MAGGIE'S FARM

SITO ITALIANO DI BOB DYLAN

I 30 ANNI DI "DESIRE"
di Paolo Vites

I 30 ANNI DI "DESIRE"
di Paolo Vites

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Trent’anni fa compravo il mio primo “ellepi”, per quanto questo possa fregare a qualcuno: in un non troppo assolato pomeriggio del giugno 1976 entravo alla Standa della mia cittadina natale con i soldini ricevuti come regalo di promozione all’esame di terza media e chiedevo a una commessa “l’ultimo disco di Bob Dylan”… “Desirée?” diceva lei alla francese… Storia vecchia che ho già raccontato centomila volte.
Di fatto, fra pochi mesi si chiude il 2006 e credo valga la pena ricordare il trentesimo anniversario di quello che resta per me (ovviamente per motivi molto personali: è il disco che mi ha cambiato la vita) tutt’oggi uno dei miei favoriti in assoluto nella lunga discografia dylaniana. Mi piace come il mio amico Elliott Murphy lo definisca “una novella musicale, densa e arrabbiata e senza pietà… Come Steinbeck, come Kerouac”. Parole sante, Elliott.

L’occasione me la dà l’essere venuto in possesso di un doppio cd contenente molte delle session originali dell’epoca, con i brani raccolti più o meno in ordine cronologico di registrazione, durante quelle mitiche session che si consumarono nel luglio 1975 per concludersi con una ultima puntata il 24 ottobre di quell’anno.
Ci sono dentro un paio di registrazioni ancora – almeno per me – inedite mentre i brani ufficiali dell’originale Desire sono in versione quadrofonica, da un lp pubblicato credo a fine anni 70.
Avendo appena comprato – finalmente – la versione su sacd del disco, ho potuto fare un interessante comparazione; a questo punto, mi manca di Desire solo la versione pubblicata su cassetta negli anni 70 che - !!! - da quanto ho sentito dire da qualcuno, contiene alla fine di Oh Sister la voce di Emmylou Harris che commenta: “Fuck! Ho sbagliato tutto”.
Si sa che le session di Desire, in perfetto stile dylaniano, furono un discreto caos (vi rimando al capitolo apposito del mio libro “40 anni di canzoni”) e quella che ne soffrì di più fu la povera Emmylou, alla quale Dylan non spiegava mai che parti dovesse fare.
Be’, se qualcuno ha quella cassettina, non la metta su e-bay ma please mi contatti…

Dicevo di questa serie di registrazioni: si comincia con Rita May registrata il 14 luglio. Interessante notare che un brano poi finito solo come b-side l’anno dopo fu anche una delle primissime registrazioni. E che sorpresa! È una versione elettrica, del tutto differente dal resto delle session di Desire.
Sembra una outtake di Street Legal piuttosto che di Desire, non solo per l’uso di chitarra elettrica ma anche per la presenza di un vero coro di back up singer, che danno al brano, un veemente rock-blues, quel taglio black che infatti avrebbe avuto Street Legal.
Possiamo solo immaginarci come sarebbe venuto fuori Desire se Dylan avesse continuato su questa strada.
C’è poi Money Blues, un brano che alcuni sostengono cantata da Jacques Levy, altri dal pianista e produttore Willie Murphy, comunque attribuito per paternità a Bob Dylan.
Niente di che, onestamente, una bluesaccio pianistico tirato via.
Ci sono poi altre due take di Rita May, una delle quali poi pubblicata su 45 giri e l’altra semplicemente con un missaggio diverso.
Ma la chicca è ovviamente la versione bluesy di Hurricane registrata il 24 ottobre, quando Dylan fu costretto a reincidere il brano su consiglio degli avvocati della Columbia per alcuni versi troppo esplicit.
Certo, se fosse uscito in questa versione probabilmente non sarebbe stato l’hit single che fu Hurricane ai tempi, privato come è del suo incedere bruciante e devastante. Qui Dylan sembra quasi parlare, raccontare una oscura storia di crimine nella notte del New Jersey come se raccontasse la trama di un film. Il risultato è di un fascino pazzesco. C’è un grande uso di armonica, quasi alla fine di ogni strofa, rispetto all’originale che vede l’armonica solo per pochi secondi alla fine, e il testo è decisamente differente dalla versione pubblicata poi su Desire.

Per finire, ascoltare le session di Desire in questa sequenza dà una idea di che esplosione creativa di grandissimo livello Dylan stesse vivendo in quell’estate del 1975, e soprattutto del grandissimo livello musicale raggiunto in quelle session, livello musicale che il Desire ufficiale può solo parzialmente confermare (ma per me resta sempre un disco capolavoro…).

Ecco i dettagli tecnici relativi a questo cd:

Disc 1:
1. Rita May (outtake, 7/14/75)
2. Romance In Durango (Desire)
3. Catfish (Bootleg 1-3)
4. Money Blues (Levy demo)
5. Abandoned Love (Biograph)
6. Golden Loom (Bootleg 1-3)
7. Oh Sister (Desire)
8. Sara (Desire)
9. Isis (Desire)
10. Oh Sister (1990s Desire cassette, w/Emmylou cussing )
11. One More Cup Of Coffee (Desire)

Disc 2:
1. Black Diamond Bay (Desire)
2. Mozambique (Desire)
3. Hurricane (outtake, 7/30/75)
4. Rita May (edited version of single from 2CD edition of Masterpieces)
5. Rita May (single, original edition of Masterpieces)
6. Joey (Desire)
7. Hurricane (Desire)

(Questi commenti non sono miei.)

These are the tracks that aren't found on the standard editions of Desire, Biograph, or Bootleg 1-3:

D1T1: Outtake which first surfaced on GBS3
D1T4: Jacques Levy demo, not Dylan; said to be recorded at about the
time of the Desire sessions, but I don't have solid info at hand
D1T10: Variant edit released for a short time on a UK/European "Nice
Price" cassette edition. For all of you who want to hear Emmylou Harris
talk dirty, she says, barely audibly, "I f---ed up" at the end of the track.
D2T3: The standard outtake that's been circulating all but forever. I think this is also the outtake used as background music in Renaldo and Clara, which may be how it survived the Columbia mass erasure.
D2T4: From the first CD version of Masterpieces, where Columbia cut/faded tracks to squeeze all the songs onto 2 discs. Same take as the single, just faded 30 seconds early.
D2T5: Single B-side, collected on the LP edition of Masterpieces and the full-length CD versions of that compilation.

At least some of the Desire tracks come from the quad-mix LP, and have
clear sonic differences from the standard-mix releases. (There's even a little bit of well-cleaned-up surface noise on at least one track.)
If you're familiar with Desire only from a not-so-hot early CD mix, the tracks may seem new to you on first listen.

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Paolo Vites