MAGGIE'S FARM sito italiano di BOB DYLAN |
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Never Ending Tour 2008 , vox populi |
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Probabilmente per il 2008 il NET è terminato , al momento non si hanno notizie di una ulteriore estensione nel mese di dicembre , quindi è venuto il momento di analizzare quest’annata di concerti , e lo farò andando a rileggere tutte le recensioni che ho pubblicato. Vorrei farmi un’idea chiara e definitiva su cosa ha funzionato e su cosa non ha dato le soddisfazioni sperate. E’ un’analisi che mi accingo a fare , ma queste non saranno le mie idee, saranno le parole del popolo di Dylan che comporranno questo articolo. Io farò solo opera di ricerca e di raccolta , senza metterci niente di mio , per essere il più obiettivo possibile e senza condizionamenti personali o di altri. Quest’anno Dylan ha girato Europa , Stati Uniti e Canada tenendo esattamente 100 concerti , una fatica davvero grande per una persona della sua età. Senza contare la fatica fisica del concerto , i viaggi di trasferimento condizionerebbero in modo davvero influente la resa di qualunque artista giovane se estesa in un periodo di tempo così lungo. I chilometri sono chilometri , tanti , troppi , comodo o non comodo li devi fare , e non finiscono mai , lasci una città per puntare verso un’altra , ed ogni viaggio ti toglie qualcosa , la fatica si accumula nel tempo fino a quando ti senti tale ( a Chatillon , tra il set principale ed i bis , ha avuto un piccolo malore , ma ha rifiutato il medico ed è risalito sul palco per terminare lo show ) e quale ad uno straccio , ed a 67 anni forse la senti triplicata rispetto ad una persona di 30 anni. Ma Dylan ha dimostrato di farcela ancora , di avere lo spirito per andare sempre avanti , dunque lode a Dylan. Oltre alle fatiche ed ai disagi dei trasferimenti c'è il
problema di cambiare palco , sonorità e ambiente ,
ogni concerto crea una miriade infinita di problemi che devi risolvere e
se non ce la fai devi adattarti , e questo concorre ad aumentere non solo lo
sforzo fisico , ma anche lo stress mentale di un tour che gira mezzo mondo.
Abbiamo tanti e svariati esempi come tour di questa portata e lunghezza
abbiano ucciso od esaurito diversi artisti nel fior fiore della loro
gioventù. Dylan sembra una roccia piantata in mezzo al deserto ,
inattaccabile da pioggia , vento e tempo . Una specia di Devil’s Tower umana
, che guarda le cosa passare sotto di essa con il distacco classico delle
cose inanimate , inalterabile ed intoccabile da qualunque cosa. Unico
esempio di longevità artistica , costanza nei concerti che sembrano non
raggiungere mai la fine , una tortura forse piacevole ma infinita , Ercole
piantato al centro del palco che ad una ad una supera le fatiche che gli Dei
dell’Olimpo gli hanno assegnato. Solo che le fatiche di Ercole erano 12 ,
Dylan con questo ultimo concerto di New York è arrivato alla fatica
n° 2.106 di questo Never Ending Tour , e l’ha superata !. La voce....la voce non c’è più , consumata dagli anni ,
dal vino , dalle sigarette ma sopratutto da un numero impressionante di
concerti come mai nessun altro artista ha avuto il coraggio di pensare e di
affrontare. Le prestazioni nei concerti : spaziano dalle migliori alle peggiori , ed anche questo è normale . Anche noi non siamo tutti i giorni dello stesso umore , un giorno vediamo tutto nero ed un’altro tutto rosa , i nostri stati d’animo sono estremamente variabili come il tempo armosferico , e Dylan in questo non è diverso , subisce le stesse cose come noi , è umano lui come lo siamo noi , è irritabile come lo siamo noi , è felice come lo siamo noi , ha i suoi alti e bassi come ognuno di noi , e questo sul palco si vede , ma è perfettamente normale. Chi ha avuto la fortuna di vedere diversi concerti avrà notato queste cose , concerti favolosi e concerti al limite della delusione più profonda , ma questo è sempre stato l’uomo ed il performer Dylan , lo sappiamo e l’abbiamo sempre accettato così , come continuiamo ad accettarlo , a volte totalmente a volte con ampie riserve , ma non dipende anche un pò dal momento mentale in cui ci troviamo il modo di giudicarlo ? A volte esageriamo d’entusiasmo , a volte lo sconforto ci abbatte , ma poi , proprio come lui , risorgiamo e riprendiamo la nostra fede incrollabile e la nostra immensa stima per il Maestro. La band : le molteplici recensioni dicono che qui c’è qualcosa da rivedere ,
Kimball e Freeman sono bravi musicisti , ma privi del cambio di passo , dei
lampi di genio di Campbell , di Sexton , per non parlare di Tom Petty , di
Mike Bloomfield e di Robert Robertson. In questo settore qualcosa andrà
cambiato e forse in futuro cambierà , anche a lui saranno arrivate le voci
dello scontento del pubblico per questi due bandmates. Bob Dylan : Molti lo vedrebbero meglio al centro del palco invece di stare nascosto dietro l'odiata tastiera , con la chitarra e con l’armonica che si alternano nelle canzoni , può anche solo cantare e suonare l’armonica , a condizione che alle sue spalle ci sia una band più solida e con più personalità di quella attuale , un buon tastierista alla Belmont Tench non guasterebbe per niente , il suono diventerebbe più ricco e raffinato , meno grezzo di come è ora. Non è un mistero che Bob non sia mai stato un buon tastierista , come non è mai stato un chitarrista solista , ci ha tentato in passato , ma i risultati non sono stati quelli sperati , quindi chiuso , ad ognuno il suo come si suol dire , a Bob l’armonica e la chitarra ritmica ed il resto agli altri. Il Palco : In questa configurazione è troppo scarso per l’importanza di Dylan , la gente non riesce a vederlo , confuso in mezzo agli altri e nascosto dalla tastiera , l’esigenza è quella di uno schermo gigante dove la gente , anche quella dei posti più lontani possa vederlo in viso e gustarselo , faciliterebbe anche la comprensione delle parole , darebbe un senso maggiore di presenza , è duro assistere ad un concerto di Bob e vedere solo la sua mano o il suo sedere come è successo a molti che di questo si sono lamentati , indispensabile per il futuro. Set list : Abbastanza monotone nella prima metà dell'anno , poi hanno cominciato ad essere più varie e diversificate , Dylan ha dovuto rispolverare ed introdurre diversi classici che non eseguiva più da molto tempo per rispondere alle lamentele del pubblico ed alle recensioni negative su questo argomento , ha dovuto riprendere la chitarra a piccolissime dosi perchè il pubblico era deluso nel vederlo sempre dietro la tastiera , ha inaugurato , nell' ultima parte del tour , la nuova posizione al centro del palco cantando e suonando armonica e qualche volta la chitarra elettrica , grande mossa Signor Dylan , per altro indispensabile per risollevare il tono del tour che stava andando in discesa. In totale ha presentato quest' anno una set list di 86 canzoni , mai ho sentito che un artista in tour abbia snocciolato una tale massa di composizioni , e questo va a favore di Dylan , non più giovane ma sempre il primo in tutto. Rapporto con il pubblico : Può piacere o no, ma il comportamento on stage di Dylan è sempre stato così , sarebbe sciocco ed oltremodo supefluo lamentarsi , prendere o lasciare , nessun’altra alternativa. Ognuno di noi ha il suo carattere , quello di Dylan è così , non credo che possa o che voglia cambiarlo adesso , quindi argomento indiscutibile , praticamente chiuso. Audience : Molti si lamentano , criticano , distruggono o cercano di distruggere il mito , l' icona vivente , perchè non lo trovano conforme alle rigide regole dettate da una società schematizzata in tutto , ma quello che è davvero incredibile , alla faccia delle regole , è che ai suoi concerti ci sono persone di quattro generazioni , dai 10 al 70 anni , inspiegabile come un artista riesca ad interessare una così ampia gamma di persone , tutti si chiedono il perchè , o perlomeno cercano una spiegazione razionale . Che sia il fascino dell’Arte con la A maiusola ? Dell' Artista con la A maiuscola ? Che altro si può dire , Chapeau Mr.Dylan , ci vediamo ai prossimi concerti ! Significato del tour : Dylan ha dimostrato di essere l'unico in grado di ribaltare le regole dello show-businnes. Lui fa quello che vuole sul palco , suona quello che vuole e nel modo che più gli aggrada. Nessun altro artista può permettersi cose del genere. Esagerato ? Forse , probabilmente qualche volta ha esasperato questo comportamento , ma Dylan ha sempre infranto le regole dettandone di nuove , lui può farlo perchè lui è " The one and Only", lui influenza qualunque cosa come dice Tom Petty , lui è la parte più importante della storia della musica degli ultimi 50 anni , "no one can compare" , no Beatles , no Stones , no tutto. Noi a volte facciamo fatica a capire , ad adeguarci al suo linguaggio ed alla sua musica presentati sempre in modo diverso , insomma , forse siamo noi che arriviamo sempre in ritardo , lui sta sempre all' avanguardia e detta le regole , a noi il seguirle.
Mr.Tambourine
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