dei poveri. Harding, con la sua bellissima signora al fianco, è
ricercato dalle autorità e le voci su di lui corrono di bocca in bocca,
ma niente può essere provato, ed egli prosegue nella sua attività,
aiutando gli onesti ed i bisognosi.
L'Harding di Dylan è uno dei "cani sciolti e fuggitivi", un riflesso
umano di Shekina, "la gloria esiliata di Dio che vaga senza fine,
separata dal suo 'signore'". L'uomo, come Harding, che viene reietto,
scrive Martin Buber, è "amico di Dio" (Hasidism 73). In contrasto con
Harding c'è, nella seconda traccia, la donna in catene che avvinghia il
braccio del narratore con l'intenzione di fargli del male. Gli argomenti
del Salmista echeggiano di nuovo in "The Ballad of Frankie Lee and Judas
Priest" che ci ammonisce di aiutare il nostro prossimo con il suo peso.
Ed il fatale errore del "povero immigrante" è quello di innamorarsi
della ricchezza e di voltare le spalle al proprio prossimo. Come i Salmi
analizzati da Martin Buber, l'album "biblico" di Dylan è popolato da
uomini ai margini - il povero, il fuorilegge, l'emarginato, il ladro, lo
sbandato, quelli che soffrono nel portare un peso troppo grande, l'hobo
abbandonato, il povero immigrante. Le canzoni, come i Salmi, sono
caratterizzate da una morale.
Bob Dylan: "La verità è solo una semplice immagine" (McGregor 205).
Dylan fa uso anche dell'esplorazione che Martin Buber compie nella
verità e nelle menzogne. Buber intitola un capitolo del suo libro
"Against the Generation of the Lie: Psalm 12" ("Contro la Generazione
della Menzogna: Salmo 12"). Il Salmista qui dichiara: "Un uomo mente
all'altro: entrambi parlano con labbra melliflue e con cuore doppio...
pieni di vanagloria". I menzogneri dicono: "Se le parole sono nostre
alleate, chi potrà dominarci?" Buber illumina: "La menzogna è il vero
male" che gli uomini hanno introdotto nel mondo. Il narratore nel Salmo
12 "non soffre soltanto per i mentitori, ma per una generazione di
menzogne, e la menzogna in questa generazione ha raggiutno il più alto
grado di perfezione perchè, ingegnosamente controllata, essa significa
supremazia” (Good and Evil 8).
Secondo i Salmi, il disperdersi del discorso umano è il risultato di un
parlare mellifluo, fatto di adulazioni e lusinghe, il risultato di una
lingua menzognera. Secondo gli Ebrei, le parole, le lettere e persino i
ritmi del discorso, posseggono uno spirito vivo come una sorta di
richiamo per un altro uomo e per Dio. "Sappi che ogni lettera è un
essere vivente completo e se una persona legge una preghiera e vede le
luci all'interno delle lettere... Dio approva" (Seigal 185).
Eppure ogni singola lettera con la propria ambivalenza ha il potere di
ingannare, di nascondere, di dissimulare, di oscurare la verità. La
lettera per uno dei nomi di Dio, ad esempio, può allo stesso tempo
significare pace e menzogna. Per sua natura il discorso è viscido ed
evasivo. Buber spiega che il Salmo 82 esprime la preoccupazione per un
simile inganno: "Essi tessono le illusioni... una maniera di pensare...
che essi non seguono". E così la menzogna appare veritiera. "La menzogna
sgorga da "labbra melliflue", come sfoghi spontanei di esperienza e di
intuito". Il potente parla solo per legare le persone a se stesse come
schiavi.
Dylan scopre una nuova via nell'ambito di questi precetti: devozione
alla verità, aborrimento della menzogna.
In "All Along The Watchtower", con una urgenza controllata, il ladro
ammonisce il giullare invitandolo a dire la verità, "perchè l'ora si fa
tarda". L'hobo solitario non ha nè famiglia, nè amici a causa del
proprio ricatto, della propria corruzione e del proprio inganno. Il
povero immigrante "mente con ogni suo respiro". Il titolo "Wicked
Messenger" riecheggia il testo di Buber: "I mentitori camminano sulla
terra nella malvagità (in inglese "wickedness", ndt). Per il Salmista,
la verità di Dio è l'antidoto per le menzogne del malvagio. Anche il
Salmista usa la parola: "I malvagi si pavoneggiano sotto tutti i punti
di vista".
Il malvagio messaggero di Dylan "non può parlare ma solo adulare",
lusingare, illudere. Riflettendo il Salmista che chiama Dio, la gente
nella canzone di Dylan affronta il malvagio messaggero. Il confronto tra
il messaggero e la gente apre il cuore del primo. La gente ammonisce:
"Se non sei in grado di portare buone nuove allora non portarne
affatto". Il confronto provoca il messaggero (la cui mente "moltiplica
la materia più piccola") costringendolo a cercare il proprio cuore, a
cambiare la sua canzone, a soppesare le proprie parole, a coltivare la
verità. E' ancora Buber ad illuminare: "La menzogna ha preso il posto
della buona volontà, della lealtà, della fidatezza, tra gli esseri
umani. Il Salmo 37 afferma: "La bocca del giusto parla con parole di
saggezza".
L'hasid, quello devoto, esprime la realtà piuttosto che oscurarla con
ingannevoli giochi di parole. L'hasid cerca di essere "guarito
dall'insegnamento senza anima", chè ogni sua parola può traboccare di
santità. Alla luce di tali insegnamenti, noi siamo in grado di vedere
che la parola retta, la parola onesta è ora chiaramente la meta di
Dylan. In una intervista del 1967 rilasciata a Michael Iachetta a
Woodstock, Dylan fa una dichiarazione in cui afferma il proprio
interesse per le sue parole a proposito del suo ancora inedito romanzo
dal titolo "Tarantula". "Gli editors continuano a fare revisioni, e le
fanno sbagliate, ed il libro non può essere stampato finchè tutto non è
corretto".
Hubert Saul cita Dylan del quale riporta una dichiarazione relativa a
"John Wesley Harding": "Ma qui (nell'album) io ho avuto una cura
maggiore nella scrittura". Jon Landau caratterizza le canzoni contenute
in "John Wesley Harding" definendole un "tentativo di essere reali", e
sostiene che Bob Dylan "fa meno giochi di parole che mai in
precedenza... Il Dylan di "John Wesley Harding" è profondamente morale".
Landau fa anche alcune riflessioni sul modo di cantare di Dylan che egli
definisce "onesto", un modo di cantare che "non ascolterete su nessun
altro disco oggi giorno". Dylan commenta così nel 1968 a proposito degli
album precedenti a "John Wesley Harding": "C'era in quelle canzoni come
una sorta di versi sfrenati... che potevano non significare niente del
tutto, e andavano semplicemente avanti, e non si sapeva cosa sarebbe
successo. Ora non scrivo più cose del genere".
Martin Buber afferma in "Hasidism and Modern Man" che una parola detta
nella verità ha il potere di sollevare il mondo intero, è in grado di
"mondare tutta la terra dal peccato". Bob Dylan riesamina questo
precetto con riferimento al potere dell'individuo: "Ho sempre pensato
che un solo uomo, il solitario cantore di ballate, con la propria
chitarra ha il potere di sconfiggere un intero esercito se egli è
consapevole di quello che sta facendo... Incantare una folla con la mia
chitarra è la cosa più eroica che io sia in grado di fare" (Shelton
496). Egli dice a proposito di "Wicked Messenger" che "...il terzo verso
si schiude... il tempo diventa più ampio... tutto quel che noi
immaginiamo è davvero lì" (McGregor 277).
Signor Giudice, signora Giuria
Siete in grado di vedere la mia forma?
Se osserviamo il corrispondente Salmo 82, il "giudizio dei giudici", il
significato oscuro di "Drifter’s Escape" diventa chiaro. Il Salmo si
apre con la seguente immagine: Dio istituisce un processo nella corte
del Paradiso per emettere il giudizio tra gli stessi dei. Dio condanna i
potenti per aver favorito la malvagità ed il sopruso sui deboli. Dio
sentenzia che gli dei "muoiano come muoiono gli uomini". Buber spiega
l'interesse del Salmista, che il debole "riceva giustizia di fronte al
malvagio". Dio castiga i giudici: "Essi non permettono che il debole
sulla terra riceva giustizia" (Buber, Good and Evil 21). Il Salmista e
Buber sottolineano entrambi che il potere del potente viene "prestato da
Dio". Dylan espone gli eventi ed il messaggio nella sua canzone. Il
giudice in "Drifter’s Escape" si curva per l'ingiustizia. La folla si
agita. La giuria grida a gran voce. Si levano voci e grida di protesta.
Dio mette fine alla follia con un lampo che illumina l'aula. Mentre
tutti si inginocchiano in preghiera, lo sbandato fugge via. Il testo
della canzone riecheggia l'invocazione del Salmista: "Lèvati o Dio, e
giudica la terra", l'invocazione che gli uomini vogliono sentire ancora.
Il cantautore canta ed enuncia nuovamente il messaggio racchiuso nella
spiritualità e nell'esperienza umana.
"Io non reinvento costantemente me stesso. Io c'ero fin dall'inizio...
Sono un mistero solo per coloro i quali non hanno provato le stesse cose
che ho provato io" (Dylan, Biograph).
"Quando ascolti le canzoni sera dopo sera, alcune di esse in un certo
senso ti influenzano" (Dylan, Biograph).
"All Along The Watchtower" mi è venuta durante una tempesta di lampi e
tuoni. Sono sicuro che è andata così" (Dylan, Biograph).
Il biografo di Dylan, Anthony Scaduto, scrive che "All Along The
Watchtower", la "più bella canzone dell'album", è tratta "in gran parte
dal libro di Isaia con i presagi di una terribile distruzione di un
mondo corrotto". Ad ogni modo, "parole chiave" ed immagini prese da un
altro libro di Martin Buber, "Hasidism and Modern Man", fanno la loro
comparsa nella canzone.
La confessionale e descrittiva storia di potere di Dylan rinarra i
precetti del kavana. Buber spiega che il kavana è un mistico componente
del credo Hassidico che ridefinisce "la strada". Buber spiega il kavana
come il fine unico di redenzione quando il Messia giungerà per "liberare
tutti gli esseri viventi". Il devoto aspetta la venuta del Messia come
un padre aspetta che il suo unico figlio ritorni a casa da una terra
lontana, in piedi sulla "torre di guardia" con "un vivo desiderio nei
suoi occhi". Anche altri attendono colui che si sta avvicinando e sono
consapevoli dello "stato incompleto in cui si trova il mondo...". Tutti
guardano di fuori. Buber racconta questa "parabola" del "principe" che
Dylan richiama nella sua canzone, e che Dylan descrive come una storia
che si apre "in una maniera leggermente differente, in una maniera più
strana", con "il ciclo degli eventi che si muove al contrario" (McGregor
277). "All along the watchtower, princes kept the view, while all the
women came and went, barefoot servants too" (Lungo le torri di guardia,
prìncipi osservavano, mentre tutte le donne andavano e venivano, ed
anche i servitori scalzi").
La seconda parte della canzone continua ad utilizzare le idee e le
immagini di Buber: la possibilità di redenzione del mondo grazie alla
"forza della tempesta", a "minacce terribili". Le parole chiave e le
immagini di Buber, la "raffica di vento", un "vento amaro" mentre "tutto
intorno infuria la battaglia", affiorano nella musica e nelle parole di
Dylan. Sentiamo nella musica "un ruggito che si avvicina" e
sperimentiamo nei suoni della canzone "il seme dell'eternità nel terreno
del tempo". Dylan rappresenta i pericoli con similari forze della
natura: "Outside... a wild cat... confusion... two riders were
approaching... the howling wind" ("All'esterno... un gatto selvatico...
confusione... due cavalieri si avvicinavano... il vento ululava").
Per risollevare i caduti, per liberare coloro che sono stati
imprigionati, Dylan rielabora il tema della discussione sul kavana di
Buber nei versi di apertura di "All along the watchtower". Buber scrive
che tutte le anime sono imprigionate in ogni luogo, e questa è la
missione, libertà: "There must be some way out of here" ("Deve esserci
una via di uscita"), così inizia la canzone. I personaggi della canzone,
il giullare ed il ladro, "i senza voce", sono "tra coloro che sono stati
banditi in esilio dalla società degli uomini". Buber scrive: "Colui la
cui vita viene condotta in esilio non ha un'anima con cui possa parlare.
Ma se un secondo straniero appare, i due possono confidare l'uno
nell'altro" (Buber, Tales of Hasidism 89). Nel mezzo del saccheggio
dell'avidità, nel mezzo della confusione, in mezzo ai "terribili
pericoli", coloro i quali sono imprigionati aspettano di essere condotti
verso la libertà, in attesa che in loro nascano le scintille della
santità (Buber, Hasidism 180). L'attesa precede l'alba della
trasformazione del mondo. Il giullare esprime la propria angoscia per la
prosperità del male (un tema che ricorre continuamente nei Salmi). Egli
dispera per l'arroganza e per lo sfruttamento che ammassano grandi
ricchezze. La canzone mette in contrasto due tipi di uomini ed il
conflitto tra il malvagio ed il potente da una parte e gli umili che
sono puri di cuore dall'altra. Nel mezzo dei "terribili" pericoli, gli
esiliati aspettano la libertà.
Il desiderio di agire e di lavorare, la passione di creare e di
ristorare te stesso, la brama di silenzio ed il grido interiore di
gioia... Metti tutte queste cose insieme nel tuo spirito e sarai santo
(Essential Kabbalah 124)
Il misticismo Ebreo ed il lavoro di Martin Buber hanno avuto una grande
influenza sull'opera di Bob Dylan ed hanno continuato a colorare il suo
lavoro. Dopo il personale viaggio di trasformazione, la "ricerca del
cuore", la "svolta" in direzione di Dio, e la confessione, arriva la
celebrazione della redenzione che possiamo sentire nelle ultime due
tracce di "John Wesley Harding".
"I’ll Be Your Baby Tonight", dice Dylan è "solo una semplice canzone, un
semplice sentimento... scritto da un posto dove non c'è dolore" (Dylan,
Biograph).
Il sentimento continua in quello che può essere considerato un lavoro
complementare: "New Morning". Dopo il "terrificante" e primo "album
biblico della storia del rock", Dylan produce con "New Morning" un
momento di speranza, un cuore felice nella percezione dell'unità
dell'esistenza, canzoni che egli canta con tutta la propria vita. "New
Morning" è un emolliente: suoni che guariscono, la natura come cura per
le acque agitate che turbinano tutto intorno, che (nel titolo e di
canzone in canzone) trae ispirazione dalla letteratura dell'Hassidismo e
dalla Kabbalah. "Ogni nuovo mattino, è grande la tua fiducia che il
mondo diventi nuovo per noi ogni mattino" (Buber, Hasidism 83). L'album
celebra l'unicità dell'esistenza. In "New Morning", il cantautore
esprime "in tutte le cose... il Creatore che vive in tutte le cose
(Buber, Hasidism 74) e benedice l'unione di uomo e donna che "attira la
luce che viene dall'alto" (Matt 156).
Il punto di svolta va ricercato a Woodstock. Poco tempo dopo
l'incidente. Dylan era seduto all'aperto una notte di luna piena.
"Guardai in direzione dei lugubri boschi e mi dissi "Qualcosa deve
cambiare"..." (Williams 24)
In un momento cardine della propria esistenza, in corrispondenza di un
periodo di trasformazione nella propria vita, durante la sua indagine
sulla spiritualità, con la direzione di Martin Buber ed una grande
Bibbia sempre aperta nello studio della sua casa di Woodstock, Bob Dylan
riconobbe il potenziale potere delle sue parole per redimere i caduti.
Questa è la vocazione "umanamente umana" che, secondo la letteratura
dell'Hassidismo, è offerta da Dio agli esseri umani. Buber spiega il
potere mistico della parola: "La parola è un abisso attraverso il quale
colui che parla passa con un balzo da una parte all'altra" (Hasidism
98). Buber avverte: "Una persona dovrebbe pronunciare le parole come se
dentro di esse fossero aperti i cieli".
"Colui il quale conosce la melodia segreta che porta ciò che è dentro in
ciò che è fuori, colui il quale conosce il sacro canto... è pieno del
potere di Dio". Tutto questo viene enunciato da Dylan con le sue
mistiche parole: "Questa è una canzone ispirata che mi è venuta da sè...
Non è stato molto difficile scriverla. Era come se stessi trascrivendo
le parole che provenivano da qualche altro luogo... La canzone si è
scritta da sola." (Dylan, Biograph).
Michaela Cook insegna corsi di Composizione Inglese allo Chaffey College
ed al San Bernardino Valley College in California e continua a
condividere discorsi su Bob Dylan con i propri studenti ad ogni
occasione.
traduzione di Michele Murino
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
ALL ALONG THE WATCHTOWER: Sono stati
scritti trattati per interpretare questo celebre brano di Dylan (apparso
sull'album John Wesley Harding). Fondamentalmente la maggioranza dei
critici sono concordi nel vedere nella figura del giullare Dylan stesso
ed in quella del ladro Gesù Cristo.
I due cavalieri che si avvicinano mentre il vento comincia a levarsi
potrebbero essere due dei quattro cavalieri dell'Apocalisse.
Tutto l'album John Wesley Harding secondo quanto affermato dallo stesso
Dylan è zeppo di riferimenti alla Bibbia (tanto che l'artista lo ha
definito il primo album di rock biblico della storia).
Alcuni hanno addirittura voluto vedere nel nome scelto da Dylan come
titolo dell'album un riferimento diretto a Dio. Prendendo le iniziali
del nome di John Wesley Harding (un celebre bandito del Far-West!!) ed
inserendovi le vocali (nel caso specifico la "e" la "o" e la "a") si
ottiene infatti uno dei nomi di Dio: JWH + e o a = JeoWaH
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
http://83.103.52.33/maggiesfarm/zbabylon.htm
di Mr.Tambourine
Inoltre l'argomento è trattato più
profondamente nel libro di Michele Murino "Bob Dylan Percorsi".
Per Subterranean homesich blues ti
allego la traduzione , leggi con attenzione e rifletti , capirai le
parole del giovane Dylan che osserva il mondo che gli gira intorno.
BLUES SOTTERRANEI NOSTALGICI
parole e musica Bob Dylan
Johnny è in cantina
a mescolare la medicina
io sono sul pavimento
e penso al governo
L'uomo con l'impermeabile
mostra il distintivo
e dice di avere una brutta tosse
Vuole essere pagato
Fà attenzione ragazzo
è qualcosa che hai fatto
Dio sa quando
ma lo stai rifacendo
meglio che svicoli nel vicolo
per cercare un nuovo amico
Il tizio con il cappello di pelle di procione
nel grande recinto
vuole banconote da undici dollari
tu ne hai soltanto da dieci
Maggie arriva con pie' veloce
la faccia piena di fuliggine nera
dice che il calore ha messo
piante nel letto ma
comunque il telefono è intercettato
Maggie dice che molti dicono
che devono cacciare ai primi di maggio
ordini del magistrato
Fà attenzione ragazzo
non importa quello che hai fatto
cammina in punta di piedi
non provare "No doz"
meglio stare lontano da quelli
che portano in giro una manichetta antincendio
tieni il naso pulito
attento ai vestiti comuni
non hai bisogno di un meteorologo
per sapere da che parte soffia il vento
Ammàlati, guarisci
gira intorno ad un calamaio
Suona il campanello, difficile da dire
se qualcosa sarà venduta
sfòrzati, èscine,
ritorna, scrivi in braille,
và in prigione, salta la cauzione
arruòlati se fallisci,
fà attenzione ragazzo
sarai colpito
Ma consumatori, imbroglioni
sei volte perdenti
gironzolano fuori dai teatri
La ragazza del vortice
cerca un nuovo pazzo
Non seguire i leaders
attento ai parchimetri
Ah nasci, stai al caldo,
pantaloncini, avventura, impara a ballare
Vèstiti, benediciti
cerca di ottenere successo
compiacila, compiacilo, compra regali
non rubare, non sgraffignare,
vent'anni di studio
e ti mettono al turno di giorno
Fà attenzione ragazzo
che insabbiano tutto
Meglio saltare in un tombino
accenditi una candela
non indossare sandali
evita gli scandali
non vorrai essere un fannullone
meglio masticare gomma
la pompa non funziona
perchè i vandali hanno preso la manovella
Per la mia passione per Dylan non è
difficile risponderti , mi piacevano da morire i Beatles , ma cantavano
canzonette futili e stupide , poi dichiararono che "La strada è stata
indicata da Bob Dylan" , le loro canzoni cambiarono improvvisamente ,
parole e musiche , e a me venne il desiderio di conoscere più
dettagliatamente questo Bob Dylan che i miei idoli citavano. Così ho
contretto il virus della dylanite , poi non c'è stato più niente da fare
, non esiste antidoto per questo virus!!!!
Spero di essere stato esauriente ,
ciao ,
Mr.Tambourine
|
5475
Ciao Mr. Tambourine Man,
devo dire che non sono molto d'accordo con te
su alcune cose che hai scritto a proposito di Tell Tale Signs nel tuo
articolo "Cos'è Tell Tale Signs".
Al di là del fatto che alcune versioni fossero da perfezionare non credo
che molte delle canzoni del
cofanetto siano scarti come dici tu affermando appunto che "scarti erano
e scarti rimangono".
Caro Nap , con
scarti non intendo cose cattive , intendo cose che non sono rientrate
negli album ufficiali , chiamale scelte se ti soddisfa di più , ma
tecnicamente sono scarti di registrazione , capisco che il nome "scarti"
possa dare un' impressione negativa , ma è il termine esatto per
definire quelle registrazioni.
Ad esempio uno dei capolavori del disco, a mio avviso, "Can't wait", non
è affatto uno scarto. E' solo una
versione differente.
E' stata scelta l'altra ed è semplicemente una scelta. Secondo me
sbagliata perchè la versione di bs8 mi sembra
assolutamente eccezionale e molto ma molto meglio di quella di toom,
come scrivevo nella mia recensione su MF.
Poi "Red River Shore". E' stupenda. Semplicemente è stata esclusa perchè
le hanno preferito altre
canzoni e ovviamente su un disco non ci può stare tutto. Ma non è
affatto uno scarto anzi per me è una delle cose più belle di Dylan
degli ultimi vent'anni e sicuramente la cosa migliore di toom. Non a
caso un musicista come Jim Dickinson che aveva suonato in quel disco si
meravigliò all'uscita dell'album che quella che per lui era la cosa
migliore era stata esclusa, "Red River Shore" appunto.
Il problema non è come dici tu che al momento chi ha escluso i brani era
incapace di
intendere e di volere. Nel caso di toom a me appare evidente che tutto
dipende da Daniel Lanois, produttore bravo finchè si vuole ma anche a
mio avviso eccessivamente sopravvalutato e soprattutto, mi sembra,
molto pieno di sè e con la smania di produrre dischi a sua immagine
piegando l'artista ai suoi voleri, al suo sound e alle sue idee quasi
da far uscire un disco per il quale dire "è uscito l'ultimo disco di
Lanois" non "l'ultimo disco di Dylan". Non è un caso che Dylan e Lanois
litigarono anche violentemente durante la lavorazione di toom e Dylan
dichiarò più volte in seguito di non essere per niente soddisfatto
delle scelte relative alla tracklist e al sound, tanto è vero che dopo
quell'esperienza si è prodotto sempre da solo in maniera secondo me
mirabile dichiarando di aver chiuso con i produttori che vorrrebbero
insegnargli come deve suonare un suo disco credendo di saperne più di
lui.
Mi rifiuto
categoricamente di credere che uno come Bob Dylan possa lasciarsi
imporre delle scelte di sue canzoni da mettere su album da un Lanois
qualsiasi ! Quello era un album di Bob Dylan , non di Daniel Lanois , e
se Dylan si è lasciato imporre qualcosa ha sbagliato , o forse c' erano
altri motivi che noi non possiamo sapere o giudicare .
"Marchin' to the city" è un gran pezzo, per niente uno scarto, è
di gran lunga superiore alla canzone che poi diventerà, ovvero "'Til I
fell in love with you".
Anche qui è chiaro che a Lanois non stava bene
perchè voleva il suo sound e un album compatto che portasse il proprio
marchio e non quello di Dylan. Dunque niente Red River Shore perchè
stonava col resto secondo lui, niente Can't wait in quel modo perchè
poco alla Lanois. Niente Marchin' to the city perchè bisognava
trasformarla nell'ennesimo pezzo col suo sound e quindi trasformiamola
in 'Til I fell in love with you. E ovviamente niente Most of the time
nella versione secondo me bellissima di bs8 perchè troppo dylaniana.
Sembra un pezzo di Blood on the tracks come scrivevo nella mia
recensione. Personalmente non la reputo inferiore ai capolavori di quel
disco. Che poi la versione di Oh Mercy sia anch'essa un capolavoro non
lo nega nessuno, come scrivevo nell'articolo. Semplicemente è
differente e Lanois ha scelto quella perchè appunto quella era la SUA e
non quella di Dylan. Stai certo che se Oh Mercy l'avesse prodotto Dylan
avrebbe scelto quella di bs8 e sarebbe stata stupenda ugualmente. Sono
anni che vado dicendo che è una pura favoletta quella per cui Lanois
producendo OM e Toom ha salvato Dylan. Quei due dischi sono dei
capolavori perchè le canzoni che Dylan ha scritto in quelle occasioni
sono dei capolavori. Punto. Se li avesse prodotti lui in prima persona
capolavori restavano. Diversi sicuramente ma sempre capolavori. E bs8
secondo me lo dimostra definitivamente con i brani che ho appena
citato. Se per OM o per Toom Dylan avesse scritto i brani di Knocked
out loaded o di Down in the groove qualcuno crede davvero che
magicamente Lanois avrebbe trasformato quegli album in OM e Toom? Ma
non scherziamo. Al massimo avrebbe detto a Dylan di buttare via le
canzoni rifutandosi di produrre l'album. Ma non avrebbe certo potuto
trasformare Ugliest girl in the world in Ring them bells o Sally Sue
Brown in Not dark yet.
Un qualsiasi altro produttore capace di fare il
proprio mestiere avrebbe saputo fare altrettanto che Lanois con le
stupende canzoni di quei dischi. Magari qualcuno anche meglio. Ed in
primis Jack Frost (anzi secondo me avrebbe fatto senz'altro di meglio,
alla luce di "Love & Theft" e Modern Times che trovo prodotti
decisamente meglio di Time out of mind).
Allo stesso modo in cui - viceversa - Lanois, ripeto, avrebbe fatto un
disco mediocre con i pezzi
di Down in the groove.
Anzi, stando alle dichiarazioni di Dylan degli ultimi 10 anni mi viene
da pensare che le parti più interessanti e
meglio riuscite di Time out of mind siano di Frost e quelle noiose,
stantie e costruite (e dunque meno riuscite) siano di Lanois.
Lanois che continuava a dire che Mississippi doveva essere "un brano
tribale"
(!!!) e che doveva essere "sexy, sexy, sexy" (!!!).
Lanois che arrivò più volte vicino alla rissa con Dylan perchè voleva
imporgli le proprie
idee (Jim Dickinson).
Giusto , Lanois è solo Lanois ,
non è Dylan , allora perchè Dylan ha accettato queste scelte ? Per
quanto riguarda le versioni alternative sono d'accordo con te , a te
piacciono alcune , a me altre ed ad altri altre ancora , ognuno ,
ascoltando , secondo i propri gusti e la propria sensibilità musicale si
fa un'idea precisa di ogni singolo pezzo , ed ognuno di noi fa le sue
scelte , come è giusto che sia.
Che si ostinò a cercare di mettere nel disco il
proprio sound con la conseguenza che "...musicalmente il disco alla
lunga perde freschezza e spontaneità" (Paolo Vites).
Che creò "un'orgia di chitarre, tre o quattro contemporaneamente, più
due pedal steel,
tastiere, in alcuni pezzi addirittura tre batterie contemporaneamente
(...) con un effetto che alla lunga risulta fastidioso e anche
abbastanza noioso" (Paolo Vites).
Con un lavoro in Tryin' to get to heaven in cui "è impossibile non
essere infastiditi da quella
chitarrina che per tutto il tempo segue un ritmo tutto suo,
ostinatamente in primo piano, con la batteria che pesta oltre misura,
dando al tutto un'atmosfera confusa e pasticciata, quasi i musicisti
non sappiano da che parte andare. Viceversa lo splendido lavoro di
pedal steel è tenuto in secondo piano, mentre invece avrebbe colorato
l'affascinante linea melodica in modo compiuto" (Paolo Vites)
Paolo Vites ha
una grande esperienza e competenza e certamente le sue parole fanno
testo e la sua opinione è bene tenerla in considerazione in un discorso
di questo genere , ma teniamo sempre presente che chi ha fatto uscire
gli album di Dylan è stato Dylan , poteva buttare nel cesso tutto il
lavoro di Lanois e ricominciare da capo , non sarebbe stata la prima
volta , aveva già fatto così con Blood on the tracks , e pur essendo
d'accordo con molte delle tue opinioni ( a volte non mi trovi d'accordo
sul discorso musicale , cioè sul modo col quale sono suonate ,
arrangiate e registrate alcune di queste takes , ma questo è solo una
questione puramente di stampo personale , io preferisco certe atmosfere
e tu altre , niente di male o di sbagliato in questo. Paolo Vites
considera Oh Mercy uno dei cinque album più grandi di Dylan , è il
produttore di quel disco era Daniel Lanois , quindi Paolo sembra entrare
in contraddizione con le sue stesse parole quando esprime le critiche
che tu hai riportato sopra.
Un "album sicuramente di spessore, musicalmente abbastanza ispirato ma
la mano
di Lanois è troppo evidente, a volte perfino fastidiosa. Le canzoni di
TOOM hanno trovato la loro giusta dimensione dal vivo, più vive, più
dirette" (Alessandro Cavazzuti).
Ecco ancora Vites: "(...) Lo stesso è avvenuto con Time out of mind,
anche se qui Lanois ha messo
pesantemente mano nel suono del disco, stravolgendolo rispetto a come
era stato registrato: una intervista con Jim Dickinson, presente in
studio, dice di come il disco avesse in origine un sound del tutto
diverso, e di come lo stesso Dylan sia rimasto sorpreso del prodotto
finale."
E ancora: "Il merito migliore di Lanois è stato quello di
avere messo Dylan a suo agio, specialmente in Oh Mercy, dandogli una
location perfetta e tranquilla, con tanto di camera per dormire al
piano superiore degli studi, musicisti pronti a registrare anche alle
tre del mattino, cioè quando Dylan si sentiva pronto per farlo, e
nessuno stress."
Non credo che
questo sia stato l'unico merito di Lanois , sarei stato capace anch'io
di mettere a disposizione tutto quello che ha fatto lui per mettere
Dylan a suo agio , non è poi così difficile , basta avere i capitali
necessari e si può comprare anche la Svizzera.
E sempre Vites: "Credo comunque, per quanto io ami il
sound di Lanois, che la bontà di un disco di Dylan dipenda
esclusivamente dalla bontà delle canzoni che lui ha pronte in quel
momento; il merito del produttore del caso è riuscire a mantenere alto
l’interesse di Dylan a registrare quelle canzoni..."
E poi lasciamo la parola al diretto interessato. E fu per colpa di
Lanois che "...Time
out of mind risultò un disco incompleto" (Bob Dylan).
E ancora Dylan: "Quando lavori con un produttore, lo sai che può
portarti in quella o
quell'altra direzione se non sei particolarmente determinato. Molti
miei dischi sono stati alterati. Spesso i produttori e i tecnici sono
prigionieri del mito. Non pensano a come realmente le mie cose
dovrebbero suonare. Quando suono dal vivo la gente dice: ma le canzoni
non suonano come nel disco. Naturalmente no, anche perché non erano
state incise nella maniera giusta".
Lo stesso Lanois a proposito del quale abbiamo letto: "Vedi, per quanto
riguarda Lanois... Io registravo
una canzone nella maniera che più mi piaceva e lui rovinava le parti
più belle. Era una cosa irritante... Non mi piaceva affatto!"
Sono sempre parole di Dylan.
Sono strane queste dichiarazioni di
Dylan , mi chiedo " Cosa gli impediva di mandare Lanois a quel paese ? "
. Sicuramente alle spalle di tutto questo c'è stato qualcosa per la
quale nessuno può sapere e quindi giudicare esattamente , anche se Dylan
ci ha abituato da anni a sentirlo dire una cosa per poi smentirla, non
si capisce mai ( anche perchè non si conoscono mai le ragioni ) quando
scherza o quando parla sul serio , forse fa parte del personaggio "Bob
Dylan" che Zimmerman interpreta da anni.
Proseguendo poi, come chiamare scarti i due
brani delle Bromberg Sessions, Miss the Mississippi e Duncan and Brady?
Miss The
Mississippi era una bellissima , stupenda cover del brano di Doc
Watson , forse per questo è stata lasciata fuori dagli album ,
personalmente la trovo la "GEMMA" di Tell Tale Signs , stesso discorso
per 30-20 Blues che è una cover di un brano di Robert Johnson.
Quelle per me sono altre due perle di questo bs8. Magari avessero
pubblicato tutto l'album inedito. Piuttosto avrei tolto le tre canzoni
già pubblicate per le colonne sonore e un paio di live non
indispensabili, avrei reso il cofanetto triplo e avrei pubblicato tutto
il disco con Bromberg più le outtakes complete dei dischi acustici di
inizio novanta (32-20 Blues e Mary and the soldier sono per me altre
due perle assolute di bs8).
E ancora come si può chiamare scarto Born in time di bs8? O Everything
is broken? Anche quelle sono solo delle
versioni differenti ma credo che invertendole con quelle ufficiali OM e
UTRS non avrebbero perso niente.
Dove ti do ragione invece è solo su alcuni brani come "Dreamin' of you"
che mi sembra veramente una cosa un
po' ibrida, una canzone davvero non completa che infatti è poi sfociata
in altre canzoni. E ovviamente sul demo di Dignity che è appunto solo
un demo per quanto secondo me ha un suo incredibile fascino e lascia
intravvedere cosa sarebbe stato quel brano se impostato come un gospel
(magari sarebbe stato ancora più bello).
Quello che invece mi sento di criticare in bs8 è il solito giochetto
dell'edizione super de luxe per
collezionisti che ha privato gli acquirenti "normali" di capolavori
come Duncan and Brady, Mary and the soldier e delle altre due stupende
Marchin' to the city e Red river shore.
Sul discorso del Dylan live invece sono d'accordo con te come detto
ormai da tempo...
Che ne pensate amici in ascolto?
Michele "Napoleon in rags"
In conclusione sarebbe più giusto dire
che questo è un disco di "testimonianze" , con qualche testimonianza non
indispensabile .
Mr.Tambourine
|