Bob Dylan di Leonardo Mazzei |
Bob Dylan
No One Else Could Play That Tune,
You Know It
Was Up To Me
di Leonardo Mazzei
1 - And if whiskey don't kill me, then I don't know what will
2 - Don't feel much like a Scarecrow today
3 - To live outside the law (you must be honest)
4 - Where another man's life might begin, that's exactly where mine ends
5 - Looking' to do just one good deed before she died
6 - Ya either got faith or ya got unbelief
7 - Can't remember what part I played or who I was supposed to be
8 - Rise above the darkest hour of any circumstance
9 - Pretty flowers made for blooming, pretty stars made to shine
10 - The twang of the arrow and the snap of the bow
11 - The future (for me) is already a thing of the past
Appendice 1 – L’accordatura aperta di Blood On The Tracks (1975)
Tangled up in Blue
Simple Twist Of Fate
You're A Big Girl Now
Idiot Wind
You’re Gonna Make Me Lonesome When You Go
Meet Me In The Morning
Lily, Rosemary And The Jack Of Hearts
If You See Her, Say Hello
Shelter From The Storm
1-And if whiskey don't kill me, then I don't know what will
Bob Dylan è un musicista unico. E l’aggettivo “unico”, naturalmente, non ha sempre un significato positivo. Il suo modo di comporre è sempre stato influenzato dalla musica tradizionale americana, e con questo termine (volutamente generico) s’intende tutto quello che riguarda il blues, il country e la folk music dalle origini di questi stili.
Dai primi anni sessanta, nel periodo in cui viveva a New York ed era considerato uno dei cardini della musica folk, non si contano i numerosissimi riferimenti alla musica tradizionale, e, nel periodo 61-62, non avendo ancora a disposizione un grosso numero di canzoni proprie, eseguiva praticamente solo canzoni del suo idolo Woody Guthrie e traditionals. Per questo periodo si potrebbe consigliare l’ascolto dei Minnesota Tapes e dei Gaslight Tapes. In questi bootlegs, infatti, si può sentire Dylan eseguire canzoni del “suo” Woody come This Train Is Bound For Glory, Pastures Of Plenty, VD Waltz, VD Blues, VD City, VD Gunner's Blues insieme a tantissimi traditionals come Man Of Constant Sorrow (di Richard Burnett), Railroad Boy (Trad.), Wild Mountain Thyme (Jimmy McPeake), San Francisco Bay Blues (Jesse Fuller), Baby Let Me Follow You Down (Trad./Eric Von Schmidt), Cocaine (Trad./Rev Gary Davis), See That My Grave is Kept Clean (Blind Lemon Jefferson), Black Cross (Joseph S. Newman), No More Auction Block (Trad.), Barbara Allen (Trad.), Moonshine Blues (Trad.), Kindhearted Woman Blues (Robert Johnson) praticamente quasi tutti ripresi in seguito, negli anni. Una delle primissime canzoni di Dylan, Song To Woody (1961), non solo è dedicata a Guthrie, ma deve anche la melodia ad una sua canzone chiamata 1913 Massacre ed un verso in prestito da Pastures of Plenty (sempre di Guthrie) che contiene “We come with the dust and we go with the wind”, inserito da Dylan come “Here's to the hearts and the hands of the men/That come with the dust and are gone with the wind”. Lo stesso si può dire di Hard Times In New York Town (1961) che è basata su Penny's Farm dei The Bently Boys registrata nel 1929 o di Talkin’ New York, e di moltissimi talkin’ blues seguenti (Talking Bear Mountain Picnic Massacre Blues, Talkin' Devil, Talkin' John Birch Paranoid Blues, Talking New York Blues, Talkin' World War III Blues), che, appunto, ereditano completamente la struttura dei componimenti di quel tipo con la sequenza base di Sol, Do e Re. Se, ancora, si pensa a Corrina, Corrina inclusa nel suo secondo album, Dylan riadatta (quasi completamente, in questo caso) una vecchia canzone blues spesso suonata anche da Mississippi John Hurt, Mance Lipscomb e Sleepy John Estes inserendogli anche un verso adattato da Stones in My Passway di un altro mostro sacro del blues, Robert Johnson (il verso è quello che recita “I got a bird that whistle, …”). In questo periodo, Dylan è particolarmente “Guthriano” nelle sue esecuzioni vocali e dimostra, in ogni caso, di avere una buona tecnica chitarristica (anche se non particolarmente “pulita”) ma, soprattutto, dimostra una straordinaria conoscenza di vecchie canzoni, alle quali era probabilmente arrivato grazie alla famosa Anthology of American Folk Music (Folkways, 1952) messa insieme da Harry Smith, una straordinaria collezione di classici della musica folk americana, dai quali Dylan ha pescato anche Honey Just Allow Me One More Chance (Henry Thomas) ed il traditional House Carpenter (in riferimento a questa canzone si consiglia vivamente la lettura di “La Voce di Bob Dylan” di Alessandro Carrera, Intermezzo, Pag. 125).
La fine del periodo a senso unico Guthrie-Traditionals arriva con l’esplosione di Dylan come autore. L’uscita di The Freewheelin' Bob Dylan (1963), infatti, lo consacra come autore principe del movimento folk e come simbolo della protesta giovanile (mai etichette furono più fallaci, ma quali non lo sono?). In ogni caso, anche quest’importantissimo album è quasi completamente legato alla musica tradizionale. Oltre alla presenza delle già citate Corrina, Corrina e Honey, Just Allow Me One More Chance, infatti, scopriamo che la musica di Blowin’ In The Wind è (anche se solo lontanamente) ispirata a No More Auction Block (Trad), e la struttura del testo di A Hard Rain's A-Gonna Fall è da ricercare nella vecchia Lord Randal (Child ballad No. 12) che, ad esempio, recita “Oh, where ha' you been, Lord Randal my son? And where ha' you been, my handsome young man?; I ha' been at the greenwood, mother, make my bed soon For I'm wearied wi' hunting, and fain was lie down". Don't Think Twice, It's Alright (1963), ancora, deve la struttura di alcune strofe a Who'll Buy You Ribbons When I'm Gone (Paul Clayton) canzone a sua volta basata sul traditional Scarlet Ribbons For Her Hair. Messe a confronto troviamo:
It ain't no use to sit and sigh now, darlin
And it ain't no use to sit and cry now
T'ain't no use to sit and wonder why, darlin
Just wonder who's gonna buy you ribbons when I'm gone.
e
So I'm walkin' down that long, lonesome road
You're the one that made me travel on
But still-I-can't-help wonderin' on my way
Who's gonna buy you ribbons when I'm gone
Da Who'll Buy You Ribbons When I'm Gone
(Paul Clayton)
It ain't no use to sit and wonder why, babe
It don't matter, anyhow
An' it ain't no use to sit and wonder why, babe
If you don't know by now
e
I'm walkin' down that long, lonesome road, babe
Where I'm bound, I can't tell
But good-bye's too good a word, gal
So I'll just say fare thee well
Da Don't Think Twice, It's Alright (Bob Dylan)
Girl From the North Country (1963) è basata su Scarborough Fair (Trad), la melodia di Masters of War (1963) viene da Nottamun Town (Trad) e quella di Bob Dylan's Dream (1963) da Lord Franklin (Trad). Tra gli outtake di quell’album (vedi l’ottimo boot The Freewheelin' Outtakes), inoltre, si trovano Milkcow's Calf Blues di Robert Johnson e That's Alright Mama di Arthur “Big Boy” Crudup. Ancora vecchi standard (nell’accezione più positiva del termine).
Nell’album Dylan dimostra un maggiore controllo del suo strumento,
dimostrando di poter fare ottime cose. Sotto questo aspetto
sono sicuramente da tener conto l’arpeggio in Don't Think Twice, It's
Alright e Talkin' World War III Blues, l’hammering in Masters of War e
l’utilizzo di accordature alternative come quella aperta in Re per
Down the Highway, I shall be Free, Corrina Corrina e Oxford Town e la
cosiddetta accordatura “dropped” di Re (che è praticamente uguale
all’accordatura tradizionale, ma con un Re, invece di un Mi, sulla
sesta corda) usata con Masters of War ed A Hard Rain's A-Gonna Fall.
2 - Don't feel much like a Scarecrow today
Dylan è ormai un musicista maturo e lo dimostra il successivo The Times
They Are A-changin' del gennaio 1964. In questo album,
infatti, sono davvero pochissimi i riferimenti a canzoni tradizionali. A livello musicale compare una tecnica che comporta il pizzicare,
con il plettro, le corde più basse (in generale la quarta e la quinta)
mentre si suona la parte ritmica con gli accordi.
Tale tecnica,
tipo “hammering”, è utilizzata in questo caso in Ballad of Hollis Brown e North Country Blues, ma, lo era già nella precedente House Carpenter.
Questo modo di suonare è probabilmente da ricondurre ad accordi
combinati come Re2/Do e Sol/Si, presenti nel finale delle strofe di
The Times They Are A-changin' e con i quali è praticamente costruita anche It's
Alright Ma (I'm Only Bleeding). Dylan utilizzerà questa tecnica anche
con la versione live di Desolation Row del 1966 ed alla fine degli
anni ottanta con Waggoner’s Lad (Trad.). L’album si chiude con la bellissima Restless Farewell (1963) che è basata sia
musicalmente sia, probabilmente, liricamente a The Parting Glass
(Trad). In quest’ultima, infatti troviamo “O, all the money e'er I had I spent it in good company And all the harm I've ever done Alas! it was to
none but
me”, e su Restless Farewell “Oh all the money that in my
whole life I did spend, Be it mine right or wrongfully, I let it slip
gladly past the hands of my friends To tie up the time most forcefully”.
Nel seguente album di Dylan anche il titolo, Another Side Of Bob Dylan
(1964), ci suggerisce che sarà difficile, a differenza di prima,
ritrovare qualche riferimento alla tradizione. Qualcosa è cambiato.
Dylan ha abbandonato completamente la protesta e pone le basi per un nuovo modo
di scrivere liriche con Chimes of Freedom (ricordiamo che
durante le session di Another Side Dylan aveva già composto e
registrato anche Mr. Tambourine Man che, però, non fu inserita
nell’album. La prima versione la si può comunque ascoltare su vari boots come
The Emmet Grogan Acetates & Other Rarities o Hard To Find Vol. 5).
Parafrasando il ritornello della grandissima My Back Pages ora era
molto più “giovane” di prima. Si può dire, poi, che Dylan mostra un altro
lato di sè anche per quanto concerne la musica. In quest’album fa la sua
comparsa il giro Sol-Sol/Do-Sol che in seguito Dylan userà
spessissimo per “abbellire” gli accordi di Sol.
Questo
giro compare in All I Really Want To Do, Chimes of Freedom, Motorpsycho Nightmare e It Ain't Me Babe (soprattutto nelle sue versioni live) ed
era già stato utilizzato con Girl From the North Country e
(l’identica) Boots of Spanish Leather, più in qualche altra sporadica
occasione. Da notare, inoltre, è il particolare utilizzo degli accordi Do/Re e
Sol/Re in
All I Really Want To Do, I Don't Believe You e Chimes of
Freedom ed il giro Sol-Sol6-Sol7 che troviamo in To Ramona, My Back
Pages, I Don't Believe You e Ballad in Plain D e che era già stato utilizzato
anche nella precedente With God On Our Side.
1965. Chiunque conosca Dylan, sa che questo è un anno fondamentale. L’album che segue Another Side, Bringing It All Back Home è quello che rompe definitivamente gli argini della folk music per straripare nel rock-blues. Dylan inserisce nella prima facciata solo brani registrati con una band e nella seconda brani scritti (e registrati) per chitarra e armonica ma che erano lontani anni luce dalla tradizione folk. Basta citare i titoli, uno dietro l’altro, così come ce li troviamo sul disco, per capire quanto può esserci in un’unica facciata: Mr Tambourine Man, Gates of Eden, It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) e It's All Over Now, Baby Blue. Da un altro pianeta.
L’album si apre con Subterranean Homesick Blues, che deve probabilmente l’origine a Too Much Monkey Business di Chuck Berry e Takin’ It Easy di Woody Guthrie/Pete Seeger dalle quali eredita la struttura ripetitiva dei versi. Continua con grandi pezzi come She Belongs to Me, Maggie's Farm e Love Minus Zero/No Limit. In Bob Dylan's 115th Dream, Gates of Eden e nell’outtake If You Gotta Go, Go Now ritroviamo la figura Sol-Sol/Do-Sol di cui abbiamo già parlato ed è da notare che Mr Tambourine Man e It's Alright, Ma (I'm Only Bleeding) sono suonate in accordatura “dropped” di Re (Vedi album Freewheelin’) e Love Minus Zero/No Limit e la finale It's All Over Now, Baby Blue in accordatura “dropped” di Do.
Dopo quest’assaggio, Dylan esce definitivamente “allo
scoperto” con l’album successivo Highway 61 Revisited (1965). Un
(altro) album fondamentale nella sua storia e, probabilmente, in
quella della musica. Primo album (o almeno così pare) a combinare l’uso
contemporaneo di pianoforte ed organo, prima grandissima
“hit” di Dylan con Like A Rolling Stone che si
differenzia da tutte le
altre del periodo per i suoi sei e più minuti di durata e primo singolo (insieme alla precedente Gates Of Eden come B-side) ad andare oltre i 12 minuti.
“Bob Dylan ha portato la poesia nei juke-box” (Allen Ginsberg)
L’album si apre, appunto, con Like A
Rolling Stone, che contiene una delle più efficaci e, se vogliamo, semplici
(soprattutto se provata al pianoforte) sequenze d’accordi con i suoi Do-Re
min(7)-Mi min-Fa-Sol nell’intro e nella prima parte della strofa, per poi
passare ad una parte centrale di Fa-Sol che fa da ponte per portarci alla parte
finale che è quasi esattamente il contrario della prima con i suoi Fa-Mi min-Re
min-Do. E poi il grandissimo ritornello con la sequenza di Do-Fa-Sol. La canzone
più che subire influenze, in questo caso, ha influenzato. L’intro di Rimmel
(Rimmel, 1975) di Francesco De Gregori e la struttura della sua più recente
Sempre e per sempre (Amore nel pomeriggio, 2001), devono pagare un forte scotto
alla Rolling Stone di Dylan. Tombstone Blues è un grande blues (reso tale anche
dai “lick” chitarristici di Michael Bloomfield) in stile Chuck Berry. It Takes a
Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry, è costruita in 2 versioni, una più blues
non inserita sull’album, ma fatta uscire in seguito su Bootleg Series 1-3 con
ancora un grande Bloomfield alla chitarra e Dylan al piano e la versione
ufficiale completamente strutturata sul giro tanto amato di Sol-Sol/Do-Sol. Di
questa canzone ricordiamo la versione acustica eseguita con George Harrison al
concerto per il Bangladesh nel 1971. Per le successive, è ancora il blues a
farla da padrone; From A Buick 6, in Do e con reminiscenze (elettrificate) da
Charlie Patton e Robert Johnson e Ballad Of A Thin Man. Per questa credo sia
inutile aggiungere molto, consigliamo solo l’ascolto delle versioni live dal
1966, possibilmente alla Royal Albert Hall (su vari boot, si consiglia Genuine
Live 66, 8 CD), dal 1974 con The Band (sull’ufficiale Before The Flood,
per esempio) e dal 1996 su Hard To Find Vol. 5 con Dylan
alla lead guitar.
L'album si conclude con Just Like Tom Thumb's Blues per la quale si
consiglia la versione live dell’1988 con G.E. Smith alla lead guitar
(bootleg Blown Out On The Trail) e la più recente versione ad
Atlantic City nel novembre 2000 (su Pathway To The Stars) e la lunghissima Desolation Row in accordatura “dropped” di Do sull’album, ma suonata
in “dropped” di Re nei
live del 1966.
Con la sua partecipazione a Newport 65, Dylan fa la sua prima apparizione con una backing band ed una chitarra elettrica eseguendo una bellissima versione di Maggie’s Farm sulla quale c’è ancora lo stampo di Bloomfield. Ma non tutti erano pronti. A Dylan viene intimato (diciamo così) di evitare il rock & roll in un tempio del folk come il festival di Newport e lui ritorna sul palco da solo suonando Mr. Tambourine Man e It’s All Over Now, Baby Blue, che, comunque, con il folk non avevano proprio niente a che fare, se non il fatto che erano eseguite solo con chitarra ed armonica.
Da Newport in poi, in ogni caso, Dylan terrà concerti di rock &
roll con una backing band. Il suo primo vero concerto “elettrico” si
tiene a Forest Hills il 28 agosto 1965. Con la sua band formata dagli
Hawks, gruppo di ottimi polistrumentisti che avrebbero poi formato la mitica The
Band, Dylan struttura i concerti dividendoli in una parte iniziale
completamente acustica, nella quale si presenta da solo sul palco, ed
in una elettrica. Di questo periodo si può ascoltare in buona qualità
audio il concerto dell’Hollywood Bowl di Los Angeles del 3
settembre sul bootleg Electric Black Night Crash (c’è anche la
registrazione di Forest Hills, ma la qualità audio è pessima).
Subito dopo la realizzazione del suo nuovo album Blonde On Blonde, dall’ottobre 1965 al marzo 1966, ma prima della sua uscita, che avverrà solo a maggio, Dylan parte per un tour internazionale che lo porterà a toccare l’Australia e l’Inghilterra. La struttura del concerto, metà acustico e metà elettrico, non cambia, con la differenza che Dylan inserisce le canzoni del nuovo album in repertorio e che il feeling tra lui e la sua band è ormai davvero perfetto. Unico neo, probabilmente, la troppa staticità della scaletta, che con una sola variazione (in Inghilterra Like A Rolling Stone in chiusura sostituisce Positively 4th Street fatta in Australia) rimane la seguente: She Belongs To Me, Fourth Time Around, Visions Of Johanna, It's All Over Now Baby Blue, Desolation Row, Just Like A Woman e Mr. Tambourine Man nella parte acustica e Tell Me Momma, I Don't Believe You, Baby Let Me Follow You Down, Just Like Tom Thumb's Blues, Leopard-Skin PillBox Hat, One Too Many Mornings, Ballad Of A Thin Man e Like A Rolling Stone (Positively Fourth Street). Le parti acustiche di questi concerti sono tra le migliori performance di Dylan di sempre, che canta in modo perfetto ed ipnotico. Non si può ad ogni modo dire diversamente delle parti elettriche che, oltre ad essere eseguite benissimo, mostrano anche la facilità con la quale Dylan e la sua band adattano canzoni “nate” acustiche, come Baby Let Me Follow You Down, I Don't Believe You e One Too Many Mornings, ad un’esecuzione rock con grandi risultati.
L’album Blonde On Blonde (1966) è un album particolarissimo nel quale
Dylan disse di aver
raggiunto, ma senza ricercarlo particolarmente,
quel “sottile e selvaggio suono mercuriale”. Le
canzoni sono ancora
pervase di tantissimi personaggi allegorici presentati in una parata continua
che si sviluppa sui 2 LP (Blonde On Blonde è infatti il primo album
rock doppio della storia). La
particolarità delle canzoni ricopre
sicuramente un ruolo importante nel periodo dei concerti del
1966, nei quali, come abbiamo già accennato, Dylan
proponeva in “anteprima” queste
composizioni, prima dell’uscita
(o in contemporanea) del disco. Lo sconcerto del pubblico è
palpabile, e, se vogliamo, capibile, quando si sentono presentare da Dylan le
sconosciute 4th
Time Around, Visions Of Johanna o Just Like A Woman.
Anche in quest’album ha una grossa
importanza il blues. Pledging My
Time, per esempio, è direttamente ispirata a Come On in My
Kitchen di
Robert Johnson dalla quale prende in prestito anche lo spunto per il verso
“Somebody
got lucky, but it was an accident” derivato da “Some joker
got lucky, stole her back again”
del blues di Johnson. La Leopard
Skin Pill Box Hat di Dylan prende a prestito la struttura di
Automobile Blues di Lightnin’ Hopkins che fa “I saw you riding 'round in your
brand new
automobile/Yes I saw you ridin' around, babe, in your
brand new automobile/You was
sitting there
happy With your handsome driver at the wheel In your brand new
automobile”.
Visions Of Johanna, poi, è una delle migliori cose di Dylan di sempre, anche
se, forse, ha sempre
reso di più in concerto che nella versione
“ufficiale”. Anche qui si trova la figura Sol-Sol/Do-Sol
alla fine dei versi
che si concludono in Sol. Per questa si consigliano i live del 1966
(naturalmente),
ma anche la versione ai Tramps di New York del
luglio 1999 (bootleg Ace Of Clubs o Oh,
Tramps It Ain’t No Lie sui
quali si trova anche una magnifica Boots Of Spanish Leather). I
Want
You è uno dei pezzi più “pop” di Dylan, ma deve essere per forza di cose
ascoltata anche
nella versione outtake dello show Unplugged per
MTV (bootleg Completely Unplugged),
mentre Stuck Inside of Mobile
with the Memphis Blues Again è stata di solito resa in modo
splendido nei concerti. Per citarne una versione, comunque, è magnifica quella
del 1988 sul
bootleg Blown Out On The Trail. Davvero poco da dire su
Just Like A Woman, se non di
evitare di accontentarsi della versione
su disco e di godersi quella al concerto per il Bangladesh
nel 1971,
quella con Tom Petty & The Heartbreakers del 1986 e (tra le tante del Never
Ending
Tour) quella a Woodstock nel 1994.
4 - Where another man's life might begin, that's exactly where mine ends
Dopo questo grande disco ed i meravigliosi concerti del 1966, Dylan è
costretto a fermarsi a
causa di un indicente motociclistico del quale
ancora oggi sono poco chiari i danni. Tornerà su un
palco solo in un
paio d’occasioni (Woody Guthrie Memorial Concert nel 1968 e Isola di Wight
nel 1969), negli anni successivi, prima di intraprendere un nuovo
tour nel 1974 con The Band.
Il periodo che lo tiene lontano dal palco, però, non è di certo un
periodo di inattività. Nel periodo
di convalescenza registra
con i suoi amici della Band una grande varietà di brani composti e
registrati più per scherzo che per un preciso progetto di album. I Basement
Tapes, questo è il
nome con il quale escono ufficialmente e solo
parzialmente, nel 1975, quelle registrazioni diventa,
in ogni caso, un
album cult della storia della musica, creando, tra l’altro, il primo disco di
materiale
bootleg (The Great White Wonder). In questo periodo
nascono, comunque, grandi canzoni
come Tears Of Rage scritta con
Richard Manuel, Down In The Flood quasi completamente
costruita
sul giro Sol-Sol/Do-Sol e con riferimenti a James Alley Blues di Richard
"Rabbit"
Brown che dice “I been giving sugar for sugar, let you get
salt for salt And if you can't get
along with me, well, it's your own
fault” e che in Dylan diventa “It's sugar for sugar, and salt
for salt, If you go down in the flood, it's gonna be your own fault”. Ed ancora
You Ain’t
Goin’ Nowhere, This Wheel's On Fire, scritta
con Rick Danko, e I Shall Be Released.
Nello stesso 1967 esce un nuovo disco di Dylan che sembra,
però, aver abbandonato le
atmosfere elettriche per
tornare a quelle propriamente acustiche. Con una band formata
praticamente solo da chitarre acustiche, basso, batteria e pianoforte
(poco), Dylan registra John
Wesley Harding, uno dei suoi dischi più
affascinanti e criptici, che contiene grandi perle, con, su
tutte, All
Along The Watchtower. In effetti, si racconta che dopo le registrazioni Dylan
decise di
ritornare in studio per rifare le canzoni con una
strumentazione più elettrica, ma fu persuaso dagli
amici
di The Band che il disco andava bene così com’era. L’album suona in modo molto
particolare, molto “trillante”, probabilmente per il grandissimo uso
del capotasto mobile piazzato
quasi sempre intorno al quinto tasto,
nella canzoni John Wesley Harding, As I Went Out One
Morning, I
Dreamed I Saw St Augustine, All Along the Watchtower, The Ballad of Frankie
Lee and Judas Priest e I Pity the Poor Immigrant. Altro aspetto da
notare è che la musica è
costruita in moltissime occasioni su un giro
di accordi molto semplici come nel caso di The Ballad
of Frankie Lee and Judas Priest (Sol-Si
min-La min-Sol), The Drifter's Escape
(completamente strutturata sul
giro di Sol-Sol/Do-Sol), The Wicked Messenger (Sol e Fa) e All
Along the
Watchtower (La min-Sol-Fa).
Dylan, probabilmente però, non si è mai tolto dalla testa l’idea
che quelle canzoni andavano
suonate elettriche, ed infatti, negli
anni successivi, la maggior parte di esse, come All Along the
Watchtower, The Ballad of Frankie Lee and Judas Priest, Drifter's
Escape, I Pity the Poor
Immigrant, The Wicked Messenger e I'll Be
Your Baby Tonight, sono state riarrangiate. All
Along the Watchtower,
Drifter's Escape e The Wicked Messenger hanno dato sfogo alla loro
anima elettrica (All Along The Watchtower praticamente sempre, mentre le altre
due solo nel
tardo Never Ending Tour). The Ballad of Frankie Lee and
Judas Priest è stata fatta elettrica
con i Grateful Dead nel 1987, ma
ha probabilmente reso meglio nelle versioni acustiche del NET
che si possono
trovare su Pathway To The Stars o su Tomorrow Is Hard Enough, mentre di I
Pity the Poor Immigrant c’è una versione del 1976 (video
Hard Rain) probabilmente
insuperabile.
Due anni dopo, nel 1969, Dylan esce con un nuovo album che ci propone
ancora un altro suo
lato, fino ad allora inesplorato e solamente anticipato
con I'll Be Your Baby Tonight in chiusura di
John Wesley Harding.
Nashville Skyline è un album completamente country che Dylan si è
divertito a riproporre negli ultimi anni con grandi performance di pezzi come To
Be Alone With
You (consigliate le versioni 1996 o quella 2000 su
Tomorrow Is Hard Enough), I Threw It All
Away (Ravenna 2002, per
citarne una), Lay, Lady, Lay (14 Febbraio 1974 con The Band su
Paint
The Daytime Black, o dal tour 1976 o dal Supper Club 1993), Tell Me That It
Isn't
True, Country Pie e Tonight I'll Be Staying Here With You.
L’album è suonato veramente
molto bene e mostra la grande facilità con
la quale Dylan riesce a realizzare pezzi in un genere, il
country, che non è mai stato propriamente il suo, nonostante abbia sempre
mostrato grande
simpatia per un mito del genere, Hank Williams.
L’anno seguente è la volta di un altro album molto particolare, New Morning
del 1970. Il disco è
davvero molto vario e contiene ballate in
puro stile “dylaniano”, come If Not For You, New
Morning e The Man In
Me, anch’essa riscoperta nel tardo Never Ending Tour e che, tra l’altro,
apre l’ottimo film dei fratelli Coen “Il Grande Lebowsky” (The Big
Lebowsky); ballate, dicevamo,
miste ad un walzer come Winterlude,
alla quale De Gregori si è direttamente ispirato per la sua
Buonanotte Fiorellino (Rimmel, 1975), al suo grande jazz If Dogs Run Free, anche
questo
eseguito più volte negli ultimi anni (provate la
versione su Pathway To The Stars con Matt
Glaser al violino),
ad uno dei suoi più godibili blues, One More Weekend, al criptico Three
Angels fino alla “preghiera” di chiusura Father Of Night. L’album è
suonato molto bene, e vi
troviamo la figura Do-Do/Si-La min in Day of
the Locusts, The Man in Me e Father of Night
(se suonata in La
con il capotasto al terzo tasto), che era presente già sul “no – no – no” nel
ritornello di It Ain’t Me Babe, e che vedremo utilizzata ancora
successivamente.
5 - Looking' to do just one good deed before she died
Dal 1970 al 1974, non c’è moltissimo da dire, se non che, per il
film di Sam Peckinpah “Pat
Garret & Billy The Kid”,
nel quale recita anche una parte non marginale, sforna la mitica
Knockin’ On Heaven's Door. Il 1974, poi, oltre a portargli una nuova
collaborazione con The
Band per un tour, gli porta anche una
collaborazione discografica con il gruppo che porterà
all’ottimo Planet
Waves.
I capolavori, sul suo nuovo lavoro, sono, probabilmente, Going
Going Gone e Dirge, che si
avvicinano alle sue migliori cose di
sempre, senza dimenticare, naturalmente, l’inno Forever
Young.
Ritroviamo, su un po’ di canzoni, il giro Sol-Sol/Do-Sol, come nel bridge di
Going
Going Gone, nell’intro di Something There Is About You e nella
prima versione di Forever
Young (quella apparsa su Biograph). Dylan
partirà poi, come abbiamo anticipato, in un grande
(forse più per
organizzazione) tour con The Band, che verrà poi documentato su Before The
Flood (1974).
Tra il settembre e il dicembre del 1974, poi, Dylan registra tra New
York e Minneapolis uno dei
suoi dischi
capolavoro, che uscirà poi nel 1975: Blood On The Tracks. Il disco è
particolarissimo per tanti aspetti. Fu registrato, quasi per intero, per due
volte. La prima negli studi
di registrazione di New York, nei quali
Dylan utilizzò solamente l’accordatura aperta di Mi (o
meglio quella aperta
di Re, ma con il capotasto al secondo tasto) per tutte le canzoni e, la seconda
volta, a Minneapolis con dei musicisti del luogo procurategli
dal fratello David. Entrambe le
versioni sono assolutamente
indispensabili. La prima presenta un sound unico (bootleg Blood On
The
Traks – NY Session), proprio grazie alla particolare accordatura utilizzata, e
presenta una
voce assolutamente straordinaria capace di
esprimere al massimo le nuove atmosfere che
pervadono i testi,
scritti, come lo stesso Dylan dichiarò, con una particolare tecnica di scrittura
imparata da un pittore. La seconda versione, invece, presenta delle
esecuzioni probabilmente più
precise e, ad ogni modo, registrate in
modo perfetto. Su questo album sono presenti capolavori
assoluti come
Tangled Up In Blue, Simple Twist of Fate, You're a Big Girl Now, Idiot Wind,
Lily, Rosemary and the Jack of Hearts e Shelter from the Storm, senza
dimenticare un outtake
come Up To Me (su Biograph). Riguardo
alla prima versione, l’accordo chiave del disco è
sicuramente quello
di Mi, che, però, non è suonato a corde “aperte” (come sarebbe stato lecito
con l’accordatura aperta), ma comunque utilizzando una
diteggiatura. Altro accordo molto
utilizzato è quello di La, anche se
la diteggiatura utilizzata non individua un vero accordo di La, ma
più una variazione dell’accordo di Mi. E’ stato, tra l’altro,
notato che l’utilizzo in sequenza di
questi 2 accordi in
accordatura aperta ha, praticamente, la stessa funzione musicale del giro
(frequentissimo, come abbiamo visto) Sol-Sol/Do-Sol in
accordatura “tipica”. Gli accordi
utilizzati, inoltre, sono
praticamente sempre gli stessi per tutte le canzoni. Si consiglia, tra l’altro,
a
chiunque ne abbia la possibilità, di provare a suonare le versioni
delle canzoni di Blood On The
Tracks in accordatura aperta. Non
presentano, infatti, grosse difficoltà, ma sentirete il sound
tipico
di quell’album (Vedi Appendice 1). Sulla versione originale, sono però rimasti
solamente
Simple Twist of Fate, You're Gonna Make Me Lonesome When
You Go, Meet Me In The
Morning, Shelter From The
Storm e Buckets Of Rain nella versione di New York in
accordatura aperta.
Nel Luglio del 1975, Dylan registra un altro grande album,
Desire, nel quale include la sua
famosa Hurricane. L’album è
caratterizzato da una forte presenza del violino di Scarlet Rivera
presente in ogni canzone e che contribuisce (fortemente) a dare a quest’album un
sound unico.
In Oh, Sister, Joey e Black Diamond Bay ritroviamo la figura
Do-Do/Si-La min utilizzata già in
New Morning e in It Ain’t Me, Babe.
Si segnala, riguardo a questo album, un magnifico outtake
Abandoned
Love, da ascoltare assolutamente nella versione live dell’Bitter End (e non in
quella
presente su Biograph), nel quale troviamo una figura iniziale
molto simile a quella presente nella
contemporanea Mozambique; La
versione del Bitter End la si può ascoltare su vari bootleg tra i
quali
Songs For Patty Valentine.
Dopo questi due grandissimi album, Dylan, quasi come se si susseguisse
naturalmente, intraprese
un grandissimo tour, che lo portò in giro
per gli Stati Uniti per i successivi due anni. La Rolling
Thunder
Revue, così venne chiamato il tour, fu organizzato da Dylan ed un bel po’ di
vecchi amici
e fu realizzato come un immenso spettacolo itinerante che
faceva tappa in luoghi prevalentemente
“provinciali”. Il tour fu anche il
presupposto, per Dylan, per girare un film realizzato interamente da
lui, Renaldo & Clara e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul
caso Rubin “Hurricane” Carter,
un pugile imprigionato per errore con
l’accusa d’omicidio e “protagonista” della sua Hurricane su
Desire.
La parte 1976, della Rolling Thunder, ha anche portato un live ed un video,
entrambi
chiamati Hard Rain. Si consiglia vivamente il video
che è una delle migliori cose di sempre.
I set di Dylan, durante i concerti della Rolling Thunder (non suonava
solamente Dylan, infatti),
erano caratterizzati da un
perfetto mix tra perfezione ed improvvisazione. I musicisti erano
veramente ottimi con una dovuta citazione alla violinista Scarlet Rivera, al
bassista Rob Stoner,
sicuramente uno dei migliori
bassisti che abbiano lavorato con Dylan ed il chitarrista Mick
Ronson. Ai tour del 75-76 dobbiamo alcune tra i più
geniali arrangiamenti mai tentati delle
canzoni. E’ assolutamente
indispensabile, infatti, ascoltare le versioni del 1975 di Isis, Romance
In Durango, Oh Sister, One More Cup Of Coffee e Sara con
il violino della Rivera; Le
elettriche e splendide Hard Rain's
A-Gonna Fall (arrangiamento magnifico), It Ain't Me Babe
(Capolavoro.
Vedi “La Voce di Bob Dylan” di Alessandro Carrera, It Ain’t Me, Babe; Canzoni
di non amore, Pag. 105), The Lonesome Death Of Hattie Carroll e It
Takes A Lot To Laugh,
It Takes A Train To Cry e, infine, la versione
chitarra e armonica di Tangled Up In Blue. Non
da meno, sono
certamente le versioni stupende del 1976 di Maggie's Farm, One Too Many
Mornings, I Pity The Poor Immigrant, Shelter From The Storm, Oh Sister
(diversa dall’anno
precedente), Going Going Gone, Idiot Wind
(senza parole), Isis (anche questa diversa),
Blowin' In The Wind
(probabilmente la migliore versione di sempre), Railroad Boy, Deportees e
I Threw It All Away. Il tutto lo si deve anche ad una band formata da
qualcosa come sei chitarre
più dobro, mandolino,
violino, slide guitar, basso, batteria, congas e pianoforte, oltre,
naturalmente, alla chitarra ed all’armonica del capobanda Dylan.
Guardando il video Hard Rain,
tra l’altro, si comincia a vedere Dylan
“azzardarsi” in qualche timido (ma inconfondibile) assolo
(One Too
Many Mornings o I Pity The Poor Immigrant). Solo un’anticipo della sua chitarra
solista nel tardo Never Ending Tour.
Per un nuovo disco in studio di Dylan si dovrà attendere il 1978 con
Street Legal. Anche questo
lavoro è molto particolare e contiene
alcune tra le più grandi canzoni di Dylan come le criptiche
Changing of the Guards, Senor (Tales of Yankee Power) e
Where Are You Tonight?
(Journey Through Dark Heat). L’album contiene
vari riferimenti al bluesman Robert Johnson
con la canzone Is Your
Love In Vain? Che prende a prestito parte del titolo dalla Love In Vain
Blues di Johnson, varie citazioni come "My last fair deal gone down",
"Killing me by degrees" e
"Juice running down my legs" da sue canzoni,
fino allo splendido blues elettrico New Pony nel
quale troviamo "Well
now, it was early in the mornin', I seen your shadow in the door/It was
early in the mornin', I seen your shadow in the door/Now, I don't
have to ask nobody... I
know what you come here for" direttamente
derivato da Me and the Devil Blues, sempre di
Johnson, che ha
invece "Early this mornin' when you knocked upon my door/Early this
mornin' when you knocked upon my door/And I said, "Hello, Satan, I believe it's
time to
go". Non è in ogni caso questo l’unico riferimento ai vecchi
bluesman di New Pony, avendo radici
anche in Charlie Patton e Son
House. La Pony Blues di Patton, infatti, ha “You know, the horse
that I'm riding, he can fox-trot, lope and pace/Hmm, he
can fox-trot and lope and
pace/Y'know, a horse with that many gaits,
y'know, booked to win that race.”, mentre la
New Pony di Dylan ha “I
got a new pony, she knows how to fox-trot, lope and pace/Well, I
got a
new pony, she knows how to fox-trot, lope and pace/She got great big hind legs
and
long black shaggy hair hanging in her face”.
Riguardo alla musica in Is Your Love in Vain? Possimo ancora notare il
giro Sol-Sol/Do-Sol,
insieme a quello Do-Do/Si-La min presente
anche in Senor (Tales of Yankee Power). Altra
curiosità, in Where Are
You Tonight? (Journey Through Dark Heat) abbiamo la sequenza di
accordi Fa-Mi min-Re min-Do che possiamo trovare già, ed in sequenze importanti,
in Like A
Rolling Stone, Queen Jane Approximately e Just Like A Woman.
Dopo Street Legal, Dylan
intraprese un tour che lo portò in giro per
il mondo, nel quale, sulla scia della Rolling Thunder,
proverà
nuovissimi arrangiamenti per le sue canzoni. Il tour è preceduto da un paio di
magnifiche
session di prova documentate su magnifico bootleg
Darkness At The Break Of Noon. In
questo tour, che
porterà anche al live At Budokan (1978), troviamo delle nuove Mr.
Tambourine Man e Don't Think Twice, It's All Right, una Tangled Up In
Blue completamente
riscritta, One More Cup Of Coffee e All I Relly Want To
Do rigenerate dal nuovo arrangiamento
più veloce ed una It’s All Right Ma
(I’m Only Bleeding) per la prima volta elettrica. Anche qui la
band ha
una grande importanza nella caratterizzazione degli arrangiamenti essendo
formata da tre
chitarre, sassofono, flauto, percussioni, violino,
mandolino, tastiere, basso e batteria, oltre alla
presenza di tre
coriste.
6 - Ya either got faith or ya got unbelief
Where Are You Tonight? (Journey Through Dark Heat), canzone che chiude
Street Legal,
incomincia con “There's a long-distance train rolling
through the rain”. Nessuno avrebbe
però immaginato che, questo treno,
avrebbe perso gradualmente velocità e acquistato fortissima
convinzione divenendo Slow Train Coming (1979). Dal lato del suo
pubblico, infatti, l’uscita di
quest’album avrebbe causato uno
sconcerto probabilmente superiore a quello della “conversione”
dal
folk al rock, poiché qui si ritrovava un Dylan convertito al cristianesimo.
Registrato con Mark
Knopfler e Pick Withers dei Dire Straits,
questo è probabilmente il migliore della cosiddetta
“trilogia cristiana”, anche se definito, con più di una vena critica, come un
album “poco
personale”. Si ritrova, di certo, la mano di Knopfler,
soprattutto in pezzi come Precious Angel,
ma è assolutamente chiara
quella di Dylan, soprattutto nei blues come Gotta Serve Somebody e
Gonna Change My Way Of Thinking, oltre che, naturalmente, nei
testi. In questo caso, ad
esempio, il marchio di Dylan è
chiarissimo quando scopriamo un riferimento di Gotta Serve
Somebody a una canzone di Guthrie chiamata Little Black Train, che recita “You
may be a
bar-room gambler/And cheat your way through life/But you
can't cheat that little black
train” anche se Dylan, nel suo blues,
esaspera le immagini con “You may be an ambassador to
England
or France, You may like to gamble, you might like to dance, You may be the
heavyweight champion of the world, You may be a socialite with a long
string of pearls But
you're gonna have to serve somebody, yes indeed
You're gonna have to serve somebody,
Well, it may be the devil or it
may be the Lord But you're gonna have to serve somebody”.
C’è una
forte presenza degli accordi base presi con il barrè tra il quinto ed il settimo
tasto come in
Slow Train, Do Right to Me Baby, When You Gonna Wake Up?
e Man Gave Names to All
the Animals ed oltre ad una buona varietà
musicale il disco è caratterizzato dalla presenza, come
nel
precedente, di tre coriste. L’album portò a Dylan il suo primo Grammy Award,
come ”Best
Male Rock Performance”, per Gotta Serve Somebody che
eseguì in modo magnifico alla
premiazione alla quale disse anche,
riferendosi al premio appena consegnatogli, “Me lo aspettavo
e voglio
ringraziare Dio per questo …”. Nello stesso anno, poi, partì per un tour negli
Stati Uniti,
nel quale, però, non eseguì alcuna canzone
“classica” lasciando spazio solo alle nuove. Quei
concerti
provocarono, come un pò tutti i comportamenti di Dylan in quel periodo, delle
critiche
molto discordanti; Di certo rimane che alcuni concerti sono
straordinari per arrangiamenti e modo
di cantare, come quelli
(storici) a San Francisco nel novembre 1979 documentati, per esempio,
sul
bootleg Contract With The Lord.
Nel febbraio del 1980 Dylan torna in studio per registrare
Saved che uscirà nel giugno di
quell’anno. In quest’album, prodotto
da Jerry Wexler e Barry Beckett, regna il Dylan gospel,
nonostante
risulti, anche questo, molto vario musicalmente con pezzi potentissimi come
Saved o
Solid Rock e ballate come Covenant Woman. Anche i concerti del 1980
erano veramente ottimi,
e si segnala a riguardo una registrazione che,
si dice, sia stata fatta direttamente dalla Columbia in
previsione di un possibile live mai fatto uscire. La registrazione in questione,
è poi uscita su
bootleg con il titolo di Rock Solid.
Il 1981 è l’anno di Shot Of Love, oltre ad essere l’anno di un grosso
tour che lo porterà, dopo
tre anni, fuori degli Stati Uniti e,
soprattutto, a reinserire le vecchie canzoni nei concerti. I toni
“cristiani” si sono sicuramente ridimensionati e nel nuovo lavoro
troviamo in pratica solo Property
Of Jesus direttamente legata ai due album
precedenti. Per il resto abbiamo canzoni d’amore come
Heart of Mine,
Watered-Down Love e In the Summertime, una canzone dedicata al comico
anticonformista Lenny Bruce, il reggae Dead Man, Dead Man e due blues come
Trouble e la
magnifica The Groom's Still Waiting at the Altar, non
presente nella prima versione ma inserita
solo
successivamente. L’album è concluso, poi, con la bellissima Every Grain Of Sand.
Probabilmente, analizzato bene, oggi non sarebbe più tanto facilmente
inserito come terzo album
della trilogia, essendo davvero molte le
differenze dai precedenti, e forse riferimenti maggiori si
trovano negli outtake come You Changed My Life e la
magnifica Yonder Comes Sin. E’
comunque curioso notare che di
questi tre album, le canzoni più eseguite e, probabilmente,
rappresentative nel tempo sono state la prima, Gotta Serve Somebody, e
l’ultima, Every Grain
Of Sand.
7 - Can't remember what part I played or who I was supposed to be
A confermare un ennesimo cambiamento arriva, nel 1983, l’album
Infidels: infedeli. In questo
lavoro è particolarmente evidente la
produzione di Mark Knopfler, che lo rende uno degli album
più
“pop-rock” di Dylan. Contiene, comunque, alcuni tra i migliori pezzi della sua
produzione
come Jokerman, License to Kill, la forse sottovalutata Man
of Peace, I and I e la straordinaria,
anche se non inserita
nell’album Blind Willie McTell. Nell’anno seguente Dylan intraprende un
nuovo tour mondiale che lo porterà per la prima volta a suonare in
Italia. I concerti europei del
1984 risultano particolarmente rock
nella parte elettrica, soprattutto grazie alla chitarra solista di
Mick Taylor, che giova a canzoni come I and I, License to Kill
o Ballad Of A Thin Man, e
molto potenti nelle parti acustiche che
vedono Dylan esibirsi da solo. Di questo periodo si segnala
un’ennesima, ed ancora bellissima, versione di Tangled Up In Blue,
questa volta completamente
modificata nel testo. Da questi concerti,
ed in particolare da quelli del luglio in Inghilterra, viene
fuori
l’ottimo album Real Live (1984) che contiene anche un duetto di Dylan con
Santana, su
Tombstone Blues. In quel periodo, infatti, i due artisti
erano in tour insieme, anche se si sarebbe
potuto scegliere un duetto
migliore, come, per esempio, la magnifica Blowin’ In The Wind di
Barcellona (bootleg From The Coast Of Barcelona) che vede,
probabilmente per l’unica volta
nella sua carriera, Dylan incitare il
pubblico a cantare con lui il ritornello.
Nel 1985 il “ripescaggio” di due canzoni, la veramente ottima
Someone’s Got A Hold Of My
Heart e Clean Cut Kid, già registrate per
Infidels pongono le basi per il nuovo lavoro in studio
di Dylan:
Empire Burlesque. L’album è di buon livello anche se risente di una produzione
forse
troppo pop. L’ottima Someone’s Got A Hold Of My Heart diviene
la troppo elaborata Tight
Connection to My Heart (Has Anybody Seen My Love)
che troverà la sua miglior veste solo nel
1993. 17 Novembre 1993,
Supper Club di New York City. Uno degli show più belli in assoluto.
Altre
due “prove” riguardo al fatto che l’album soffre di una sovrapproduzione,
potrebbero essere
la migliore canzone dell’album, che è la magnifica
Dark Eyes, che è cantata da Dylan da solo con
chitarra e
armonica e la prima versione di When The Night Comes Falling From The Sky
(uscita poi su Bootleg Series Vol. 1-3) che sembra essere superiore a quella
inserita sull’album.
Non c’è moltissimo da dire sulla musica, se non che in
Emotionally Yours troviamo ancora
spesso la figura Do-Do/Si-La
min e che una delle due versioni di When The Night Comes
Falling From
The Sky, la prima, è costruita sul giro Sol-Sol/Do-Sol. Durante le session Dylan
registra anche New Danville Girl, una magnifica ballata
“cinematografica”, scritta con Sam
Shepard con una magnifica
struttura atemporale, che fa, probabilmente, da suggello anche a
capolavori passati come Lily, Rosemary And The Jack Of Hearts e
Black Diamond Bay.
Proprio quella New Danville Girl, non inserita poi
su Empire Burlesque, ma troppo bella per
essere completamente
ignorata, viene ripresa l’anno seguente e registrata nelle session per un
nuovo album con le liriche riviste ed il titolo di Brownsville Girl.
Knocked Out Loaded (1986),
avrà, però, probabilmente, solo questa
ballata come pezzo degno di nota. Il nuovo album, infatti,
è prevalentemente formato da cover e, in ogni caso,
anticipa un po’ il corso dei tempi che
verranno mostrando un Dylan più
orientato a scoprire-riscoprire canzoni non sue. Il 1986, è però
anche
l’anno del tour che Dylan intraprese con Tom Petty & The Heartbreakers e le
Queens Of
Rythm, un trio di coriste nato dalla loro collaborazione con
Dylan a cavallo tra gli anni settanta e
gli ottanta. L’ottimo gruppo
di Tom Petty giova moltissimo a Dylan che esegue bellissimi concerti
che peccano, forse, di troppa “perfezione”. Si devono comunque a questo periodo
grandissime
versioni di Just Like A Woman, In The Garden, Ballad Of A Thin
Man e That Lucky Old Sun,
per citarne solo alcune, ed una prima
“ondata” di cover come Baby, Got To Go, Riding On The
Train, Shake, We
Three (My Echo, My Shadow And Me), All My Tomorrows, Good Rockin'
Mama, House Of The Rising Sun, I Still Miss Someone, Kansas City, Let The Good
Times
Roll (canzone citata anche in New Danville Girl), Red Cadillac
And A Black Moustache, Rock
With Me Baby. In questi show fu anche
suonata, ma solo una volta, Brownsville Girl. Da questi
concerti del 1986
verrà anche realizzato un ottimo video ufficiale chiamato Hard To Handle.
L’anno seguente Dylan è ancora “on the road”, ma questa volta
con un'altra grande band, i
Grateful Dead dell’amico Jerry Garcia.
Dylan e gli amici dei Dead, infatti, decisero di fare un
mini-tour
insieme di sole sei date, e, per preparare dei pezzi, si incontrarono in studio
in aprile con
alcune session (da queste verrà fuori il bootleg The
French Girl). Sembra sia stato proprio il
rapporto con i Dead di
questo periodo a far rivedere a Dylan l’approccio con il quale andava in
tour. Nel 1984 e nel 1986, infatti, i tour erano diventati “mega-tour”
da rock-star che lo avevano
portato a suonare in giro perlopiù nuove
canzoni e classici, dimenticando quel tocco di unicità,
negli
arrangiamenti e nelle scalette, che aveva sempre avuto come suo marchio di
fabbrica. In
questo “giro” con i Dead, ad esempio, pare che le
scalette fossero decise subito prima dello show
e, in ogni caso,
sottoposte a cambiamenti improvvisi. I Dead risvegliarono in Dylan la voglia di
riscoprire pezzi non ancora provati live, o dei quali non aveva
ancora sperimentato un qualche
arrangiamento diverso dal solito,
insieme a fargli ricordare anche un po’ le sue origini musicali alle
quali era sempre stato molto legato. Basta guardare, ad
esempio, la scaletta delle session di
preparazione al
loro tour per trovare, infatti, pezzi come When I Paint My Masterpiece,
registrata nel marzo 1971 e fatta uscire su Greatest Hits Vol. 2, Man
Of Peace, Ballad Of Ira
Hayes, pezzo che aveva registrato nel 1970 e
che usci sull’album Dylan (1973), Dead Man
Dead Man, Queen Jane
Approximately, The French Girl, registrato durante i Basement
Tapes,
In The Summertime, Union Sundown, Joey, Tomorrow Is A Long Time, registrata nel
1962, ma uscita solo su Greatest Hits Vol. 2, Ballad Of Frankie Lee
And Judas Priest, John
Brown, Stealin', traditional già eseguito
sporadicamente nel 1962, Walking Down The Line,
registrata nel 1963,
ma mai uscita su disco (sarà inserita, poi, su Bootleg Series 1-3), Gonna
Change My Way Of Thinking, Chimes Of Freedom, All I Really Want
To Do, Heart Of
Mine, Rolling In My Sweet Baby's Arms, John Hardy, The
Wicked Messenger, Watching The
River Flow, anch’essa registrata nel
marzo 1971 e fatta uscire su Greatest Hits Vol. 2. Altro
cambiamento
dell’atteggiamento di Dylan sul palco, dovuto probabilmente ai Dead, è il
concetto,
che ancora oggi porta avanti, di “poche parole, molta
musica”, con canzoni che si susseguono
senza nemmeno accenno ad una
parola da parte dell’artista. Gli show tenuti dai Grateful Dead
insieme a Dylan furono tra il 4 ed il 26 luglio a
Foxboro (Massachusetts), Philadelphia
(Pennsylvania), East Rutherford (New Jersey), Eugene (Oregon), Oakland e Anaheim
(California). Di tutti gli show è presente una registrazione audio.
Dopo questa breve parentesi con i Dead, Dylan intraprese un nuovo tour,
questa volta europeo,
con Tom Petty & The Heartbreakers. Questo
tour, però, fu molto differente da quello del 1986.
Dylan qui sembrava
molto invecchiato, le luci sul palco non lo illuminavano per niente, sbagliava
spesso le liriche, ma, probabilmente ancora grazie al tour con
i Dead, le scalette sembravano
quasi casuali.