Bob Dylan - Modern Times
THE FIRE GONE OUT BUT THE LIGHT IS NEVER
DYIN'
di Michele Murino
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Quando nel '97 si parlò di una sua rinascita con Time out of mind, in molti
azzardarono che fosse anche il canto del cigno del più grande autore di
canzoni del secolo.
Solo 4 anni dopo, con "Love and theft", Dylan dimostrò di poter fare ancor
meglio, con un album che era un vero caleidoscopio di stili e di liriche che
rinverdivano letteralmente i fasti dei suoi capolavori degli anni '60.
Con Modern Times, Dylan prosegue esattamente sulla linea di "Love and theft"
tanto che da più parti il disco viene definito una sorta di "Secondo
capitolo" dello stesso libro, e lo stesso Dylan - smentendo la sua casa
discografica che presenta il nuovo album come il terzo di una trilogia - lo
descrive invece come il secondo di una trilogia che si completerebbe solo se
e quando egli deciderà di ritornare in studio per un nuovo lavoro.
Pensavamo fosse molto difficile che, a distanza di un solo album, Dylan
potesse fare meglio di "Love and theft".
Modern times invece dimostra ancora una volta che la capacità di Dylan di
scrivere grandi canzoni e di realizzare dischi eccellenti è intatta e la
pioggia di elogi che le riviste inglesi e americane (ma non solo) stanno
riversando sul nuovo lavoro "rischia" di oscurare quella torrenziale che
investì "Love and theft" nel 2001.
La parola "masterpiece" comincia a leggersi in gran copia, il termine
"genius" spunta sulle pagine delle riviste più autorevoli, le cinque stelle
si sprecano e non è difficile indovinare che qualche Grammy potrebbe essere
già in arrivo.
L'album appare molto compatto già fin dal primo ascolto, un po' meno blues e
r'n'r-oriented rispetto al precedente e con una dominanza un po' superiore
delle ballads e delle crooner songs, o più in generale delle canzoni
d'atmosfera.
Tuttavia, come per "Love and theft", Dylan - che ha ancora una volta
magistralmente prodotto il disco da solo, utilizzando il solito nom-de-plume
di "Jack Frost" - bilancia in maniera abbastanza equilibrata i ritmi veloci
e quelli lenti, alternando con sapienza le canzoni trascinanti alle melodie
dolci e soffuse, le atmosfere "calde" a quelle più soft.
Thunder on the mountain apre il disco, ed è un'apertura irresistibile, forse
uno dei brani più "radiofonici" del Dylan recente, di più facile ascolto e
di maggior presa. Il fraseggio qui è magistrale e ricorda i fasti dei brani
degli anni '60 e '70, soprattutto in versi come "Gonna raise me an army,
some tough sons of bitches / I'll recruit my army from the orphanages"
oppure "Shame on your greed, shame on your wicked schemes...", o ancora "I
was thinkin' 'bout Alicia Keys, couldn't keep from crying / When she was
born in Hell's Kitchen, I was living down the line".
Musicalmente è una bella riscrittura dei vecchi classici come Johnny B Goode
(ricorda molto anche la dylaniana On the road again), ma la voce di Dylan è
capace di trasformarlo in un brano "nuovo". Le liriche sono molto
interessanti, e talvolta piacevolmente ironiche: "Tuono sulla montagna,
rotola fino al suolo / Mi alzerò domani mattina per percorrere quella
difficile strada / Un bel giorno sarò a fianco del mio Re / Non tradirei mai
il tuo amore nè nessun'altra cosa / Mi procurerò un esercito, un bel po' di
robusti figli di puttana / Recluterò i miei soldati negli orfanotrofi / Sono
andato alla chiesa di St. Herman e ho pronunciato i miei voti religiosi / Ho
succhiato il latte di migliaia di mucche..."
Non potevano mancare naturalmente neanche in Modern Times i riferimenti
biblici. Il titolo del brano ed il verso del "trombone" fanno infatti
riferimento ad Esodo, 19:16. Inutile poi sottolineare "the writing on the
wall" che compare in molte canzoni di Dylan con rimandi biblici. "The art of
love" è invece un probabile riferimento all'Ars Amatoria di Ovidio.
Dopo un brano veloce, Dylan bilancia subito con il primo pezzo da crooner
del disco, uno di quelli che hanno fatto sì che più di un recensore parlasse
di mood e di vocalismi alla Sinatra. Spirit on the water, questo il titolo,
è forse il brano più piacevole del disco dal punto di vista dell'ascolto, un
ritmo d'altri tempi ed una melodia irresistibilmente sussurrata (il verso
che recita "I'm as pale as a ghost / Holding a blossom on a stem / You ever
seen a ghost? No / But you have heard of them" ne è un esempio magistrale).
Il passaggio finale di armonica è altrettanto irresistibile ed è un peccato
che Dylan lo abbia stoppato quasi subito. Avrebbe potuto costituire una
straordinaria coda musicale, se tenuto più lungo (cosa che probabilmente
avverrà puntualmente nelle esecuzioni dal vivo).
Anche qui ci sono riferimenti biblici. La prima strofa ed in particolare la
frase "Darkness on the face of the deep" viene da Genesi 1:1-2
Già da queste due canzoni appare chiaro che Dylan ha curato in maniera
particolare le parti vocali, soprattutto nei brani lenti, con sfumature e
toni a volte finanche inusitati per il suo tipo di voce. Qui ed in brani
come Nettie Moore, Ain't Talkin' e Workingman's Blues #2 la coloritura
vocale è davvero bella, nettamente superiore a quella di Time out of mind e
perfino a "Love and theft". L'ennesima risposta - se ancora ce ne fosse
bisogno - a chi continua a sostenere che Dylan "non sa cantare".
In perfetta alternanza arriva un nuovo tiratissimo brano, Rollin' and
tumblin', che sa un po' troppo di deja vu ed ha un testo un po' scontato,
però Dylan lo canta davvero bene ed il piede non smette di muoversi per
tutto il brano, sferragliante come un treno, fino allo splendido finale
rallentato. Non è difficile ipotizzare che diventerà uno dei brani nuovi che
Bob proporrà in maniera più frequente dal vivo (magari con l'inserimento di
qualche assolo di armonica che ci sarebbe stato alla perfezione).
Il brano ha chiare ascendenze da Muddy Waters, autore di una canzone dallo
stesso titolo e che presenta alcuni versi molto simili se non del tutto
identici.
Si torna al crooning con uno dei brani più belli del disco dal punto di
vista melodico, When the deal goes down, un "old style tune" che fa
esplodere in maniera clamorosa tutto il potenziale del Dylan "cantante
confidenziale", quello di brani come "Born in time" o "Where teardrops
fall". La canzone è struggentemente malinconica ed il testo molto bello,
delicato e poetico: "Nel silenzio notturno, nell'antico lucore del mondo /
dove la saggezza diventa conflitto / invano rintocca il mio sbalorditivo
cervello / attraverso l'oscurità dei sentieri dell'esistere / Ogni
invisibile supplica è come nube nell'aria / Domani continua a venire /
Viviamo e moriamo, il perchè non sappiamo... Mangiamo e beviamo, sentiamo e
pensiamo / lungo la strada, lontano, smarriti vaghiamo / Io piango ed io
rido perseguitato / da cose che dire non ho mai inteso, nè desiderato / La
pioggia notturna insegue il treno / Portiamo tutti la stessa corona di
spine... ma io sarò con te quando verrà il turno."
E arriva puntuale il terzo brano veloce del disco, Someday baby, dal
classico andamento blueseggiante, anche questo ben cantato. La prova della
band, qui come in quasi tutto il disco, è decisamente superiore a quanto
normalmente fa vedere dal vivo. Poche impennate nel testo con riferimenti a
Muddy Waters (Trouble No More) e a Kansas Joe McCoy (Pile Drivin' Blues).
E' poi la volta del primo grande capolavoro dell'album (Modern Times ne
contiene almeno tre), Workingman's Blues # 2, un brano di struggente
bellezza con una prova vocale straordinaria, una melodia irresistibile ed un
testo tra i migliori di Dylan. Un nuovo classico del songbook dylaniano.
"Sto navigando indietro, pronto per la lunga raccolta / Sballottato dai
venti e dai mari / Li trascinerò tutti quanti all'inferno e tutti li metterò
al muro / Li venderò ai loro nemici e cercherò di nutrire la mia anima col
pensiero / Dormirò per tutto il resto del giorno / Ci son volte che nessuno
vuole quel che ha / Ma ci son volte che quel che hai non puoi darlo via ",
Dylan canta ogni singola parola con estrema convinzione... "Ora il luogo è
accerchiato da innumeri nemici / Forse alcuni di loro son sordomuti / Non
c'è uomo nè donna che conosca l'ora in cui il dolore verrà / Nell'oscurità
sento il richiamo dell'uccello notturno, sento il sospiro degli amanti /
dormo in cucina coi piedi all'ingresso / di un sonno che è una morte
temporanea..."
Il fraseggio è furiosamente glorioso quantunque spesso sussurrato, ed in
particolare il verso "Now they worry and they hurry and they fuss and they
fret / They waste your night and days..." è scandito da Dylan in maniera
assolutamente irresistibile; peccato anche qui per la coda strumentale
finale tronca che invece il violino lasciava presagire lunga e bellissima.
Beyond the horizon ha un testo delicatamente poetico ed estremamente
suggestivo ma musicalmente è il meno convincente tra i brani da crooner di
Modern times, pur poggiando su una solida melodia vecchio stile che non
avrebbe sfigurato in un musical con Judy Garland: "Oltre l'orizzonte, al di
là del sole / alla fine dell'arcobaleno dove la vita è solo all'inizio /
Nelle lunghe ore del crepuscolo, più in basso della polvere stellare / Oltre
l'orizzonte è facile amare... Corre e corre il mio cuore infelice / sento il
bacio dell'angelo / mentre le mie memorie annegano nella beatitudine dei
mortali / Oltre l'orizzonte, sotto cremisi cieli / nella luce soffusa
dell'alba ti seguirò con lo sguardo / tra regni e contee e tra templi di
pietra / oltre l'orizzonte fino alla fine..."
Nettie Moore è il secondo "masterpiece" del disco. Qui la voce di Dylan è
davvero straordinaria soprattutto nella strofa, un po' meno nel ritornello
(ripreso tra l'altro da una vecchia canzone del 1857, The Little White
Cottage, o Gentle Nettie Moore, sia pur riadattato e modificato).
Brano di grande atmosfera e melodicamente molto bello. Eventuali rese live
non potranno che costituire l'apice dello show. Il brano è disseminato di
citazioni di vecchi bluesmen, da Blind Lemon Jefferson a Robert Johnson, a
traditionals come Frankie and Albert e Moonshiner (incisi dallo stesso
Dylan).
The leeve's gonna break è l'ultimo brano rockeggiante del disco, ancora una
volta ben cantato da Dylan e decisamente piacevole anche se ricorda un po'
troppo brani come 10.000 men e Summer days. Anche il testo sembra un puzzle
di frasi standard già sentite anche se ha qualche sprazzo notevole: "C'è
gente per la strada che si porta dietro tutto quel che possiede, ce n'è
altra che ha appena la pelle sufficiente a coprirsi le ossa... Mi son
svegliato stamane con burro ed uova nel letto, non avevo spazio nemmeno per
alzare la testa... " La canzone è debitrice nei confronti di When the Levee
Breaks di Memphis Minnie che presenta alcuni versi identici.
L'album si chiude con il terzo capolavoro, forse il migliore dei tre, Ain't
talkin', un brano straordinario, dalla prima all'ultima nota. Una
lunghissima e suggestiva canzone d'atmosfera, che pesca ancora qua e là
dalla Bibbia, costruita musicalmente nella strofa sulla melodia rallentata
di Slow train e con un ritornello splendidamente ossessivo che ricorda certe
atmosfere di Time out of mind e Oh Mercy. L'attacco ricorda vagamente (e
forse volutamente) quello celebre di Ballad of a thin man ed il testo è
forse il migliore del disco: "Non sto parlando, sto solo camminando / in
questo stanco mondo di dolore / Brucia il cuore, e ancora si strugge /
Nessuno sulla terra mai saprà... / Nel cuore degli uomini può dimorare uno
spirito malvagio / Provo ad amare il mio prossimo e far del bene agli altri
/ Ma, oh madre, le cose non vanno bene... Un giorno camminavo nel mistico
giardino / un caldo giorno d'estate, su un caldo prato estivo / Mi scusi
signora, le chiedo perdono / Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è
andato / Non sto parlando, sto solo camminando / su per la strada, dietro la
curva / Brucia il cuore, ancora si strugge / Nell'ultima retrovia alla fine
del mondo".
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Ci vediamo ai Grammy, mr. Dylan!
Michele Murino
Bob Dylan - MODERN TIMES
Columbia/Sony
1. Thunder On The Mountain
2. Spirit On The Water
3. Rollin' and Tumblin'
4. When The Deal Goes Down
5. Someday Baby
6. Workingman's Blues #2
7. Beyond The Horizon
8. Nettie Moore
9. The Levee's Gonna Break
10. Ain't Talkin'
L'edizione "Deluxe" contiene un DVD con i seguenti quattro video:
1. Blood In My Eyes
2. Love Sick
3. Things Have Changed
4. Cold Irons Bound
Musicisti:
Bob Dylan - piano, chitarra, armonica, voce
Tony Garnier - basso, violoncello
George Recile - batteria, percussioni
Stu Kimball - chitarra
Denny Freeman - chitarra
Donnie Herron - pedal steel, violino, viola, mandolino
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Modern Times preview
di Michele Murino - 30.6.06
BOB DYLAN ESCE CON UN NUOVO ALBUM DOPO
CINQUE ANNI
Bob Dylan esce con un nuovo album dopo cinque anni. Modern Times arriverà
nei negozi ed online il 29 Agosto
NEW YORK, 12 Giugno /PRNewswire/ -- Il primo nuovo album di Bob Dylan da
cinque anni a questa parte, Modern Times, arriverà nei negozi ed online il
29 agosto. Il 44mo album include dieci nuove canzoni di Bob Dylan registrate
quest'inverno con Dylan alle tastiere, chitarre, armonica e voce,
accompagnato dalla sua band regolare che lo accompagna in tour.
Ecco alcuni titoli delle canzoni di Modern Times:
"Thunder On The Mountain," "Spirit On The Water," "Workingman's Blues," e
"When The Deal Goes Down."
Il presidente della Columbia Records Steve Barnett ha dichiarato, "Un nuovo
album di Bob Dylan è un evento. Bob è quel raro artista la cui musica sfida
tutte le mode e risuona a tutti i livelli della nostra cultura. "Modern
Times" è il terzo album di una straordinaria trilogia, insieme a Time Out Of
Mind e "'Love and Theft".
Bob Dylan è uno dei più famosi ed acclamati songwriter, musicisti e
performer, e ha venduto quasi 100 milioni di album e si è esibito
letteralmente in migliaia di show in tutto il mondo nel corso di una
carriera che copre cinque decenni. I suoi album più recenti, Time Out Of
Mind e "Love & Theft"sono stati tra i suoi più grandi successi commerciali e
tra i più lodati dalla critica (...)
Abbiamo avuto un'anticipazione del nuovo album di Bob Dylan, Modern Times,
in uscita il 29 Agosto. Un album che Dylan ha prodotto da solo mescolando
elementi del suo album del 2001, "Love and Theft" - variazioni blues
(pensate a “Cry A While”) e stravaganti ballate (pensate a “Floater”) – con
lo stile dei classici Time Out of Mind ed Oh Mercy. Nell'album suonano i
musicisti dell'attuale band di Dylan. Nelle nostre orecchie risuona un brano
che fa gelare le ossa “Ain’t Talkin’”, probabilmente il più epico e potente
brano di chiusura per un album di Dylan. Altri titoli sono “Thunder On the
Mountain,” “Spirit on the Water,” “Workingman’s Blues,” “When the Deal Goes
Down” e “Neddy Moore.” -- Austin Scaggs
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ALICIA YOU BEEN ON MY MIND
di Michele Murino - 2.7.06
Caspar Llewellyn Smith anticipa sul "The
Observer" del 2 luglio alcuni versi del nuovo album di Bob Dylan, "Modern
Times".
Il verso iniziale della prima canzone dell'album, scrive Smith, recita:
'Thunder on the mountain, fires on the moon, there's a ruckus in the alley
and the sun will be here soon'.
La canzone prosegue poi con: 'I was thinking about Alicia Keys, couldn't
help from crying / When she was born in Hell's Kitchen, I was living down
the line / I'm wondering where in the world Alicia Keys could be / I been
looking for her even clean through Tennessee.'
("Tuoni sulla montagna, fuochi sulla luna, c'è confusione nel vicolo ed il
sole presto arriverà" - "Stavo pensando ad Alicia Keys, e non ho potuto fare
a meno di piangere / Quando lei è nata ad Hell's Kitchen, io vivevo a sud /
Mi chiedo dove potrebbe essere ora Alicia Keys / L'ho cercata persino in
tutto il Tennessee").
Smith indica come "Modern Times" il titolo della canzone anche se stando al
verso iniziale è più probabile che si riferisca a "Thunder on the mountain"
(sempre che i titoli finora trapelati siano giusti).
Alicia Keys ha commentato così la notizia: 'Ho sentito in via non ufficiale
che Dylan aveva menzionato il mio nome in una delle sue nuove canzoni.
All'inizio pensavo che qualcuno stesse prendendosi gioco di me! Come poteva
una tale leggenda conoscermi? E, soprattutto, decidere di scrivere di me?
Non ho ancora sentito la canzone - è top secret. Ma sono follemente eccitata
al pensiero e sono onorata che Dylan abbia pensato a me".
Smith dice poi che nella title-track dell'album (dunque è presumibile che vi
sia comunque davvero una canzone intitolata "Modern Times") Dylan parla, o
meglio canta, di 'all the ladies in Washington scrambling to get out of
town' ("tutte le signore a Washington arrancavano per uscire dalla città").
Smith collega questo verso con la tragedia dell'11 settembre.
In un altro verso Dylan canta: "Ho un nuovo abito ed una nuova moglie".
Smith cita altre due canzoni con i titoli di 'Netty Moore' e 'Ain't Talkin',
Just Walkin'' mentre finora erano state presentate come "Neddy Moore" e
"Ain't Talkin'", non è chiaro dunque se i titoli siano stati riportati
erroneamente dal giornalista.
Michele Murino
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7.7.06
Anticipazione di Modern Times da Uncut di luglio
"Un nuovo Classico di Dylan"
A proposito del sound dell'album e dell'interpretazione di Dylan
"Pensate a 'Love and Theft' ed anche ai Basement Tapes, ed al modo in cui le
canzoni su questi album sembrano essere state messe insieme da migliaia di
vecchie frasi di vecchi blues, o vecchie canzoni folk, da vecchie storie e
frammenti di leggenda"
"Blues in stile Chicago e jazz degli anni '30 in stile 'Love and Theft'"
"Dylan sembra aver passato parecchie ore in studio perfezionando le parti
vocali. Il risultato è una performance in stile Sinatra dal punto di vista
del fraseggio e del sentimento, una delle sue migliori prove vocali"
A proposito dei temi
"Un LP sull'amore con un tono caldo ed accogliente, un umorismo auto-ironico
e maliziosi riferimenti al sesso. Dylan in Modern Times sembra rinvigorito,
persino indomabile".
"C'è qualcosa in questo nuovo album che può stare a fianco dei lavori più
immortali di Dylan? Inequivocabilmente sì. Ci sono diversi candidati ma
tenete d'occhio soprattutto una canzone che combina la musica country con la
coraggiosa politica di Infidels, il brano in difesa dei lavoratori americani
"Union Sundown" ed il discorso in favore dei contadini americani al Live
Aid.
E poi c'è una canzone d'amore ed una con un accenno, dopo così tanti anni,
della turbinante maestà di Like a Rolling Stone"
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Michele Murino - 9.7.06
Nuovi commenti ed anticipazioni su "Modern Times" da "Uncut":
A quei fans di Dylan che cercano indizi a proposito dell'identità musicale
del suo nuovo album, Modern Times, in canzoni come "'Cross the Green
Mountain", l'epico brano di nove minuti tratto dalla colonna sonora del film
"Gods and Generals" del 2003, l'unica sua recente dichiarazione musicale di
un certo peso, possiamo dire che Modern Times ha poco da spartire con quel
tipo di canzoni.
E, allo stesso modo, anche paragoni con il senso di mortalità e di mancanza
di speranze per il futuro che così tanto aveva dominato il creativo ritorno
di Bob Dylan nel 1997 con l'album Time Out of Mind sono fuori bersaglio.
Dylan ha prodotto e arrangiato da solo Modern Times e vi ha suonato guidando
la sua band. Ha trattato ogni singolo aspetto di Modern Times con cura ed
attenzione. Senza rivelare troppo, Modern Times potrebbe anche essere
descritto, innanzi tutto, come un disco che parla di amore. Precedenti
ideali per questo nuovo disco sono gli album della trilogia della metà degli
anni '70, ovvero Planet Waves, Blood on the Tracks e Desire, con il loro
misto di rabbia e di devozione che viene qui rimpiazzato da un umorismo
auto-ironico e da allusioni maliziose al sesso.
Per quanto riguarda invece la domanda se quello che un tempo era stato il
portavoce di una generazione abbia o meno risposto alla condizione disperata
del suo Paese dai tempi di "Love and Theft", che venne pubblicato con una
sinistra coincidenza proprio l'11 Settembre del 2001, il giorno che ha
cambiato l'America per sempre, la risposta è, come sempre, "in un certo
senso sì".
Non è che ci siano menzioni di aeroplani che si schiantano contro il World
Trade Center, o di guerra nel Medio Oriente, o riferimenti a George Bush. Ma
le tradizioni del blues e del folk, nelle quali Dylan ha radicato se stesso
sin dall'album "Good As I Been To You" del 1992, gli consentono di alludere
a tali argomenti con riferimenti senza tempo. Proprio come "High Water", una
delle tracce che più risaltarono in "Love and Theft", sembrò paurosamente
anticipare una catastrofe naturale come l'Uragano Katrina, allo stesso modo
immagini di furia degli elementi, di flagelli divini e di povertà soffiano
in tutto l'album Modern Times.
La politica di Dylan viene qui indirettamente espressa, ma altrettanto
profondamente radicata come in tutte le sue classiche canzoni di protesta.
Nel tentativo di spiegare "Mississippi", un'altra splendida canzone di "Love
and Theft", Dylan parlò di "liriche taglienti come un coltello che cercavano
di trasmettere maestà ed eroismo... qualcosa che aveva a che fare con la
Dichiarazione di Indipendenza, con la Costituzione, con il Bill of Rights."
Tutto questo è ugualmente parte dello spirito di Modern Times, un album che
vede un Dylan che condanna giustamente l'avidità, la ricchezza ed il potere.
In questo modo l'album si erge contro l'idea che Bush ha dell'America così
come "Masters of War" si erse contro le agenzie politiche che avevano voluto
una impopolare guerra nel Vietnam.
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Michele Murino - 13.7.06
IL MINUTAGGIO DELLE CANZONI DI MODERN TIMES
1. Thunder on the Mountain (5:57) 2. Spirit on the Water (7:44) 3. Rollin'
and Tumblin' (6:03) 4. When the Deal Goes Down (5:06) 5. Someday Baby (4:57)
6. Workingman's Blues (6:09) 7. Beyond the Horizon (5:38) 8. Nettie Moore
(6:54) 9. The Levee's Gonna Break (5:45) 10. Ain't Talkin' (8:48).
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15.7.06
A PROPOSITO DELLA COPERTINA DI "MODERN TIMES"
Caro Michele, ti invio un articolo sull'autore della foto di copertina di
"Modern Times". Quando Ted Croner e' morto nel 2005 avevano scelto proprio
quella foto, che e' una delle sue piu' famose, per commemorarlo. Non c'e'
bisogno che ti dica che sono d'accordo con te e trovo la copertina di
"Modern Times" bellissima.
Alessandro Carrera
Ted Croner, fotografo di New York, muore all'età di 82 anni
18 Agosto, 2005
di Daryl Lang
Il fotografo Ted Croner, che ha catturato sensazionali immagini in bianco e
nero di New York City negli anni '40 e '50, è morto Lunedì per cause
naturali all'età di 82 anni.
Dopo aver studiato con il leggendario art director Alexey Brodovitch, Croner
ha lavorato nel campo della fotografia di moda ma, come i suoi contemporanei
Richard Avedon, Robert Frank, Diane Arbus e William Klein, è stato attirato
dalla fotografia di strada. Croner è diventato molto famoso grazie alla sua
opera personale, realizzata vagabondando nella città durante il tempo
libero. Croner è stato rappresentato dalla Howard Greenberg Gallery, che ha
annunciato la sua morte.
"New York era una città molto importante per lui," dice Margit Erb,
direttore delle vendite alla Howard Greenberg Gallery. Erb dice che Croner
si divertiva a raccontare storie del suo servizio durante la Seconda Guerra
Mondiale e del suo lavoro come fotografo di moda.
"Credo che probabilmente era più felice quando aveva un circolo di persone
intorno a sè e raccontava storie," dice Erb.
Nato a Baltimore nel 1922, Croner era cresciuto nel North Carolina e
cominciò a fare il fotografo freelance al liceo. Frequentò poi la University
of North Carolina.
Nel 1941, all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, Croner si arruolò
nell'esercito Americano come pilota cadetto e venne addestrato alla
Photography and Aerial Mapping School in Colorado.
Di stanza a Guam, Croner scattò fotografie dei bombardamenti di Hiroshima e
Nagasaki, secondo un articolo del 2003 della rivista Black & White Magazine.
Dopo la guerra, all'età di 23 anni, Croner seguì il consiglio dell'amico e
mentore Fernand Fonssagrives, un fotografo di moda, e si trasferì a New York
per aprire uno studio fotografico. Mise in un fondo comune il denaro che
aveva guadagnato come militare insieme all'amico fotografo Bill Helburn e i
due aprirono un negozio su West 58th Street.
Sempre su consiglio di Fonsagrives, Croner prese lezioni da Brodovich alla
New School e iniziò a fare fotografie della città nel suo tempo libero.
Alcune delle sue più famose immagini catturarono New York di notte. Per
"Central Park South," datata 1947-48, Croner fotografò il panorama con
strisce di luce che formavano i contorni degli edifici. Un'altra fotografia,
"Taxi, New York Night," datata ancora 1947/1948, mostra un'automobile in
movimento, ripresa da un angolo basso, una macchia di cromo e di luci.
I lavori di Croner sono stati esposti al Metropolitan Museum of Modern Art
ed i suoi clienti nel campo della moda includono Vogue, Bazaar, Glamour, and
Brides.
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18.7.06
Il disco DVD allegato a "Modern Times" conterrà i seguenti video:
1. Blood In My Eyes - 2. Love Sick - 3. Things Have Changed - 4. Cold Irons
Bound
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19.07.06
MODERN TIMES - I versi tratti dai sampler di sonymusicstore
Traduzioni di Michele Murino
Thunder on the mountain
...down the line. I'm wondering where in the world Alicia Keys could be... I
been looking for her even clear through Tennessee... Feel like my soul is
beginning to expand... Look into my heart and you will sort of understand...
You brought me here, now you're trying to run me away... The writing on the
wall come read it, come see what it say...
Tuono sulla montagna
...a sud. Mi chiedo in quale posto del mondo potrebbe essere ora Alicia
Keys... L'ho cercata persino in tutto quanto il Tennessee... Mi sento come
se la mia anima stesse cominciando ad espandersi... Se guardi nel mio cuore
forse capirai... Prima mi hai portato fin qui e ora stai cercando di farmi
scappar via... Vieni a leggere la scritta sul muro, vieni a vedere cosa
dice...
Spirit on the water
...I can't trust anyway... I'd forgotten 'bout you and you turned up
again... I always knew we were meant to be more than friends... When you're
near it's just as plain as it can be...
Spirito sull'acqua
...comunque non posso fidarmi... Mi ero dimenticato di te ma mi sei apparsa
di nuovo... L'ho sempre saputo che eravamo destinati ad essere più che
semplici amici... Quando mi sei vicina tutto è semplice e chiaro come non
mai...
Rollin' and tumblin'
I got trouble so hard I just can't stand the strain... Some young lady's
love has charmed away my brains... The landscape is glowing gleaming in the
glowing light of day...
Rotolando e ruzzolando
Ho problemi così grandi che proprio non riesco a sopportare la tensione...
L'amore di una giovane signora ha gettato un incantesimo sulla mia mente...
Il paesaggio risplende scintillando nella splendente luce del giorno...
When the Deal Goes Down
...The world keeps turning around, we live and we die, we know not why, but
I'll be with you when the deal goes down... We eat and we drink, we feel and
we think...
Quando verrà il turno
...Il mondo continua a girare, viviamo e moriamo senza sapere perchè, ma io
sarò con te quando verrà il turno... Mangiamo e beviamo, sentiamo e
pensiamo...
Someday baby
When I was young, drivin' was my cravin', you drive me so hard almost to the
grave... Someday baby you ain't gonna worry for me anymore...
Un giorno baby
Quando ero giovane, il mio desiderio era quello di guidare, tu mi hai
guidato così duramente che mi hai quasi portato alla tomba... Un giorno baby
non dovrai più preoccuparti per me...
Workingman's blues
Come sit down on my knees, you are dearer to me than myself as you yourself
can see... While I'm listening to the steel rails that hum got both eyes
tight shut, just sitting here trying to keep the hunger from creeping its
way into my gut... ???
Il blues dell'operaio
Vieni a sederti sulle mie ginocchia, tu mi sei più cara di me stesso e lo
puoi capire da sola... Mentre sento le rotaie d'acciaio che vibrano ho gli
occhi chiusi serrati e me ne sto semplicemente qui, seduto, cercando di
impedire che la fame mi si insinui nelle budella... ???
Beyond the Horizon
...Through flame and through fire I'll build my world around you, beyond the
horizon, in the springtime or fall... Love waits forever for one and for
all... beyond the horizon...
Oltre l'orizzonte
...Tra il fuoco e le fiamme costruirò il mio mondo intorno a te, oltre
l'orizzonte, in primavera o in autunno... L'amore aspetta per sempre, per
uno e per tutti... oltre l'orizzonte...
Nettie Moore
...see you. All I ever do is struggle and strife. If I don't do anybody any
harm I might make it back home alive. I'm the oldest son of a crazy man...
I'm in a cowboy (?) band... Got a pile of sins to pay for and I ain't got
time to hide...
Nettie Moore
...vederti. Tutto quel che faccio è lottare e combattere. Se non faccio del
male a nessuno, potrei farcela a tornare a casa vivo... Sono il figlio più
vecchio di un uomo pazzo... Sono in una banda di cowboys (?) Ho un mucchio
di peccati da pagare e non ho tempo da nascondere...
The Levee's Gonna Break
I've paid my time and now I'm as good as new... I've paid my time and now
I'm as good as new... They can't take me back unless I want 'em to... If it
keep on rainin' levee's gonna break... If it keep on rainin' the levee's
gonna break... Some of these people gonna strip you of all of your...
La diga cederà
Ho pagato i miei debiti e ora sono come nuovo... Ho pagato i miei debiti e
ora sono come nuovo... Non potranno riportarmi indietro a meno che io non
glielo permetta... Se continua a piovere la diga cederà... Se continua a
piovere la diga cederà... Questa gente ti strapperà tutti i tuoi...
Ain't talkin', Just Walkin
...me from behind... Ain't talkin', just walkin', through this weary world
of woe... I'm burning, still yearning, know what on earth ??? They say
prayer has the power to heal, so praise the Lord (?)...
Non sto parlando, sto solo camminando
...mi da dietro... Non sto parlando, sto solo camminando, in questo stanco
mondo di dolore... Sto bruciando, e ancora mi struggo, so quel che sulla
terra ??? Dicono che la preghiera ha il potere di guarire, perciò loda il
Signore (?)...
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Michele Murino - 29.07.06
"MOJO" SU MODERN TIMES
Ecco alcune notizie a proposito di Modern Times tratte dalla rivista inglese
"Mojo", come riportate sul Dylan Pool. Nell'articolo di Mojo, a firma Robert
Hilburn, il giornalista si riferisce con le seguenti parole al nuovo album
di Bob Dylan, Modern Times: "Epico", "Straziante", "Dinamico",
"Apocalittico". In riferimento al brano Thunder on the mountain, Hilburn
sottolinea come Dylan addirittura citi Alicia Keys mentre promette di
cercare del divertimento (è una delle cose di Modern Times che evidentemente
ha più colpito finora, stando a quante volte abbiamo letto i vari
articolisti sottolineare il riferimento di Dylan alla cantante newyorkese).
Oggi è il giorno, - riporta Hilburn, citando i versi di Dylan - prenderò il
mio trombone e suonerò / Beh, c'è della bella roba qui e ce n'è dovunque io
vada (Today's the day, gonna grab my trombone and blow / Well, there's hot
stuff here and it's everywhere I go). A proposito di Spirit on the Water,
Hilburn utilizza la parola "vintage" ad indicare che esso sembra un brano
"d'epoca"; un pop carezzevole, scrive Hilburn, il quale poi aggiunge:
"Immaginatevi Bing Crosby mentre canta questo brano, diversi decenni fa".
Hilburn cita alcuni versi: "Sometimes I wonder why you don't treat me right
/ You do good all day and then you do wrong all night." (A volte mi domando
perchè non ti comporti bene con me / Di giorno sei buona ma di notte sei
ingiusta). Rollin' and Tumblin', prosegue Hilburn, è uno stupefacente ed
infuocato brano rock: "I'm flat out spent, this woman she been drivin me to
tears / This woman's so crazy. I swear I ain't gonna touch another one for
years" (Sono depresso, questa donna mi spinge fino alle lacrime / E'
talmente pazza. Giuro che non ne toccherò più un'altra per anni). When the
deal goes down viene definita come una ballata, una sorta di dichiarazione
di devozione romantica che però nasconde riferimenti spirituali. "Un altro
brano di spicco", scrive Hilburn. Someday Baby viene descritta come uno dei
country-blues tanto amati da Dylan mentre Workingman's Blues # 2 viene
definita uno dei momenti più caratterizzanti del disco, una "canzone epica".
Beyond the Horizon, scrive il giornalista, ha lo stesso mood di Moonlight
(dall'album "Love And Theft"): "Al di là dell'orizzonte alla fine dei giochi
/ Ogni passo che tu fai è lo stesso che faccio io" (Beyond the horizon at
the end of the game / Every step that you take. I'm walkin' the same). A
proposito di Nettie Moore si parla di quello "stile di vita inquieto,
indipendente e bramoso di avventura" che ha da sempre affascinato Dylan. The
Levee's gonna break, scrive Hilburn, parla delle diseguaglianze razziali ed
economiche documentate dalla tragedia della devastazione di New Orleans (con
riferimento al recente uragano). Ain't Talkin' - scrive il giornalista - è
forse la più toccante canzone dell'album con un Dylan "in parte filosofo, in
parte troubadour, in parte provocatore, in parte critico della società, in
parte santo patrono". (Un giorno camminavo nel mistico giardino / Un caldo
giorno d'estate, su un caldo prato estivo / Mi scusi signora, le chiedo
perdono / Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è andato (As I walked out
in the mystic garden / On a hot summer day, a hot summer lawn / Excuse me
m'am I beg your pardon / There's no one here, the gardener is gone). La voce
di Dylan - è riportato - è così chiara in tutto il disco che non c'è bisogno
di leggere i testi per capire i versi.
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Michele Murino
da
http://pool.dylantree.com/phorum5/read.php?1,600670
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02.08.06
Modern Times - UNCUT DA' CINQUE STELLE AL NUOVO DISCO DI BOB DYLAN
Sul nuovo numero della rivista
inglese Uncut, Nick Hasted parla del nuovo disco di Bob Dylan, Modern Times.
Il giudizio che la rivista dà all'album è estremamente lusinghiero, con il
massimo dei voti (cinque stelle).
Hasted dà come chiaro ed evidente il riferimento del titolo all'omonimo film
di Charlie Chaplin del 1936 in cui il Piccolo Vagabondo si confronta con
l'automazione e la Grande Depressione. Hasted sostiene che il Chaplin di
Tempi Moderni è certamente un modello per il Dylan di oggi. Entrambi vagano
per un'America spirtualmente morta, un paese distrutto dalla miseria
economica. Ed entrambi combattono con un indomito spirito anarchico.
Hasted sottolinea che il senso di morte e di mortalità che dominava Time out
of mind è del tutto assente in Modern Times, che - scrive il giornalista - è
il più divertente album che Dylan abbia mai realizzato.
Modern Times è secondo Hasted il diretto ed audace seguito di "Love And
Theft".
Il giornalista loda l'auto-produzione del disco da parte di Dylan e la prova
della band e dice che le due cose danno qualità assicurata al prodotto (i
musicisti coinvolti sono i chitarristi Stu Kimball e Denny Freeman, il
bassista Tony Garnier, il multi-stumentista Donnie Herron ed il batterista
George Recile, ovvero la band regolare che accompagna Dylan in tour).
Come "Love And Theft", prosegue Hasted, Modern Times mescola swingtime jazz
e blues.
Nel disco c'è una "risorgente fiducia", scrive Hasted, da parte di Dylan.
Dimenticatevi Blind Willie McTell, qui abbiamo Bob Dylan nei panni di Big
Joe Turner, mentre cammina impettito verso un bordello.
Hasted riesce a leggere anche una presa di posizione anti-Bush in brani come
Thunder on the Mountain e Ain't Talkin' Just Walkin', con un Dylan
vendicativo che non fa nomi, dice il giornalista, ma che fa chiaramente
capire a chi si riferisce. Non è esclusa una certa forzatura del giornalista
di Uncut dal momento che dai versi che cita non si capisce come possa
etichettare quello che Bob canta come anti-Bush.
Modern Times è anche un album d'amore - conclude Hasted - ipotizzando
l'esistenza di una nuova donna entrata nella vita di Dylan e che potrebbe
avergli ispirato alcune delle canzoni di Modern Times.
Hasted pone l'accento - come già altri hanno fatto - sulla grande
performance vocale di Dylan, ancora una volta qui accostato a Sinatra (!), e
sottolinea come la migliore canzone del disco sia Workingman's Blues e la
più debole Beyond the Horizon che - scrive il giornalista - sembra un tè
danzante al Ritz.
Complessivamente il giudizio è estremamente positivo, corroborato ovviamente
dalle cinque stelle del voto.
Modern Times è definito "un altro classico" di Bob Dylan.
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Michele Murino - 02.08.06
La foto di copertina di Modern Times era stata già utilizzata dal gruppo dei
Luna per un loro ep del 1995, "23 Minutes in Brussels" (grazie a Paolo
Bassotti per la segnalazione)
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09.08.06
Una nuova strofa da "Workingman's Blues" sulla base della clip mandata in
onda dalla BBC.
There's an evening haze settling over town
Starlight by the edge of the creek
The buying power of the proletariat's gone down
Money's getting shallow and weak
Well the place I love best is a sweet memory
It's a new path that we trod
They say low wages are a reality
If we want to compete abroad
C'è la nebbia della sera che si abbassa sulla città
La luce stellare si riverbera sullo specchio del fiume
Il potere di acquisto del proletariato è andato a fondo
Il denaro sta diventando sempre più debole e leggero
Il luogo che amo è ormai un dolce ricordo
E' un nuovo sentiero quello che abbiamo percorso
Dicono che i salari bassi sono una realtà
Se vogliamo competere con l'estero
traduzione di Michele Murino
30.08.06
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Bob Dylan - Modern Times
THE FIRE GONE OUT BUT THE LIGHT IS NEVER DYIN'
di Michele Murino
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Quando nel '97 si parlò di una sua rinascita con Time out of mind, in molti
azzardarono che fosse anche il canto del cigno del più grande autore di
canzoni del secolo.
Solo 4 anni dopo, con "Love and theft", Dylan dimostrò di poter fare ancor
meglio, con un album che era un vero caleidoscopio di stili e di liriche che
rinverdivano letteralmente i fasti dei suoi capolavori degli anni '60.
Con Modern Times, Dylan prosegue esattamente sulla linea di "Love and theft"
tanto che da più parti il disco viene definito una sorta di "Secondo
capitolo" dello stesso libro, e lo stesso Dylan - smentendo la sua casa
discografica che presenta il nuovo album come il terzo di una trilogia - lo
descrive invece come il secondo di una trilogia che si completerebbe solo se
e quando egli deciderà di ritornare in studio per un nuovo lavoro.
Pensavamo fosse molto difficile che, a distanza di un solo album, Dylan
potesse fare meglio di "Love and theft".
Modern times invece dimostra ancora una volta che la capacità di Dylan di
scrivere grandi canzoni e di realizzare dischi eccellenti è intatta e la
pioggia di elogi che le riviste inglesi e americane (ma non solo) stanno
riversando sul nuovo lavoro "rischia" di oscurare quella torrenziale che
investì "Love and theft" nel 2001.
La parola "masterpiece" comincia a leggersi in gran copia, il termine
"genius" spunta sulle pagine delle riviste più autorevoli, le cinque stelle
si sprecano e non è difficile indovinare che qualche Grammy potrebbe essere
già in arrivo.
L'album appare molto compatto già fin dal primo ascolto, un po' meno blues e
r'n'r-oriented rispetto al precedente e con una dominanza un po' superiore
delle ballads e delle crooner songs, o più in generale delle canzoni
d'atmosfera.
Tuttavia, come per "Love and theft", Dylan - che ha ancora una volta
magistralmente prodotto il disco da solo, utilizzando il solito nom-de-plume
di "Jack Frost" - bilancia in maniera abbastanza equilibrata i ritmi veloci
e quelli lenti, alternando con sapienza le canzoni trascinanti alle melodie
dolci e soffuse, le atmosfere "calde" a quelle più soft.
Thunder on the mountain apre il disco, ed è un'apertura irresistibile, forse
uno dei brani più "radiofonici" del Dylan recente, di più facile ascolto e
di maggior presa. Il fraseggio qui è magistrale e ricorda i fasti dei brani
degli anni '60 e '70, soprattutto in versi come "Gonna raise me an army,
some tough sons of bitches / I'll recruit my army from the orphanages"
oppure "Shame on your greed, shame on your wicked schemes...", o ancora "I
was thinkin' 'bout Alicia Keys, couldn't keep from crying / When she was
born in Hell's Kitchen, I was living down the line".
Musicalmente è una bella riscrittura dei vecchi classici come Johnny B Goode
(ricorda molto anche la dylaniana On the road again), ma la voce di Dylan è
capace di trasformarlo in un brano "nuovo". Le liriche sono molto
interessanti, e talvolta piacevolmente ironiche: "Tuono sulla montagna,
rotola fino al suolo / Mi alzerò domani mattina per percorrere quella
difficile strada / Un bel giorno sarò a fianco del mio Re / Non tradirei mai
il tuo amore nè nessun'altra cosa / Mi procurerò un esercito, un bel po' di
robusti figli di puttana / Recluterò i miei soldati negli orfanotrofi / Sono
andato alla chiesa di St. Herman e ho pronunciato i miei voti religiosi / Ho
succhiato il latte di migliaia di mucche..."
Non potevano mancare naturalmente neanche in Modern Times i riferimenti
biblici. Il titolo del brano ed il verso del "trombone" fanno infatti
riferimento ad Esodo, 19:16. Inutile poi sottolineare "the writing on the
wall" che compare in molte canzoni di Dylan con rimandi biblici. "The art of
love" è invece un probabile riferimento all'Ars Amatoria di Ovidio.
Dopo un brano veloce, Dylan bilancia subito con il primo pezzo da crooner
del disco, uno di quelli che hanno fatto sì che più di un recensore parlasse
di mood e di vocalismi alla Sinatra. Spirit on the water, questo il titolo,
è forse il brano più piacevole del disco dal punto di vista dell'ascolto, un
ritmo d'altri tempi ed una melodia irresistibilmente sussurrata (il verso
che recita "I'm as pale as a ghost / Holding a blossom on a stem / You ever
seen a ghost? No / But you have heard of them" ne è un esempio magistrale).
Il passaggio finale di armonica è altrettanto irresistibile ed è un peccato
che Dylan lo abbia stoppato quasi subito. Avrebbe potuto costituire una
straordinaria coda musicale, se tenuto più lungo (cosa che probabilmente
avverrà puntualmente nelle esecuzioni dal vivo).
Anche qui ci sono riferimenti biblici. La prima strofa ed in particolare la
frase "Darkness on the face of the deep" viene da Genesi 1:1-2
Già da queste due canzoni appare chiaro che Dylan ha curato in maniera
particolare le parti vocali, soprattutto nei brani lenti, con sfumature e
toni a volte finanche inusitati per il suo tipo di voce. Qui ed in brani
come Nettie Moore, Ain't Talkin' e Workingman's Blues #2 la coloritura
vocale è davvero bella, nettamente superiore a quella di Time out of mind e
perfino a "Love and theft". L'ennesima risposta - se ancora ce ne fosse
bisogno - a chi continua a sostenere che Dylan "non sa cantare".
In perfetta alternanza arriva un nuovo tiratissimo brano, Rollin' and
tumblin', che sa un po' troppo di deja vu ed ha un testo un po' scontato,
però Dylan lo canta davvero bene ed il piede non smette di muoversi per
tutto il brano, sferragliante come un treno, fino allo splendido finale
rallentato. Non è difficile ipotizzare che diventerà uno dei brani nuovi che
Bob proporrà in maniera più frequente dal vivo (magari con l'inserimento di
qualche assolo di armonica che ci sarebbe stato alla perfezione).
Il brano ha chiare ascendenze da Muddy Waters, autore di una canzone dallo
stesso titolo e che presenta alcuni versi molto simili se non del tutto
identici.
Si torna al crooning con uno dei brani più belli del disco dal punto di
vista melodico, When the deal goes down, un "old style tune" che fa
esplodere in maniera clamorosa tutto il potenziale del Dylan "cantante
confidenziale", quello di brani come "Born in time" o "Where teardrops
fall". La canzone è struggentemente malinconica ed il testo molto bello,
delicato e poetico: "Nel silenzio notturno, nell'antico lucore del mondo /
dove la saggezza diventa conflitto / invano rintocca il mio sbalorditivo
cervello / attraverso l'oscurità dei sentieri dell'esistere / Ogni
invisibile supplica è come nube nell'aria / Domani continua a venire /
Viviamo e moriamo, il perchè non sappiamo... Mangiamo e beviamo, sentiamo e
pensiamo / lungo la strada, lontano, smarriti vaghiamo / Io piango ed io
rido perseguitato / da cose che dire non ho mai inteso, nè desiderato / La
pioggia notturna insegue il treno / Portiamo tutti la stessa corona di
spine... ma io sarò con te quando verrà il turno."
E arriva puntuale il terzo brano veloce del disco, Someday baby, dal
classico andamento blueseggiante, anche questo ben cantato. La prova della
band, qui come in quasi tutto il disco, è decisamente superiore a quanto
normalmente fa vedere dal vivo. Poche impennate nel testo con riferimenti a
Muddy Waters (Trouble No More) e a Kansas Joe McCoy (Pile Drivin' Blues).
E' poi la volta del primo grande capolavoro dell'album (Modern Times ne
contiene almeno tre), Workingman's Blues # 2, un brano di struggente
bellezza con una prova vocale straordinaria, una melodia irresistibile ed un
testo tra i migliori di Dylan. Un nuovo classico del songbook dylaniano.
"Sto navigando indietro, pronto per la lunga raccolta / Sballottato dai
venti e dai mari / Li trascinerò tutti quanti all'inferno e tutti li metterò
al muro / Li venderò ai loro nemici e cercherò di nutrire la mia anima col
pensiero / Dormirò per tutto il resto del giorno / Ci son volte che nessuno
vuole quel che ha / Ma ci son volte che quel che hai non puoi darlo via ",
Dylan canta ogni singola parola con estrema convinzione... "Ora il luogo è
accerchiato da innumeri nemici / Forse alcuni di loro son sordomuti / Non
c'è uomo nè donna che conosca l'ora in cui il dolore verrà / Nell'oscurità
sento il richiamo dell'uccello notturno, sento il sospiro degli amanti /
dormo in cucina coi piedi all'ingresso / di un sonno che è una morte
temporanea..."
Il fraseggio è furiosamente glorioso quantunque spesso sussurrato, ed in
particolare il verso "Now they worry and they hurry and they fuss and they
fret / They waste your night and days..." è scandito da Dylan in maniera
assolutamente irresistibile; peccato anche qui per la coda strumentale
finale tronca che invece il violino lasciava presagire lunga e bellissima.
Beyond the horizon ha un testo delicatamente poetico ed estremamente
suggestivo ma musicalmente è il meno convincente tra i brani da crooner di
Modern times, pur poggiando su una solida melodia vecchio stile che non
avrebbe sfigurato in un musical con Judy Garland: "Oltre l'orizzonte, al di
là del sole / alla fine dell'arcobaleno dove la vita è solo all'inizio /
Nelle lunghe ore del crepuscolo, più in basso della polvere stellare / Oltre
l'orizzonte è facile amare... Corre e corre il mio cuore infelice / sento il
bacio dell'angelo / mentre le mie memorie annegano nella beatitudine dei
mortali / Oltre l'orizzonte, sotto cremisi cieli / nella luce soffusa
dell'alba ti seguirò con lo sguardo / tra regni e contee e tra templi di
pietra / oltre l'orizzonte fino alla fine..."
Nettie Moore è il secondo "masterpiece" del disco. Qui la voce di Dylan è
davvero straordinaria soprattutto nella strofa, un po' meno nel ritornello
(ripreso tra l'altro da una vecchia canzone del 1857, The Little White
Cottage, o Gentle Nettie Moore, sia pur riadattato e modificato).
Brano di grande atmosfera e melodicamente molto bello. Eventuali rese live
non potranno che costituire l'apice dello show. Il brano è disseminato di
citazioni di vecchi bluesmen, da Blind Lemon Jefferson a Robert Johnson, a
traditionals come Frankie and Albert e Moonshiner (incisi dallo stesso
Dylan).
The leeve's gonna break è l'ultimo brano rockeggiante del disco, ancora una
volta ben cantato da Dylan e decisamente piacevole anche se ricorda un po'
troppo brani come 10.000 men e Summer days. Anche il testo sembra un puzzle
di frasi standard già sentite anche se ha qualche sprazzo notevole: "C'è
gente per la strada che si porta dietro tutto quel che possiede, ce n'è
altra che ha appena la pelle sufficiente a coprirsi le ossa... Mi son
svegliato stamane con burro ed uova nel letto, non avevo spazio nemmeno per
alzare la testa... " La canzone è debitrice nei confronti di When the Levee
Breaks di Memphis Minnie che presenta alcuni versi identici.
L'album si chiude con il terzo capolavoro, forse il migliore dei tre, Ain't
talkin', un brano straordinario, dalla prima all'ultima nota. Una
lunghissima e suggestiva canzone d'atmosfera, che pesca ancora qua e là
dalla Bibbia, costruita musicalmente nella strofa sulla melodia rallentata
di Slow train e con un ritornello splendidamente ossessivo che ricorda certe
atmosfere di Time out of mind e Oh Mercy. L'attacco ricorda vagamente (e
forse volutamente) quello celebre di Ballad of a thin man ed il testo è
forse il migliore del disco: "Non sto parlando, sto solo camminando / in
questo stanco mondo di dolore / Brucia il cuore, e ancora si strugge /
Nessuno sulla terra mai saprà... / Nel cuore degli uomini può dimorare uno
spirito malvagio / Provo ad amare il mio prossimo e far del bene agli altri
/ Ma, oh madre, le cose non vanno bene... Un giorno camminavo nel mistico
giardino / un caldo giorno d'estate, su un caldo prato estivo / Mi scusi
signora, le chiedo perdono / Non c'è nessuno qui, il giardiniere se n'è
andato / Non sto parlando, sto solo camminando / su per la strada, dietro la
curva / Brucia il cuore, ancora si strugge / Nell'ultima retrovia alla fine
del mondo".
Dylan è tornato, ed è più potente di prima.
Ci vediamo ai Grammy, mr. Dylan!
Michele Murino
Bob Dylan - MODERN TIMES
Columbia/Sony
1. Thunder On The Mountain
2. Spirit On The Water
3. Rollin' and Tumblin'
4. When The Deal Goes Down
5. Someday Baby
6. Workingman's Blues #2
7. Beyond The Horizon
8. Nettie Moore
9. The Levee's Gonna Break
10. Ain't Talkin'
L'edizione "Deluxe" contiene un DVD con i seguenti quattro video:
1. Blood In My Eyes
2. Love Sick
3. Things Have Changed
4. Cold Irons Bound
Musicisti:
Bob Dylan - piano, chitarra, armonica, voce
Tony Garnier - basso
George Recile - batteria
Stu Kimball - chitarra
Denny Freeman - chitarra
Donnie Herron - pedal steel, violino
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