“ I FEEL A CHANGE COMIN' ON ”
Bene , sto guardando il mondo
Sto guardando al lontano est
E vedo arrivare la mia piccola
Sta camminando col prete del villaggio
Sento che un cambiamento sta arrivando
E l’ultima parte del giorno se n’è già andata
Abbiamo così tanto in comune
Ci impegnamo per i soliti vecchi fini
Ed io non posso proprio aspettare
Che diventiamo amici
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
Bene , la vita è per l’amore
Dicono che l’amore è cieco
Se vuoi vivere facilmente
Metti i tuoi vestiti con i miei
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
Bene , a che serve sognare
Hai delle cose migliori da fare
Comunque per me i sogni non hanno mai funzionato
anche quando si sono avverati
sei più zoccola che mai
baby tu puoi accendere il fuoco
io devo perdere l’ intelletto
tu sei l’oggetto dei miei desideri
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
Sto ascoltando Billy Joe Shaver
Sto leggendo James Joyce
Qualcuno mi dice
Che ho il sangue del paese nella mia voce
Ognuno ha tutti i soldi
Ognuno ha tutti i bei vestiti
Ognuno ha tutti i fiori
Io non ho una sola rosa
Sento che un cambiamento sta arrivando
E la quarta parte del giorno se n’è già andata
La quarta parte del giorno se n’è andata ! Dylan ( Il crooner ) sente che la
sua vita ormai si avvicina al punto senza ritorno , è un’amara riflessione ,
forse non amara , forse solo rimpianto per quello che avrebbe potuto fare e
non ha fatto , forse è felice di come sia andata , questo non lo sapremo
mai. Certo le parole della canzone esprimono rammarico per una storia che
non va come vorrebbe lui . Vede arrivare la donna che ama e dentro di sè
sente che un cambiamento potrebbe verificarsi nella sua vita , ma servirà ?
Ora che la quarta parte della sua vita è iniziata ? C’è sempre lo spirito al
quale l’amore può dar fuoco in ogni momento , ma il tempo stringe sempre di
più mentre i giorni passano veloci ed inesorabili intanto che lui osserva il
mondo in tutte le sue latitudini e quello che vede non gli piace.
Il crooner pensa che lui e lei abbiano tanto in comune , molte affinità che
potrebbero dare una svolta positiva all’esistenza dei due , tutti e due
mettono tutto il loro impegno per realizzare i loro fini , le loro speranze
, ma lui non può più aspettare il passare del tempo finchè il tanto
desiderato amore si realizzi , la quarta parte del giorno sta passando ,
ricorda a se stesso , quando sarà andato non gli servirà più l’amore ,
l’amore è per i vivi , per chi è andato resta solo il ricordo. L’atmosfera
di tristezza si sente ancora più forte in questa strofa , l’evidenza di
quello che è il crooner gli impedisce quasi di sperare ancora , poco futuro
davanti a lui , e nessuno sa quanto durerà questo futuro , ci sarà tempo
ancora per questo amore così desiderato ? Ha la sensazione che il
cambiamento potrebbe arrivare , ma il constatare che la vecchiaia avanza
rubandogli il tempo lascia in lui il sapore dell’amarezza.
Si apre una parentesi felice di speranza , la vita è per l’amore ( dice il
crooner ) , dicono che l’amore sia cieco , quindi perchè disperare ? Se vuoi
che la tua vita diventi facile e bella vieni a vivere con me dice
all'oggetto del suo desiderio , sento che un cambiamento sta arrivando , ma
la realtà ritorna prepotente : la quarta parte del giorno se n’è andata ,
ributtandolo nello sconforto iniziale.
Parte un’altra riflessione , a che serve sognare ? Qualcuno ha detto che i
sogni sono la parte reale della nostra esistenza , alcuni di essi si
manifestano tanto veritieri e si installano nella nostra mente che col
passare del tempo diventano una realtà accaduta.
Sognare serve sempre , a volte fa male perchè risveglia ricordi da tempo
sopiti , oppure richiama una triste realtà che ci procura ansia e dolore ,
ma quanti di noi si rifugiano nei sogni ? Allora i sogni diventano positivi
, l’alter ego o l’ altra faccia della nostra esistenza , nei sogni si vivono
le esperienze che ci sono negate , lieve ma indispensabile palliativo alla
vita dura di tutti i giorni.
Ho altre cose da fare ( dice il crooner ) invece di perdere tempo a sognare
, poi a lui i sogni non sono mai serviti a niente , non hanno mai funzionato
, anche quando si sono avverati. Ecco il rammarico , la delusione , lo
sconforto nel constatare che la sfortuna lo perseguita impedendogli di
vivere i propri desideri e le proprie speranze.
La realtà gli apre gli occhi , lei non è la donna angelicata , è solo una
piccola zoccola lasciva che farebbe infiammare chiunque , farebbe perdere la
testa a chiunque , lei è l’oggetto dei desideri ( quelli che non si dicono a
nessuno , i pensieri più neri ) di tutti , crooner compreso. Sente che un
piccolo cambiamento , magari forse brevemente momentaneo , sta arrivando ,
gli resta ancora un pò di tempo per i piaceri più materiali della vita.
A questo punto scatta la poesia e tutta l’arte del crooner , il pezzo forte
della canzone , quello che conta , il vero signidicato , il resto si
evidenzia essere solo un prologo qualunque per arrivare alla morale decisa
in partenza , alla constatazione della vera realtà , quella che sorpassa
tutti i sogni , le speranze ed i desideri : Ascolto Billy Joe Shaver e leggo
James Joyce , c’è il sangue del Paese nella mia voce dice qualcuno.
Difficile non essere prosaici e non entusiasmarsi di fronte a queste frasi ,
il crooner viene sostituito da Bob Dylan in persona , si cambia passo , si
cambia registro , la canzone va oltre la canzone , diventa il pensiero della
mente di Dylan , solo un mezzo per esprimerlo , la canzone perde il suo
senso leggero lasciando il posto a quello profondo della poesia , quella con
la “P” Maiuscola , quella che fa la differenza fra quelli bravi ed i
Maestri.
Dopo questa troppo alta parentesi la canzone torna sui binari originali ,
Bob Dylan cede il posto al crooner che continua le sue lamentazioni. Tutti
hanno tutto , soldi , bei vestiti , mazzi di fuori : Io non ho neanche una
piccola rosa sola e zoccola , ma sento che il cambiamento sta arrivando ,
amche se la quarte parte del giorno se n’è andata. La speranza è l’ultima a
morire , ancora la voglia di cogliere una rosa , e poi vada come deve andare
, come è sempre andata , è questo feeling che un cambiamento sta arrivando
che mi manda avanti , anche se di strada ne è rimasta poca.
Come mischiare una grande poesia a parole e riflessioni banali Dylan ce l’ha
mostrato una volta ancora , una volta in più , non c’era bisogno di un’altra
dimostrazione , ma lui è un Maestro e forse non si accorge che ,
fortunatamente per noi , le sue parole diventano isole di speranza e di
salvezza nella nostra mente e nel nostro cuore . Il crooner ha fatto il suo
dovere , Dylan è andato oltre come suo solito !
“ BEYOND HERE LIES NOTHIN' “
Oh bene , ti amo graziosa piccola
Sei il solo amore che ho conosciuto
Proprio da quando ti sei messa con me
Il mondo intero è il mio trono
Oltre qui non c’è niente
Niente che noi possiamo chiamare nostro
Bene , sto camminando dopo mezzanotte
Giù per i boulevards pieni di macchine rotte
Non so cosa avrei fatto senza di esso
Senza questo amore che noi chiamiamo nostro
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che la luna e le stelle
Giù per ogni strada c’è una finestra
Ed ogni finestra è fatta di vetro
Continueremo ad amarci graziosa piccola
per tutto il tempo che durerà l'amore
Oltre qui non c’è niente
Nient’altro che le montagne del passato
Bene , la mia barca è nella baia
E le vele sono spiegate
Ascoltami graziosa piccola
Poni la tua mano sulla mia testa
Oltre qui non c’è niente
Niente che non sia già stato fatto e niente che non sia già stato detto
Ah l’amore , questo folle sentimento che.....così cominciava una delle più
note canzoni anni 60’.
Bene , niente è cambiato , ne prima , ne ora , ne dopo , l’amore la fa
sempre da padrone nelle canzoni , più o meno profondamente , felicemente ,
disgraziatamente , tutti gli aggettivi vanno bene , perchè plurime sono le
situazioni delle relazioni amorose.
In “Beyond here lies nothin’ “ in apparenza il crooner sembra essere
contento , dice le solite frasi , non banali ma abbastanza comuni , le frasi
che più o meno abbiamo detto tutti , non c’è letteratura o poesia in questa
prima strofa , solo la soddisfazione di aver la donna desiderata e di
sentirsi un Re per questo , tutto il resto non conta , non esiste , l’enfasi
si spreca in un mare di parole scontate. C’è poco Dylan e molto Hunter ( a
mio parere ) questa leggerezza di scrittura è poco tipica per Bob , che
anche quando scrive “easy” ha sempre il coltello in mano.
La riflessione del crooner sull’amore continua anche nella seconda strofa ,
ma qui il linguaggio cambia pur rimanendo nel campo dello scontato , direi
che in questa strofa c’è molto Dylan che probabilmente ha rimaneggiato le
parole di Hunter mettendoci un paio di frasi che si distinguono dal resto ,
“i boulevards pieni di macchie rotte” , come si vede anche nelle nostre
città , segno che i valori personali sono diventati temporanei , finita una
cosa la si abbandona senza rimpianto , riempiendo i viali di carcasse di
auto abbandonate. Niente fuori dal mondo , però non è facile trovare una
frase del genere in una canzone d’amore , usare questa similitudine per
rappresentare la temporaneità delle cose , forse oggi l’amore non è più per
tutta la vita , forse oggi l’amore , quando è finito , si parcheggia per
sempre su un viale come una macchina che non si usa più , espressione della
cultura dei Modern Times .
“Giù per ogni strada c’è una finestra , ed ogni finestra è fatta di vetro” ,
che vuol dire il crooner con questo ? Che la nostra vita e le nostre azioni
possono essere in ogni momento sotto gli occhi di tutti ? Forse si , ma
questo non ha importanza , al crooner interessa solo il suo momentaneo
rapporto con lei e non gli importa se gli altri possono vedere ciò che c’è
nel suo cuore , proprio come se il cuore fosse una finestra , bene ,
guardate dentro gente , vedrete un cuore felice , un cuore innamorato ,
oltre questo non c’è niente che conti veramente di più , ci sono solo le
montagne del passato che da milioni di anni osservano in silenzio queste
storie .
Nell’ultima strofa il crooner viene sostituito da Dylan , dal vecchio Dylan
che sà per esperienza che tutte le cose hanno un principio ed una fine ,
guarda nella baia dice a lei , c’è la mia barca , le vele sono spiegate ed
io sono pronto a partire per altre avventure. Questa è alla fine ?
Probabilmente si , godiamoci i momenti che ci restano ancora le dice ,
stammi vicina , oltre a questo non c’è niente per il momento , niente che io
e te non abbiamo già detto o già vissuto.
La storia non è poetica , ma veritiera e vicinissima alla realtà , una
storia semplice , di tutti i giorni , che un bravo crooner può raccontare e
cantare in maniera esemplare , oltre a questo non c’è niente , niente si
nuovo sotto il sole sembra essere la morale della storia , viviamola e basta
, poi anche questa storia andrà ad innalzare le montagne del passato come
milioni di altre prima di questa.
" LIFE IS HARD "
I venti della sera non spirano, ho perso la
mia strada e la mia volonta'
non so dove sono andati, so solo quello che volevano dire.
Sono sempre attento nell’ammettere che la vita è dura
Senza te vicina a me
L’amica che eri solita essere , così vicina e così a me cara ,
sei scivolata così lontano , dove ci siamo smarriti
Sono passato accanto al vecchio cortile della scuola ,
ammettendo che la vita è dura senza te vicino a me
Fin dal giorno , dal giorno che sei andata via
io non so cosa è giusto o sbagliato
So solo che ho bisogno della forza per combattere ,
combattere quel mondo la fuori
Da quando non siamo più in contatto , non ho avuto molto
di giorno in giorno il mio cuore sterile è rimasto bloccato
Cammino per il boulevard , ammettendo che la vita è dura
Senza te vicina a me
Il sole sta tramontando lentamente , immagino sia tempo di andare
Sento una fredda brezza nella mente
I sogni sono bloccati ed esclusi ammetendo che la vita è dura
Senza te vicina a me
hummmm
Senza te vicina a me
Scritta per il film “My own love songs” interamente da Dylan senza la
collaborazione di Hunter , la canzone è liricamente povera , “Life is hard”
è uno dei testi più scarni di momenti poetici del disco , anzi , direi ,
volutamente priva di questi momenti.
Non c’è la possibilità di “coglire l’attimo” , una parola o una frase
significativa , che faccia la differenza , il crooner si adagia su luoghi
comuni e scontati , dice quello che già è stato detto mille e mille volte ,
ma forse questo è quello che voleva l’autore , narrare una storia in prima
persona come se fosse in terza , la storia di un altro fatta sua , forse
perchè uguale a tante altre storie del genere , ecco allora la necessità di
rimanere freddo e cronistico . E’ sicuramente un testo che si stacca dallo
standard lirico di Bob Dylan , senza addentramenti nei meandri della poesia
o della letteratura , senza alcun richiamo a qualcosa di importante , una
storia semplice per un semplice cronista . Dylan si è volutamente mantenuto
distante dalle grandi frasi , senza lasciarsi coinvolgere dalla tristezza
della storia , quasi una ciambella senza il buco , sembra la canzone di un
altro , ma forse anche lui era d’accordo con il crooner , raccontiamo una
storia senza essere eccessivamente coinvolti , come se l’avessimo letta sul
giornale .
Dylan ha rispettato il tema assegnatogli dal regista Dahan mettendoci
qualcosa del suo spirito, perchè anche
qui si sente fortemente la spinta del rammarico , la delusione di una vita
“piccola” e senza sfogo , senza un futuro migliore.
E’ un insieme di ricordi , di un amore passato che si confonde nel mondo di
tutti i giorni , nella pochezza dei momenti felici , solo un istante per
ripensare , poi la fredda brezza della realtà invade di nuovo la mente del
crooner lasciandolo in quello stato tra il sognante ed il deluso , col
ricordo che preme forte nel cuore e nella mente , un momento felice messo
nel conto della miseria quotidiana , che ti lascia la bocca amara , che ti
fa consapevole di aver in qualche modo fallito , di aver perso quello che
forse era indispensabile. Ma così va la vita , dura , senza te vicino a me.
Le frasi non sono altisonanti ma il rammarico è sentito , rende bene l’idea
dello stato d’animo del crooner , uno spunto validissimo che si perde un pò
per strada per il voluto profilo basso delle liriche. Il crooner è sincero ,
ma troppo crooner e poco umano , sembra di leggere la storia sul giornale
più che vederla vissuta da un uomo che non sa se stimarsi o disprezzarsi , o
forse lo fa a momenti , momenti buoni e momenti tristi , “Life is hard” è un
momento triste , come tanti ne vive la gente tutti i giorni , e questo è il
compito del crooner , mettersi nei panni della gente e raccontare una storia
d’altri come se fosse la sua. La realtà del dolore è fortemente presente ma
attutita dal genere di narrazione , il cronista non vuole esprimere tutta la
drammaticità della situazione , si mantiene distaccato , facendo
semplicemente il suo lavoro. Un uomo vuoto con la mente che si svuota , che
si riempie soltanto a tratti del ricordo dell’amore ormai finito ed andato
per sempre. E l’uomo che fà ? Niente , si perde nel ricordo , perde se
stesso trasformandosi in un freddo narratore quasi privo di emozioni , come
se raccontasse la storia di un altro invece della propria. Forse è proprio
questo il senso , narrarlo standone lontano per non sentirne gli effetti ,
allora la canzone regge e giustifica la leggerezza lirica del testo.
“ MY WIFE'S HOME TOWN ”
Bene , non son venuto qui per occuparmi di
qualche maledetto affare
son venuto qui solo per ascoltare il tintinnio dei cimbali
In nessun modo puoi criticarmi
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie.
Bhe , c’è una ragione per quello e una ragione per questo
non me ne viene in mente nessuna ora come ora, ma so che esistono
Starò seduto sotto al sole finchè la mia pelle non sarà abbronzata
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città
Lei può indurti a rubare , a fare rapine ,
farti venire l’orticaria , a farti perdere il lavoro
Può far andare male le cose e poi può farle andare ancora peggio
Lei ha roba più potente della maledizione di una zingara .
Uno di questi giorni scapperò
son quasi certo che mi farà uccidere qualcuno
Mi chiudo dentro e tiro giù le tapparelle
Voglio proprio dire : che inferno è la città dove è nata mia moglie
Bhe , c’è molto da ricordare , molto da dimenticare
io ricordo ancora il giorno che ci siamo incontrati
Ho perso le mie ragioni molto tempo fa
Il mio amore per lei è tutto quello che so
Lo stato è in bancarotta , la contea è a secco
Non buttarmi addosso il malocchio
Continua a camminare , non bighellonare in giro
Vi dico di nuovo : che inferno è la città dove è nata mia moglie
la città , la città
Qui il crooner sembra partire da un punto di forza , ha accettato la realtà
della vita anche se fa delle considerazioni su quello che è stato il passato
, ma abbastanza tranquillamente , come se parlasse a se stesso , come se non
avesse bisogno di convincere nessun’ altro , le conclusioni sono già state
tratte , si tratta solo di ripeterle a beneficio personale , una volta in
più per convincersi che più di così non poteva fare della sua vita.
Ma il rammarico , tema conduttore dell’album , è sempre presente in ogni
strofa della canzone , sempre vivo e sempre pungente il ricordo dell’aver
subito in modo preponderante la personalità di lei. Non c’è accusa per lei
di essere una approfittatrice , solo la constatazione della incapacità del
crooner di contrastarla in maniera giusta ed efficiente , come molta parte
della gente che vive nel mondo del resto , lui si accorge di non essere il
solo a trovarsi in questa maledetta situazione , altri hanno già passato ed
altri passeranno quello che ha passato lui , e la conclusione è una sola ,
che inferno è la città di mia moglie !
Non sono venuto in città per qualche affare sporco, non puoi giudicarmi o
criticarmi per questo, volevo solo sentire ancora una volta il suono dei
cimbali , e devo dire : che inferno è la città di mia moglie !
C’è una ragione per ogni cosa dice il crooner , non importa se al momento
non mi vengono in mente , ma ci sono , come dice il libro dell’Ecclesiaste –
per ogni cosa c’è il suo tempo – non importa se lo sappiamo o no, questa è
la realtà al di là delle conoscenze personali. Mi sdraio al sole per
riflettere con calma – sembra voler dire il crooner – di tempo ne ho , non mi muoverò
finchè non sarò abbronzato - ma intanto l’idea fissa che lo tormenta è la
certezza che la città della moglie è un vero inferno per viverci.
Dopo aver riflettuto sulla città , l’attenzione del crooner si sposta sui
ricordi di lei , ricordi belli e dolorosi , perchè si rende conto del potere
che lei aveva su di lui , poteva fargli fare quello che voleva , rubare o far
rapine per lei , fargli venire ogni genere di malanni fastidiosi , poteva
persino indurlo a perdere il lavoro , cazzo , lei aveva qualcosa di più
potente della fattura di una zingara ! Il crooner in questo modo cerca di
autoscusarsi , cerca una via di scampo , la colpa non è mia , contro le
maledizioni non c’è niente da fare , lei aveva questo potere ed io nulla
potevo. La scusa è buona – sembra pensare il crooner – ma il dolore ed il
rammarico non vengono attenuati per questo , il ricordo di lei è sempre
presente , la sua forza magnetica su di lui potrebbe indurlo all’omicidio ,
lui se ne rende conto , capisce di essere indifeso ed il dolore riappare.
Sembra non esserci rabbia nel crooner , situazione difficilmente accettata ,
la rabbia sarà stata uno dei primi sentimenti , ma ora è passata , è rimasto
solo il rammarico , e la frase : "la città di mia moglie è un inferno" sembra
in grado di risolvere ogni cosa , di mettere la parola fine ad una brutta
relazione ma non al rimpianto, una specie di palliativo per dargli il
coraggio e la forza di affrontare i giorni a venire.
Il ricordo fa scattare la reazione – scapperò uno di questi giorni , oppure
mi chiuderò in casa tirando giù le tapparelle come se non ci fosse nessuno ,
cercatemi pure tanto non mi troverete , questa città per me è un inferno , e
lei potrebbe sempre spingermi ad ammazzare qualcuno. L’amore c’è ancora , si
ripresenta più potente che mai in questa frase , va bene la città schifosa ,
va bene il carattere dominante di lei , va bene la debolezza del crooner ,
il dover sempre soccombere , ma perchè tutto questo ? La risposta è una sola
, lui la ama ancora.
Parte il filone di tutto quello che c’è da ricordare e tutto quello da
dimenticare, migliaia di momenti si ripresentano ancora una volta alla mente
del crooner , ricordi ormai così lontani che non rammenta neppure il giorno
del loro incontro , il dolore si fa più pungente , le ragioni di tutto si
sono perse nel tempo , c’è un modo solo di alleviare questo pesante rimorso
: che inferno è la città di mia moglie! Ma la frase non risolve più di tanto
, lui sembra aver dimenticato tutto , l’unica cosa della quale sembra avere
sempre coscienza è l’amore che ancora ha per lei , tutto il resto non conta
, è senza significato per lui , lui che darebbe chissà che cosa per poter
tornare in quella maledetta situazione , quando lei era vicina a lui , con
tutti i suoi pregi ed i suoi difetti , qualità che di sicuro lo
annichilivano , ma lui ha sempre saputo di non essere in grado di vincere
quella guerra. L’amore è la sola cosa che manda avanti la vita , che fa
sentir che si è vivi , la gioia o il dolore delle emozioni , queste erano le
cose che avevano importanza , la situazione attuale è di tipo vegetativo ,
una vita sprecata in attesa della morte che risolve tutti i mali e le
sofferenze dell’uomo.
Lui cerca di lenire la storia constatando che anche il resto va a rotoli ,
lo stato in bancarotta , la contea senza soldi , il malocchio non serve più
, tutto si è sfasciato , non bighellonare in giro sembra voler
consigliare a se stesso , non è questo il modo di continuare. Se tutto va a
rotoli perchè lui dovrebbe avere una sorte diversa sembra chiedersi , ma in
fondo ormai non ha più importanza , la città di mia moglie è proprio un vero
inferno , al diavolo tutto !
Le tematiche conduttrici dell’album sono marcatamente evidenti in questa
canzone , sono come il marchio di fabbrica di Hunter , questi temi si
rincorrono da una canzone all’altra per tutto l’album. Anche Dylan ha sempre
parlato d’amore , ma in modo diverso , meno rassegnato , più reattivo ,
raramente si abbandona al rammarico come Hunter , ma è solo un modo diverso
di esprimere lo stesso sentimento , un modo diverso di scrivere la stessa
storia. Due scrittori che narrano le cose in modo differente , si potebbe dire
alla “Idiot wind” per Dylan e alla “My wife’s home town” per Hunter. Dov’è
la differenza ? Non c’è , la storia è sempre quella , vecchia come il mondo.
“ FORGETFUL HEART ”
Cuore smemorato
Hai perso la capacità di ricordare
Ogni piccolo dettaglio
tu non lo ricordi più
I tempi che abbiamo vissuto
Chi meglio di te potrebbe ricordarli
Cuore smemorato
Abbiamo riso e ci siamo divertiti , tu ed io
È durata a lungo
Ora sei soddisfatta di lasciar che i giorni se ne vadano
Quando eri là
Tu eri la risposta alle mie preghiere
Cuore smemorato
Amavamo con tutto l’amore cher la vita può dare
Che posso dire
Senza te è così duro vivere
Non posso avere di più
Perchè non possiamo amare come abbiamo fatto prima
Cuore smemorato
Come un’ombra vagante nel mio cervello
Tutta la notte
Sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore
La porta è chiusa per sempre ,
se davvero c’è mai stata una porta
Potrebbe essere la storia di chiunque , sembra una storia inventata più che
vera, il tema principale è sempre quello conduttore del disco , amore e
rammarico , ricordi , dolore , momenti felici ormai passati , una canzone
che sembra rincorrere le altre. Testo povero liricamente , a parte la frase
“ sto sveglio ad ascoltare il suono del dolore “ , il resto si trascina con
le unghie e con i denti. La canzone è abbastanza riuscita , nello standard
dell’accettabile , ma il testo proprio non segue la musica. Non è un
capolavoro musicale , è un onestissimo pezzo bluesy , da roudhouse , nello
standard della media di questo genere di canzoni , ma la storia del cuore
smemorato non convince , c’è poca convinzione nell’autore stesso che si rifà
a centinaia di storie simili , la musica richiama centinaia di altri pezzi
del genere , un pò ne ricorda uno , un pò un altro , nessuno pretende di più
, un pezzo da entertainment che si accetta così com’è , che piace anche.
Dylan sembra più divertirsi a cantarlo che a sentire il dolore della perdita
di lei , ormai così lontana nel tempo da essere solo un ricordo senza
nemmeno un nome . Forgetful heart sembra quasi un nickname usato per
riferirsi a qualcosa i cui contorni stanno svanendo nelle spire del tempo.
Pare l’ultimo colpo di coda di un ricordo che non fa più male , un amore
indicato per scriverci sopra la canzoncina , ma che c’è di male ? Non tutti
gli amori devono per forza essere quelli della vita , "Forgetful heart" è uno
dei tanti , da ricordare con piacere e con poco rimpianto. Il pezzo non
muove nessuna corda , non smuove sentimenti , fila via liscio senza scosse ,
come quelle storie che si raccontano per far passare la sera davanti
al bivacco. Non c’è un rammarico forte come in “If you ever go to Houston” o
“My wife’s home town” , non c’è nemmeno “l’atmosfera” mistica di “Life is
hard” , un pezzo per rilassarsi , niente di eccezzionale ma in questo non
vedo niente di negativo , si può cantare per divertirsi , per rilassarsi ,
per far piacere a chi ti ascolta e non è necessario che ogni cosa che canti
sia una pugnalata al cuore che riapre in te vecchie ferite sopite dal tempo.
La voce di Bob sembra più divertita che sofferente , ma che c’è di male nel
divertirsi ogni tanto ? Il ricordo è piacevole , riporta alla mente del
crooner momenti felici passati assieme a lei , ci siamo divertiti ed abbiamo
riso tu ed io , ma poi è finita , anche i passaggi più sofferti sembrano di
convenienza , non si sente l’asprezza del rammarico , il ricordo del vecchio
amore non riapre ferite , è una dolce rimembranza , peccato sia andata come
è andata. La certezza che la storia è meno profonda di quel che potrebbe
apparire leggendo il testo la da l’ultima frase :
“La porta è chiusa per sempre , se davvero c’è mai stata una porta”. Questo
è il dubbio che manifesta l’incertezza del crooner , che ricorda con piacere
, con un leggero rammarico , ma che non sa se la storia era una di quelle
che contano , chissà se davvero c’è mai stata una porta.....
" SHAKE SHAKE MAMA "
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Ho un blues per te baby quando guardo il sole
Torna qui, possiamo divertirci davvero
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Beh, è sera presto e tutto è immobile
Ancora una volta sto camminando su, intorno alla collina
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Muoviti muoviti Mama come una nave che va verso il mare aperto
Hai preso tutti i miei soldi e li hai dati a Richard Lee
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Giù al fiume il giudice Simpson sta passeggiando
Niente mi sciocca di più di quel vecchio pagliaccio
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Qualcuna di voi donne sa bene il fatto suo
Ma i vostri vestiti sono tutti strappati e la vostra lingua è un pò troppo
rozza
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Muoviti muoviti Mama fino all’ alba
Sono proprio qui baby, non sono così lontano
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
Non ho madre, non ho padre e quasi nemmeno amici
E’ venerdì mattina sulla Franklin Avenue
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Muoviti muoviti Mama, alza la voce e ulula
Se stai andando a casa è meglio che vai per la strada più corta
Tipico esempio di blues composto da una serie di frasi che non hanno
connessione fra di loro , pratica molto usata specialmente dagli autori di
colore , che a volte , non avendo una storia completa da raccontare ,
prendevano spunto da situazioni diverse per comporre le loro canzoni , ogni
strofa parlava di un argomento diverso dall’altro. Sulle stile dei vecchi
blues la prima strofa è sempre ripetuta prima del tipico cambio di accordo
che introduce la risoluzione armonica del blues , ed in questo Shake Shake
Mama segue le regole canoniche del blues , eseguita con un tempo leggermente
accellerato come si faceva in serie negli anni 50’ ed anche dai bluesmen
bianchi degli anni 60’, più avvezzi alla struttura rock che a quella del
blues tradizionale. Il brano potrebbe trovare comodamente posto su uno
qualsiasi degli albums dei Bluesbreakers di John Mayall , dei Blues
Incorporated di Alexis Corner o dei Taste di Rory Gallagher , seguaci fedeli
del blues suonato alla maniera dei bianchi , dove la chitarra elettrica non la
faceva tanto da padrone , limitando la sua straripante invadenza solo agli
assoli , rispettando alla lettera le regole strutturali del blues. Qui il
crooner non racconta una storia , canta frasi che sono collegate solo in
apparenza , una serie di flash di vita , di momenti che si richiamano ma non
hanno un vero collegamento.
La struttura del brano è fatta apposta per essere il più fedele possibile ad
un vecchio blues tradizionale , nessuna variazione o novità , evitate
accuratamente per non falsare lo spirito della canzone , deve sembrare un
vecchio blues e lo sembra , anzi , in pratica lo è. Anche il testo è
composto in questo modo , senza riferimenti temporali , senza nomi , senza
luoghi , senza una storia da raccontare , solo parole messe lì per mettere
insieme un blues per niente pretenzioso. Potrebbe essere una canzone del
1800, del 1900 o del 2000 , una canzone non collocabile nel tempo , Shake
Shake Mama è praticamente un vintage curato nei particolari , dal suono alle
liriche. Un buon vintage si può dire , la canzone scorre senza intoppi ,
piacevole all’ascolto , con quel sapore di tristezza tipico del blues che
raramente perde questa caratteristica anche quando descrive le situazioni
più felici.
Shake Shake Mama non ha nessun momento drammatico , non deve averlo , è un
brano pensato per far passare qualche minuto in seria allegria , non ha una
storia , ha delle frasi abbastanza banali ma così deve essere per
raggiungere il risultato voluto , essere fondamentalmente un blues e non una
canzone di Dylan . Dylan la canta soltanto , ricreando l’atmosfera ed il
suono delle radici della musica popolare , un' operazione che Dylan sta
portando avanti da tempo. Tutto l’album è volutamente distaccato dallo stile
Dylan , per questo è un album “diverso” , con una sua valenza specifica , il
bersaglio è stato scelto in partenza e centrato perfettamente. Potrà
sembrare strano e poco dylaniano , ma Bob ci ha abituato ai suoi improvvisi
colpi di coda , ai suoi imprevedibili cambiamenti di rotta , ormai anche
questa è diventata una sua caratteristica , fa parte dell’artista Dylan ,
artista unico ed irripetibile , è un suo marchio di fabbrica , another side
della sua “opera omnia” ben lontana ancora dall’essere finita. Io non mi
stupisco più quando Dylan ci sorprende con qualcosa di diverso , anzi , me
lo aspetto , e Together Through Life è suonato subito diverso e bello alle
mie orecchie , ancor prima di poterlo ascoltare con più attenzione ,
analizzare o scrivere qualunque tipo di dotta o sciocca impressione. L’album
si piazza in un angolo particolare , solo suo , senza richiami o riferimenti
, una vera novità dylaniana anche se è lontano dall’essere un masterpiece ,
è un album con uno scopo preciso che riesce perfettamente nel suo intento,
anche con canzoncine leggere come questa Shake Shake Mama , un altro modo
per porgerci la sua capacità infinita di calarsi in qualunque tipo di panni
, da quelli della Rock-Star di prima grandezza a quelli dello stracciato
bluesman da strada in una città di confine.Quanti Dylan dovremo ancora
conoscere ? Possiamo solo aspettare per avere una risposta , lui sarà sul
palco finchè gli sarà possibile stare in piedi , e quando non potrà più
stare in piedi verrà sul palco in carrozzina , su questo sono pronto a
giurarci !
" IT'S ALL GOOD "
Parla di me babe , se devi
Tira su la sporcizia , ammucchia la polvere
Farei la stessa cosa se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene
tutto bene , va tutto bene
I grandi politici mentono
Le cucine dei ristoranti sono piene di mosche
Non fa molta differenza
Non vedo perchè dovrebbe
Ma è tutto giusto
Va tutto bene , va tutto bene , va tutto bene
Mogli che stanno lasciando I loro mariti
stanno iniziando a vagare
Lasciano la compagnia , non tornano più a casa
Non lo cambierei , anche se potessi
Tu uomo sai cosa dicono ,
Va tutto bene , va tutto bene , tutto bene
Pezzo per pezzo ti smontano
Un tazza d’acqua è abbastanza per annegare
Dovresti sapere che se potessero farlo lo farebbero.
Qualunque cosa stia crollando
va tutto bene , tutto bene , va tutto bene
La gente del paese , la gente sulla terra
Qualcuno di loro è così malato , che non riesce a stare in piedi
Tutti vorrebbero andarsene se potessero
E’ duro da credere , ma va tutto bene
Siiiiiiiiii!
Le vedove piangono , gli orfani sanguinano
Dovunque guardi c’è più sofferenza
Vieni via con me babe , mi auguro tu lo faccia
Tu sai cosa sto dicendo
Va tutto bene , tutto bene
Ho detto che va tutto bene , tutto bene
C’è un assassino a sangue freddo che minaccia la città
Le auto della polizia lampeggiano , qualcosa di brutto sta accadendo,
Gli edifici del quartiere sono fatiscenti
Ma non c’è niente per cui preoccuparsi , perchè va tutto bene , va tutto
bene , io dico che va tutto bene whoo!
Strapperò la tua barba e te la soffierò in faccia
Domani a quest’ora farò il vagabando al tuo posto
Non cambierei le cose , anche se potessi
Tu sai cosa dicono
Loro dicono va tutto bene , va tutto bene
Oh si
Serie di flash ironici , la satira è la padrona di questa canzone , la
morale è semplice , qualunque cosa accada non preoccuparti , i politici
dicono che va tutto bene , allora perchè preoccuparsi ?
Il pezzo chiude l’album staccandosi dal tema conduttore , amore e rimpianto
ed entra a grandi passi la satira , si impadronisce della scena e non la
lascia più.
Il testo è forte , potente , il messaggio raggiunge tutti , perchè la
canzone è molto attuale , anzi , sembra scritta apposta per bastonare il
fallimento della politica interna ed estera degli ultimi 15 anni che sta
distruggendo a poco a poco quello che resta del sogno americano. La gente
abbandonata dai politicanti , sordi ai bisogni dei cittadini , preoccuipati
di portare avanti le loro sporche ed inutili guerre di interesse , sembra di
essere al tempo di una ipotetica “Masters of war Revisited” , le parole sono
cambiate , adattate alla situazione attuale , meno crude e meno taglienti ,
ma non meno accusatorie e certamente molto più satiriche.
Il ritratto che ne esce è quello di una povera nazione , persa nel labirinto
degli errori dal quale non sa uscire , e le conseguenze , come al solito ,
vengono scaricate sulle spalle della gente comune , una specie di paga
pantalone o del famoso “E io pago” di Totò , ma non c’è da preoccuparsi ,
loro dicono che va tutto bene.
Certamente il discorso potrebbe essere allargato al resto del mondo , la
crisi mondiale coinvolge tutti , quindi il valore lirico del pezzo aumenta
in maniera esponenziale.
Qui Hunter è stato bravo nello sciegliere flash che si adattano a tutto ,
che hanno origine dalla vita di tutti i giorni , dagli avvenimenti
quotidiani. La prima strofa comincia con l’esortazione a fare i soliti
mestieri di casa , mischiata ad altri pensieri che per il momento non si
manifestano. “Ammucchia la polvere – dice il crooner – intanto che fai
mestieri parla di me se devi , farei la stessa cosa se potessi ( non spega
perchè non può) tu lo sai cosa dicono , che va tutto bene , allora continua
senza preoccupazioni.
L’ironia della situazione è già ben evidente da queste prime parole ,
un’istantanea veritiera , la gente che constata ed è obbligata ad accettare
, con rabbia e rassegnazione , ed è per questi motivi che si sfoga con
l’ironia.
Inizia la seconda strofa con la terribile stoccata ai politici , che aumenta
d’importanza proprio perchè detta da Dylan , la frase non può essere più
chiara , i politici sono dei mentitori , e sappiamo che ad un politicante
americano è concesso tutto meno che la menzogna. Ma ormai la politica è
diventata una “casta” , una mafia che si autoprotegge , una simil-massoneria
come mai si era visto , oggi dai a me e domani io do a te , così
controlliamo il popolino senza dargli la possibilità di reagire , gli
lasciamo soltanto la scelta di adattarsi e di far dell’ironia , che si
sfoghi in questo modo mentre noi continuiamo indisturbati i nostri loschi
affari. Insiema ai politici viene accusata anche la classe dei
novelli-ricchi , coloro che approfittando della confusione politica si fanno
gli affaracci loro in barba alle regole. La allegoria delle mosche nelle
cucine dei ristoranti illustra perfettamente il concetto , tanto loro dicono
che va tutto bene , che altro si può fare per contrastare questa schifezza ?
Ma questa situazione genera danni nel popolino anche se accettata per
mancanza di alternative, il potere è difficile da combattere , mancano le
armi principali delle quali la povera gente è sprovvista , la cultura e
l’eloquenza , che di solito mettono il mondo a disposizione dei furbi invece
che degli onesti , onesti che per sopravvivere fanno di tutto
. L’insoddisfazione e la frustrazione spingono la gente a cercare nuove
soluzioni , nuovi metodi di vita , la società si sfalda pian piano e
difficilmente ricupererà i valori persi. Le mogli che lasciano i loro mariti
alla ricerca di qualcos’altro indica lo sfaldarsi del culto della famiglia ,
culto che cominciò a scioglersi alla fine degli anni 60’ e che ha proseguito
inesorabilmente fino ad oggi. Le mogli non tornano più , la similitudine
conferma il cambiamento e sottintende un concetto positivo per le donne ,
anche se qui sono usate come capro espiatorio di una degenerazione morale ,
le donne sono più coraggiose degli uomini , e quando sentono mancare la
terra sotto i piedi sono le prime a muoversi per ristabilire l’equilibrio ,
magari diverso dal precedente ma ugualmente efficace. La donna è qui usata
non come la raffigurazione di un essere di serie B che non sà il danno che
può fare con azioni scriteriate , ma come forza primaria della nazione , le
colonne sulle quali si basa la solidità del paese.
La quarta strofa si apre con un nuovo attacco ai politici , che smontano la
personalità e la sicurezza del popolino pezzo per pezzo a loro vantaggio ,
mettendolo nella condizione di annegare in un bicchier d’acqua. Quando la
politica toglie la forza di reazione al popolo questo è fritto , non solo un
bicchiere d’acqua , si può annegare anche in uno sputo , lo farebbero se
fossero in grado , non c’è limite all’ipocrisia , alla spietatezza ed alla
criminalità della politica. “Qualunque cosa stia crollando va tutto bene” ,
chiarissima la frase , che importa se tutto quello su cui è costruita la
società si sfalda ? Niente , basta dire al popolo che va tutto bene , basta
continuare a ripeterglelo e prima o poi lo accetterà come dato di fatto. Il
cinismo di certe persone è portato al parossismo in questa strofa ,
Dylan-Hunter non fanno nomi , ma si potrebbe compilare un bell’elenco delle
persone che rientrano in questa categoria. In fondo non c’è bisogno di nomi
, il Sistema è corrotto dalla testa ai piedi , forse solo una rivoluzione
totale potrebbe cambiarlo , ma le rivoluzioni si fanno con le armi , ed il
popolo non le ha , si sfoga con movimenti di massa e contestazioni , marce e
roba del genere , la rivoluzione hippies che sembrava dilagarsi a macchia
d’olio per tutto il mondo fu riassorbita nel giro di pochi anni , dando poco
ed ottenendo tanto , perchè il cambiamento generato da queste rivolte andò
ancora a favore delle classi primarie , felici e soddisfatte di aver
riassorbito in poco tempo quella che era consoderata una massa di “pezzenti
cenciosi senza voglia di lavorare” , finiti i soldi di papà gli hippies
dovettero fare dietro-front e reintegrarsi per mangiare la pagnotta ,
l’esperienza nel fango e nella fame fece capire a quella generazione che si
viveva meglio da yuppies che da hippies , così tutti si misiero il colletto
bianco , buttarono via i fiori e cominciarono una nuova esistenza.
La quinta strofa dipinge questa situazione , la gente sulla terra naviga
nello scontento , qualcuno è così a terra da non riuscire più a stare in
piedi , tutti vorrebbero andarsene se potessero.... riflessione emblematica
ma inutile , difficile da credere , ma va tutto bene , tutto bene ,
siiiiii ! Qui la rassegnazione è portata al punto più alto , non ci
sono soluzioni per nessuno tranne l’ironia , tutto va bene , bisogna
crederci per non soccombere , si vive male , sempre peggio , ma almeno si è
vivi e si tira avanti , con la speranza e l’illusione che prima o poi
qualcosa cambi , se mai cambierà .......
La sesta strofa affronta un’altra tematica importante , la guerra , che crea
vedove che piangono ed orfani che sanguinano , dovunque guardi la sofferenza
aumenta , non farci caso , vieni via con me babe , tu sai cosa voglio dire ,
loro dicono che va tutto bene , cerchiamo un angolino di questo ondo dove
isolarci e poter credere , almeno per un pò , che tutto vada davvero bene.
E’ la rassegnazione dei poveri che reagisce come può , di fronte al potere
dei grandi cerca rifugio nel potere che anche i piccoli possono avere ,
l’amore , grande palliativo a tutte le sofferenze morali e materiali della
gente.
La settima strofa ci offre un’altra serie di flash sui difetti della società
, assassini a piede libero , minacce sempre a portata di mano , convivenza
col pericolo e col disordine , le sirene della polizia ululano nelle città
che sempre di più vanno in rovina, diventano fatiscenti , ma non c’è niente
di cui preoccuparsi , anch’io adesso dico che va tutto bene, io dico che va
tutto bene, whooooooo....la risata che chiude la strofa. Superfluo ogni
commento , la disillusione più totale si è impadrinita della gente , adesso
non solo i politici , ma anche il crooner dice che va tutto bene , la risata
amara e sarcastica dice che non è così , ma non c’è altra soluzione , si
gioca il loro gioco , il crooner si rende conto di essere solo una pedina
nel loro gioco , esperienza che Dylan ha già descritto e che non ha
raggiunto i risultati voluti , eccetto che le occasionali pedine sono
diventate la massa della gente , certamente un peggioramento , ma l’ironia
lascia intravedere la speranza del cambiamento e dell’aggiustamento delle
cose , il crooner sembra volersi illudere che questa sia una cosa temporale
, che gli avvenimenti futuri cambieranno , si spera in meglio , ma il dubbio
rimarrà sempre.....
Combatto ma accetto , dicono le parole iniziali dell’ultima strofa ,
concetti in contraddizione fra di loro , ti strapperei la barba e te la
tirerei in faccia e potessi , ma domani prenderò il tuo posto, mi adatterò
e cercherò di sfruttare al meglio la situazione , non cambierò le cose anche
se potrò, perchè domani sarò dalla parte di quelli che stanno bene, di
quelli che dicono che va tutto bene, tutti sanno cosa dicono loro , va
tutto bene , oh si....!
La canzone si chiude con un piglio d’amarezza. Constatare che per cambiare
bisogna passare dall’altra parte rende amaro il passo , l’ironia sembra
essere la giustificazione , sembra........
“ IF YOU EVER GO TO HOUSTON ”
Se mai andrai a Houston è meglio che cammini dritto
Tieni le mani in tasca e il cinturone ben stretto
Troverai guai se sei in cerca di uno scontro
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto
Se mai sarai laggiù a Bagby e Lamar
Stai attento all'uomo con la stella
Meglio sapere dove stai andando oppure resta dove sei
Se mai sarai laggiù sul retro vicino a Lamar
Beh, conosco queste strade, ci sono già stato in passato
Quasi mi hanno ucciso qui durante la Guerra Messicana
Qualcosa continua sempre a farmi tornare qui per altro
Conosco queste strade, ci sono già stato in passato
Se mai andrai a Dallas saluta Mary-Ann
Di che sto ancora tirando il grilletto , cercando di resistere più che posso
Se vedi sua sorella Lucy, dille che mi spiace di non essere là
Dì all’altra sua sorella Betsy di recitare la preghiera del peccatore.
Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello
Meglio tirar dritto, non posso rovinare i piani
La stessa strada che mi porterà via sarà quella che mi ha fatto arrivare
Ho una incessante febbre che mi nasce nel cervello
Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia ragazza?
L’ultima volta che l’ho vista è stato al Magnolia Hotel
Se mi aiuti a trovarla, potrai essere mio amico
Signor poliziotto, puoi aiutarmi a trovare la mia ragazza?
Se mai andrai ad Austin, Fort Worth o San Anton'
Trova i locali nei quali mi sono perduto e spedisci le mie memorie a casa
Metti le mie lacrime in una bottiglia e tappala bene in cima
Se mai andrai a Houston, ragazzo è meglio che cammini dritto
In questo pezzo Hunter sale di un gradino , il linguaggio è più curato , le
frasi sono cercate per narrare una storia il cui argomento , oltre al
rammarico ed il ricordo dell’amore perduto , introduce un elemento nuovo ,
la triste esperienza di vita del crooner messa a disposizione di chi legge
sotto forma di consiglio.
Se mai andrai a Houston stai attento – dice il crooner – è meglio che
cammini sulla strada retta ( qui il consiglio di stare lontano dai facili
guai che potrebbe incontrare ) , tieni le mani in tasca ed il cinturone ben
stretto ( che però mette in chiaro subito come comportarsi , onestamente ma
con grande attenzione e sempre pronto a tutto – tieni il cinturone ben
stretto gli consiglia ) , se cerchi guai li troverai di sicuro.
L’esperienza del crooner si fa sentire anche nella seconda strofa , attento
, se vai all’incrocio tra Bagby e Lamar , quello è uno dei punti caldi della
città , attento allo sceriffo che non è più tenero dei malavitosi , se non
sai dove stati andando non muoverti.
Il consiglio può essere prezioso , il crooner continua il suo racconto , è
già stato da quelle parti , quasi lo ammazzavano durante la guerra col
Mexico , ma c’è sempre qualcosa che nemmeno lui sa ( o finge di non sapere )
che lo attira di nuovo in quel posto, conosce perfettamente le strade,
conosce perfettamente il perchè del forte richiamo di quel luogo che sente
nella mente e nel cuore.
Nella strofa successiva viene spiegato il perchè. Se andrai a Dallas
salutami Mary-Ann , dille che sto ancora vivendo pericolosamente , cercando
di resistere al meglio che posso , l’ incertezza e l’insicurezza del domani
lo spinge a ricordare le persone amiche , di alla sorella Lucy che mi spiace
di non essere li , all’ altra sorella Betsy di recitare la preghiera del
peccatore. Sa di aver vissuto una vita allo sbaraglio ma non aveva scelta,
è scappato ma deve ritornare in quei luoghi, lì la sua vita si è svolta ,
forse sarà pericoloso tornare , ma meglio che annegare nell’inedia e nei
ricordi, meglio un giorno da leoni che cento anni da pecora sembra essere il
succo di questa strofa , la vita mi ha offerto poco , ma quel poco è stato
tanto , tanto che sento che dovrò tornare.
La confessione arriva nella quinta strofa , l’incapacità di resistere a
quella strana febbre che ha nel cervello , sà che dovrebbe tirar dritto , ma
come si fa , la strada è sempre quella , per arrivare e per partire , e
questa incessante febbre è sempre lì a bruciargli il cervello. Il buon senso
gli dice che dovrebbe resistere , ma il cuore è contrario , devi tornare in
quei posti , costi quel che costi. L’affermazione è drammatica nella sua
semplicità , ogni uomo è attratto verso il suo destino , anche se spaventoso
, niente può combattere quello che gli nasce da dentro , che potrebbe
perderlo per sempre. Ma ha poi importanza ?
La strofa successiva mette in scena l’atto più disprezzabile del malvagio ,
disposto a scendere a patti con il poliziotto se questo è disposto ad
aiutarlo a trovare la sua ragazza , sarebbe disposto anche a diventar suo
amico. E’ il crollo totale della personalità , il rammarico e l’amore sono i
padroni assoluti del crooner che come uno schiavo sentre di dover seguire
quelle regole così estranee a lui , il desiderio di rivederla si confonde
con l’istantanea dell’ultima volta che l’ha vista , davanti al Magnolia
Hotel , la resa al polizziotto sembra essere il massimo dell’umiliazione per
lui , ma per amore , per rivedere lei è disposto anche a questo. E’ il
dramma di un uomo , di un uomo che tira le somme e vede che i conti non
tornano , e allora che importa ogni altra cosa ? Orgoglio e pregiudizio a
contrasto , chi vincerà ?
Questo è quello che è disposto a fare , ma non si sa se tornerà davvero in
quei posti , si apre un’ altra finestra temporale , il momento del
ripensamento ? C’è ancora tempo per tornare e ancora tempo per pensare e
pesare i tristi ricordi persi nei bar di Austin, Fort Worth o San Anton ,
quei maledetti luoghi dove lui ha perso se stesso . Ritorna il tema iniziale
della canzone , l’esperienza che genera il consiglio , ed in quest’ultima
strofa anche la necessità di un favore da parte del ragazzo che riceve il
prezioso consiglio. Ragazzo , se andrai in quei posti , ricorda cosa ti ho
detto , non farti travolgere dalle situazioni , sii sempre te stesso ,
distingui sempre la via giusta da quella sbagliata , e se trovi le mie
memorie chiudile in una bottiglia e spediscila a casa mia , sa mai andrai a
Houston , ma riga dritto , non commettere i miei stessi errori , potresti
perderti come è successo a me.
Altamente lirica , in fondo anche struggente , senz’altro uno dei testi
migliori dell’album , Togetehr Through Life , insieme attraverso la vita ,
io ed io , io è un altro si potrebbe dire con Rimbaud , dal quale Dylan
sembra per certi versi sembra aver raccolto l’eredità di ribelle in
gioventù. Ma la vita non si ferma alla giovinezza, prosegue inesorabile come
lo scorrere del tempo , arricchendo il personaggio di esperienza che si
manifesta specialmente in riflessioni tristi e misurate sul significato
della vita stessa , musirata col metro della persona normale , del common
people , perchè dietro ai grandi artisti come Dylan o Hunter c’è sempre un
common people , che li obbliga a confrontarsi con lo specchio che riflette
le immagini di ieri , di oggi e forse lascia intravedere anche quelle di
domani. La storia non sempre è quella che si scrive , la storia vera è
quella che si vive , poi si può scriverla in tanti modi diversi , da
vincitore o da perdente , ma resta indiscutibile il fatto che prima bisogna
viverla , e non dimenticare mai che alle spalle della rock-star c’è sempre
l’uomo , quello che cattura le idee , le visualizza e le trasforma in arte
usando il genio dell’artista che c’è in lui. Quale sarà the dark side of the
moon , l’artista o l’uomo ? Dell’artista si crede di sapere quasi tutto ,
dell’uomo poco o niente , ed è così che sotto sotto the dark side
diventa più importante di the bright side , si sovrappone e si confonde fino
a non riuscire più a distinguere l’uomo dall’ artista , che viaggiano sulla
macchina del tempo e della musica “insieme attraverso la vita”.
" JOLENE "
Perchè viene giù lungo la high street
entrando nella terza
Se non è il risorgere di un uomo morto, io muoio, lei è l’unica, Jolene ,
Jolene ,
Baby , io sono il re e tu la regina
Beh , è una lunga vecchia autostrada che non finisce mai
Ho preso una Saturday Night Special (ndr: è una pistola), sono tornato di
nuovo
Dormirò vicino alla tua porta, rischierò la mia vita
Tu probabilmente non lo sai ma ti farò mia
Jolene , Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina
Tengo le mani in tasca, sto andando Avanti
la gente pensa di sapere, ma si sbagliano tutti
Tu sei qualcosa di gentile, sto scommettendo sui dadi
Non posso dire di aver mai pagato il prezzo
Jolene , Jolene
Baby , io sono il re e tu la regina
Beh, l’ho imparato a mie spese, ne ho avuto abbastanza
Ho incontrato qualcuno con la fortuna troppo lontana
Quei grandi occhi marroni, pronti per corteggiare
se mi tieni fra le tue braccia, le cose non sembrano così scure
Jolene, Jolene
Baby, io sono il re e tu la regina
Il pezzo è un divertissement , un piacevole chicago-blues stile che suona
ascoltabile senza pretendere più di tanto , il testo vale poco ,
probabilmente anche Hunter non si è sforzato più di tanto per togliersi
dalla banalità delle parole , stupisce che Dylan presti il suo talento a
canzoni come questa , ci ha abituato a ben altro nella sua lunga carriera .
Certamente il principale intento di questo album era quello di fare una cosa
leggera di ampio respiro , un easy listening di buona fattura ma niente di
più. Uno stacco dai clichè dylaniani , un momento di stasi di ispirazione e
di motivazioni , certo a 68 anni lo spirito battagliero di Bob se ne è
andato da lungo tempo , ora sembra essere venuto il tempo della rilassata
tranquillità della terza età. Certo l’impegno e l’intensità di certi pezzi
di marca-Dylan è difficile da mantenere nel tempo , ecco allora questi pezzi
di intervallo , per far sentire che lui c’è sempre anche col minimo impegno.
É quasi inutile commentare il testo , così provinciale e scontato , di bassa
levatura , ho provato a pensare a quest’album senza la presenza di Campbell
e di Hidalgo , non saprei che dire , forse da “disco diverso” diventerebbe
un “disco minore”, sempre ragionando in termini di valori dylaniani. Non c’è
creatività in quest’album , solo buona routine ben confezionata , con la
geniale idea di copiare il suono Chess e Sun Records , ma anche questa , pur
se trovata geniale , in realtà è una “bella” scopiazzatura della media
musica standard degli anni 50’.
Together Through Life è un album che ti tiene sempre in contrasto , le
canzoni sono piacevoli pur essendo il minimo di Dylan , i testi pure perchè
di Dylan c’è solo qualche frase , il resto è molto lontano dallo
stile-scrittura di Dylan , questo è Hunter interpretato da Dylan ed amici ,
una serata in compagnia , dove si suona , si mangia , si beve e si balla ,
una specie di Big Pink in miniatura , solo che lo spessore delle canzoni è
nettamente sottotono , presentando un altro Dylan diverso da quello che
quasi tutti i fans hanno in mente , questo è il Dylan che ha tutti i diritti
di divertirsi , ma un Dylan normale , non quel Dylan super-artista ,
super-performer , super songwriter. Sembra che quel Dylan abbia preso una
vacanza con questo disco , che si diverta ad interpretare il ruolo di uno
qualunque , in Jolene le cose combaciano perfettamente , Jolene è un pezzo
debole anche se piacevole , il testo è debole e la musica volutamente
contenuta entro certi schemi prefissati. Dunque un Dylan in vacanza , un
Dylan che si adatta a questi “riempitivi” in attesa di qualcosa di meglio.
Perchè no ? Anche questo è un lato di Dylan , potrà piacere od indispettere
a seconda dei gusti personali di chi ascolta , un Dylan che non mette
impegno ma nemmeno lo pretende da chi ascolta. Bob sembra voler dire ,
ascoltate , rilassatevi , gustatevi quel mitico suono e non giudicate a
vanvera , ho voluto ricreare quel suono , un tuffo nel sound del passato ,
per gustare il sapore di quei dischi che non ci sono più , spazzati via da
quell’orgia elettronica che non accenna a diminuire. Per questo non ci sono
più bravi artisti in giro , ed i pochi bravi appartengono alla generazione
passata , per questo uno come Dylan , quando apre bocca arriva al primo
posto della classifica anche con un album come questo , modesto ma diverso ,
diverso ma modesto , ma sempre ricco di quel feeling che le moderne
incisioni non hanno mai avuto e mai avranno.
Il disco non merita un 7+ , ma i ricordi che richiama alla mente sono ottimi
ed abbondanti per la truppa . Grazie ancora una volta Bob , a
prescindere.........
“ THIS DREAM OF YOU ”
Quanto tempo posso stare
in questo inesistente caffè “prima che la notte lasci il posto all’alba,
Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dell’alba ,
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
C’è un momento quando
le vecchie cose ridiventano ancora nuove
Ma quel momento potrebbe essere arrivato ed andato
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
Guardo fuori ma non posso vederlo
non voglio credere ma continuo a crederci
ombre danzono sulla parete
ombre che sembrano sapere il tutto
Sono troppo cieco per vedere
è il mio cuore mi sta facendo trucchi con me
Sono perso nella folla , tutte le mie lacrime sono andate
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
Tutto quello che tocco sembra sparire
dovunque mi volto tu sei sempre li
Correrò questa corsa fino alla mia morte terrena
Difenderò questo posto col mio ultimo respiro
Da una stanza senza sedie/senza allegria
In una cortina di buio , ho visto una stella caduta dal cielo
Mi son girato ed ho guardato ancora ma se n’era andata
Tutto quello che ho e che so è questo sogno di te che mi spinge a continuare
a vivere
“Da una stanza senza sedie e dalla cortina del buio...”
Senz’altro , questa “This dream of you” ha un altro spessore lirico , anche
se certe frasi sono ispirate da altri sctittori si sente la presenza
dylaniana , fatto positivo , Dylan ha letto qualcosa che ha attirato la sua
attenzione , ha toccato certi tasti del suo sentimento , ne ha preso atto e
le ha usate per esprimere un suo concetto , anche se non sono parole
strettamente sue non ha importanza , le frasi sono belle , l’ispirazione
pure e la loro collocazione all’interno della canzone è perfetta e la eleva
sopra altri pezzi di questo album che abbiamo già preso in esame.
Non è una storia , il crooner ascolta ed analizza i suoi sentimenti , quello
che gli dice il cuore , filtrato dalla logica della mente , osservazioni che
forse non trovano una risposta precisa , ma la speranza è il filo conduttore
che porta avanti il narratore , la speranza che il sogno si avveri , la
speranza che gli da la forza di continuare la vita. Il filo conduttore
dell’album è rispettato , l’amore è insostituibile , il rammarico si può
sopportare , la speranza è l’ultima a morire.
“Quanto tempo posso stare in questo caffè che non è in nessun luogo prima
che l’alba prenda il posto della notte ?” Questa è l’inizio della prima
strofa , la prima di tante domande contenute nella canzone , la prima che
non chiede una risposta precisa , sembra soltanto accendere la speranza che
la risposta sia positiva , ci si aspetta una risposta ma arriva subito la
seconda domanda , “Mi sto chiedendo perchè sono così spaventato dall’alba
?”. Anche a questa non risponde , ma la richiesta lascia intravvedere la
risposta ovvia , la notte favorisce i sogni , quelli che risvegliano ed
incarnano i desideri personali e più intimi dell’uomo , quelle false realtà
che si materalizzano nella mente fino a farti credere nel tempo che siano
fatti reali. Ma l’alba cancella queste cose e riporta alla triste realtà
quotidiana , e per questo lo spaventa , il crooner non cerca una risposta ,
dentro di se la conosce bene e ritiene inutile manifestarla a se stesso ,
chiude il verso con una soluzione di ripiego “Tutto quello che so ( come
dire altro non voglio sapere ) è che il sogno di te mi spinge a continuare a
vivere. In questo c’è tutta la drammaticità , la tristezza e la disillusione
dell’esistenza , mai come voluta o desiderata , la constatazione che la
realtà è l’altra faccia del sogno, quel sogno che sta diventando più
importante della realtà stessa , come fosse una sorgente d’acqua fresca in
mezzo al deserto che riaccende la speranza della vita invece della certezza
della morte.
La seconda strofa continua con le riflessioni , ombre del passato che a
volte si ripresentano con l’aria di qualcosa di nuovo , più che una realtà è
la speranza del crooner che distorce la riflessione a suo comodo , lo
testimonia la frase seguente , dove dichiara che il dubbio è forte e
presente , l’incertezza totale , ma quel momento potrebbe essere già
arrivato ed andato senza che lui abbia avuto la possibiltà di trattenerlo.
Rimane la risposta sospesa anche a questa domanda , lui ha la risposta
dentro di se , ma come nella prima strofa non vuole dirla , e non la dice ,
risolve anche questa riflessione con la dichiarazione che la sola cosa che
sa è il sogno di lei che continua a mantenerlo in vita .E' chiaro che lui sa
le risposte e non le vuole dire , lo soluzione del sogno è più comoda e meno
dolorosa , la speranza è sempre meno dolorosa della cruda realtà , mantiene
sempre aperte le porte che sono chiuse da tempo , un bluff ben riuscito nei
confronti di se stesso , un bluff al quale attaccarsi disperatamente con la
consapevolezza che si sta prendendo in giro da solo , in sostanza si capisce
che nemmeno lui ci crede ma che vuole crederlo a tutti i costi.
Infatti nella terza strofa lo dice apertamente , si guarda allo specchio ,
si interroga e capisce che sta volutamente ignorando la sua realtà mentale e
materiale. “ Guardo fuori ma non posso vedere , non voglio credere ma
continuo a crederci , le ombre danzano sulla parete , ombre che sembrano
sapere tutto”.
Le ombre sono la materializzazione dei suoi pensieri , che sanno tutto ma non
vogliono sapere niente , o meglio , si rifiuitano di sapere , preferiscono
continuare nella parte del fesso che osserva le ombre ed in quella del sordo
che non sente , eternamente combattuto se credere alla realtà o rifiutarla ,
e la soluzione è sempre quella , la strofa si chiude con la convinzione
artefatta che è il sogno di lei che gli da la forza di continuare a vivere.
Questo lascia anche presupporre che se non ci fosse la irreale presenza del
sogno al quale si aggrappa con tutta la sua ostinazione il crooner
potrebbe anche pensare di terminare in modo cruento la sua esistenza , ma
questo pensiero terribile e sottinteso è sempre contrastato e scacciato
dalla forza della fede nella speranza , dall’istinto di conservazione
travestito da sogno , dalla forza del pensiero che centuplica le forze del
moribondo dandogli la possibiltà di tirare avanti , domani potrebbe
succedere qualcosa , il sogno potrebbe avverarsi , perchè lasciare oggi ?
Nella quarta strofa dichiara apertamente questa situazione della quale egli
conosce ogni sfumatura , il dolore ed il rammarico raggiungono lo zenith ,
ma c’è sempre il sogno a sanare tutto.
Si rende conto di comportarsi come un cieco ( sono troppo cieco per vedere )
, ma la frase non convince , da invece la sicurezza che lui si renda
perfettamente conto di star recitando una parte falsa ma indispensabile
per la sua stessa continuità. Si rende conto che il cuore gioca sempre
brutti scherzi , la disperazione ha il sopravvento solo per un momento ,
“Sono perso nella folla senza più una lacrima per piangere” , ma la frase
sembra avere soltanto una valenza masochista , lui si crogiola nella non
voluta realtà , nel dolore non desiderato , confessa di sentirsi schiavo
della disperazione , confessa che c’è anche una parte notevole di colpa da
parte sua nel lasciarsi andare , tanto alla fine del pensiero doloroso e
drammatico c’è sempre il sogno a mantenere aperta la porta.
La quinta strofa si apre con la forza dell’istinto di sopravvivenza che si
presenta al crooner più forte che mai , lui analizza la situazione “ Tutto
quello che tocco sembra sparire” , ma il sogno è sempre lì a sua difesa , e
per la prima volta sembra affrontare di petto la realtà “ Correrò questa
corsa fino alla mia morte terrena”. La dichiarazione è finalmente la realtà
, la confessione che lui ha sempre saputo tutto , che ha sempre fatto finta
di non saperlo , che si prendeva in giro da solo , ma in un momento , solo
in quel momento sembra voler spazzare via tutto , pensieri , sogni , realtà
, dolore , speranze e desideri. Bene , sia come sia , affronterò tutto e mi
difenderò fino all’ultimo respiro. In questo momento è un uomo , l’uomo
consapevole e padrone di se stesso , che non si lascia condizionare dai
pensieri e dalle illusioni , se c’è da combattere combatteremo , lo zoccolo
duro che è in lui prende il sopravvento , scacciando le paure e le
incertezze che lo hanno tormentato fino a quel momento.
La reazione è grande , la sincerità più ancora , il crooner confessa
tutto , di essere stato un burattino nella mani di lei , del destino , della
vita , di essere stato debole e senza volontà , e questa forza cancella
tutte le sue precedenti debolezze ridandogli la dignità perduta.
Nell’ultima strofa lo spiega meglio , guarda dalla finestra e vede una
stella cadente , e si riconosce in lei , si gira e si cerca ancora , ma la
sua precedente personalità non c’è più , la speranza l’ha scacciata
definitivamente. Il sogno ha vinto la paura , lui continuerà a credere nel
sogno , a combattere e superare tutto , ora è più che mai convinto che il
sogno gli darà la forza per continuare , sembra un ritorno alla debolezza
precedente ma in realtà non lo è , lui si rende conto di essere in una
stanza buia con le tende che impediscono alla luce di filtrare , ma ormai ha
capito la soluzione , basta spostare le tende e la luce entrerà rinnovando
la vita che ostinatamente si rifugiava nel buio per non essere vissuta. E’
un grande messaggio di fede e di speranza , mai mollare , quando credi che
la notte abbia spento tutto ti sbagli , il sole sorgerà ancora......
Mr.Tambourine
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