MAGGIE'S FARM sito italiano di BOB DYLAN |
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BOB DYLAN ? E' NOSTRA ESCLUSIVA ! |
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Well
his mama told him some day you will be a man
Invitato dai Blackstones , Al Diesan e Pino Tocco , mi
sono aggregato alla compagnia per la trasferta oltr’alpe. Feldkirch ,
ridente cittadina tipicamente austriaca , moderna e tradizionale che più non
si può , pulita ed educata che più non si può , posto ideale per il concerto
ideale , e così è stato.
Teatro Montforthaus , splendido , acustica perfetta , palco
diviso in tre parti che si alzano e si abbassano idraulicamente in base alle
esigenze del momento , quando suonano le grandi orchestre sinfoniche
praticamente il palco si alza e rimane in mezzo al pubblico. Due cabine di
regia per il controllo del suono ai lati del proscenio , impianto audio
fisso Mayersound , definizione di suono cristallina e meravigliosa , durante
il suondcheck siamo rimasti tutti a bocca aperta , meravigliati di quello
che stavamo sentendo . Impianto luci fuori dal normale , con carrello
elevatore idraulico per salire in alto per il puntamento degli spot ,
praticamente uno spot per ogni musicista ( sto parlando per le grandi
orchestre ) , nemmeno agli “Arcinboldi” avevo visto una organizzazione e una
precisione come questa.
From a terminal gate to
a black limousine Camere riservate all’Holiday Inn , “name in light” per i
musicisti , siamo stati veramente trattati come rock star , anche quelli
come me che erano solo al seguito.
quasi per fare un dispetto a tutti ,
l’amplificatore di Frank Night , la lead guitar dei Blackstones , decide di
essere arrivato al capolinea , una fumata puzzolente , trasformatore andato
, amplificatore morto. I tecnici del teatro non si perdono d’animo , dopo
aver esaudito tutte le richieste dei musicisti ( 8 monitor sul palco in 4
linee separate ) , telefonata strategica e in dieci minuti arriva un’ altro
Fender Blues Deluxe , cavando i Blackstones dall’impaccio imprevisto che non
si ripeterà più , perchè d’ora in poi si porteranno sempre un amplificatore
di scorta.
Inizio spettacolo 8,30 , Mick esce sul palco per
presentare la serata accolto da un’applauso scrosciante. In inglese dice “
Grazie dell’applauso , ma non ho ancora fatto niente “ , grande risata ed
altro applauso. Mick presenta Al Diesan ( impeccabile nel suo vestito nero
di scena alla Dylan con tanto di spanish hat arrivato fresco fresco dagli
USA ) accompagnato dal fedele amico Pino , stupendo chitarrista acustico e
bellissima seconda voce , che crea contrappunti delicati e di gusto per dare
risalto all’esecuzione di Al.
Dopo la bellissima “Tomorrow is a long time” si lanciano ,
sempre supportati dal pubblico , in “tremende” versioni acustiche di
“Blind Willie McTell” , “Railroad boy , “ Sara” , il traditional “The water
is wide” a due voci , semplicemente meravigliosa che lascia gli austriaci a
bocca aperta , non dimentichiamo che quella gente per la musica ha i
baffetti girati all’insù ! Al e Pino continuano con il must di Guthrie
“Deportees” , anche questa a due voci e il teatro comincia a traballare per
la gioia, poi è la volta di "One more night" che induce il pubblico a
battere le mani a tempo in segno di apprezzamento per i musicisti , momento
da sogno! . Chiude il set acustico la bellissima “Oh Sister“ ( per me
highlight dell’esibizione , da far venire i brividi ) , ma non è finita , il
pubblico chiede un “encore” e allora i gioielli di Cagliari ci regalano una
stupenda “ I shall be released”. Che dire ragazzi , credo che Al sia la
miglior Dylan-voice dopo Dylan stesso. Grandi ed entusiasmanti , la
cristallinità del suono , la bellezza delle voci , le sfumature degli
arrangiamenti , vorresti che non smettessero mai , insuperabili creatori di
atmosfere delicate , di feeling e di emozioni.
Finita la acoustic-side inizia la rock-side , i
Blackstones escono dalle quinte accolti da un caloroso applauso , una breve
introduzione strumentale che sfuma lentamente nel rock-time di “Highway 61”
che sembra uscire direttamente dalle mani di Chuk Berry , con il classico
riff alla Johnny B. Goode , versione più spinta di quella di Renaldo &
Clara. Finale con stop inaspettato ( scelta azzeccatissima ) e pubblico che
ha un attimo di incertezza prima di esplodere in urla ed applausi.
E’ la volta dell’insuperabile versione di Eric Clapton di
“Don’t think twice it’s all right” con Frank che lascia ancora una volta
tutti a bocca aperta eseguendo con classe e sicurezza il bellissimo assolo
di Eric , voto 9 per il chitarrista , e direi altrattanto per la voce e per
l’interpretazione di Mick.
Mick presenta la band e gli applausi si sprecano , poi
riparte con una scatenata versione di “ A hard rain’s a-gonna fall” , con un
eccellente lavoro alla slide guitar di Frank che dimostra ancora una volta
la sua abilità e la conoscenza dello strumento.
“Hurricane” è un’altro di quei pezzi universali che tutti
conoscono , che i Blackstone usano per portare la gente dove vogliono loro ,
sul palco con loro , a ballare e cantare con loro , questa è l’impressione
che si ha stando in sala , ottimo il ritornello a due voci di Frank e Mick ,
si vede che il loro affiatamento è totale , per me l’ highligth di questa
serata.
Mick e Frank si ritirano in un angolo ad osservare
compiaciuti Al e Pino accompagnati dal superbo Sir Darius McCarthy , nelle
cui mani piano ed organo Hammond fanno venire i brividi , specialmente il
suono dell’Hammond è una cosa indescrivibile , ti entra sotto la pelle e non
se ne va più via. Lanny Brush sembra un’orologio svizzero tanto è bravo e
preciso col suo basso Fender Telecaster con corpo in alluminio , un vero
gioiello , e tutti e tre , con il preciso supporto della meravigliosa
batteria di Riki formano una sezione ritmica da paura. La canzone riesplode
e si placa da un’istante all’altro , un capolavoro di arrangiamento ,
l’applauso sembra interminabile , una cosa da sentire per capirne la
bellezza , difficile da descrivere a parole .
“Like a rolling stone” è l’apoteosi , ma
il pubblico chiede un "encore" e i Blackstones lasciano ad Al e Pino l'onore
di chiudere il concerto con una bellissima "Blowin' in the wind" acustica .
Un concerto
perfetto , in un teatro perfetto , con musicisti perfetti e pubblico
perfetto , bravissimi tutti , mi rendo conto che sto usando aggettivi a
quintali , ma non riesco a raccontare le cose in modo diverso ,
l’impressione è stata forte e piacevole , un concerto da incorniciare . Il
pubblico austriaco si complimenta con i musicisti "Conzert wonderful
,perfekt !" , la soddisfazione dei musicisti si legge a lettere cubitali sui
volti di Mick , Frank , Sir Darius , Lanny , Riki , Al e Pino . Dice Al "
Non capita tutti i giorni di suonare in un teatro come questo , me lo
ricorderò per un bel pezzo !", ed è la verità , io credo che non se lo
scorderà più , stesse parole dalla bocca degli altri , stanchi , sudati e
felici di aver dato al pubblico un'esibizione da incorniciare , il concerto
che sogni da sempre , senza sbavature , senza incertezze , col suono che
meglio non si poteva , sia sul palco che in sala.
Stanchi e sudati come bestie ( loro ) si va tutti in compagnia a mangiare qualcosa , ma Mick , Frank , Al e Pino decidono che la serata non è finita così. Armati di chitarre acustiche si dirigono verso un Irish Pub dove impera la musica metal e hard-rock. Ma la musica cambia appena le loro chitarre acustiche cominciano a farsi sentire. Anche qui dopo 30 secondi la voce di Al ha catturato tutti , la gente comincia a cantare assieme a loro , a battere il tempo con ogni cosa , mani , piedi , tazzine , bicchieri , cucchiai e tutto quello che ci può essere in un Pub per far rumore e non rimanere fuori dal giro . Lascia stupefatti il constatare che questo pubblico così legato ad una musica completamente diversa si sia lasciato trasportare sulla magic swirlin’ ship di Dylan , che i giovani nel locale conoscevano quasi tutte le canzoni , cantavano , urlavano , ogni 30 secondi arrivavano sul nostro tavolo grappe a volontà ( non stò scherzando , era una cosa incredibile ) , la gente che passava entrava nel locale attirata dalla musica e dalla curiosità mentre il concerto più strano al quale mi sia mai capitato di assistere continuava senza sosta .
Dopo circa tre ore , alle 5,13 di mattina entrano due
Polizei che gentilmente hanno ricordato al padrone del locale che l’orario
di chiusura era alle quattro , ed altrettanto gentilmente hanno chiesto a
noi se ce ne andavamo da soli o se dovevano darci una mano loro. Saluti ,
baci , abbracci , un’altra grappa e finalmente a dormire , traballavamo come
tanti ubriachi , ma due concerti di tre ore in una sera sono davvero
faticosi , le grappe non ci hanno minimamente scalfito. Mr.Tambourine P.S. : un grazie particolare ad Antonietta per le foto
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